La morte

:volemose:

quanto cazzo ammiro la tua forza di spirito

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:love:

in ospedale mi hanno chiesto di fare una serata a tema ma non trovo il tempo a causa dei millemila impegni. Però quando sono ricoverato in day hospital inondo di chiacchiere le persone che hanno la sfiga d’essere ricoverati con me in quel momento. Sono peggio delle vecchiette che vanno a messa per spettegolare durante la funzione :argh: La cosa paga, a volte mi rifilano i loro buoni per la colazione al bar dell’ospedale per cacciarmi via con garbo :asd:

Che bellissimo reply.

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grazie, il mio passaggio preferito è quello dell’interrogazione a scuola che quota madian :love:

La morte è una severa maestra, apre un livello di comprensione della realtà che spesso non ci è possibile raggiungere in altro modo (tra l’altro questo mi fa pensare che nei tempi passati dove la morte era molto più presente, le persone erano molto più realiste e presenti al momento presente, oggi “ci facciamo troppe pippe” per dirla da boomer).

A me è passata vicina, si è annunciata nel mio inconscio e non l’ho ascoltato, ho sentito tutte le sue vibrazioni, come una balena gigantesca che ti sfiora la pelle intanto che intona il suo canto divorando in un lampo metà della tua anima. Non eri tu il bersaglio, ma non puoi fare a meno di sentirti strappato.

Mi ha portato via tanto di quello che ero prima, anche se continuo a vivere, le cose hanno un sapore e un’importanza diversa.

Ogni fottuto istante di felicità deve essere assaporato fino in fondo, esaurendolo, non rimandate mai, anche se non è perfetto, quello che conta è altro.