Mi sento orfana

Cerchero' di farla breve, anche se non e' cosi' semplice.

Vivo in casa con mia madre (65 anni) e mio fratello (36).
Dire "vivo in casa" non e' poi cosi' vero, dato che per lavoro spesso mi trovo a Vicenza.
Io ho 27 anni.
Fidanzata da 4 anni con un ragazzo di 6 anni piu' grande di me.
Qual e' il mio problema? Sto diventando matta, sottoposta a continue pressioni da parte di mia madre.
Una donna evidentemente depressa, che vive praticamente segregata in casa, che si e' lasciata andare (complici chiusura dell'attivita', un tumore ora superato, e la morte di mio padre) una donna obesa, che ha il fiatone dopo una rampa di scale, che vive di televisione, che chiama mio fratello al cellulare mentre lui e' nell'altra stanza, pur di non alzarsi.
Le voglio bene, lei mi vuole bene, questo e' evidente.
Ma sento che controlla prepotentemente la mia vita.
E tutto cio' influisce purtroppo nel mio rapporto di coppia. E non poco.

Purtoppo sia io che il mio ragazzo non siamo nella condizione (economica) di andare a vivere da soli.
Lui ha pero' la fortuna di avere a disposizione un piccolo appartamento; il palazzo e' lo stesso in cui abitano i suoi genitori. Loro al primo piano, lui al piano terra, e una sorta di lavanderia al piano inferiore.
La mia vita sta diventando piu' complicata da quando io ho annunciato di voler trascorrere la maggior parte del tempo in quella casa.
"E' poco dignitoso, perche' sei in quella casa gratis, e non paghi ne' affitto ne' bollette."
Oltretutto capita che a volte i genitori del mio fidanzato ci invitino fuori... "Vergognoso, e la dignita' dov'e'?"
Mi si fanno i conti in tasca, mi si fanno scenate se esco a mangiare una pizza perche' ho mal di schiena e quindi dovevo stare a casa, mi si fanno scenate se sto troppo tempo da lui, se non mi faccio sentire tutti i giorni, se spendo i soldi per una vacanza. Ogni scusa e' buona per scagliarsi contro di me.
Parlo con mio fratello... voglio capire se siamo sulla stessa linea d'onda, se si rende conto che la mamma ha un problema, che vive la mia vita e non la sua...
Lui e' invece sostanzialmente daccordo con lei, e sembra non rendersi minimamente conto dei veri problemi che stanno dietro a queste "scenate". Si rende conto solamente del problema obesita', peraltro oggettivo.
Non potevo aspettarmi altro effettivamente da un uomo di 36 anni che ancora vive in casa e ancora si deve laureare.

Io non so piu' cosa fare.
Dopo aver perso mio papa', ora e' come se mi sentissi orfana.
Purtroppo dipendo ancora economicamente da mia mamma (ci sono alcune spese che non riesco proprio a pagarmi purtroppo... ho la sfortuna di aver studiato a lungo per un lavoro molto poco redditizio).
E purtroppo anche il mio fidanzato ha una situazione lavorativa moooolto particolare.

Inutile dire che tutto cio' sta creando brutte tensioni all'interno della mia coppia, e io NON VOGLIO che questo accada, devo risolvere in qualche modo questa situazione.

Purtroppo, riassumendo come ho fatto, alcune dinamiche particolari risultano di difficile comprensione forse, ma non ho problemi eventualmente a fornirvi ulteriori dettagli.

No perche' io ho bisogno di capire se sono io che sono sotto l'effetto di un fungo allucinogeno, o se anche voi pensate che le dinamiche all'interno della mia famiglia siano poco sane...
Praticamente vorresti dare un calcio in culo a tua madre e iniziare a vivere la tua vita...
però non puoi perchè:
- Le vuoi bene e hai paura a lasciarla da sola
- Hai ancora bisogno dei suoi soldi

Giusto?
Un bello sticazzi e viviti la tua vita prima che sia troppo tardi. Consigli da un fratello che a 36 anni ancora vive con la mamma e non lavora poi, proprio non li vorrei.



