Ma la storia del bidello che tocca la studentessa e viene assolto?

Groucho andava bene ma il Marx sarebbe stato troppo

no adesso è richiesto
ma credo che vanno cmq avanti chi ha pt di invalidità

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:rotfl: :rotfl: :rotfl:

Non basta ormai sono mortificato.

vuoi un paio di low kick ben assestati per tirarti un po’ su?

Low kick vs tubo, chi vince?

tubo!

Pochi secondi o meno un viscido così merita cmq di pagarla cara.

tubo!

tony brando libero :rulez:

non mi pare che migliori la situazione, le mani te le tieni in tasca, non scherzi coi culi altrui :rotflfast:

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si chiama Maria Bonaventura la giudice che ha mandato assolto il bidello e a quanto pare non è il primo caso del genere per lei.

Evidentemente i pazzerelli capitano anche in magistratura.
Sarà misogina per qualche trauma, o semplicemente partita di brocca.

Spero sia sanzionata.

fixd

non credo possa venir sanzionata, salvo faccia veramente cose brutte.

questa è opinabile, anche perché la storia dei secondi che è finita sul giornale non c’entra na sega: il punto è che secondo la difesa del bidello questo voleva farle lo scherzone di tirare le mutande, che è assurda fatta da un coetaneo, figurarsi dal bidello sessantenne; però il giudice non la ritiene molestia.

rimane na cagata per me e probabilmente almeno in appello qualcosa gli daranno, anche con la condizionale per carità, ma non credo che sto tipo dovrebbe stare a contatto con studentesse :dunnasd:

C’è un articlo vero? Che questo è solo un collage di citazioni e non si capisce un cazzo.

Grazie se ce lo avete. :sisi:

https://www.tiktok.com/@avv_giuseppe_di_palo/video/7253759634312301851

Era solo questione di tempo.

c’è anche una strana sentenza del 2021 :asd:

L’imputato era accusato di aver sottoposto la moglie a 13 atti di vessazione fisica e psicologica. Ingiurie, minacce di morte, calci e pugni. Il 22 novembre 2019 dopo averla ripetutamente colpita con schiaffi al volto, calci e pugni l’ha colpita con due coltellate usando uno strumento da cucina. Provocandole «due ferite penetranti nella parete toracica posteriore». La discussione verteva sul ritorno della donna al paese d’origine e sulla gelosia.

Agli atti c’è anche la figlia, costretta a tamponare il sangue che usciva dal corpo della madre. Anche il pm aveva chiesto che il reato di tentato omicidio venisse derubricato. Alla fine arriva la condanna a un anno e sei mesi di reclusione. La giudice si sofferma sui motivi della gelosia, sulle presunte relazioni della donna e sulle ragioni del marito «stanco di occuparsi della casa e dei figli» in assenza della moglie. Per il collegio si profila «un quadro parzialmente diverso e meno grave di quello contestato». Mentre le dichiarazioni della persona offesa sono «poco convincenti». E questo perché la vittima mesi prima delle coltellate si è allontanata dal tetto coniugale a causa di un altro uomo. Per poi far ritorno nella propria abitazione circa dieci giorni prima, chiedendo al marito di perdonarla.