Militari sequestrati in India

Mi premeva aprire un topic sulla vicenda dei due militari sequestrati dalle autorità indiane.

http://www.corriere.it/esteri/12_febbraio_20/sarzanini-raffiche-gli-orari-la-rotta-I-punti-oscuri-della-vicenda_1b9b8508-5b8c-11e1-9554-12046180c4ab.shtml

http://www.corriere.it/esteri/12_febbraio_20/maro-severino-prova-mancanza_17fc78f6-5bb6-11e1-9554-12046180c4ab.shtml

Per come la vedo io sti due pescatori sono stati uccisi in un altro conflitto a fuoco, e per giustificare sti due morti, i loro compagni hanno detto che sono stati quelli della nave italiana.

Dato il nazionalistmo indiano, ed il fatto che in India hanno imminenti elezioni (quindi sfrutteranno questi due poveracci a fini propagandistici), è probabile che i militari se la passeranno molto male.

Cosa pensate che accadrà nel caso vengano condannati per una cosa che non hanno fatto e che oltretutto non riguardava le acque territoriali indiane? Trattative lunghe svariati anni ed in caso di inconcludenza, super missione con i COMSUBIN?

Intanto sul web è guerra tra stolti
http://feluche.blogautore.repubblica.it/2012/02/20/italiani-mafiosi-indiani-sottosviluppati-sul-web-la-guerra-degli-ignoranti/
Finirà con l'India che ci tratta come dei pezzenti, come fanno tutti
La cosa che mi da più fastidio è che gli indiani sono convinti che Sonia Gandhi (italiana) sia in collegamento mafioso con gli italiani, quando qui non sappiamo neanche chi sia


Il "per come la vedo io" mi pare parecchio azzardato, perché sulla base delle informazioni diffuse dai media nessuno è in grado di farsi un'idea, anche solo di massima, su come i fatti si siano effettivamente svolti.
La cosa che invece credo sarebbe importante chiedersi, dal momento che costituisce per il momento l'unica certezza, è perché il comandante della nave, abbastanza evidentemente d'accordo con i locali rappresentanti diplomatici italiani, abbia deciso di abbandonare le acque internazionali in cui l'incidente sarebbe avvenuto per portarsi nelle acque territoriali indiane, così permettendo che i due militari venissero prelevati. E questo nonostante la Marina fosse stata tempestivamente informata della decisione ed avesse (ovviamente) dato parere negativo.
Dal momento che, se la nave fosse rimasta in acque internazionali, l'India non avrebbe avuto il diritto di esigere alcunché a prescindere dall'innocenza o dalla colpevolezza dei marò, mi pare evidente che qualcuno abbia deciso di vendere per convenienza diplomatica la pelle dei due militari; se colpevoli perché si è ritenuto preferibile scaricarli piuttosto che affrontare una crisi diplomatica, se innocenti evidentemente per leggerezza, faciloneria e remissività... di fronte alla minaccia di una crisi diplomatica. La cosa scandalosa, semmai, è che comandi militari e rappresentanti diplomatici italiani in loco agiscano, come è evidentemente accaduto, in modo del tutto scollegato, come se fossero enti appartenenti a due governi distinti.
Poi, insomma, non lamentiamoci se ci trattano da pezzenti.

