Ti ripeto c è una comunicazione di notizia di reato a prescindere altrimenti viene meno l accertamento della violazione in tema di sicurezza.
Sai che sulla carta i vigili urbani potrebbero redigere un verbale per mancata emissione di scontrino fiscale nonostante non sia la loro materia per poi comunicare per conoscenza alla gdf?
Il punto è che a meno di palesi difformità (tizio che balla sul tetto senza casco e senza corda), gli agenti della Polizia Locale difficilmente si arrischiano a ipotizzare un reato perché la materia è molto complessa e fuori dalle loro competenze. Quindi all’atto pratico, segnalano e poi lasciano che sia l’ispettore del Ministero del Lavoro a verificare.
Su questo sono pienamente d accordo con te, purtroppo in Italia funziona così. Poi sai nel caso della polizia locale c è da dire che a volte gli agenti che vanno in giro non hanno le competenze tecniche e di procedura di base perché magari sono sempre stati in un ufficio comunale e poi girati alla municipale.
Comunque a parte questa osservazione, è proprio quando si manifesta una palese violazione sulla sicurezza che dovrebbero agire. Se vedi gli operai senza caschetto vai lì e verbalizzi invece che contare i minuti su un disco orario.
Siamo nel 2024 e la realtà dell’edilizia è ancora quella di questo libro del 1939:
dove il Lavoro personificato prende, schiaccia, stritola, lascia le mogli vedove e i figli orfani. La sicurezza sul lavoro è gestita dalle aziende alla meglio come formalità, alla peggio come fastidio, e più il lavoro è pericoloso meno il tema sicurezza è preso sul serio.
Volevo anche ricordare che nel mentre stanno stampando la terza edizione del libro di Caparotti in cui si autoincensava per aver combattuto contro coop rosse e sindacati per la santità della prima catena di supermercati italiani.
Non è per mettere in evidenza un fatto specifico: ammetto che questa sia un po’ una spazzata verso il parcheggio. Però lo trovo assai ironico.
E dopo il libro di prima del 39, fa sempre bene ricordare un’estratto di Furore di Steinbeck del 1940 che parla di lavoro al ribasso… (e se siete interessati vi ricordo che in Italia Steinbeck arrivo durante il fascismo, e le traduzioni della Bompiani dell’epoca furono… edulcolorate dalla censura di regime; in pratica fino alla ritraduzione del 2014 possiamo dire che di Steinbeck in Italia non abbiamo letto praticamente un cazzo)
“Dove c’è lavoro per uno, accorrono in cento. Se quell’uno guadagna trenta centesimi, io mi contento di venticinque. Se quello ne prende venticinque, io lo faccio per venti. No, prendete me, io ho fame, posso farlo per quindici. Io ho bambini, ho bambini che han fame! Io lavoro per niente; per il solo mantenimento. Li vedeste i miei bambini! Pustole in tutto il corpo, deboli che non stanno in piedi. Mi lasciate portar via un po’ di frutta, di quella a terra, abbattuta dal vento, e mi date un po’ di carne per fare il brodo ai miei bambini, io non chiedo altro. E questo, per taluno, è un bene, perché fa calare le paghe rimanendo invariati i prezzi. I grandi proprietari giubilano, e fanno stampare altre migliaia di volantini di propaganda per attirare altre ondate di straccioni. E le paghe continuano a calare, e i prezzi restano invariati. Così tra poco riavremo finalmente la schiavitù”.
Speriamo che dopo questa tragedia ci si dia una svegliata sia sotto l’aspetto dei controlli, sia sotto l’aspetto della normativa che impedisca all’appaltatore di subappaltare i lavori con queste dinamiche allucinanti.
Questa mattina da zanchini su radio rai (mbè si ogni tanto ascolto radio rai problemi?) c’era un tizio geometra presidente non mi ricordo di quale associazione che spiegava uno dei giochini che vengono fatti dagli appaltatori.
L’appaltatore prende i soldi per un lavoro che richiederà ad esempio 10 operai. In seguito lui demanda il lavoro ad una società dicendogli che dovranno farlo in 7 (quindi con l’ovvio risparmio già sulle paghe) e di seguito potrà succedere la stessa cosa passando ad altra società con 5 operai e via dicendo fino anche ad arrivare a prendere questi Magüt di cui parla l’articolo che hai linkato che spesso senza arte nè parte e conoscenze e senza un capo cantiere presente, vengono buttati dentro a lavorare.
Ed in tutto questo “passarsi la palla” ovviamente può andare a decadere anche la qualità dei materiali utilizzati oltre che alle competenze professionali.
Questo tizio poi metteva in evidenza che su determinati lavori, serve un team di operai che si conoscono e che sanno lavorare insieme e non gruppi di operai che parlano in lingue diverse e non riescono a comunicare.
E magari obbligare di nominare il subappalto già nel contratto ed oltre a questo non è possibile aggiungerne altri.
Ad esempio sempre nel condominio dietro casa mia i subappalti glieli hanno fatti praticamente in silenzio e quando qualche condomino si è giustamente incazzato gli è stato risposto “eeeh ma per continuare i lavori è l unica soluzione”.
Ma una bella legge tipo quella sull’edilizia a nuovo dove il costruttore deve rilasciare una fiediussione?
Del tipo che per fare il lavoro di ristrutturazione mi rilasci una bella garanzia pari a tot importo e se non rispetti il contratto, vai lungo, salti per aria etc. la riscuoto.