Io rilfetterei su cosa e’ successo prima e durante la scenta di cambiare vita. Ok hai visti che poi e’ andata peggio e ora sei frustrato e vivi con l ansia dei soldi che mancano.
Sicuro di ricordare bene come stavi prima di venire al nord come bidello? Riesci a capire esattamente come e’ andata quando hai preso quella scelta? Tua madre puo’ aver insistito ma alla fine la decisione era tua. Che leve ha mosso? Perche’ hai deciso di accontentarla? Cosa ti ha spinto a cambiare? Pensavi davvero di migliorare o era solo per soddisfare le sue richieste? Da cosa “scappavi”?
Io mi farei qudste domane prima di pensare di cambiare nuovamente vita. La mia prima moglie era una persona che credeva di risolvere tutto cambiando tutto. Sgortunatamente il motivo del suo malessere ero io quindi ha risolto solo quando ha cambiato marito.
Oh cmq ha risolto
invece un buon terapeuta è quello che ti fa capire che siamo i primi ad avere delle responsabilità nei nostri confronti.
I primi.
Il buon terapeuta è quello che ti dice: “ok, tua madre ti ha fatto questo, ok, hai questo rapporto con tua madre, ma se rimani fermo a questo pensiero, non andrai da nessuna parte”
Penso che vista la complessita’ della psiche umana e dal fatto che ognuno e’ sostanzialmente diverso immagino che non ci sia una soluzione “one size fits all”.
Detto questo pero’ +1 a quel che dici, per diretta esperienza della mia partner che ha una situazione molto piu complicata di questa con la madre, questo e’ l’approccio seguito dalla terapeuta e che sembra stia funzionando.
Si ok ma ci si arriva gradualmente, un passo alla volta, e per suggerimenti, favorendo delle riflessioni costruttive. Nessuna imposizione netta e frettolosa
Io credo che un buon terapeuta parlerebbe con Gears per svariate ore, prima di permettersi di dire una qualunque cosa.
E che potrebbe poi dire X piuttosto che Y o Z (dove X, Y e Z sono le varie robe scritte su sto thread), in funzione di quanto ha sentito e del body language che ha osservato.
Credere che noi si possa dire qualcosa di sensato alla luce di poche righe scritte su un thread, senza tralaltro essere noi specialisti, mi sembra davvero sballato.
Al massimo credo potrebbe essere sensato che chi se la sente possa condividere delle proprie esperienze affini, dicendo cosa e’ stato per lui e cosa lo ha aiutato, senza voler dare giudizi o consigli sul da farsi.
Oh ma uno ce l’avrà anche il sacrosanto diritto di avere sul cazzo la propria madre per motivi X, Y o Z?
Peraltro ci sono diversi layer in tutto: magari è vero che la madre non volesse altro che vederlo felice e realizzato, ma magari lo voleva felice e realizzato secondo i SUOI canoni, e non i canoni dell’adulto realizzato che è lui, magari lo voleva felice e realizzato per mostrarlo e fare l’achievement (che era un po’ la nuance di mia madre), magari era solo profondamente ignorante in senso pratico.
Non significa che la madre sia un mostro, così come neanche i miei genitori sono mostri, ma si può essere pessimi genitori e fare danni immensi anche con le migliori intenzioni.
La mia esperienza ha dei paralleli con quella di Xanth.
Anche per me è servito un grosso lavoro di terapia per scollegare intenzioni e danni causati.
Io do enorme valore alla pietà filiale e ne avrei di motivi per incolpare a vita i miei genitori.
Non tutti abbiamo lo stesso approccio e va bene così, ma un conto sono casi tossici e criminali come quelli riportati da sgigal, xEnder e altri su queste pagine, un altro è quello che ha descritto l’OP almeno al momento.
E visto che il titolo del topic è “mia madre ha quasi distrutto il mio mondo” per me razionalizzare il tutto ha una certa importanza.
Posto che per me non dovrebbe essere qui a scrivere su NGI ma consultare un professionista, specie se davvero è tormentato da pensieri suicidi
La cronologia degli eventi stando al suo post:
- lutto gravissimo (io credo che schiatterò sul colpo quando passerà a miglior vita mia mamma)
- depressione
- trascura per anni la fotografia
- la mamma lo vede depresso e con zero stimoli e lo incoraggia a trovare il lavoro (demmerda, ok)
- fast forward di 5 anni ingabbiato in un lavoro che non gli piace (e lo capisco perché il tempo passa in un baleno e anche io ci sto incastrato da 3 anni)
Sarebbe stato di maggior aiuto emotivo incoraggiarlo a riprendere una passione invece del più o meno posto fisso, sono d’accordo, ma il titolo è fortissimo rispetto a quanto descritto
Se c’è dell’altro magari è anche d’aiuto che si sfoghi per bene
Per il resto visto che Orange si è tiltato, se l’OP è giovane e capace può riprendersi in mano la sua vita quando vuole (una volta superata la depressione, e lì serve il terapeuta). Hai già una felice vita di coppia, tanti non la hanno. Il lavoro si cambia o ce lo si accolla e si sfrutta il più possibile il resto del tempo. Deve capire però lui che vuole, perché la stessa fotografia stando a quel che ha scritto non lo stimola più come faceva 10 anni fa.
