Sotto alcuni aspetti specialmente per quanto riguarda nello specifico proprio gli Stati Uniti abbiamo dei probabili paralleli storici a questo fenomeno, iniziati con l’apertura allo sfruttamento su vasta scala da parte dei coloni in America del Nord delle pianure fluviali dell’Ohio e successivamente evoluti in quello fu chiamato 3 generazioni dopo come robber baron della Gilded Age; alla fin fine il fenomeno di Internet ha prodotto artificialmente l’occupazione e lo sfruttamento intensivo di un territorio inesplorato fino al momento della realizzazione della sua esistenza, esattamente come lo furono le grandi praterie del Nord America, e dove prima proliferavano affastellandosi spazi comuni od appezzamenti poco definiti, i siti internet dei primi tempi, si crearono dei nuclei d’interesse e ricchezze che divennero successivamente le basi per degli imperi economici, lo sfruttamento di Internet, o meglio, la sua organizzazione, e le necessità del suo accesso e mantenimento, hanno creato i mastodonti oligarchici del mondo contemporaneo.
Se negli Stati Uniti del 1880 avevamo Carnegie, Morgan, Carnegie, Vanderbilt o Rockefeller alla testa delle loro rispettive società oggi, in un maggior livello di spersonalizzazione data dal mercato finanziario computerizzato, abbiamo Google ed associati.
Nulla di nuovo forse ma la differenza rispetto al passato è perlopiù rappresentato del livello di controllo e la capacità di analisi situazionale del moloch rispetto al singolo, e forse anche rispetto ad istituzioni basate su un livello di collegialità e consenso decisamente lente rispetto al verificarsi degli eventi, questo forse controbilanciato da una sostanziale fragilità di queste aziende sul piano operativo.
Il parallelismo con i robber barons centra la questione, ma c’è una cosa da considerare: proprio per via dei robber barons sono state create delle leggi antitrust (ossia, antimonopolio) per impedire appunto che una singola entità (o più entità messesi d’accordo tra di loro) guadagnassero troppo potere; leggi che in questo campo o non sono state applicate, o si sono rivelate inefficaci.
Serve tempo, e loro hanno potere ed influenza per giovani che siano queste entità, non accadrà fino a quando non inizieranno a contribuire attivamente al danneggiamento della struttura di cui ora sono al timone; inizia ad accadere ma appunto l’autorità pubblica è lenta nella sua risposta reattiva.
eh si, mollo tutto e compro un casale in culo ai lupi ad 1 euro e cambio vita, da impiegato ad eremita, e’ semplice!
non ci vedo nessuna speranza sinceramente solo bytes sprecati
è la propaganda della lotteria, tu continua a spalare merda prima o poi pescherai il biglietto vincente, devi solo continuare a spalare ma vedrai che verrà fuori prima o poi.
E’ l’enorme ruota per criceti del capitale dove tu continui a correre e correre mentre quattro culi a noleggio sparano articoli/podcast/media che ti bombardano con storie di successo, gente che ora sta bene (poi vai a vedere, uno ha il papi o la mami con l’azienda, l’altro aveva i fondi di famiglia, etc…) che “molla tutto”. E’ necessario continuare a farlo perchè sennò tutto l’impianto della lotteria casca.
100%, gli “eremiti” veri e propri o chi veramente con le sue forze si stacca dalla società per fare quel tipo di vita sta tipo in una catapecchia con le unghie nere e muore di polmonite, tutti quelli con soluzioni autosufficenti scicchettose hanno il padre che lavora all’ONU, ma tutti
si ma infatti questa “rubrica” non ti va a raccontare storie di eremiti, sono sempre le solite stronzate, il tipo che va a “vivere in barca a vela”, quello che “molla tutto” e ti dice che “è più semplice di quello che pensi!” e questa è pura e semplice propaganda di merda, perchè oltre a riportare storie di cui, francamente, ce ne frega tre cazzi, sposta il focus del problema perchè addossa a me lettore la responsabilità del fatto che io conduca una vita che non mi piace/soddisfa.
Ci si dovrebbe porre il problema del perchè le persone tentano in tutti i modi di sfuggire dalla vita che fanno, però lì dovresti fare una disamina sullo stato di profonda iniquità del nostro sistema socio economico, dovresti analizzare le storture del capitale e prendere in considerazione possibili soluzioni. Invece no, mi si racconta di Mario che faceva il banchiere e poi si è rotto il cazzo e ora vive in un agriturismo: zero analisi del problema alla base, si propone solo una soluzione aneddotica (poi chissà quanto vera) che centra il focus sul “se vuoi, puoi” che è un mantra tipico della propaganda più becera.
Pura e semplice carta da culo
