Lo schwa, aka la e capovolta (ə)

Argomento molto interessante e che sto provando a seguire da quanto più vicino possibile, avendo colleghi non-binary - e grazie ad anni di insulti presi su questo forum a non capire un cazzo forse sono riuscito a non sembrare un completo stronzo insensibile nei loro confronti

Qui da noi lo stiamo usando anche nelle mail verso i clienti quando non sono boomer del cazzo.

Internamente nel parlato ci si sforza ma è un po' più complesso, nel senso che ogni tanto scappa comunque il maschile indeterminato.
Visto che mi impappino sempre ho implementato versione di ragazzə milanesizzata che è "Regaz" se proprio non mi esce la schwa e bene o male ci si tiene aggiornati.
Nel bene e nel male non si sbaglia a cercare di stare al passo con quel minimo di decenza che si può mostrare al prossimo.

[QUOTE=Oath;20549662]beh magari sbaglio ma il senso di molti messaggi qui mi sembra essere che la resistenza all’uso dell schwa sia dovuta a una sorta di menefreghismo o volonta’ di offendere quando magari e’ solo una mera questione pratica[/QUOTE]

No, è che nel caso ipotetico venga fuori una soluzione particolarmente elegante -

ripeto, stiamo parlando di una parodia che per qualche ragione è sufficientemente funzionale da essere spontaneamente elevata a soluzione funzionale, nonostante non ci sia stato il minimo studio della reale funzionalità della cosa prima che guadagnasse trazione mediatica

  • il processo di inserimento nel linguaggio sarà più tipo che a Sanremo 202X fanno una canzone catchy, finisce su tiktok, la nostra prole inizia a parlare così, quando va all’università chiede al consiglio studentesco di aggiornare il registro comunicativo interno, il ministero manda una prima circolare, una seconda circolare, tutto ad un tratto è una roba di uso comune mentre guardo l’infiermiere che mi cambia il pappagallo.

Arrogarsi una posizione in questo processo è abbastanza ridicolo.

Certe espressioni di menefreghismo semplicemente tradiscono il non avere la cultura per capire il rapporto tra società, linguaggio ed individuo.

A me sta discussione sembra un loop infinito comunque

"usare il maschile plurale non è la scelta migliore dal punto di vista dell'inclusività"

"ma il maschile plurale include già anche i non maschi, è così la regola"

E via così

[QUOTE=GnR!;20549667]Argomento molto interessante e che sto provando a seguire da quanto più vicino possibile, avendo colleghi non-binary - e grazie ad anni di insulti presi su questo forum a non capire un cazzo forse sono riuscito a non sembrare un completo stronzo insensibile nei loro confronti :asd:

Qui da noi lo stiamo usando anche nelle mail verso i clienti quando non sono boomer del cazzo.

Internamente nel parlato ci si sforza ma è un po’ più complesso, nel senso che ogni tanto scappa comunque il maschile indeterminato.
Visto che mi impappino sempre ho implementato versione di ragazzə milanesizzata che è “Regaz” se proprio non mi esce la schwa e bene o male ci si tiene aggiornati.
Nel bene e nel male non si sbaglia a cercare di stare al passo con quel minimo di decenza che si può mostrare al prossimo.[/QUOTE]

Io ho la fortuna che quas tutti i non binary che conosco sono stranieri per cui e’ molto piu’ semplice usare un linguaggio che non da loro fastidio, per primo sono perfettamente conscio che in italiano richiederebbe un po’ di impegno, comunque gg per voi

[QUOTE=Oath;20549650]

io sono d’accordo sul fatto che sono argomenti su cui ci deve essere il dibattito, ma non significa che ogni proposta dev’essere accettata acriticamente altrimenti sei transfobico o maschilista.

[/QUOTE]

Amen.

