[LSC] Late Stage Capitalism: thread lollino, depressino e rageino (Part 3)

Mi sa che si e’ passati dal cazzrggiare 10 minuti al non lavorare per 5 ore :asd:

Totalmente d’accordo.
Ma non sono io ad aver inserito la variabile ‘finire tutto in 3 ore’ :asd:
Il mio punto e’ che se durante l’orario di lavoro c’e’ qualcosa da fare, anche se non era originariamente nel tuo piano, la si fa, finche’ rimane nell’orario di lavoro ed e’ congruente con le tue mansioni

Ma su questo son d’ accordo, e pure il resto della banda credo

Boh a meno che hustlare non dia dimostrabilente un vantaggio, che non si traduca insomma in elevare ulteriormente la percezione di quanto lavoro serva per arrivare a saturazione della capacità produttiva, il quiet quitting è by design una scelta più razionale.

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Quello che mi sta sul cazzo e’ che deve tutto diventare una rat race, senza tempi morti perche’ poi il CEO non vede la gente sudare per guadagnarsi le due lire di salario

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Sicuramente è la scelta migliore per trovarsi qualcuno sul collo per la propria intera carriera lavorativa.

Peraltro, un CCNL paga il tempo al lavoro stante la diligenza del lavoratore.
Se poi uno è un genio e svolge regolarmente una mansione nel 70% di tempo in meno sicuramente la propria carriera ne trarrebbe profitto a lavorare per obiettivi in qualche altra forma.

Praticamente da dipendente tutto il tier meno qualificato e quindi quello numericamente superiore?

Come osi? :mad:

Non puoi avere framing univoco e connotato della cosa, tutto suggerisce un panorama più variegato, considerato che l’unica ricerca pensata per il “grande pubblico” (in USA, tbh) mostra che almeno metà forza lavoro sia in questa situazione.

Il tema è molto più ampio comunque: in Italia (ma non sono sicuro che all’Estero sia ovunque meglio) abbiamo dei contratti totalmente obsoleti per il tipo di lavoro che viene fatto oggi nel IT e dintorni.

Il numero di ore che si sta davanti al computer non riesce a catturare minimamente l’effettiva produttività di un lavoratore (al contrario di quanto succedeva in fabbrica, ad esempio) e quindi si creano storture dove giustamente il lavoratore cerca di massimizzare i ricavi, minimizzando gli sforzi e, solitamente, quelli particolarmente svegli e capaci fanno il lavoro di tutti.

Bisogna smettere con il paradigma delle 40h a settimana e iniziare a trovare nuove forme contrattuali e di remunerazione che siano più al passo coi tempi e siano anche meno time-intensive per i lavoratori, che tanto nella maggior parte dei casi lavorano ben meno delle 8h giornaliere, portando comunque a termine gli obiettivi stabiliti.

Siamo d’accordo, ma prova ad offrire a qualcuno di bravo nell’IT una qualsiasi forma di collaborazione che non sia indeterminata con tutti i bonus del caso e senti le risate dall’altra parte della cornetta :asd:

Ma esiste e chiama partita iva eh :asd:
Se uno è bravissimo e consegna in 3 ore quello che una risorsa interna fa in 8, può farsi pagare di più e lavorare di meno.

Assolutamente d’accordo ma secondo te anche solo leggendo la levata di scudi degli ultimi post è realizzabile?

Intendevo artigiani di cantiere, credevo Rosti facesse riferimento a quelli.
Idraulici, elettricisti, piastrellisti, muratori…
Io non ricevo preventivi con costi orari da anni. Tutto a mezze giornate o a giornate piene, anche per fare 10ml di battiscopa

Beh…provo con un’idea rivoluzionaria: far partecipare agli utili della società anche i lavoratori.

So che è totalmente visionaria e mai vista prima ma secondo me potrebbe aiutare.

Prematurata?

Edit: vedi risposta di prima
Parlavo di maestranze di cantiere

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cooperatived

Il sistema delle 8 ore non funziona in termini di produttività perchè il focus non è la produttività ma il controllo, e infatti si hanno tutta una serie di situazioni idiote tipo persone che si fanno 2 ore di commuting per guardare degli excel, PM che prendono 4x il mio stipendio ma che devono avere la babysitter che gli dice quando finisce qualcosa per tenerti ancora di più in ufficio e robe così.
Il problema delle persone che ridono di fronte a contratti che non sono indeterminati ma ad obbiettivi è del tutto naturale, le regole le fanno i padroni e dunque io tremo al solo pensiero di un impianto contrattuale ad obbiettivi, tremo nel pensare ai soliti PM o ai padroncini rotti nel culo che iniziano a caricare di task su task per creare un torchio inestinguibile pari ad un tritacarne.
Vorrebbe dire dare il via ad uno sfruttamento ancora maggiore rispetto a quello di adesso, il gioco è truccato e solo i padroni sono il banco: a questo punto sticazzi, si fa quello per il quale si viene pagati e non un millimetro di più.
Quiet quitting (altra stronzata inventata dai padroni e ripetuta a pappagallo dai loro cosplayer)
il mio cazzo, si chiama resistere allo sfruttamento e non farsi masticare da questo sistema del cazzo.

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Esistono già sia la libertà di impresa che la forma societaria per sostenere una collaborazione di questo tipo.
Ma parliamoci seriamente, se al posto del fisso si offrisse un percentile sull’utile partirebbero risate e pernacchie :asd:

poi bellissima la favoletta del "se sei bravo e fai le cose in meno tempo, ti conviene lavorare ad obbiettivi ;) " cazzata atomica, solita propaganda di merda pari al “quiet quitting” (ovvero fare quello per cui si viene pagati, RIVOLUZIONARIO) che serve solo a sdoganare lo sfruttamento delle persone in ambito lavorativo con contratti senza alcuna tutela che si basano solo sulla produttività facendoti credere che si premia il merito, quando invece l’unica cosa che si ottiene è che il padrone ti fotte ancora di più nel culo caricandoti a manetta e se tu non stai dietro al ritmo “allora non sei bravo”

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