Mitologia

Ho letto di recente Il mulino di Amleto di de Santillana e mi è salita una scimmia immensa per la mitologia tutta.

Per quanto riguarda la mitologia greca mi sono letto qualcosa di Esiodo ma poco altro; ho cominciato tempo fa a leggere I miti greci di Graves ma non mi piacque per nulla. Ho letto l'Iliade e prima o poi leggerò pure l'Odissea.

Per la mitologia nordica mi sono accattato le due Edda e le Gesta Danorum di Saxo Grammaticus, che inizierò a leggere a breve. Galahaad mi ha consigliato Miti nordici della Isnardi.

Per la mitologia mesopotamica mi sono pigliato un'edizione qualsiasi dell'Epopea di Gilgamesh, ma è poca roba, nel senso che il testo da sé dice poco. Mi son trovato un'edizione ahum ahum dell'Epopea curata da A.R. George, una roba spaventosa da 1000 pagine e 300 € che prima o poi mi metterò a leggere.

Per la mitologia indiana, orientale, persiana o quel che è, so un cazzo.

Per la mitologia ebraica anche qui nada.


Ora

Mi piacerebbe approfondire TUTTO. Sapreste mica consigliarmi qualcosa per ogni branca? Va bene sia letteratura primaria (meglio se annotata) che secondaria, sia roba specifica che di confronto tra il tutto (come era ad esempio Il mulino di Amleto). Datemi una mano perché non so proprio dove sbattere
Pigliati il Kalevala.

Comunque un classicone è Il ramo d'oro di Frazer. Sinceramente consiglierei quello piuttosto che star lì a leggerti TUTTO, ne esci matto. Il ramo d'oro invece è una lettura piacevole.
Ah si, effettivamente Il mulino parlava anche del Kalevala, anche piuttosto spesso

Mi segno anche sto Ramo d'oro; vale ancora nonostante sia un'opera degli inizi del '900? Vedi che mi pigliavi per il culo quello di Kirhgbxzvg ma questo non è che sia molto più tardo


Il libro della Chiesa-Isnardi confermo essere un'eccellente lettura. E' stata oltrettutto una dei professori che mi hanno seguito per la tesi di laurea: è una strega tirannica della morte, ma è estremamente competente. E non c'entra un cappero, ma si interessa attivamente di magia runica. Non sto scherzando, ogni tanto va in Finlandia a parlare con gli stregoni lapponi.
Fornisce anche una bella bibliografia generale, per quanto riguarda i miti nordici, da cui sicuramente potrai pescare altre letture interessanti.

Per quanto riguarda i miti nordici, oltre all'Edda di Snorri e ai Kalevala, leggiti Beowulf (se mastichi l'inglese, è ottima l'edizione Oxford con traduzione in versi di Kevin Crossley-Holland).
Poi c'è la Canzone dei Nibelunghi (Song of the Nibelungs: Verse Translation from the Middle High German "Nibelungenlied") che dovresti facilmente trovare su siti come play.com o simili.

Se poi ti possono interessare i miti dei Nativi Americani, è eccellente (anche qui, posso solo fornirti i dati dell'edizione inglese, in quanto, che io sappia, non esistono traduzioni italiane) The Trickster, A Study in American India Mythology, di Paul Radin, Schocken Books, NY. Dovrebbe essere facilmente reperibile su Play.com a pochi euro.

Per i miti greci, se non ti è piaciuto il Graves, forse potresti trovare più piacevole Gli Dei e Gli Eroi della Grecia, di Karl Kerény, che ha un'impostazione un pelo meno formale e, cosa interessante, si rifà a fonti meno conosciute, quindi, rispetto al Graves che fornisce una versione più canonica dei vari miti, puoi spesso trovare varianti poco note.
Essendo un testo universitario, ha il difetto di non essere economico.
Oltre all'Odissea (e dopo di essa), leggiti l'Iliade, che è un bel cambio di prospettiva culturale: avendo letto Iliade e Odissea, te ne renderai conto.
Sia il libro di Graves che quello di Kerény ti offriranno poi più di uno spunto per ulteriori letture.

