La "CRISI" senza fine


Di che diavolo vai parlando, esattamente?



Guarda che il punto non è che tutto dovrebbe durare per sempre, ma che c'è una discreta quantità di prodotti in commercio che sono specificamente pensati per avere un ciclo vitale contenuto, quando in molti casi sarebbe assolutamente possibile produrre prodotti più duraturi a costi identici o comunque comparabili (con un miglior rapporto costo/durata).

Il fatto che alcuni articoli poi tendano a soffrire di un'obsolescenza intrinseca, non necessariamente legata alla loro durata (es. computer/dispositivi elettronici che migliorando in accordo con la legge di Moore rendono rapidamente inadeguati i vecchi modelli) non ha nulla a che vedere con l'obsolescenza programmata, che è un termine che si applica solo a quegli articoli la cui capacità di sopravvivere all'usura è stata deliberatamente limitata (es. frigoriferi progettati per smettere di funzionare non molto tempo dopo lo scadere della garanzia).


Eh, per l'appunto stiamo dicendo la stessa cosa.

Poi il video di quello che ha lanciato il thread prende l'esempio più banale per difendere la tesi dell'obsolescenza programmata: le stampanti.

Che poi anche lì, avrò stampato ormai più di 20 mila pagine con la mia Samsung CLP-510, che alla prova dei fatti tutto l'Internient dice che è stata progettata con il buco del culo: spreca una quantità di toner che non avete idea, su 20 mila pagine stampate mi avrà sprecato come minimo toner per un equivalente tra le 5 mila e le 10 mila (visto che ha la vaschetta laterale del "waste toner" che sembra una discarica).
Eppure è ancora lì funzionante. L'unico problema che sta cominciando ad avere è alla cinghia di trasferimento motivo per il quale mi sono comprato una stampante da 200 euro (visto che la cinghia ne costa 150), nuova, aggiornata, e senza i problemi di design della CLP.

Ognuno cerca di guadagnare con i propri prodotti nel modo che ritiene opportuno, se non riesce a entrare in profitto netto vendendo stampanti, allora ti venderà pacchi di toner a un prezzo ben superiore semplice costo di produzione+guadagno.

Io non sono semplicemente d'accordo con la tesi del complotto dell'obsolescenza programmata. Non è così facile da attuare a meno di usare materie prime volutamente scadenti, e non hai diretto controllo sul tempo di durata, ne consegue che in garanzia ti ritornano molti più pezzi, perdi denaro e perdi immagine e ti sei dato la zappa sui piedi da solo.




Quando dici che la "situazione irreparabile" stia slittando, dai per scontato che prima o poi si arriverà al punto di rottura e che i problemi arriveranno con tutto il loro impeto. Questo lo chiamerei wishful thinking catastrofista. Il complesso di armageddon esiste da quasi 2000 anni e puntualmente non è mai successo nulla.



Questo invece è proprio in salsa complottista.

EDIT: Visto che sembri sapere di cosa tu stia parlando, vorrei che mi mettessi in evidenza almeno 5 prodotti di consumo che sai possano essere soggetti a obsolescenza programmata.

Sembri non avere la più pallida idea di quel che stai dicendo.

Quando hai il 99% della scienza del clima che ti dice che la situazione rischia di precipitare passata una certa soglia o quando hai la stragrande maggioranza degli oceanologi che ti spiega che se ci giochiamo la barriera corallina rischia di scatenarsi una serie di conseguenze a catena capaci di compromettere la "nursery" di un intero ecosistema, sarebbe saggio dargli retta invece che suggerire che ogni singolo esperto in materia sia una sorta di "nutjob with the tinfoil hat".

Possiamo aspettarci che le loro previsioni slittino ulteriormente perché la tecnologia miglioerà ancora e perché verranno fatti sforzi parziali per arginare un problema, ma prima o poi toccherà affrontare il dato di fatto che viviamo in un ecosistema chiuso e che determinati problemi potranno essere rinviati solo fino a un certo punto prima che sia necessario affrontarli in modo più drastico o pagarne le conseguenze.

Detto questo, no, non ho nessun "wishful thinking catastrofista" (qualsiasi cosa significhi). Tutt'altro, mi aspetto che prima o poi ci si decida ad affrontare determinate problematiche prima che la situazione sfugga di mano.


No, neanche lontanamente. Non c'è nessun complotto.
Non stiamo neanche parlando di un "oscuro segreto dell'idustria" ma di un concetto apertamente abbracciato dalla realtà industriale odierna, che viene liberamente discusso e analizzato anche in ambienti accademici.
http://en.wikipedia.org/wiki/Planned_obsolescence

Non sono sicuro da dove nasca questa tua convinzione completamente paranoica che ci sia un complotto dietro.


Innumerevoli modelli di autovetture o elettrodomestici, tanto per iniziare.


Inutili allarmismi. Come il picco di hubbert, che se non sbaglio avremmo dovuto raggiungerlo negli anni '70. Ma immagino alla gente possa far piacere vivere con l'idea di una spada di Damocle sopra la testa.