Tra un po’ siamo a “o schwa o morte” ormai :dunnasd:

Rendere la lingua inclusiva è una priorità per il futuro della nostra società, abbiamo spinto tutto sulla personalità e sull’essere unici, è tempo di accettare TUTTE le unicità, ma accettiamo anche il fatto che la schwa potrebbe non essere la modalità migliore eh? :dunnasd:

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Ma infatti quella e' la mia posizione, la schwa per ora mi sembra la soluzione meno peggiore

[QUOTE=Pjem;20549682]Ma infatti quella e’ la mia posizione, la schwa per ora mi sembra la soluzione meno peggiore[/QUOTE]

Guarda, la butto lì ma con serietà:

Se domani spunta un gruppo di persone che non si sente incluso nella scwha, che facciamo? Se gli dici “è un problema tuo, la schwa ti comprende già”, allora non ci discostiamo tanto da quello che viene detto oggi a chi chiede la scwha.

Per questo secondo me è una cosa che parte già male, oltre che ad incontrare resistenze dovute al suo essere aliena al nostro idioma.

[QUOTE=Oath;20549650]ma penso pure borzo mica gli attacca il pippone al massimo la ignora

pero’ quale e’ il senso di scusarsi se poi la volta dopo entri dal macellaio e dici ‘salve a tutti’?

cioe’ tutt* voi che siete cosi’ attenti che le persone non si offendano, usate la schwa?

io sono d’accordo sul fatto che sono argomenti su cui ci deve essere il dibattito, ma non significa che ogni proposta dev’essere accettata acriticamente altrimenti sei transfobico o maschilista.

e nemmeno si puo’ arrivare al punto che basta che qualcuno si offende perche’ un concetto sia considerato offensivo eh, altrimenti finisci nella trappola dei cattolici o degli ebrei che si offendono per ogni cazzata e non gli puoi dire niente (per non parlare di quelli col turbante)[/QUOTE]Ma non sei transfobico o maschilista se non lo accetti, mi viene il dubbio solo se ne fai una crociata. Poi per cose come questa è difficile perché sei abituato diversamente, se saluto con “ciao a tutti” è perché non ci penso. Se penso che per me eliminare l’uso del termine “troia” o “bagassa” come offesa, anche slegata dal sessismo in quel determinato contesto, è stato un percorso lungo e difficile perché da sardo ti viene automatico, di certo non posso pensare che l’uso di questa lettera sia una cosa automatica per tutti, però posso evitare di discutere con le persone su cosa deve offendergli e cosa no, quella la trovo una cazzata comunque la metti.

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[QUOTE=Oath;20549662]beh magari sbaglio ma il senso di molti messaggi qui mi sembra essere che la resistenza all’uso dell schwa sia dovuta a una sorta di menefreghismo o volonta’ di offendere quando magari e’ solo una mera questione pratica[/QUOTE]Sbagli, per me è semplicemente difficoltà ad adattarsi a cose che non capiamo, me compreso.

Certo che se un mi dice che una minoranza si deve offendere per quello che dice lui, in quel caso gli dico “stai nazistando” ma non vuol dire che gli do del nazi dai.

[QUOTE=Arkler;20549679]Tra un po’ siamo a “o schwa o morte” ormai :dunnasd:
[/QUOTE]

Ma dai :asd:

La questione è come se un amico ti invitasse a casa sua e ti chiedesse di toglierti le scarpe prima di entrare.
Puoi togliertele, o puoi rifiutarti per i cazzi tuoi e farci un po’ la figura da stronzo ma chiusa li.