Appartenenti alla stessa collana del libro della Chiesa-Isnardi e di Graves trovi anche: Miti Pellerossa, Egizi, Ebraici, delle Antiche Civiltà Messicane e Celtici. Per quanto ne so, sono allo stesso livello qualitativo.

Così su due piedi, queste sono le prime letture che mi vengono in mente.
Il Ramo d'oro è superato come libro di antropologia culturale per forza di cose, ma i riferimenti mitologici sono tutti piuttosto validi*, e il valore letterario rimane. Frazer era comunque uno studioso e un antropologo, non un poeta o un esaltato idealista. Il libro di Rydberg mi dava quell'impressione, caldeggiata da una veloce ricerca su internet. Poi ovviamente è possibile che mi sbagli, era un'impressione così a naso.


(* che io sappia ovviamente )
De "I Nibelunghi" c'è un'edizione Einaudi che ho letto un po' di tempo fa. Non essendo un esperto, non saprei dirti quanto sia valida. A me non è sembrata tanto male.
mi sono passato pure io i miei bravi periodi di fissa magico mitologica.
di roba figa ci sono, in ordine sparso e anche roba gia citata imho :
graves sia i miti greci ( che pero va digerito, magari dagli un altra passata dopo ) e la dea bianca
poi ce quello sui miti ebraici di graves patai che e un po piu leggerino
il libro della isnardi era gia uscito ne thread prima e non e male.
il ramo d'oro e superatissimo ma sempre figo da leggere.
ci sono le robe di kereny miti ed eroi greci.

roba un po piu seria, ho qualche reminiscenza di esami di antropologia culturale e di studi a cazzo di storia delle religioni che mi sono fatto.
mary douglas, che all'epoca veneravo come fosse la madonna reincarnataurezza e pericolo sui tabu ebraici (principalmente), ma pressoche tutto quello che ha fatto è figo.
mauss: la magia, dito al culo da leggere ( tipo citazioni in greco a caso ) ma interessantissimo, tipo che una sera ho svegliato la donna per parlargliene.

storia delle religioni: tutta la scuola dei rumeni pazzi eliade couliano
e ovviamente
fuckin' de martino sempre troppo poco letto per il gigante che e stato ...
edit:scusa dimenticavo due cosine da nulla Dumezil ( nazi di merda ma va letto )
e furio jesi skippati le robe su rilke e di germanistica pesante ma le robe su mito e cultura germanica sono fenomenali
rilancio: una bella edizione commentata della divina commedia ?
Mamma mia quanta roba, grazie davvero

Per la Divina Commedia che edizione suggerisci? Io ho quella dei Fabbri Editori del '76, con le illustrazioni di Doré e il commento di Casini e Barbi; può andare?
Purché ci sia il testo originale e non sia una versione in prosa, più o meno qualunque edizione della Commedia con il commentario di un italiano e le illustrazioni del Doré costituisce una valida lettura.
Elric ma, scusa la domanda, te in cosa sei laureato? Sei un antropologo?
Lettere Classiche, con una tesi sulle figure di Odisseo e Loki.


