[LSC] Late Stage Capitalism: thread lollino, depressino e rageino (Part 1)



Lo dici solo perché non ti stai mettendo nei panni di una famiglia media che deve fare i conti con la realtà (quindi no condizioni ideali al momento non esistenti) in cui si trova.


Il giorno prima: lo stato mi fa assumere disabiliiihhhh! E allora gli azionistih?
Ma perché editi "realtà" in grassetto


Ma il punto è che ognuno deve fare i suoi interessi tenendo a conto la realtà delle cose

Queste discussioni sono un passatempo



Se non edito almeno un paio di volte un post non sono soddisfatto
Il tuo interesse è essere ownato ripetutamente fino all'incoerenza?


beh, cucks gonna cuck


Di là dicono di sì

Comunque non vedo palesi incoerenze.
Se uno discrimina una persona capace non sta facendo il suo interesse.
You sure seem to like being publicly owned, for a capitalist cit.


L ideologia che ti scopa la moglie


Ma secondo me l'influenza dei genitori lì non è così forte. Quella della società, del Grande Altro, è veramente determinante.


Ma la realta` e` informata dalle istituzioni.

Parte dei fare i conti della realta` per la famiglia e` sostenere istituzioni, invece che supportare chi dice che tutti devono fare gli ingegneri cosi` che si finisce che il capitale fa i milioni e i lavoratori specializzati dopo anni di studi e di debiti (perche` i debiti scolastici degli americani sono un modo di scaricare i costi della formazione del lavoratore sulle famiglie) si ritrovano a lavorare a 800 euro al mese e senza potere contrattuale.

E poi dopo il capitale ha fatto miliardi, distruggendo l'ambiente, loro si ritirano nei loro compound, mentre le esternalita` dei loro profitti finiscono sulle spalle della famiglia che evidentemente non ha fatto i conti con la realta`.



Boh, ho il pensiero latente (che soddisferanno altri studiosi perché non sono in condizione di fare altro che leggere pubblicazioni) che qualsiasi tipo di disciplina che nurturi il tuo io degli anni formativi verso forme varianti di giusnaturalismo ti esponga a tale modo di fare e di pensare. Hai sempre ragione perché la ragione si identifica nella compliance di benchmark e/o requisiti, quindi non serve avere un'opinione, serve essere compliant ai benchmark che l'autorità competente ti richiede. E senza identificare un'autorità competente, manca un elemento fondamentale per orientare il pensiero. Alle brutte brutte, l'autorità competente è incarnata dalle pagine dei libri di Fisica I e II, quindi i problemi reali vengono ridotti ad un sistema di scambio di risorse e di unità di misura. La sfera metallica, nel vuoto, in movimento, inizialmente scarica.


Andare al liceo artistico non toglie la fame e coi libri non ci si mangia


Beh, in linea teorica è vero ma cosa intendi per sostenere istituzioni?

Se intendi proporre alternative valide in ambito istituzionale (posto che esistano e che si riesca a definirle a livello di policy), il problema è che non hai sufficiente peso da solo per farlo e pensare di creare reti informali, volontarie e mutualistiche è OGGI del tutto utopico perché la sfiducia (anche verso il futuro) è troppo alta.
Beh, è un’ovvia conseguenza dell’atomizzazione dell’individuo, che è tipica del capitalismo


Intendo fare politica.

Per esempio l'universita` pubblica e` un metodo per far pagare la formazione al capitale. Lo studente paga poco, ed il capitale paga tanto di tasse.

E successivamente tramite organizzazioni come partiti invece di criticare l'universita` perche` non fa quello che vuole l'industria, fai in modo che l'universita` abbia una sua indipendenza e sia indirizzata a produrre conoscenza invece che produrre lavoratori.

Perche` nuovamente se produce conoscenza, allora spetta alle ditte accollarsi il costo della preparazione del lavoratore (con la positiva conseguenza di una de-inflazione dei titoli di studio, dove non come ora per essere competitivo devi avere tre master a spese tue)


Puoi farlo, ma è un processo lungo e dagli esiti incerti. E nel frattempo però devi fare i conti con il tuo presente.

E' estremamente complesso, è estremamente probabile fallire, conseguentemente è estremamente probabile di rimanere intrappolati nei constraint di uno "status quo" che si è provato (fallendo) di alterare significativamente, senza avere più modo di ottenere gli strumenti per vivere una vita accettabile e dignitosa dentro tale "status quo".
Senza contare il fatto che al momento non mi pare neppure esista un framework sufficientemente dettagliato, convincente, condiviso, coerente e "dimostrato funzionante" su cosa ottenere a livello di policy e come farlo. Insomma, la realtà è per molti bruttina ma sul costruire una alternativa realistica (considerando anche le condizioni reali al contorno) si è sostanzialmente a zero.

E' poi estremamente idealista pensare che le cose possano cambiare solamente grazie ad una spinta dal basso (non siamo più nel tardo 1700), e incentivare i propri figli a perseguire un futuro ideale che molto probabilmente non si realizzerà ha la diretta conseguenza di rendergli con buone probabilità ancora più sofferente la loro realtà futura.
Non dico neanche che bisognerebbe impedirglielo: dovrebbero essere loro a decidere quale strada imbracciare, senza condizionamenti, ma facendogli notare che la realtà corrente è questa.

In questo senso, capisco più dei genitori che vorrebbero non far patire "inutili sofferenze" ai loro figli.
Ma in realta` gli esiti incerti ci sono e le possibilita` di cambiare pure.

Cioe` alla fine basta una politica come quella di sanders per cambiare la vita in meglio a molti:

https://money.cnn.com/2016/02/08/news/economy/sanders-income-jobs/index.html

Quello che tu esponi e` quello che Mark Fischer chiama capitalist realism.

Cioe` viene fatto passare come razionali e realiste una serie di azioni che alla fine invece ti mettono in una situazione peggiore.

Cioe` come i poliziotti che ti dicono: "vogliamo solo il tuo bene, dicci cosa ha fatto il tuo amico e ti trattiamo con i guanti. Sii realista, prenditi cura di te, dicci quello che vogliamo sapere."

E poi quando entrambi confessate vi inculano con il sabbione.

Cosi` ti dicono: sii realista, pensa alla realta`, non guardarti intorno, evita ai tuoi figli sofferenza inutili.

Poi quando tutti lo fanno, ecco che tutti i figli sono praticamente tutti a lavorare 80 ore a settimana a stipendi da fame.

E parte di questo e` capire che la sicurezza stessa in realta` e` l'illusione. Anche se fai quello che ti viene detto, l'ottenere i risultati e` un colpo di dadi.

E la vita significa questo alla fine: agire prendendosi i rischi che ne conseguono.
Speriamo tu non faccia figli


Sarebbero suoi?