Se però ti metti a giustificare la scelta di non togliertele appellandoti al regio decreto del 1400 che sanciva che tirarsi via le scarpe era un segno di disonore viene da chiedersi se quei calzini che porti sotto le scarpe non nascondano delle ben specifiche croci indiane :asd:

[QUOTE=Arkler;20549684]Guarda, la butto lì ma con serietà:

Se domani spunta un gruppo di persone che non si sente incluso nella scwha, che facciamo? Se gli dici “è un problema tuo, la schwa ti comprende già”, allora non ci discostiamo tanto da quello che viene detto oggi a chi chiede la scwha.
[/QUOTE]

Beh ma bisogna capire perche’, le motivazioni per cui un gruppo non si sente incluso, perche’ finora non ho sentito motivazioni solide.
Se servisse si cambierebbe ancora, la lingua e’ in continua evoluzione, anche solo nell’arco delle nostre vite guardate quanto e’ cambiato il linguaggio di tutti i giorni, quante cose sono considerate brutte da dire che sentivamo dire manco da bambini, ma da adolescenti.

[QUOTE=Arkler;20549684]Guarda, la butto lì ma con serietà:

Se domani spunta un gruppo di persone che non si sente incluso nella scwha, che facciamo? Se gli dici “è un problema tuo, la schwa ti comprende già”, allora non ci discostiamo tanto da quello che viene detto oggi a chi chiede la scwha.[/QUOTE]

Sì però se inizi con questo discorso allora il risultato è che non fai nulla, perché qualunque proposta magari un domani potrà essere soggetto di critica. Anche una migliore della schwa.

[QUOTE=Arkler;20549679] ma accettiamo anche il fatto che la schwa potrebbe non essere la modalità migliore eh? :dunnasd:[/QUOTE]

bastava leggere meglio il thread, qua nessuno dice che è la soluzione migliore, per me è una cagata :dunnasd:

[QUOTE=char;20549668]No, è che nel caso ipotetico venga fuori una soluzione particolarmente elegante -

ripeto, stiamo parlando di una parodia che per qualche ragione è sufficientemente funzionale da essere spontaneamente elevata a soluzione funzionale, nonostante non ci sia stato il minimo studio della reale funzionalità della cosa prima che guadagnasse trazione mediatica

  • il processo di inserimento nel linguaggio sarà più tipo che a Sanremo 202X fanno una canzone catchy, finisce su tiktok, la nostra prole inizia a parlare così, quando va all’università chiede al consiglio studentesco di aggiornare il registro comunicativo interno, il ministero manda una prima circolare, una seconda circolare, tutto ad un tratto è una roba di uso comune mentre guardo l’infiermiere che mi cambia il pappagallo.

Arrogarsi una posizione in questo processo è abbastanza ridicolo.

Certe espressioni di menefreghismo semplicemente tradiscono il non avere la cultura per capire il rapporto tra società, linguaggio ed individuo.[/QUOTE]

tipo questo post, ad esempio, non dice certo che sia la soluzione migliore, non create le argomentazioni degli altri pls :asd:

[QUOTE=GnR!;20549690]Ma dai :asd:

La questione è come se un amico ti invitasse a casa sua e ti chiedesse di toglierti le scarpe prima di entrare.
Puoi togliertele, o puoi rifiutarti per i cazzi tuoi e farci un po’ la figura da stronzo ma chiusa li.

Se però ti metti a giustificare la scelta di non togliertele appellandoti al regio decreto del 1400 che sanciva che tirarsi via le scarpe era un segno di disonore viene da chiedersi se quei calzini che porti sotto le scarpe non nascondano delle ben specifiche croci indiane :asd:[/QUOTE]

tò, quoto un non gomitino :asd:

[QUOTE=Pjem;20549691]quante cose sono considerate brutte da dire che sentivamo dire manco da bambini, ma da adolescenti.[/QUOTE]

Siamo nel 2022 e se una donna fa qualcosa di male è una troia. Non una stronza, una testa di cazzo… una troia.

c’è molto da fare ancora.

abbiamo fatto passi da gigante nel linguaggio per il razzismo, però quando c’è il sesso di mezzo non ci riusciamo, troie e froci :asd:

[QUOTE=Pjem;20549691]guardate quanto e’ cambiato il linguaggio di tutti i giorni, quante cose sono considerate brutte da dire che sentivamo dire manco da bambini, ma da adolescenti.[/QUOTE]

nel tuo caso, da più che adulto:sisi:

