marion zimmer bradley pedofila

Ah per fantasy cosa intendete? Tolkien o altra robaccia?


Eh, vai a capire. Misteri del canone elrichiano.



Non so gli altri, ma personalmente son sempre stato contrario all'inclusione di Tolkien nel genere fantasy.


A riposo soldato, tu che non sei degno della portata della sua cultura. E' con il plurale maiestatis che mi rivolgo al Vate.


Io intendo quei libri con le copertine bruttissime con gente in armatura ma senza le astronavi e le coppie che si abbracciano. Come si vede dalla copertina di children di hurin questa definizione include Tolkien.

Ma io non ho mai avuto particolari simpatie per J.R.




Quella copertina è una risposta a chi menzionava scott nel thread sui classici e reinforza la mia definizione come utile.

In effetti son convinto io per primo che le mie forze siano degne di miglior causa.


A me Tolkien non spiace affatto, in controtendenza. Certo, intendo il Tolkien di LOTR in cui è data per scontata la mano di J.R.R., non il Tolkien à la Children of Hurin in cui è lecito sospettare la manina (anzi, la manona) di Christopher.
Ma ammetto, più che per le qualità letterarie, si tratta di un apprezzamento per il modo in cui Tolkien rifunzionalizza nella logica del romanzo moderno - e con grande disinvoltura - cicli, miti e simboli dell'epica scandinava.


ThinkInk fu la colpevole.
E' terribile Tolkien, per carità. 3 pagine per descrivere tabacco da pipa, è evidente che fosse un autore incapace di tenere conto del valore del tempo dei propri lettori, nel mio caso certamente maggiore del suo.
Per non parlare della ricerca del bizantinismo al fine di elevare il proprio stile, tremendo.
Forse è il provenire da esperienze letterarie come l'infinita nomenclatura odinica dell'Edda poetica, o le cervellotiche kenningar del Beowulf, o le estenuanti genealogie delle case reali ed i cataloghi degli ealdorman della Cronaca anglosassone, o le decine e decine di else di spade minutamente celebrate, a rendere il mio giudizio maggiormente benevolo, perché posso quantomeno riuscire ad intuire - anche al livello etimologico, in certe scelte tolkieniane fra onomastica, topografia e lingue non propriamente inventate di sana pianta - dov'è che egli volesse andare a parare. LOTR, a conti fatti, è uno sterminato repertorio di mitologemi compilato con spirito felicemente ossessivo da un filologo che, sotto il velo della fiaba, si balocca con quelle sottigliezze linguistiche che, da sempre, fanno la felicità delle vere braccia specialistiche strappate all'agricoltura.
Come Q ben sa, anche io sono un apprezzatore di Tolkien. Tolkien è un buono scrittore. Ovviamente non parliamo del livello di un Mann o di un Proust, ma comunque di un buon compromesso fra la letteratura d'intrattenimento e la latteratura alta di media caratura, sia come valore che come contenuti. Di Tolkien apprezzo non solo e non tanto l'inventiva, ch'è la sua dote più nota ed evidente, quanto la matrice esistenzialistica e il lirismo della sua scrittura - caratteri che realmente, piuttosto che la mera riproposizione dei topoi dell'epica scandinava, lo rendono erede ed epigono della tradizione epica occidentale tout court.

Naturalmente, quando parliamo di Tolkien, dobbiamo considerare che una grande parte della sua opera pubblicata è di fatto allo stato di incompiuto. Il che ha portato a rimaneggiamenti dubbi, alla pubblicazione di fondi di cassetto, e all'occultamento degli scritti validi nella massa degli altri incompiuti. Comunque, anche a voler parlare solamente del romanzo (The Lord of the Rings), sebbene siano altri gli scritti che più mi hanno fatto apprezzare Tolkien come autore, non credo che abbia un cattivo pacing, quanto piuttosto precise scelte stilistiche che possono piacere o meno. Scelte stilistiche che, peraltro, Tolkien eredita non solo dall'epica e dalla letteratura di argomento mitologico, quanto anche dalla favolistica: niente di casuale o di sciatto.


Hai visto, Iroel? Un po' di fumo nel nido e le api subito accorrono. Attendiamo la regina.

Qfwfq: A metà strada tra Hiwi e Saadya. La mia filologa di fiducia (sorella) si è riciclata imprenditrice, credo si trattasse di un caso di selezione avversa
Attenzione che non ti venga uno shock anafilattico.

In quel caso sarebbero vespe e non api.
Non saprei, non conosco i risultati delle tue prove allergiche.


Lavoro nella vigna della filologia germanica a tempo perso, ma non l'ho mai considerato un collaborare a cause di dubbia nobiltà.
Da buon tosafista, non disdegnerei nemmeno di redigere un lungo commento a margine di LOTR, indicando passo per passo tutti i loci che rimandano a nomi, luoghi e mitologemi ben attestati nella tradizione mitografica germanica.

L'ape è stata scelta per un motivo particolare (e non solo per la fiaba di Salomone).
Q è un filologo, Dvoràh e Davar.
Quale che sia il motivo della scelta, la ragione principale è comunque quella di mascherare la povertà degli argomenti prodotti e producibili con un motto di (poco) spirito.
Sciocchino, credo tu non abbia colto il senso delle parole e che irretito da un giacchio inesistente stia cercando vanamente di montare un'inutile (per quanto apprezzabile) difesa.
Seguimi, ti farò pescatore di donne.
Sì, capisco il senso 'buono' dell'uscita, ma rimane antipatica. Non era comunque il caso di farci polemica, ti chiedo scusa.


Ti dirò, essere dvoràh non è affatto male, se la trasmutazione in davar la compi nel Pardes.