Migrazioni e politiche di inclusione

ma no…

fino a 10 anni fa, adesso non li frequento più conoscevo questa famiglia sulle montagne del Veronese dove il “vecchio” gestiva tutto, se telefonavi a casa loro, il capostipite rispondeva al telefono e ti passava uno dei dieci figli con le loro rispettive famiglie, era una corte dove abitavano una cinquantina di persone, tutti i figli che lavoravano nell agricolutra e allevamento. Tutti i figli sottostavano a quello che diceva il padre, con discriminazioni e non, al figlio prediletto la vacca migliore ecc ecc… Spesso nelle campagne della val padana la situazione è smile, corte con tutti i parenti all’ interno.
Stiamo evolvendo e cercando di aggregarci con persone che siano più simili a noi e non prettamente i famigliari negli ultimi decenni, altrimenti nel primi del '900 la struttura sociale è simile a quella Islamica di adesso. o che ci è sempre stata, famiglie numerose, mortalità infantile alta

non sono presenti nella nostra società ?
sud italia/veneto:

per me la religione non c’entra proprio. la politica nel mondo occidentale è spesso felice di tagliare su istruzione e cultura, perchè il popolino per certe classi politiche è meglio che resti ignorante. non solo, anche il controllo sul programma educativo è sempre viziato da agende politiche. il controllo dell’informazione è anche un grosso fattore, anche qui c’è sempre chi ha piani ben precisi sulla narrativa e spinge i suoi interessi o la sua propaganda. E’ un grosso problema perchè l’ignorante vive nell’illusione del free speech e della democrazia, ma il potere ha solo trovato modi sempre più furbi e più stealth per mantenere il controllo.

non so se questo è già passato da qui:

abbastanza agghiacciante :asd:

Fa sbroccare i reazionari e i vecchi bacucchi? Posso vedermeli commentare con la bava alla bocca parlando di "il politically correeeeeeeeeect!!! :swear: pensiero uniiiiiiiiicooooo!!! :swear: :mad: "?

Mi va bene. :asd:

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Un essere umano evoluto non concepisce le frontiere ed è capace di condividere. Per quanto riguarda il 99,9% degli esseri umani finora esistiti, non ci si è ancora arrivati, a quei presupposti.

Lo posto qua
La nostra posizione sulle migrazioni
Bye bye bye. Manco fossimo gli *NSYNC

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abbastanza raccapricciante comunque, anche se non era un area di responsabilità italiana la risposta non può essere “k, thx, bye” manco avessero sbagliato numero

Il problema è che la gente se continua così si assueferà al sentire " gommone affonda 50 morti", facendo spallucce. Il governo sta attuando la strategia, non ci vedo non ci sento e se non ne parlo non è successo… Se avessimo una stampa decente verrebbero massacrati dalla mattina alla sera.

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Permettimi di estendere il problema e toccare un nodo dolente.

Da una parte ti do ragione. Certe parti delle forze dell’ordine sono solleciti e felici esecutori di questa nuova linea politica. Era gente che ideologicamente va a braccetto con chi oggi è al governo, per cui non vedevano l’ora di cambiare registro.

Poi c’è l’altro lato della medaglia e - lo premetto subito - non sto cercando scuse, ma voglio solo inquadrare il problema in modo più complesso e completo.

Nelle FdO, nelle strutture deputate a questo (e altri) incarichi delicati, che nascondono il grande pericolo di lacerare l’animo umano perché potenzialmente mettono l’individuo nella situazione di operare in modo non coerente con i propri convincimenti, ci sono tante persone che sono arrivate all’insensibilità e si aggrappano alle regole come unico meccanismo di protezione.

Nelle FdO il burnout è un problema ENORME, che all’atto pratico è celato con molta efficacia. Il tasso di suicidi è spaventosamente alto ed è un misto di aumbiente lavorativo tossico, demoralizzazione, alte aspettative di chi entra con la volontà di “cambiare il mondo” e renderlo “migliore” e poi si scontra con un sistema che non marcia, esegue ordini che non condivide, non riesce ad aiutare chi soffre e deve punire i deboli.

Dietro al “bye bye” ci può essere l’operatore che non vede l’ora che qualcuno anneghi (così la smettono di venire in Italia) così come l’operatore che non sa più che cazzo dire, è sopraffatto dal disastro incombente ed è schiacciato tra quello che accade, quello che gli viene chiesto di fare, il DOVERE morale di essere umano che dovrebbe aiutare, e gli ordini dall’altro, il meccanismo che non funziona, il convincimento di essere ingranaggio di una macchina che non marcia, spettatore privilegiato (per il punto di vista) ma impotente della catastrofe.

La prima votla che prendi una telefonata con richiesta di soccorso e sai che nessuno si muoverà per andare a salvarli, magari resti al telefono, ti sbatti, chiami a destra e sinistra. POi vedi che serve a un cazzo e alla centesima telefonata che fai? “grazie per le info. bye bye” e magari torni a casa e ti spari. O ti ammazzi con l’alcool.

