Boh non so se sei nazi, certamente però usi gli stessi talking point di gente tipo Matt Walsh o i droni di reddit senza mai elaborare il temino.
Parlami di giochi belli senza politica dai, quali sono. È una discussione che mi piacerebbe fare perché la media literacy è un argomento che mi interessa molto.
ma non stai applicando nessun buon senso e non hai ancora portato un singolo esempio alla discussione
Quali sarebbero i giochi rovinati dal woke?
Non so io sto giocando a bg3 che è il paradiso delle waifu e delle robe così, che lo trovo cringe ma me le suco lo stesso non rompo il cazzo perché “la gente col sottopalla che puzza vuole le romance nei videogames leave my entertainment out of croste”, è la loro tazza di the la mettono nel calderone la bevo col resto, non si capisce perché tu non possa altrettanto se ti mettono un personaggio non binario in un cazzo di videogame.
NB: sta gente non parla MAI di BG3 a dispetto del fatto che BG3 è tipo un dating simulator dove tutti sono poly, queer, non conforming e accesi come candele turbodiesel 2.0 Twin Spark, perché BG3 è la definizione di successo universale da praticamente ogni punto di vista e non funziona come esempio di go woke go broke.
Ti prendono il gioco di merda che fa schifo al cazzo a prescindere.
so che è OT, per me le romance in bg3 sono fatte MALISSIMO.
letteralmente qualunque risposta dai a chiunque ti puoi trovare again chiunque che ti salta addosso nel giro di 24 ore ingame, è na roba di un assurdo che levati.
aldilà del fatto che il mago è creepy as fuck e che no, non ci stavo provando per aver detto al druido “oh mi raccomando, divertiti alla festa, bevi, gira, fai due chiacchiere con tutti!”. e per fortuna che asterion astarion comesechiama l’ho tirato giù dalle spese instant che quello mi dà l’impressione essere uno che il consenso non sa neanche cosa sia. O la drow.
BG3 è come quando a 10 anni fai sbattere le teste alla Barbie e ad Action Man urlandogli “TROMBATE!!!”, e se non funziona con Action Man ci sono Snorlax e le Winx, cioè, nessuno vince un Pulitzer per quella roba, ma ha dentro rappresentazione di ogni forma e colore, ed è una cosa che mi scalda il cuoricino.
se il gioco è fatto bene tutto il resto è un contorno, perchè hai una base solida appunto, da giocare. in giappone è da decenni che ci sono jrpg e giochi inclusivi e a nessuno ha mai importato una sega perchè eran fatti bene
è quando metti quello come cosa principale che vai in merda, forspoken ve lo siete dimenticati? la povera black girl oppressa dal sistema americano che deve rubare per vivere , poi finisce nel mondo fantasy e il gameplay fa schifo al cazzo
l’ultimo saint row, redfall , gli ultimi marvel
avrebbero fatto schifo comunque? molto probabile, gli aggiungi pure il resto, addio
Quindi fammi capire:
se il gioco e’ bello, inclusivita’ e’ ok perche’ il gioco e’ bello
se il gioco e’ brutto, ci focalizziamo sull’inclusivita’ come problema?
Ad esempio, cosa ne pensi di The Last of Us 2? TLOU2 è uno dei giochi fatti meglio e più importanti degli ultimi 10 anni, eppure è anche uno dei giochi più disprezzati dai nazi perché c’è la ragazza muscolosa non conforming, il personaggio trans e il personaggio che muore e ci rimani male.
Inoltre non penso che le fetecchie che hai elencato fossero fetecchie per le politiche inclusive, mi sembrano giochi di merda e basta.
Mi porti un esempio di gioco storicamente bello con un minimo di narrativa ma non politico?
Hai provato a tenere in considerazione l’ipotesi che la premessa non funzioni?
Nello specifico:
Di base il gioco non “fa” il gioco. Il videogioco, e in particolare il videogioco contemporaneo, è un insieme di parti. The Division fa politica tanto quanto Forspoken. Call of Duty fa politica tanto quanto Disco Elyisium. Non è una questione di politica presente o meno, ma di posizione di una specifica fetta di pubblico in relazione alle posizioni che trasudano, più o meno esplicitamente, dalla narrativa presente nel gioco.
“La gente” non esiste. L’idea che questo tipo di sentimento sia generico e generale è una bugia. Chi promuove, alimenta e sostiene questo tipo di protesta “anti-woke” non è “la gente”, è un subset specifico di popolazione. Non solo, ma questo tipo di protesta… è una forma di politica. La richiesta fatta è un feticcio, vuoto e chiaramente inapplicabile - dietro al “fuori la politica dai miei videogiochi”, che è un’idea funzionalmente impossibile, c’è la richiesta che la politica dei videogiochi sia conforme a quella di questo subset di utenza.
il razzismo al contrario non esiste. Un bianco che odia i neri è razzista. Un nero che odia i bianchi è razzista. Il razzismo al contrario presuppone che ci sia un razzismo normale e uno opposto, chiaro segnale che chi parla di razzista al contrario ha alla base una rappresentazione binaria de mondo.
l’inclusività non ha come scopo quello di rappresentare il mondo, ma di dare a tutti la possibilità di immedesimarsi, di vedere un personaggio che li rappresenta.
2bis) se l’inclusività avesse come parametro di riferimento quello di rappresentare esattamente il mondo, toccherebbe fare statistiche sui disabili in sedia a rotelle prima di includere un personaggio disabile su sedia a rotelle e via dicendo.
2ter)chi si interessa di produrre qualche cosa di inclusivo se ne fotte delle percentuali, ma cerca solo di mettere nella storia dei personaggi LGBT+, disabili, bianchi, neri, gialli, rossi e alieni blu, in modo da dare a tutti i fruitori del suo contenuto un personaggio a cui affezionarsi perché li rappresenta.
la sirenetta nera è una figata spaziale (lo dico sempre proprio per scatenare la rabbia di chi “razzismo al contrario”)