NEUROzio - Questi matti Europei (di calcio).





gruppo C

italia-spagna 1-1 x
croazia-eire 3-1 1
italia-croazia 2
spagna-eire 1
italia-eire 1
spagna-croazia 1

classifica:

spagna 7
croazia 6
italia 4
eire 0
mi asterisco alla previsione
ma punto anche a un
italia-eire x
Quanto sono soporiferi sti francesi? Sembrano gli spagnoli al rallentatore


in effetti...
io la vedo più così:

croazia italia 1
spagna irlanda 1

così andrebbero
croazia 6
spagna 4
italia 1
irlanda 0

l'ultima è spagna irlanda,X biscottato e tutti a casa
Ma quanti coglioni m'ha fatto England vs France?
Inglesi sempre evanescenti ma anche i Blues sono un ricordo della Francia che fu anche se Ribery è sempre fantastico e quel ragazzino Semir Nasri è interessante
hanno inquadrato 2 o 3 suckraine niente male


Vero, anche le irlandesi ieri niente male.













Ban per il panzone francese
si salva solo per aver postato la tettona minorenne




Ma quanto è in palla Sheva stasera? Grandissimo!


ma questi denti gialli da pompinare.Sappiamo tutti che il blowjob ingiallisce i denti














Oh wait, gufate al contrario

Ma quanto è soporifero Collovati ...
È il turno di Francia-Inghilterra.
Esco dallo studio, indosso il costumino da Zio e mi fiondo dinanzi al 42 pollici che accendo proprio su due fra gli inni nazionali più fighi del pianeta.
Così solenni e potenti, credo, per compensare l'insipienza calcistica delle due squadre.

Due grandi imperi del passato, la Guerra dei Cent'anni, i Beatles e i Rockets, Twiggy e Sophie Marceau, Napoleone e Wellington, Kate Bush e Charles Aznavour, la Tatcher e De Gaulle, quanta storia, quanto illustre passato.
Poi vedi gli scarpini fucsia e bianchi di metà squadra francese e il pigiamino della Chicco del portiere inglese (tra l'altro invidiatissimo da Fernando Torres che ne sogna uno identico), e ti rendi conto che la Storia a certa gente non è servita proprio a un cazzo.

Se è vero che le società multietniche son belle, Francia e Inghilterra potrebbero far diventare razzista anche Gino Strada.
Non fosse per il logo di Euro 2012, e la diretta TV, penserei a una partita fra braccio A e braccio B del carcere di S. Maria Maggiore, a Venezia.
Spero che un giorno la tecnologia possa intervenire elettronicamente a video e sostituendo le facce dei giocatori con dei paesaggi bucolici, tipo il vecchio intervallo Rai.

Ma, quanto a società multirazziale, si intuisce subito che gli inglesi hanno qualcosa in più: i Klingon.



Ed è proprio un Klingon naturalizzato inglese a far fare l'ennesima capriola ai pronostici e a portare in vantaggio una squadra allenata da Roy Hodgson -che solo per questo dovrebbe partire sfavorita- con una capata scoordinata.

Inghilterra in vantaggio, e tutti giù a ridere e inseguirsi.

Rooney, in tribuna, sfodera un repertorio di espressioni facciali che neanche Jim Carrey saprebbe emulare, e mentre il pitecantropo inglese si bea del vantaggio e il mondo s'interrroga se anche questo sia un presagio della fine, Diarra inzucca due volte di seguito -sfiorando il gol- davanti alla porta di colui che, solo per comodità lessicale, chiameremo "portiere" inglese.
Diarra per la Francia, diarrea per l'inghilterra.

Passa poco tempo e un giovane francese dal nome e la mimica che tradiscono origini sicuramente aristocratiche, infila Hart sul primo palo, che ha nelle movenze l'elasticità e la reattività tipiche di un ponte levatoio.

Uno a uno e tanta ilarità.

La partita, di fatto, finisce con la fine del primo tempo.
Il secondo, infatti, è una messinscena che meriterebbe la perdita del diritto di veto all'ONU a favore di Taiwan e delle Antille Olandesi.
L'ultima parte della gara, poi, è praticamente meno vivace di un paracarro e come tale meriterebbe di essere irrorata di urina, con le due squadre a tamburellarsi il pallone come due scolaresche in gita a pasquetta, in onore dei bei tempi andati della seconda guerra mondiale.

L'Inghilterra ci scopiazza: polemiche alla vigilia, pronostici sfavorevoli, e poi zak, il "mezzo" colpo gobbo.
Solo che la Francia somiglia alla Spagna come Nelson Mandela somiglia a Dolph Lundgren.

Se avessi saputo della pregevolezza tecnica del secondo tempo, sarei andato a farmi i miei bei 40 minuti di corsetta serale.
Che comunque se ne vanno a puttane causa pioggia.
La partita del giorno, e anche questa è una mezza sorpresa, non è dunque Francia-Inghilterra, bensì Ucraina-Svezia.
Per non smentire le attese, Ibrahimovic fa il tamarro già sull'inno nazionale.