Non dico che sono tutti così eh, ma conosco tanti poliziotti che stanno malissimo perché provano un profondos enso di impotenza. Poi c’è quello che va in palestra 10 ore al giorno, quello che non torna mai a casa dalla famiglia perché si vergogna, quello che massacra di botte il piccolo spacciatore perché tanto la magistratura non farà un cazzo, allora ci penso io a dispensare un minimo di giustizia.

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lo stavo riportando ieri, hanno deciso, come ai tempi del governo Conte 1, che la guardia costiera italiana non si muove di mezzo cm fuori dalla sua zona di competenza, quindi se succede un casino in zona SAR maltese o libica sono cazzi degli altri e se non interviene nessuno allora bye bye

Frattanto le istituzioni a tutti i livelli sembrano proprio incapaci di afferrare la dimensione del problema, reiterando ancora ed ancora gli stessi errori; 12 anni fa lo stato libico fu distrutto e dopo tutto questo tempo nessuna ha la minima capacità organizzativa di rimettere assieme i frammenti, non potendolo ammettere continueranno ad alimentare passivamente il problema.

Parlano di Guardia Costiera libica come se credessero veramente alla validità di questa definizione, ma la realtà è quella di cartelli della criminalità organizzata strutturati in milizie capaci di controllare effettivamente i propri territori, diventando spesso l’ala armata di qualunque governo finga di essere rappresentativo delle istituzioni, fedeltà variabili e con una costante competizione per l’influenza da far valere al tavolo delle trattative.

La situazione sul campo è questo però, inevitabile sottoprodotto di tale lotta per il potere.

La Libia istituzionalmente è solamente strutturata attorno alla NOC ed alla Banca Centrale, vende abbastanza petrolio per comprarsi favori, gas lacrimogeno e munizioni per mantenere indefinitamente lo status quo di frammentazione che permetta ad i signori della guerra di continuare il loro imperio.

Crosspost da cinema per l’utente che diceva che ahhh gli italiani all’estero si sono integrati sempre bene!!

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sicuro, mai sentito di linciaggi di italiani infatti :asd:

Quando esponenti di questo ehm governo dicono che è da irresponsabile mettersi in barca con donne e bambini…

L’ipocrisia: viaggiare legalmente e in sicurezza ha dei costi insostenibili e delle barriere burocratiche insormontabili. Quindi prendi il barcone e fanno di tutto perché ti ammazzi (o ti ammazzino) per strada. Poi dicono che sei l’irresponsabile perché sei partito

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Esempio: l’operaio indiano che lavora dai miei fratelli che fa il matrimonio combinato dai genitori.
Per loro è normalità, per noi è inaccettabile. E’ chiaro che prima o poi arriverai allo scontro, es. ragazzina indiana che frequenta la scuola dell’obbligo in Italia e vede le sue coetanee che frequentano chi gli pare e inizia a pensare ma lo voglio fare anche io. Mentre il padre le ha già combinato il matrimonio con il cugino che non ha mai nemmeno visto.
Poi finisce come Saman Abbas, strangolata e seppellita dalla sua stessa famiglia.

A me questi sembrano casi estremi, che sicuramente ci sono, ma non sono la norma (e per altro di casi estremi ce ne sono pure tra italiani).
Non e’ che gli indiani arrivano solo in Italia, e non e’ che han cominciato l’altroieri. In tutto l’occidente si sono adattati con alti e bassi ma se guardi ad esempio agli USA di casi violenti di questo tipo ce ne sono pochissimi.

Che, per esempio, il matrimonio combinato faccia parte di certe culture è innegabile.
Ma questo è un punto culturale su cui non ci può essere accettazione o negoziazione, nel momento in cui vieni in Italia questa tradizione la lasci dove sta.

Non può esserci una convivenza su certi temi, se vuoi fare il ramadam o pregare Allah pazienza, ma su altre cose si deve per forza arrivare a uno scontro. E aggiungo senza ipocrisia: lo scontro lo dobbiamo vincere noi.

Il concetto a cui rispondeva Altair l’ho portato io, dal mio punto di vista certo che questi sono estremi.

Ripeto, bastava anche dire “reddito di cittadinanza e tessuto imprenditoriale”, per me il rdc è una misura di civiltà e valore su cui serva iterare per migliorarne il funzionamento, dubito che sia altrettanto considerato espressione di valore da parte di altre sezioni di società.

L’approfondimento sarebbe che il problema è esacerbato a livelli di conflitto quando si tratta di valori identitari, più che di valori “e basta”, ovvero quando la cui tenuta all’erosione è tutta da dimostrarsi. Quando si tocca l’identità la reazione tende ad essere meno ragionata.

Dal mio punto di vista no, i casi estremi sono solo i più evidenti poi devi aggiungere tutta una serie di manifestazioni più striscianti e sfumate.

Vorrei aggiungere una cosa: non dimentichiamoci che noi stessi siamo in una continua lotta contro la nostra stessa cultura. Abbiamo palate di fronti aperti (femminismo, diritti delle persone LGBT+, diritti delle persone disabili, ecc. ecc.). L’immigrazione è fronte in più, secondo me probabile che gli immigrati spesso portino posizioni retrograde, non certo progressiste.

Non è che neghi quel che dici, è che c’è un grosso rischio che sia la foglia di fico per giustificare il picchio al diverso.