Figurati, e’ una risposta che non so dare ma che so dare dopo il Cammino di Santiago che ho fatto, sono fuggito dal dolore pensando fosse una cosa temporanea, mi sono fidato di un qualcosa dove ho messo solo la firma, mi sono fidato di un anno di:
“fallo, vai e’ un opportunita unica, la gente si vende i reni per farlo, e’ un occasione,vai, si guadagna bene, e’ un posto sicuro”.
Un posto sicuro, una parola detta da una madre in un momento di dolore atroce, di confusione, ma anche di crescita e rinascita, scusate il controsenso, potentissima.
quando sono entrato in quella scuola non sapevo neanche cosa dovevo fare, per intenderci, tanto che ero confuso mentalmente, ma in uno stato di forte crescita interiore ( grazie al pugilato)nonostante il dolore, entro e dico "cosa devo fare?
- stai li sietiti nel corridoio e controlla.
-controllare cosa non ce’ nessuno; non sapevo e forse non mi importava cosa facesse un collaboratore scolastico e mi sono ritrovato poi a sopravvivere e avvinghiato in un sistema burocratico e mentale per 5 anni li.
Questo è il lavoro del 90% di chi lavora nell’IT per mettere le cose in prospettiva ;)
Di lavori che si salvano ce ne sono pochi
Detto questo se ti fa stare male SCAPPA
Sono stato tormentato da forti pensieri suicidi, non proprio adesso, anche se sento il peso di quelli che sono stati gli ultimi anni e dove ho trovato un enorme sollievo solo sul cammino, e dove ho trovato la forza di riprendermi la mia vita in mano seppur con il terrore di fallire completamente,
il titolo non e’ fortissimo visto che soffro di una frustrazione e un odio sconsiderato verso mia madre, sopratutto adesso, sopratutto quando mi vedo ricominciare da 0, con paure atroci del mercato, paure economiche, le mie capacita’ e doti ferme li e sorpassate da gente che non e’ in grado di fare nulla, vedermi quasi svanito nel nulla come professionista e artista, 5 anni per questo lavoro equivalgono a 20 anni fermo,
non ricontrare la considerazione che avevo prima,
sentirmi dire: ma sei scomparso!che e’ sinonimo per un libero professionista in questo mondo di poca “affidabilita’” (tradotto : sei fallito, non ce lhai fatta)
ho fatto debiti e finanziamenti che non possso pagarmi per comprarmi una mirrorless e un macbook per avere almeno la base di ricominciare, ho un auto che li per 5 anni si e’ usurata molto ed e’ indispensabile, se mi abbandona sono fottuto davvero, ripenso a come sono stato male ogni giorni negl’ultimi anni senza nessuno che mi ha messo una mano sulla spalla e sussurrato un consiglio.
Ma esattamente cos’è che ti frenerebbe da trovarti un altro lavoro, visto che QUALSIASI cosa è meglio del bidello?
A meno che non abiti nel profondo sud, puoi trovarti qualsiasi cosa da manovale o in qualche altra ditta metalmeccanica.
In provincia di Napoli e’ abbastanza difficile trovare un lavoro del genere, che ho fatto li a Lecco per 4 mesi estivi provvedendo a prendermi vari attestati con carroponte, muletto etc… non e’ il mondo per me ma sopratutto e’ molto difficile abbinarlo alla fotografia che richiede molto tempo “libero”, 40 ore settimanali mi toglierebbe tempo ed energie
Lo so che è difficilissimo ma devi cercare di essere il più paziente possibile
Il passato è passato e non si cambia
Un passo alla volta e inizia a fare le cose per te stesso, il riconoscimento altrui tornerà, e se non dovesse tornare esattamente come dici che fosse farai funzionare le cose in maniera diversa
dai per lavorare non e’ male
Vedi, quella dell’orario ridotto è una cosa che mi fa rosicare tantissimo ed è un vantaggio che hai nonostante il lavoro demmerda
Tornassi indietro è capace che punterei a fare l’insegnante alle superiori solo per quello
Pure che faccio lavoro da remoto da dove mi pare una volta passato l’orario di ufficio la giornata è pressoché finita
l’orario ridotto come bidello equivale a dire vivere proprio da sopravvivenza brutale a Lecco, gia per 36 ore c’e una paga da quarto mondo, e comunque le richieste di par time si fanno l’anno prima per l’anno dopo, facendo quindi previsioni abbastanza azzardate e rischiose.
Ma sei a Napoli o sei a Lecco?
rimani al nord italia e trovati un altro lavoro, sicuramene qualcosa meglio dei 1150 da collaboratore scolastico che lo stato da si riesce a trovare, così magari cambi le tue abitudini, ti allontani da un lavoro che odi e inizi a guardare al futuro con un minimo di speranza.
Lato fotografo magari potresti provare a chiedere in qualche studio fotografico se hanno bisogno di un assistente, giusto il tempo di mettere dei soldi da parte e metterti in proprio