L'Italia è una zavorra industriale.



E' contemplabile se prendi un singolo caso

Non se ne prendi 100000 per fare le statistiche

Esempio pratico:
Poco sotto al mio negozio c'è una bottega di un restauratore, che negli anni è diventato un amico

Oggi tira a campare e deve vedere come cazzo deve fare, 30 anni fa si metteva in tasca 10 milioni al mese, cosa a cui credo per il semplice fatto che ho visto la villetta dove abita, ho visto strumentazioni musicali pazzesche (è un patito dei pink floyd, ha una tastiera vintage che è valutata 50000 €) e via dicendo

E lui sostiene di lavorare più di prima e soprattutto meglio, che 30 anni di esperienza da restauratore si fanno sentire


E perchè se io sto parlando della Fiat tu devi venirtene fuori con l'esempio del negozietto che non c'entra un cazzo di niente? Il negozio deve fare una contrattazione con i sindacati per caso? Il negozio deve forse presentare dei piani industriali? E' molto comodo ridurre il tutto all'esempio del povero negoziante che ahimè, la vita è dura e gli tocca andare a vivere da un'altra parte per sfamare la famiglia. Vuoi che ti dica che l'Italia è un Paese che non aiuta le imprese e dove fare l'imprenditore è più rischioso che altro? Sono il primo a dirlo. Ma io non sto parlando delle imprese in generale, sto parlando della Fiat e sto dicendo delle cose molto precise: che è facile vantarsi di non ricevere aiuti dallo Stato italiano quando li stai ricevendo da quello americano per l'acquisizione Chrysler; che è facile lamentarsi di Pomigliano quando stai aprendo stabilimenti in Serbia con i soldi dei contribuenti serbi, con un governo disposto a tutto per creare quel minimo di infrastruttura sociale ed economica necessaria ad aprire i negoziati per l'ingresso in Europa; che c'è qualcosa che non va, se il precedente piano industriale di Fiat prevedeva l'azzeramento del debito industriale entro il 2009, poi invece il debito industriale nel 2009 è cresciuto - eh, ma c'è stata la crisi dirai tu - e nel 2010 il nuovo piano prevede 20 miliardi di investimenti e l'azzeramento del debito entro il 2013 (ma non c'è stata la crisi?), tutto sulla base dei progressi che Fiat riuscirà a fare sulla produttività negli stabilimenti italiani (la zavorra?).
A me sembra che va benissimo chiedere che il governo italiano si impegni sul fronte del lavoro e a sostegno dell'impresa, mi sembra che sia giusto svecchiare il sistema sindacale italiano, ma mi sembra anche che sia ora di smetterla di far passare certi grandi imprenditori italiani come i geni del business costretti dalla gabbia di un Paese che, poverini, non riconosce ed esalta il loro estro imprenditoriale, specialmente alla luce di una manovra (l'acquisizione Chrysler) che in tutti i modi è stata descrita tranne che nell'unico corrispondente alla verità, tranne da Mucchetti sul Corriere.

Che tra l'altro chiede:

http://www.corriere.it/economia/10_ottobre_25/marchionne-mucchetti_764d078e-dff9-11df-a41e-00144f02aabc.shtml




Poi se preferisci parliamo del fruttivendolo e delle pere e delle mele eh, però a quel punto fossi in te non me la sentirei di dire a kiantati che scrive banalità


da espatriato posso dirlo, perchè è pieno così di fica.
cervello si, ma pure il cazzo vuole la sua parte.


Non ti dico in Danimarca


anche l'italia è piena di fica, il problema è altrove.



Rispondevo al tuo primo PS.



Il fatto è che tu sei conscio delle ingiustizie e te ne fotti proponendo come soluzione la creazione a tavolino di altre ingiustizie da appioppare a chi già adesso si trova con la merda sotto il mento.

Io sto solo dicendo che non dovremmo essere noi ad equipararci ai lavoratori dei paesi in cui vengono pagati in ciotole di riso dopo 12 ore di lavoro.
Si dovrebbe promuovere una soluzione che garantisca una vita migliore per tutti e non una vita ancor più ricca per pochi eletti mentre una parte di popolazione viene ridotta in schiavitù.


E dove ho scritto il contrario?
Mi pareva di aver semplicemente scritto che vanno ridisegnati i paletti de contratti collettivi, adeguando il sistema alle esigenze di oggi, rispettando ambo le parti... dove ho scritto che che i ricchi eletti devono continuare a prosperare e i poveri devono crepare?




ma tu infatti non sei espatriato perchè hanno voluto il tuo cervello... sei tu che hai voluto le loro fighe e il loro denaro che ti ha comprato...


"FIAT è in una condizione di non guadagno, qui in Italia".
Sono parole tue.
E sarebbe in condizione di non guadagno in Francia, Inghilterra, Germania e in ogni nazione in cui i lavoratori hanno un minimo di tutela.

Al contrario gli utili salgono quando le produzioni si spostano in Serbia, in Polonia e in ogni cazzo di paese dove l'operaio finale viene fatto lavorare in modo inumano.

Ed è questo che stai sbandierando e che auspichi con vigore. Un mondo industriale ed imprenditoriale che si arricchisce grazie alla miseria umana in cui precipiti la classe lavoratrice.
Niente malattia retribuita.
Niente maternità per le donne.
Obbligo di straordinario.
Imposizione di tetti di produzione minima da raggiungere.
E tante altre merdate che garantirebbero quel tenore di vita agiato che tanto sognate voi imprenditori, che poi vi definite tali senza minimamente esserlo, ma questo è un altro discorso.