Leggi qua

Il fatto che sia stato convinto con l'inganno invece di agire di sua spontanea volontà non è che cambi la sostanza della questione, eh. La sua decisione di accettare l'offerta indiana è stata comunque comunicata per tempo, il comando della marina ha (previdentemente) dato parere contrario, ritenendo che si dovesse prima di tutto tutelare l'immunità garantita dalla permanenza in acque internazionali; mentre i rappresentanti diplomatici in loco (l'ambasciatore a New Dehli od il console locale, non ne ho idea), che sia siano espressi a favore, o che si siano limitati al silenzio assenso, gli han comunque dato il via libera. Il comandante si può anche essere comportato da sciocco, ma qualcuno gli ha permesso bellamente di farlo.
Se nelle file della diplomazia italiana ci sono soggetti come il console vattani io non mi stupisco di nulla
Beh, sì, qualcuno non è stato evidentemente all'altezza del proprio stipendio, perché non si è mai sentito di uno Stato sovrano che consegna proprio personale militare ad un altro Stato per un incidente accaduto per giunta in acque internazionali, ove nessuna rivendicazione può essere quindi avanzata.
Qui
http://timesofindia.indiatimes.com/india/Italy-regrets-killing-of-Indian-fishermen/articleshow/11990083.cms
dicono che Staffan De Mistura ha espresso dolore per l'uccisione dei pescatori da parte degli Italiani. A me non risulta abbia detto ciò, non trovo un singolo giornale italiano che l'abbia detto.
Qui c'è scritto altro invece.
http://www.repubblica.it/esteri/2012/02/22/news/mar_italiani_arrestati_in_india_de_mistura_a_delhi_per_trattare-30299109/
Quindi sono farneticazioni del timesofindia o semplice diplomazia?


Cioè dalla situazione come si è capita, è che questa petroliera (è una petroliera? Comunque una nave civile), ha un comandante civile come capitano e personale (molto specializzato per altro, visto che si considerano "fanti di marina" vecchio stile ) militare come scorta, e verosimilmente il comandante voleva evitare di fare lo SchettinoII .

Forse temeva che gli indiani gli assaltassero la nave a mo' di Navy Seals in acque internazionali.

Da un lato suppongo che i vertici militari se fossero stati in controllo, non avrebbero permesso di dare in custodia i due militari, dall'altro siccome la nave è in mano ai civili, una volta in acque indiane, la frittata è fatta.

Bello schifo comunque. Se processano i due militari diventiamo ancora di più lo zimbello del pianeta.


Per non parlare di cosa penseranno tutti i "dipendenti" dell'EI.

Ti fideresti ancora ad andare in missione per un governo del genere che non è in grado di tutelarti?


L'imbarco personale militare sulle navi mercantili "a rischio" (ovvero operanti in regioni riconosciute come a rischio pirateria: Golfo di Guinea, Golfo di Aden, Stretto di Malacca, etc.) è stato decretato con la legge n. 131 del 2 Agosto 2011, peraltro mi par di capire abbondantemente passata sotto silenzio. In questo caso, quindi, non stiamo parlando di contractor che si considerano fanti di marina vecchio stile, ma di veri e propri fanti di marina, visto che i due soldati in questione appartengono al reggimento San Marco.
Certo, quella sancita dalla legge è una misura rappezzata alla buona visto che, invece di puntare su (costose) operazioni di repressione della pirateria e scorta ai mercantili condotte da regolare naviglio militare operante in loco, si limita ad autorizzare la protezione del naviglio mercantile mediante un atto di carattere eccezionale come l'imbarco di personale armato. Insomma, per farla breve, l'ennesima misura pensata a risparmio, una via di mezzo fra il pagare decine di milioni di euro per finanziare operazioni militari regolari ed il pagare milioni di euro in riscatti.
L'ambiguità giuridica creata dalla legge (che con tutta evidenza si sta riproponendo proprio in questo frangente) è che in tal modo una nave privata diviene attore della protezione e riaffermazione, da parte di personale militare di uno stato sovrano, della libertà di navigazione in alto mare sancita dal diritto internazionale.
Il problema del "controllo" è un altro punto ambiguo della legge, nel senso che il comandante del nucleo miltare imbarcato sul mercantile è responsabile esclusivo della protezione del mercatile e delle eventuali azioni militari necessarie a tutelarlo, ma per il resto ricade sotto l'autorità del comandante della nave. E qui sorge spontanea la domanda: sino a poterne decidere la consegna alle autorità di uno stato sovrano, ignorando le disposizioni fornite dalla Marina militare, nonostante il comandante della nave non abbia di norma il potere di disporre a proprio piacimento di pubblici rappresentanti di un altro stato sovrano? Evidentemente sì, parrebbe potersi concludere dalla situazione che si è venuta a verificare.
Insomma, credo che il casino nasca prima di tutto dalle situazioni, ripeto ennesimamente ambigue, che con l'approvazione della legge sono venute a crearsi.


