marion zimmer bradley pedofila



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Perchè secondo me hai posto male la questione. Se la metti in forma di principio, cioè se i vizi dell'autore debbano svalutare anche la sua opera, è banale che la risposta sia no.
Il problema è un altro: quando i vizi dell'autore rendono te lettore incapace di apprezzare quello che ha scritto, per antipatia. Non è un problema strettamente letterario perchè l'opera in realtà non c'entra niente, c'entri tu, ma è un problema in ogni caso. E' particolarmente vero poi quando riguarda autori con cui per un motivo o per l'altro sei entrato in contatto nell'età formativa, perchè sono generalmente quelli che ti stanno a cuore per motivi affettivi più che di talento.

Prendi Marion Zimmer Bradley: sei una ragazzina di 15-16 anni che inizia a fare i conti con le difficoltà di genere, scopri un'autrice che sbatte "women power" in tutte le salse nei suoi libri e ti ci affezioni anche perchè dà una rappresentazione femminile sicuramente più incoraggiante di quella che ti sta dando tua madre, ti ci affezioni... poi scopri che era una pedofila. Come la mettiamo? Hai voglia a dire non rivalutare le sue opere, e rivalutare invece l'impatto che quello che ha scritto ha avuto su di te?

Poi da lì secondo me fai il passo successivo e arrivi all'opposto della domanda di partenza, e cioè, il fatto che tu sia un fan di un'opera letteraria ti rende più indulgente verso i vizi del suo autore? La pedofilia è un crimine così odioso che probabilmente non è il caso, ma se scoprissi che il tuo autore preferito è un ladro o in certe circostanze un assassino?

non ho detto che non mi piace, non posso saperlo, non ho mai letto niente di suo. Ma non adorando il fantasy come genere ( ho abbandonato anche il ciccione dopo due libri ) il problema non si pone.


ecco penso la cosa vada circoscritta, perchè a differenziazione di crimini la risposta sarebbe diversa.
Fosse un ladro o fosse stato un assassino penso avrei continuato a leggerlo.
E' proprio il fatto della pedofilia che trovo così ripugnante, forse.


Questo tipo di indulgenza è quella che mi aspetterei in un fanboy accanito..
Io ho un approccio diverso alla questione perché l'opera e l'autore, ai miei occhi, sono due cose differenti, di cui l'una è molto importante, la seconda molto poco, quindi le questioni che riguardano l'autore mi lasciano piuttosto indifferente.
Che l'opera e la vita dell'autore siano due cose differenti e non correlate non è un principio vero in assoluto, Burroughs varrebbe molto poco se non fosse stato un tossico e non ci fosse una correlazione tra le cose che sperimentava e le cose che scriveva.


Ma va, son cose che interessano superficialmente, una sorta del "lo sapevate che" della settimana enigmistica, tanto più quando riguardano roba di poco conto come per esempio Burroughs o Bukowsky. Alla fine è letteratura generazionale, manco vale tanto la pena starci a perdere tempo.

Rimango della stessa idea anche nei casi più complessi che magari richiederebbero più attenzione tipo Celìne, Leopardi o Proust, ma mi pare che avevo già postato a riguardo, forse addirittura c'eri pure tu nella conversazione ma adesso non ricordo di preciso.


Sì, ma un conto è comprendere certi aspetti della genesi di un'opera, la ragion d'essere di certe sue tematiche, alla luce delle vicissitudini dell'autore: su questo mi trovo d'accordo, una discussione simile era già saltata fuori tempo fa e mi ero schierato decisamente contro l'idea che artista ed opera d'arte siano due ambiti impermeabili l'uno all'altro (la contestualizzazione storica, ad ogni buon conto, rimane una componente imprescindibile della critica letteraria).
Ben altra storia, invece, è sostenere che la biografia dell'autore possa andare ad incidere direttamente sulla valutazione artistica della sua opera.


Strano che l'abbia capito un lurker e non coloro a cui è diretto il tutto...


Svaluterei di un altro zic l'umanità, come dopo aver letto per intero questo thread da checche sotto ciclo.

Se credi di poter dimostrare che l'opera possa prescindere da qualità come l'autore, quindi perchè non anche dal momento storico; e se inoltre desiderassi diventare molto ricco, ti consiglierei al più presto di presentare al grande pubblico robe tipo scatole di detersivo per i piatti...
no


Adesso l'autore è una qualità? WTF?
Anzi no, non lo voglio sapere
Guarda che nell'usare quel termine ti ho dato l'high five o/ anteponendo l'opera all'autore: http://www.etimo.it/?term=qualita

Cristo se non siete mai contenti un cazzo.

Comunque era semplicemente per dire che, per esempio, se c'è chi ravvisa espressa nel saggio di Danto l’intenzionalità dell’artista come criterio di riferimento per la definizione e la comprensione di un’opera, non vedo come tu possa stupirti se ti si guarda strano quando racconti del tuo approccio.

Scusa se te l'ho fatto sapere lo stesso.



magari


Poi, sconsolato per la mancanza di figa alle 23 del sabato sera, hai deciso di joinare le checche sotto ciclo.

Lettura corretta

E' che non resisto al fascino..


Questo dovresti chiederlo a tutti quei coglioni radical-chic che passano il loro tempo a spompinare gente come Polanski
A me Carnage è piaciuto


Pure a me, e pure chinatown.


Ritorniamo al punto le opere vanno giudicate distintamente dall'autore.

Ma da lì a incensare l'autore in tutte le salse, passando sotto silenzio il passato quantomeno dubbio, c'è una bella differenza

Esempio: http://www.arretsurimages.net/breves/2009-09-29/Costa-Gavras-Polanski-13-ans-elle-fait-25-Europe1-id5624