Non c'è un cazzo da discutere in Italia, bauscia.
Ci sarebbe da discutere in quei paesi dove si sono spostate le linee produttive per stilare un contratto di lavoro che permetta anche ad un operaio di vivere dignitosamente la propria vita.
mi caco il cazzo di leggere pagine di wot quindi mi limito a rispondere a kianta qua sopra

il problema e' di sistema italia, non solo di tutela lavoratori...i sindacati italiani sono una parte del problema.

ci sono le tasse, i servizi e le infrastrutture in generale a non rendere competitivo un paese


sintetizzando al massimo il discorso le persone costano meno perche' la vita in quel paese costa meno.

ed anche le esigenze delle singole person influiscono in questo....pensa solo se in italia ci limitassimo ad avere un cellulare a famiglia (il capo famiglia) pensa quanti soldi risparmierebbe il "sistema italia".
possiamo chiudere il thread, Amartya Sen ci ha illuminati.
che cagacazzo, sto in ferie dopo mesi e mesi, non rovinarmi la giornata





sono pericolosamente d' accordo con te, mi perplimo (cit)

cmq sei cosciente del fatto che questo è l' ultimo dei pensieri e la cosa più lontana dall' operato degli ultimi anni dei vertici fiat, vero?


Minchia ma sei pazzo?
No te lo giuro mi sconvolgi... sai quelle situazioni in cui spieghi una ocsa e l'interlocutore ti guarda con gli occhi pallati con nella testa il vuoto pneumatico tipo che dagli occhi vedi il fondo della scatola cranica?
Ninete malattia retribuita? Niente maternità? OBBLIGO DI STRAORDINARIO? ma in quale galassia? ma dove qui? pensi che possa avvenire?

Ti faccio un piccolo esempio, poi me ne vado affanculo perchè siete dei perdigiorno ignoranti... il contratto collettivo che copre le mie impiegate non prevede l'intervento di nessun ente in caso di malattia... io ho avuto una impiegata malata, per mesi... poi purtoppo è addirittura mancata. Questa persona prendeva 1.500 euro netti in busta e ogni mese io ne pagavo 2.400 lordi.
significa 900 euro/mese allo stato. Questo per 14 mensilità.
Ha lavorato per me per 9 anni. 9 anni sono x 14 mesi sono 126 mesi retribuiti.
126 x 900 dati allo stato sono 23.400 euro che io ho dato allo stato in questi anni.
VENTITREMILAQUATTROCENTO EURO.
Succede che la dipendente si ammala, in un anno di crisi e problematico come questo, io ho l'obbligo di andare avanti, giustamente a pagarla per 6 mesi a retribuzione piena e altri 3 mesi al 50%.
2.400 x 6 mesi = 14.400 €
2.400 : 2 = 1.200 x 3 mesi = 3.600 €
14.400 + 3.600 = 18.000 € che prende la persona a casa in malattia.

Ora la domanda finale.
18.000 euro pagati a fondo perso per mesi che non avevo a disposizione la persona + 23.400 € dati allo stato negli anni ti tasse su questa persona... secondo te, in € quanti soldi mi ha "restituito" lo stato di questi 23.400 pagati a tutela del lavoratore? ZERO.

La morale qual'è. Te la dico io qual'è.
Che se vogliamo aiutare il dipendente, io concordo e pago tutto quello che c'è da pagare... però tu stato, che incassi da me 900 euro al mese per le tutele dell'impiegato stesso, mi vieni incontro quando l'esigenza è dell'Azienda, è accertabile in quanto la persona era malata e dimostrabile clinicamente.
Invece no, io pago, il dipendente giustamente ne beneficia, lo stato ne beneficia ma l'Azienda no.
Allora io dico... non fatmei pagare quei 900 € al mese al vento... il 50% di quella somma la uso per le situazioni di emergenza e il restante 50% lo do al dipendente che rimane più incentivato e aumenta il reddito familiare.

Questo è quanto.
Non sindacare che sia vero o meno, è la stessa categoria di cui fa parte anche tua moglie se continua a fare lo stesso mestiere di prima, solo che lei vede i contributi che le vengono versati, non quanto NON viene restituito al datore di lavoro.

Questo è un chiaro esempio di come l'azienda tutela il dipendente ma lo stato non tutela l'Azienda.
Questo è da cambiare, per esempio... e se per assurdo in Vietnam (la nuova e futura Cina per gli investimenti industriali) solo non mi facessero pagare i 900 euro/mese AL CESSO... mi converrebbe andarmene la... e tu verresti pure a rompermi i coglioni?

Non ci siamo. Se non sia le cose, SALLE.

Io mi eclisso per altri mesi... saluto.
Si ok, adesso hai fatto anche i conti dell serva... e quindi?

Tu hai scritto che bisogna riscrivere i contratti collettivi qui in italia perchè l'imprenditore è in perdita. Cosa che non avviene all'estero.
Io ti ho fatto notare che l'estero di cui parli è formato da nazioni che sfruttano il lavoro proletario costringendo l'operaio ad una vita che semplicemente non vale la pena d'esser vissuta. Siamo al livello de "La classe opraia va in paradiso".

Ora cianci di tasse che paghi allo stato e t'incazzi. Ma il discorso non è partito da questo.
Se vogliamo discutere sul costo del lavoratore a causa della tassazione è un conto.
Se vogliamo parlare di diritti inalienabili del lavoratore che andrebbero ridiscussi per garantire profitto è tutto un altro paio di maniche.

E non dire che non capisco o che non comprendo. Cerco di mettertela giù in modo più semplice possibile proprio perchè mi rendo conto di avere a che fare con un prodotto del consumismo più becero che la nostra società può partorire.