Ci vanno comunque, lo stipendio è ben più alto all'estero che rimanere in caserma.



La solita disorganizzazione all'italiana.

Poi sono curioso di sapere i fanti di marina di cui sopra, da chi vengono pagati e a quanto ammonta il proprio stipendio, perché i lagunari sono truppe specializzate, mi sembra strano che accettino così di buon grado di fare servizio di scorta alle petroliere - al di là degli ordini superiori.



Lo stipendio sarà "ben più alto", certo, ma "GIUSTO" (come nel caso dei militari EI all'estero); non ti credere che guadagnino i "10.000€ al mese" di cui si sente a volte parlare in giro (che potrebbero più verosimilmente corrispondere ad uno stipendio da contractora...)... Sarà poco meno della metà, come al solito (4000-4500€), che per arrotondare fan comodo a tutti, ma a malapena ripagano il disagio della distanza da casa e, se vai in zone critiche, sicuramente non ripagano i rischi del mestiere (prenderesti uguale come operaio specializzato all'estero, ma con orari di lavoro prestabiliti, giorni festivi, ferie... e una sicurezza sul lavoro degna di questo nome!).

Poi non so come è regolamentato questo servizio, come o se è risarcito dalle società petrolifere al ministero degli esteri, ma di certo i militari in questione (a meno di casi di corruzione contro la legge) non vedono un centesimo di quel denaro.

Ultimo: i militari ricevono ordini e non scelgono di partire all'estero. Almeno in teoria. Nella pratica sappiamo che è un po' differente, e si può "forzare" un amministrazione a far partire gente che più o meno gradisce.
Ma t'assicuro che se si tratta del loro terzo servizio di sei mesi all'estero in 4 anni (come è capitato a gente che conosco)... NON LO GRADISCE NESSUNO... Ma ci deve andare lo stesso!


CONCORDO APPIENO, comunque, che tutta la baraonda, a partire dall'ambiguità della legge, per finire ai militari lasciati in pasto alla polizia indiana senza tutele, è un'italianata delle peggiori.
Speriamo finisca tutto all' "italiana"... A tarallucci e vino.


Ma infatti non sto criticando lo stipendio di questi militari. E' più che giusto corrispondere un ritorno in moneta per il disagio (tanto disagio poi, non ci credo molto).
In zona di guerra, ok, ma su una petroliera dov'è il disagio? Non sono nei romanzi di Patrick O'Brian .
E' un'eventualità quella di respingere degli abbordatori.
Che costa meno che tenere una squadra su una nave militare che pattuglia la zona, sia chiaro.

Certo è che fa girare i coglioni che dei professionisti appartenenti all'arma possano essere così bellamente arrestati. E' un'ulteriore figura di merda che l'Italia poteva risparmiarsi.

Poi si può dire qualunque cosa, ma io tifo sempre per la squadra di casa se si tratta di militari .


Non accadrà.

C'è un motivo preciso per gli indiani di rompere i coglioni e usare capri espiatori.
Perché gli italiani, non s'è capito.


C'è una missione dell'EU di non indifferente portata a questo fine, la quale se non ricordo male ha anche delle regole d'ingaggio molto più ampie di una normale mission eu
Sì, si tratta della missione della CTF-150, composta da 25 nazioni (fra cui anche l'Italia) che a turno impiegano il proprio naviglio militare, ma la loro area di azione comprende una zona A costituita dal golfo di Aden ed una zona B compresa grosso modo fra le coste meridionali della penisola arabica, lo stretto di Hormuz e le coste dello stato indiano del Gujarat. L'incidente in questione è avvenuto invece al largo dello stato di Kerala, molto lontano da queste due zone di operazioni. D'altronde la presenza di personale militare a bordo di navi mercantili è pensata proprio per supplire in qualche modo all'assenza di appoggio navale diretto.
Ma le acque internazionali sarebbero eventualmente competenza di quale tribunale?