Io veramente vorrei vivere la mia vita evitando il calcio in culo a mia madre.
O e' davvero cosi' indispensabile essere drastici?
Vorrei una cosa sana, come dovrebbe essere.
Se per il momento non posso essere completamente autonoma, non e' giusto nemmeno che pero' io debba vivere sotto "ricatto"...
Voglio capire se davvero c'e' qualcosa di male nell'andare a vivere in una casa che non pago, dato che quella che per me e' una fortuna, per la mia famiglia e' una vergogna.


Ma infatti e' cio' che penso...
Ma, mi domando, esiste un modo "pacifico" per arrivare a questo??


invece 27+33 anni in lavanderia senza pagare le bollette significa vivere intensamente la propria vita
Secondo me ti ci dovresti comunque chiarire, se lei capirà, vedrai che ti lascerà in pace e i soldi te li darà lo stesso se ti vuole bene...



Pagherei anche le bollette di casa tua se potessi.
Non e' divertente fare avanti e indietro costantemente in 4 diverse citta' per lavoro, studiare nel frattempo per cercare di prendere una laurea che magari mi dara' sbocchi diversi, e arrivare a fine mese con le mani vuote.
No, non mi diverto.
Giusto per dare un'ulteriore informazione.
A 19 anni sono andata da sola a vivere in Francia, e ho vissuto sola per 3 anni, pagandomi le bollette ed essendo totalmente autonoma.
Quindi non accetto moralismi sul senso della responsabilita', perche' l'ho scoperto presto.
Purtroppo a 19 anni avevo uno stipendio piu' alto di oggi, tutto qua. E non lavoravo in nero, cazzo.
Vive la France.
In una relazione ognuno da quello che puo'. Se la tua situazione economica non permette di dare piu' di X, allora non devi sentirti in colpa e loro non devono giudicarti.
Ti impegnerai a dare una mano come puoi e non c'e' niente di male nell'andare a cena ospiti dei parenti di lui.

Sei con la coscienza a posto e ti stai impegnando per essere felice.
Tua madre probabilmente scarica su di te il suo nervosismo (comprensibile, a causa della morte del marito) e tuo fratello invece ti critica perche' non vuole essere criticato lui stesso per la sua situazione

Soluzione? boh, nessuna, tu fai come ti senti e se sarai felice loro capiranno che avevi ragione
io non ho capito una cosa, prima dici di aver studiato a lungo per un lavoro poco redditizio poi dici che studi nel frattempo per trovare un lavoro migliore... ma devi ancora laurearti o stai a fare una seconda laurea?

se sei già laureata e in quel settore non si trova nulla di buono da permetterti di farti una vits, bè c'è poco da fare, strappi la laurea e fai un lavoro qualsiasi pur di potertene andare di casa ed avere una vita tua. Sennò sarai sempre dipendente dalla famiglia, e nel bene o nel male per forza di cose stando a casa interverranno molto nella tua vita.
Se invece stai facendo una seconda laurea per avere un lavoro migliore: tanto di cappello e porta pazienza, appena avrai finito e te ne andrai di casa le cose andranno meglio.

Ahimé penso che continuare a vivere a casa ad una certa età sia complicato. Molte cose che si accettavano da giovani (atteggiamenti dei genitori etc) ad una certa età si fanno fatica ad accettare, ma c'è poco da fare, finché vivi con loro non puoi pretendere che cambino. Ci possono essere genitori più o meno comprensivi, ma se a 30 anni non ti vanno bene determinate cose è perché ormai sei matura e indipendente "mentalmente" e ciò che accettavi da ragazza oggi non ti va più bene, e dico pure giustamente. Però c'è poco da fare, per forza di cose ti tocca sopportare i loro "giudizi".