L'edizione Mondadori con il commento di A. M. Chiavacci Leonardi è sempre una buona scelta
Ah vero, c'è il gran bel Trattato di storia delle religioni di Mircea Eliade. Se vuoi ho l'ebook di quello.
Sebbene siano due àmbiti interconnessi, mitologia e religione non sono interamente sovrapposte. Se iniziamo a debordare verso lo studio delle religioni, rischiamo di andare un po' troppo oltre la richiesta dell'OP.
Per la mitologia greca vedo elencati molti saggi - pessimo Graves, comunque - ma poco o nulla quanto a fonti primarie. Oltre ad Esiodo, già nominato, direi la Bibliotheca dello Pseudo-Apollodoro, le Fabulae e gli Astronomica di Igino, i Metamorphoseon libri di Ovidio. Ovviamente mi limito alle opere strettamente mitografiche, che materiale mitologico è presente quasi in ogni opera letteraria greco-romana; per i miti latini fondamentale quanto può essere desunto da Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso. Tralascio le informazioni (pur interessantissime) desumibili da opere minori e frammenti di allegoristi ed evemeristi come il vero Apollodoro di Atene, Palefato, Conone, etc. Quanto a saggistica sono ottimi anche il Dizionario di mitologia ed il Dizionario dei luoghi del mito di Anna Ferrari.
Per quel che riguarda il giudaismo, mi sfugge cosa intendi per mitologia; se ti riferisci a quel complesso di narrazioni e leggende tradizionali che esulano dalla Tanakh, allora il problema è andare a pescarlo nella sterminata letteratura midrashica, cosa che non mi pare granché fattibile. Le Antiquitates Judaicae di Giuseppe Flavio sono utili e interessanti perché i libri che seguono il dettato biblico contengono molto di questo materiale. Notevole per la quantità di materiale midrashico raccolto l'edizione del Pentateuco messa in cantiere dall'editrice Mamash, ma per il momento sono stati pubblicati soltanto Bereshit e Shemot; e rimane comunque il bias di fondo di una lettura ed intepretazione prettamente neochassidiche. Quanto a lavori di compilazione, non mi risultano invece opere notevoli in italiano: in inglese imprescindibili sono i sette volumi di The Legends of the Jews di Louis Ginzberg; sempre utile la Jewish Encyclopedia, ora anche online, ma in ambo i casi parliamo di opere pubblicate fra il 1906 ed il 1909, non proprio recent scolarship. Interessante il saggio di Moshe Idel sul Golem, tradotto in italiano per i tipi dell'Einaudi.
Quanto a mitologia nordica, oltre alle opere già segnalate, fondamentale di Snorri, oltre all'Edda omonima, tutta la prima parte dell'Heimskringla dedicata alla saga degli Ynglingar (non mi risultano traduzioni italiane). Materiale interessante anche quello tradizionalmente desumibile dal libro IV dei Gesta Hammaburgensis di Adamo di Brema.


Bosco-Reggio (Le Monnier), Chiavacci Leonardi (Mondadori), Pasquini-Quaglio (Garzanti).
Perché Graves sarebbe pessimo?

Edit: btw, le fonti primarie le trovi tutte nella bibliografia della saggistica segnalata. Consigliarle direttamente sarebbe infattibile, in questa o in qualunque altra sede. E, prese così, a sé stanti, come primo contatto, rischiano di ottenere l'effetto contrario a quello desiderato e di far diminuire l'interesse, anziché aumentarlo. Reputo sia molto meglio cominciare dalla saggistica e poi, eventualmente, passare agli autori classici.
Perché Graves era un mitografo nel vero senso del termine: spesso non disdegnava di ricamare liberamente o inventare di sana pianta lasciandosi trasportare dalle sue velleità poetiche, La dea bianca è un esempio celebre in tal senso. Come lettura è affascinante, come trattazione seria ed affidabile della mitologia antica, la definirei quantomeno inattendibile.
Quanto alle fonti primarie, alla fine il thread starter s'è procurato opere non propriamente abbordabili come i Gesta Danorum di Saxo Grammaticus, un libro la cui edizione italiana, oltre a tutto, è fuori catalogo da quasi dieci anni; non mi pare particolarmente preoccupato dal contatto diretto con le fonti primarie, anzi. E ad onor del vero oggigiorno una buona edizione di classici anche oscuri come quelli scandinavi è corredata da talmente tante note fra contestualizzazioni storiche, riferimenti, scioglimento delle kenningar, etc., che una lettura mediata da una preliminare conoscenza manualistica è sì, sempre consigliabile, ma non strettamente indispensabile.
Io sulla questione letteratura primaria/secondaria sono sempre un po' combattuto; mi piace molto e consiglio spesso di lanciarsi direttamente sulla primaria anche con la consapevolezza di rischiare di trovarsi davanti un muro impenetrabile, perché mi pare che il rischio alternativo sia di passare una vita intera sulla letteratura secondaria senza mai avvicinarsi alle fonti. Dall'altro lato credo però che alcuni autori siano effettivamente molto tosti da avvicinarsi senza almeno un po' di studi dietro. Credo che molto dipenda dalla fonte in questione e da chi vi si avvicina