

Boh, prova a sfogliarlo più avanti?



Non mi è ben chiaro però il rapporto di Saxo (e in realtà, ad esempio, anche di Snorri) con il loro passato pagano. Leggevo i vecchi post
(qfw dove sei

Anche Saxo come Snorri ha una impostazione evemeristica, e ok, ma mi pare che rispetto a Snorri Saxo rimanga ancor più fumoso nel tracciare il confine realtà-mitologia. Chessò, Odino compare nei primi libri e poi ricompare verso la fine, senza che la sua presenza venga commentata in qualche modo. Quando compare inoltre è per fare principalmente qualcosa di poco simpatico, tipo fregare qualcuno.
Insomma, questi scrittori che si trovano a dover parlare del passato pagano delle loro nazioni, come si pongono rispetto al passato stesso? Sono scrittori cristiani che disprezzano la vecchia falsa religione? Sono scrittori pagani che per non passare guai devono cristianizzare il loro lavoro? Sono scrittori a cui non frega granché della questione cristianesimo/paganesimo e vogliono semplicemente registrare la mitologia e il passato delle proprie nazioni? Chiedo perché ad esempio Saxo, rispetto a Snorri, mi pare molto più critico rispetto alle vecchie divinità: quando compaiono è principalmente per fare dello sdazzo e per fregare qualcuno.
Inoltre mi vien da chiedere, per quanto riguarda la mitologia norrena ci sono fonti provenienti da prima della cristianizzazione?
Risposta breve: no.
Risposta lunga: gli autori cristiani citano talora componimenti risalenti al periodo prima della conversione, ma tali testi sono spesso manifestamente corrotti e interpolati, per cui non possono prendersi – nel loro complesso – come testimonianza diretta e autentica del passato pagano, sebbene la loro origine non cristiana sia talora evidente.
Sfogliando i volumi di Romanobarbarica ho trovato un articolo che potrebbe interessarti, se ancora ti interessa la questione: B. Luiselli, Il mito dell'origine troiana dei Galli, dei Franchi e degli Scandinavi, «Romanobarbarica» 3, 1978, pp. 89-121. Avevo poco tempo e quindi non l'ho letto, ma tanto tu stai a Bologna, ti costa dieci minuti andare a vederlo...
Poi magari altri hanno scritto roba migliore o più recente, ma non mi occupo di filologia germanica, quindi accontentati di quello che ti ho trovato



Non ravviso particolari incongruenze; anche se il trickster par excellence della mitologia norrena è Loki, lo stesso Odhinn non è esente da alcuni di questi tratti nel relazionarsi col mondo degli uomini: egli è d'altronde noto anche tramite appellativi quali Ginnarr (ingannatore), Skollvaldr (potente nell'inganno), Tveggi (doppio). Inoltre, in quanto dio, opera secondo una moralità differente - ed a volte imperscrutabile - agli occhi di quella umana: ad esempio suscitando discordie fra i grandi re della terra - caso paradigmatico, quando istiga Freyja a porre i sovrani danesi Hedin e Hogni l'un contro l'altro, episodio riportato nel libro V dei Gesta Danorum, ma anche nel quarantanovesimo capitolo dello Skàldskaparmàl di Snorri - di modo che i loro eserciti si affrontino in battaglia rimpolpando le schiere del Valhöll.
Nel mondo medievale la fede in Dio professata grosso modo (non siamo ancora in età post-tridentina) secondo gli insegnamenti della Chiesa è un fatto naturale ed universalmente accettato. Poiché, per uno scrittore medievale, è ovvio e scontato che esista il Dio delle Scritture e non altri, il rapporto di questi antiquari - perché di tali si tratta, anche quando si rivestono, come nel caso di Saxo, del paludamento di un latino raffinato - nei confronti dei culti pre-cristiani è segnato dalla strada dell'everismo o della marginalizzazione; le divinità sono sottoposte ad uno sforzo razionalizzante, o trasfigurate in demòni che possano in qualche modo attagliarsi al pensiero demonologico cristiano, oppure degradate a spiriti e spiritelli: è quest'ultimo il caso - anche presso la cultura popolare non codificata - di fate e folletti irlandesi, evidente declassamento delle principali divinità pre-cristiane quali quelle appartenenti alla schiera dei Túatha Dé Danann, la cui degradazione avviene, significativamente, anche in altezza.









E giunse infine il momento di gravediggare questo thread che ho aperto… be’ dieci anni fa
La scimmia per la mitologia è tornata ed è potente, soprattutto dopo che un paio di anni fa sono stato in Irlanda e mi sono trovato davanti robe del genere:
oltre che ovviamente Bru na boinne
QUINDI che mi sono letto?
Mi sono letto Gods and Fighting Men di Lady Gregory, un bel riepilogo delle leggende riguardanti i Tuatha De Danaan (le divinità irlandesi, o un gruppo delle, a quanto ho capito) e la fianna dell’eroe Finn. Lady Gregory è una figura interessantissima, più narratrice che accademica, e questo per me è stato un aiuto perché il tomo è molto scorrevole e interessante.
Sempre per la mitologia irlandese segnalo questo fichissimo sito della University of Cork che raccoglie un sacco di saghe in formato accessibile a tutti: Irish Sagas: list
POI
Ho rinnovato il mio interesse per la mitologia norrena, e quindi mi sono letto il famoso libro della Chiesa Isnardi, che è molto interessante ma purtroppo un po’ arido (è pur sempre un saggione e non un testo narrativo) e poi la Saga dei Volsungar, basata sui poemi eddici, che ha come protagonista Sigurdr (Sigfrido, quello dei Nibelunghi per intenderci). Fica, e l’edizione Penguins Classics è fatta bene
Le prossime letture saranno The Tain, Beowulf e questo fichissimo libro che ho beccato dalla bibliografia della Chiesa Isnardi, ovvero i resoconti di un viaggiatore arabo del 900 che a quanto ho capito è entrato più volte in contatto con la cultura nordica e la descrive dal suo punto di vista. Fico!
Ne approfitto per aprire un tema: la reperibilità dei testi. Ho cercato ovunque la Storia dei popoli settentrionali, di Olao Magno, ma non si trova da nessuna parte manco su libgen, anzi, su libgen ci sarebbe ma non trovo un cazzo di mirror che sia uno
Un aiutino? Sempre che sia rimasto qualche appassionato di mitologia su questo forum
edit: prima che qualche frescone si indigni per un link diretto a libgen, mando i miei consigli in DM a chi di dovere.
Grande amore per l’utente qui sopra
Ora all’elenco di lettura devo aggiungere i tre volumi dell’opera di Olao Magno