quello con er monnezza versione milanese? 
era proprio un doc sulla coca a Milano.
c’era il muratore che per guadagnare di pi, tirare avanti e fare più ore pippava.
probabilmente gli costava più pippare che quanto guadagnava di straordinari.
Pensa che cazzo di vita
Infatti non so come faccia ad andare avanti il mio ex capoccia senza drogarsi.
Son sfigato io a conoscere solo imprenditori che bevono e si strafanno di ansiolitici, altro che bamba
Non mi stupisce honestly
Sei finalmente passato al paradiso della brugola ?
Si sogno.
Il problema vero in Italia è che abbiamo voluto eliminare le scuole professionali post diploma.
Il risultato è che ora tutto si chiama università, abbassando l’asticella sul concetto di università tipo le università telematiche (su cui non ho nulla in contrario, ma non sono dei luoghi dove si coltiva una materia sono dei posti dove si prende un titolo e basta).
E che tralatro esistono per coprire una nicchia che l’università pubblica si è rifiutata di coprire cioè l’istruzione a distanza, nonostante con il covid tutte si dovute attrezzare.
In base a quali dati lo affermi?
Il numero di laureati italiani che emigrano e trovano molto facilmente lavoro e 20 anni di esperienza in valutare laureati italiani e stranieri.
Cioe’ Mariou, se tu pensi che i laureati italiani non siano ben visti all’estero sei tu che sei fuori dal mondo.
Si leccano i baffi quando vedono una laurea in Italia, almeno nelle discipline STEM.
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Guarda che migrano solo perché vengono pagati non perché sono speciali.
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la bamba non è socialmente accettabile 
poi magari li conosci bene e non avrebbero problemi a fartelo sapere.
ma ne fa uso molta più gente si quello che sembra
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Il motivo per cui emigrano loro e’ quello, il motivo per cui sono cosi’ richiesti e’ perche’ i laureati italiani sono di altissimo livello, tra i migliori al mondo (in media, ovviamente).
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Secondo me non avete ben presente il valore che ha una laurea ad un politecnico italiano o ad una facolta’ di Scienze MFN di un qualsiasi ateneo decente nostro.
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Confermo 100%, ed è (per quanto applicabile) così anche fuori dall’area STEM.
La piaga dell’autonomia universitaria si porterà via tutto.
Dipende comunque dal tipo di necessità che hanno.
Per esempio, in università, in start up tecnologiche o in aziende con tecnologia avanzata, la preparazione italiana torna molto utile.
Se invece hai una PMI classica senza troppo valore aggiunto, non vedi la differenza tra diversi livelli di preparazione.
E ti lamenti che non sanno usare SAP o Photoshop 3.4.
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Non puoi avere fughe di cervelli se non hai più i cervelli.
Ma non ho accusato la tua azienda.
È una valutazione oggettiva.
A te che frega se io vado a sviluppare un metodo di ottimizzazione più efficiente per un’intelligenza artificiale?
A te frega che io sappia usare bene il tool a disposizione che ti costa meno di investimento a breve termine e viene mantenuto esternamente.
Poi la storia di big Company che evade, mi trovo allineato con te. Io sono per la redistribuzione 
Tra l’altro, gli onesti piccoli imprenditori, come penso sia tu, non verrebbero praticamente toccati visto che non fate massa critica sufficiente da controllare il mercato e accumulare eccessiva ricchezza.
Anche sulla formazione mi sono corretto. Avere corsi per alcuni strumenti/tecniche finanziati attraverso le tasse recuperate dalle aziende è una soluzione intelligente, come hai detto tu prima. Però non deve essere nell’università se non inserito in un percorso, come esempio pratico.
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