Sul fatto di andare a vivere nel piccolo appartamento, io la penso così: l'abitazione penso sia dei genitori del tuo ragazzo e non suo. Se è così io sarei il primo a non voler andare a vivere in una casa "regalata" dai genitori di lui, anche se provvisoriamente. Le soluzioni sono poche, o ti trovi un lavoro qualsiasi e puoi fare quello che ti pare, o soffri nel presente per poi un futuro fare un lavoro collegato a quello che hai studiato.
Devi trovare il coraggio di staccare il cordone ombelicale e andartene per la tua vita.
Tua madre e tuo fratello ti stanno semplicemente mettendo i bastoni tra le ruote per paura di perderti ma se per te la situazione è diventata insopportabile a breve lo capirai e te ne andrai senza troppi rimorsi.
Il modo pacifico è parlare con tua madre del fatto che tu vorresti vivere la tua vita e lei te lo sta impedendo. Se si mette una mano sulla coscienza e riesce a capirlo direi che è tutto risolto.



Si, immaginavo che non fosse chiaro.
Devo per forza specificare qual e' il mio lavoro, altrimenti si fa fatica a capire.
Sono una ballerina professionista (per intenderci, niente tv, Amici o cagate simili, la tipica ballerina da teatro, col tutu' e le scarpette da punta... come da stereotipo!)
Ho iniziato a ballare da piccolissima, e a 11 anni sono stata ammessa alla scuola di ballo del Teatro alla Scala, dove mi sono diplomata all'eta' di 19 anni.
8 anni di scuola, dalla mattina alla sera, i primi 3 anni abbastanza "umani", con la scuola media al mattino e le lezioni di danza nel pomeriggio. I successivi 5 anni da lager. E' una scuola che forma ballerini professionisti, regole durissime, orari allucinanti, dalla mattina presto fino a meta' pomeriggio, poi Liceo la sera.
8 anni, per poter fare la ballerina.
Poi 3 anni in Francia in una Compagnia di danza.
Purtroppo pero' in Italia faccio molta fatica, i Teatri non sono sovvenzionati nello stesso modo... e per questo, oltre a ballare, insegno in diverse scuole (ecco spiegato l'avanti e indietro)
Potrei lasciare perdere completamente la danza e dedicarmi all'insegnamento... pero' vi assicuro che, dopo anni di formazione, non e' semplice lasciar andare.
Mi sono iscritta nel 2008 all'Universita' perche' purtroppo avendo solo la maturita' linguistica farei fatica a trovare anche altri lavori... approfitto della buona conoscenza che ho del francese... vorrei poterci ricavare un lavoro.


Invece per quanto riguarda la casa, immagini bene, non e' sua (se non mi sbaglio e' addirittura intestata alla nonna) ma vorrei capire...
Cosa c'e' di cosi' tanto sbagliato?
Perche' non si puo' approfittare di questa fortuna per trascorrere piu' tempo insieme?


L'ho fatto, te lo assicuro, l'ho fatto...


Allora non credo che ci sia un modo "pacifico". Che poi non vuol dire che sarà un litigio per tutto il resto della vita.
Le discussioni ci sono e se tu non te ne vai anche tu ci metti del tuo. Hai paura di perderli.
Stai sicura che se trovi la tua strada e sarai contenta con te stessa vivrai meglio anche il rapporto con tua madre e tuo fratello.
Secondo me non c'è nulla di sbagliato. Se ti capita una fortuna (specialmente in tempi duri) sarebbe stupido non coglierla. Anche perchè ci sono cose che non possiamo gestire nella vita, e ci si affida al culo

Se hai già spiegato a tua madre come la pensi, mi sa che non riuscirete a sistemare le cose in maniera pacifica: però secondo me è giusto che tu prenda la decisione migliore per te, senza stare troppo a guardare altro.