[QUOTE=GnR!;20549690]

Se però ti metti a giustificare la scelta di non togliertele appellandoti al regio decreto del 1400 che sanciva che tirarsi via le scarpe era un segno di disonore viene da chiedersi se quei calzini che porti sotto le scarpe non nascondano delle ben specifiche croci indiane :asd:[/QUOTE]

No no, intendo che per molti propositori della scwha, non esiste altra valida soluzione a quella. E secondo me è questa la minchiata, l’assolutismo di dire “solo la scwha ci rappresenterà”.

[QUOTE=Pjem;20549691]Beh ma bisogna capire perche’, le motivazioni per cui un gruppo non si sente incluso, perche’ finora non ho sentito motivazioni solide. [/quote]

Appunto, bisogna anche capire perché diversi gruppi non si senton* inclus* nel maschile sovraesteso, e muovere da lì.
Il problema è che a mio parere questa motivazione è “perché si chiama maschile sovraesteso”, e nient’altro, perché manco è un vero maschile; si chiama semplicemente in quel modo. È dimostrabile nei fatti che è un neutro, omografo del maschile.

Ma io non dico che non vada cambiato eh, dico che il problema nasce non dalla grammatica in sé ma dal modo in cui si pensa ad essa. E allora vabé, cambiamo per il bene di tutt*, ci sto. Anche perché permarrebbe il problema del singolare, dove il neutro di fatto non c’è, perché la lingua italiana non ne ha finora avuto bisogno. Ora però il bisogno c’è, quindi l’evoluzione della lingua è una necessità.

Cambiare le desinenze per introdurre un neutro è l’unica. Che può pure essere la schwa, eh, ma continua a sembrarmi -personalmente- la soluzione più stupida e meno facile da far adottare su larga scala (e penso sempre alle problematiche di pronuncia, dove soprattutto al singolare scadere in una “schwa quasi come una o” più maschile che altro è un attimo)

[QUOTE=char;20549668]
Certe espressioni di menefreghismo semplicemente tradiscono il non avere la cultura per capire il rapporto tra società, linguaggio ed individuo.[/QUOTE]

la mia impressione, non da linguista ovvio, e’ che la schwa non entrera’ mai nel linguaggio non perche’ gli italiani sono transfobici o menefreghisti ma perche’ non e’ di facile uso, ed una cosa che non e’ immediatamente leggibile/usabile non entra nel parlato comune.
(questo forum e’ un esempio di parlato comune -a parte le bestemmie-, e nemmeno i piu’ ally qui dentro usano la schwa mi pare)

a me poi personalmente non darebbe fastidio vederla nei documenti ufficiali, bandi, etc etc che tanto gia’ sono scritti con un linguaggio codificato che diverge dal parlato.

[QUOTE=Brom;20549696]Sì però se inizi con questo discorso allora il risultato è che non fai nulla, perché qualunque proposta magari un domani potrà essere soggetto di critica. Anche una migliore della schwa.[/QUOTE]

Quindi siamo al “fare tanto per fare”, oh, vedi che siamo d’accordo? La schwa è un fare tanto per fare, e per me ste cose sono cretinate da modaioli.

O fai bene o non fai. Una cosa fatta bene non verrà rimessa in discussione alla prima occasione, perché qua non parliamo di introdurre una parola ma quella che è a tutti gli effetti una regola grammaticale.

^ sottolineo: a favore del cambiamento eh. Per me è prioritario che le persone si sentano incluse nella lingua, e ho le mie ragioni private che non sto qui a condividere in quanto per l’appunto private.

E sottolineo anche che se alla fine si userà la scwha me ne farò una ragione e la userò anche io. Ma ho come l’impressione che porterà tanti problemi e potrebbe perfino far naufragare il tentativo di rendere la lingua più inclusiva.