La regia non può sottrarsi a quello che, secondo tutti, è il vero leitmotiv di Ucraina-Svezia: la figa.
Le tribune sembrano un casting di Riccardo Schicchi, e dispiace un po' quando i giocatori entrano in campo e l'attenzione cala, a mio avviso inspiegabilmente, su di loro.
Qualcuno chiede il permesso all'arbitro di sedersi tutti a centro campo e guardare per 90 minuti la gnocca in tribuna, ma l'arbitro sembra un vampiro, e tutto quel giallo in tribuna potrebbe incenerirlo.
Meglio giocare, e comunque, da stasera, il giallo è il colore della figa.

Così si inizia, e Ibra, pur pericoloso, ha un atteggiamento da bulletto delle giostre, minaccia tutti per avere una manciata di gettoni per l'autoscontro ma a quanto pare non li ottiene, a giudicare da com'è indispettito.

In panchina come coach dell'Ucraina c'è Oleg Blochin, e, nonostante l'imbarazzante taglio di capelli, sono quasi commosso nel rivederlo.
Quanti bei ricordi.

Siamo ancora zero a zero e non so se sugli spalti l'Ucraina stia vincendo il derby giallo della patata, ma di sicuro sta vincendo quello del gioco.

Ibra ha lo stesso problema che ebbe Forlàn due anni fa a Sudafrica 2012, è da solo con una decina di comparse, ad affrontare quella che, oh, pare proprio sia una nazionale vera.
La differenza è che Forlàn aveva il cervello di Forlàn, mentre Ibrahimovic ha quello di Scilipoti.
Gli "ex-sovietici", invece, hanno un collettivo di tutto rispetto, fra cui Konoplyanka, un giocatore prodotto dalla Sammontana, immagino.

Finisce il primo tempo e, come spesso mi accade nelle giornate di pioggia, la mia mente si perde in pensieri profondi come, va be', immancabilmente "la figa" e "com'è bello guardare una partita vivace quando non ti frega una mazza del risultato".

Questo almeno è quello che credo, ma quando nel secondo tempo segna quello stronzetto dal naso aquilino, realizzo che stavo incontrovertibilmente simpatizzando per l'Ucraina.
Sai, un po' come ti rendi conto di quanto te ne frega della tua ragazza quando parte per la Giamaica.
L'essere umano è proprio strano (e pare che le "stranezze" della Giamaica stimolino molto la curiosità femminile).

Ma il copione B-movie cui il calcio spesso ci abitua è in agguato: nemmeno il tempo per Ibrahimovic di sfanculare un po' i compagni rivendicando la sua presunta superiorità antropologica, e Shevshenko, dopo una tarantella sulla fascia destra di un compagno conclusasi con uno splendido cross, si trova zulla zucca la palla del pareggio, e gonfia la rete scandinava.
Galliani, che guarda la partita in vacanza in qualche isola sperduta del Pacifico, ha un riflesso incondizionato e comincia a scalmanarsi sulla sedia schiumando bava con gli occhi sgranati, poi, sotto lo sguardo dei presenti, si ricorda che è tutto finito da un pezzo e si risiede composto sulla sedia: "sorry".

La perla di Collovati, immancabile, è: "noi l'avevamo detto che sarebbe stata la partita di Sheva e Ibra", capirai che intuito.
Pensa che io una volta lanciando un uovo dal terzo piano ho intuito che a terra si sarebbe rotto: oh, ho indovinato.
E grazie al cazzo, Collovati, indovinami il portiere di riserva polacco che cambia le sorti dell'europeo mentre due minuti prima era in panchina a scaccolarsi pensando a che sostanza spararsi su per il naso col premio-partita!

E mentre io sogghigno alle minchiate dei commentatori italiani, Sheva, su calcio d'angolo, infila un'altra capata tipo quella di prima, e la Svezia è in ginocchio: guarda caso la posizione giusta per succhiare.

È ufficiale, nel secondo tempo l'Ukraina ha mandato in campo il Brasile al posto suo, forte della mimetizzazione attuata dalla maglia gialla.

Ma la Svezia non ci sta, è affamata, dev'essere per questo che sul finale si mangia un paio di occasioni.
Io sono felice, perché dopo ogni azione fallita la regia fa un primo piano a della gnocca.

L'arbitro, prima di tornare nella sua bara, fa il recupero e il recupero del recupero, con Blochin che si contorce come una danzatrice del ventre (e lui ne ha, eh, di ventre) e reclama il tempo scaduto.

Col palla sui piedi degli ucraini arriva il 94°, 2-1 per l'Ucraina e son contento.
Penso a quel mare giallo di figa festante a spasso per le strade di Kiev e un po' rosico.
Quasi quasi vado in centro a Venezia: ci saranno degli ucraini in festa no?

OooooOOooohhhh, corrooOOoOOOooo!
le partite belle arriveranno da domani,che già c'è qualcuno (la ceschia ) che perdendo và a casa.

Klingon


il pezzo di galliani