PS - Complimenti per la carriera che hai scelto
Mettiti le scarpette in spalla e torna all'estero. Se puoi, appena puoi.
Metti chilometri tra te e la tua famiglia, senza brusche rotture e senza abbandoni, prova a fare il tuo viaggio slegandoti dall'idea che gli altri hanno di te e delle tue scelte.
Pare quasi che tu le stia sfruttando come alibi per i tuoi -più che normali- timori. Come se la loro opinione fosse un buon motivo per non vivere sino in fondo la tua vita e dunque anche rischiare.
Qualcuno degli anni '40 che volesse spenderci un po' di tempo sarebbe anche in grado di spiegarti razionalmente perché vivere in una casa altrui senza pagarla non è dignitoso: l'essere in debito con qualcuno (a.k.a schiavi), la dimostrazione di non aver realizzato nulla nella propria vita, forse anche alcune preoccupazioni sulla tua morale sessuale, che però tua madre è inibita ad esprimere perché si rende conto di non riuscire a giustificarle nel mondo odierno. Sarebbe interessante e utile cercare di capire le ragioni con le quali tua madre riveste questo suo atteggiamento nei tuoi confronti. Infatti questi motivi sono quasi tutti infondati o sproporzionati, residui di una mentalità antiquata, però qualcosa di vero c'è: ad esempio, cosa pensa tua madre del tuo ragazzo e della famiglia di lui? Dall'essere in debito con qualcuno possono derivare spiacevoli conseguenze pratiche che possono condizionare la tua vita per gli anni a venire.
A parte i motivi razionali, nell'atteggiamento di tua madre c'è molto di irrazionale: il suo atteggiamento verosimilmente riflette i suoi problemi psicologici, i suoi inveterati convincimenti morali e forse una sindrome anche opportunistica della mamma-chioccia.

Tua madre è una persona con problemi ed è una persona che ha paura, ma questo non le dà alcun diritto di rovinare la tua vita e di farti sprecare l'unico bene che abbia un qualche valore: il tuo tempo.
Personalmente sono convinto che ci siano dei punti di non ritorno anche con i genitori, e tutto quello che possano avere fatto (talora non richiesti) per noi, non li autorizza a controllare per altri versi la nostra vita. Te lo dico io che qualche anno fa, a ventun anni, sono quasi arrivato alle mani con mio padre e, se non avesse cambiato i suoi atteggiamenti, ad un certo punto non avrei avuto problemi ad arrangiarmi da me e chiudere i ponti.
Chiaramente io mi auguro che tu non debba rompere con la tua famiglia per alcuna ragione. Perché tua madre ha bisogno di te e perché, insomma, anche per te non credo sia bello arrivare al punto di rottura. Ma nel momento in cui il bisogno diventa pretesa, nel momento in cui la pretesa diventa irragionevole, alt. Non permetterle di sfruttare quella che di fatto è una situazione di supremazia psicologica nei tuoi confronti.
Anche sii consapevole che tua madre non può capire e non può cambiare. Nella maggior parte dei casi, a 65 anni non si capisce e non si cambia: al più ci si adegua.

Io non so cosa tu possa fare per uscire da questa situazione. Cerca di essere vicina a tua madre, non abbandonarla: fai il necessario ma vivi la tua vita. Se poi lei vuole controllare anche la tua vita in modo irragionevole e vessatorio, fai valere la tua personalità e mettila a posto. Lei probabilmente sa che non le conviene rinunciare a te e il tutto potrebbe ridursi ad uno scontro di supremazia psicologica, dal quale assicurati d'uscire vincente. Se questo non basta, be', al tuo posto non mi farei troppe remore a prendere decisioni più drastiche, ma questo dipende anche da che tipo di madre lei è stata nei tuoi confronti nei 26 anni precedenti.

Comunque un caloroso in bocca al lupo.


Ah, tanto per chiarire, dicendo di non abbandonarla intendo non chiudere i ponti. Ma se vuoi andare a vivere col tuo lui, liberissima.


Non c'e' nulla, assolutamente nulla di sbagliato.. s ehai lafortuna di avere questa sistemazione... sfruttala!