lo shonen e l'invacco: conseguenza inevitabile o nutellosiya intrinseca?



te lo dico in maniera elegante: hai fatto 4 reply che, per quanto straprecisi, col senso del discorso non c'entrano un cazzo
non so se è per esibizionismo sulla tua conoscenza del mondo fumettistico (mi fido di te) o che, ma continui a non cogliere il punto al fine del topic



Hokuto no ken non ha mai voluto manco per striscio creare combattimenti ricercati come quelli di molti shonen, ne hara ha mai voluto buttar giù un manuale di punti di pressione da seguire con logica ferrea. L'obiettivo principale era raccontare una storia e raccontare dei personaggi, non creare un tattico a turni. E secondo me c'è riuscito egregiamente, tanto che ancora oggi lo rileggo con piacere.

P.s. pochi cazzi, il cuore a destra di souzer è stata una mezza genialata per rendere in qualche modo competitivo nanto rispetto a hokuto.

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Qualsiasi Shonen vuole raccontare una storia e parlare di personaggi (non a caso i personaggi sono sempre tanti negli shonen). I combattimenti sono semplicemente il filo conduttore degli eventi e definiscono il rapporto e conflitti tra i personaggi.

rivalità, odio, potere, ambizione, leatà, sacrificio, tutto si basa sui combattimenti come strumento narrativo per definire i colpi di scena.
Temo , quindi, che tu abbiafrainteso di cosa stesse parlando. Quello che hai detto è una pò una frasetta buttata che vale per tutto.

Ma Ken senza i combattimenti non ha più neanche lo sviluppo narrativo in quanto non esiste una situazione UNA che non venga risolta senza la sacra tecnica di Hokuto.
Per l'appunto, ma non è certo necessario inserire i combattimenti cervellotici per godere della storia. Senza contare che curiosamente Kenshiro non soffre della sindrome dell'invacco di cui si parlava.

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