Io credere ad un complotto? Casomai sono io che do del complottista a quelli che credono via sia un chip all'interno di frigoriferi o stampanti che dopo X tempo li metta fuori uso.



Ad esempio? Marche? Modelli? Queste cose le sai per sentito dire o sono suffragate da dati?
Ma quanto è sciocca l'idea del "non è successo mai niente"?
La storia è costellata di popoli sterminati, imperi caduti, società distrutte e sopravanzate. Non si capisce perché mai il capitalismo dovrebbe essere immune alla catastrofe, che anzi, ad oggi, sembrerebbe l'epilogo più probabile.
Per quanto non mi piaccia il termine "obsolescenza programmata" per includere il tutto: ci si riferisce al fatto di produrre il rifiuto e di oggetti che diventeranno ben presto rifiuti.
Un esempio ti è stato fatto: le stampanti. Più o meno tutte le marche producono stampanti con diversi problemi.
A me non piacciono gli estremi: c'è chi pensa che l'economia sia tutta rose e fiori e faccia il meglio che può e non si può migliorare, c'è chi pensa sia tutta una strategia per continuare a consumare e produrre cacca sul pianeta.
E' una via di mezzo.
Vedi questi: http://www.castleink.com/_a-printing-mono-on-color-printer.html

Una cosa è certa, non sono minchiate quelle per cui l'economia moderna funziona sul consumo e il continuare a consumare e produrre rifiuti.
Io sono tra quelli a cui questa cosa non piace granché, il consumo di risorse senza senso o solo per riuscire a portare avanti "l'economia" sicuramente non ci garantirà un lungo futuro.

Il problema climatico è correlato all'industrializzazione e al consumo di risorse. Ma anche qui non sono d'accordo con chi va a un estremo o all'altro. Io preferisco pensare che ci sia una giusta via di mezzo per tutto.
E sono consapevole del fatto che l'impatto 0 non esiste. Qualunque azione dell'uomo avrà conseguenze. L'alternativa è estinguerci per lasciare spazio alla "natura".



E allora?
A fallire sono ordini di idee, non gli umani in sé. Il potenziale moderno è che siamo bene o male riusciti a collegare l'intero pianeta, con i suoi pro e i suoi contro, attraverso l'informazione. Oggi puoi vedere la polizia americana che spara a una persona di colore a New York e scandalizzartene restando in Italia. Cento anni fa o non lo sapevi o lo leggevi davanti a un caffè sul giornale.

Il che è un bene per l'evoluzione culturale e spirituale dell'intero genere umano.

Questo è il pensiero di moltissimi. Il problema è che la "giusta via di mezzo" cambia da persona a persona, e, ogni volta, è quella che gli garantisce la ricchezza maggiore possibile. Tipo il nostro livello di consumo è "la giusta via di mezzo" per lo sceicco del Qatar.


No. Il punto è che non è mai successo niente di quello che fosse annunciato.

Non esistono "finali". La "catastrofe" si tratta semplicemente di uno stato di equilibrio del sistema, uno dei tanti: ogni sistema passa da uno stato di equilibrio all'altro: non ci sono apocalissi.

Poi che la gente adori quest'idea perchè si sente prigioniera in questo sistema (e speri in un cambiamento), è un altro discorso.

A volte rimango spiazzato. Anche rileggendolo qualche volta, non vedo nessun nesso in questo reply con quello che avevo scritto, quindi rimango così, un po' perplesso e un po' sconcertato.

Eh, l'esempio che mi aspettavo.
Pensi che quello del petrolio come risorsa limitata sia un problema risolto solo perché nel mentre sono stati identificati nuovi giacimenti o si è trovato modi di ottimizzare ulteriormente i consumi?

In tal caso sbagli. Si è solo rinviato il momento in cui il problema andrà affrontato definitivamente. E a dircelo non è il desiderio recondito di catastrofe ma una banale comprensione della matematica.
In un sistema chiuso in cui i consumi continuano a crescere a ritmi esponeziali non si scappa.

Se anche trovassimo un giacimento di petrolio abbastanza esteso da contenere quattro volte la quantità fin qui consumata dall'intera umanità, avremmo solo guadagnato qualche decade addizionale e (se i consumi continuano a crescere al medesimo ritmo) ci durerebbe una frazione del tempo che ci sono durate le scorte precedenti.



Questo senza nemmeno tenere da conto la sorprendente ingenuità di chi pensa che basti identificare altro petrolio da qualche parte e il problema sarebbe automaticamente risolto, quando in realtà abbiamo già oggi giacimenti identificati ma non sfruttati perché l'estrazione in alcuni casi avrebbe costi e consumi maggiori del valore della risorsa estratta.



Ma quale chip? Avrai mica letto troppi fumetti.
Bastano sistemi molto più banali, come non progettare una parte altamente soggetta ad usura per essere facilmente sostituibile.

La tua paranoia qui sta proprio nel liquidare come una "cospirazione" quello che è un principio largamente riconosciuto.


Ma sei serio? Non stiamo nemmeno parlando di una ristretta minoranza, bensì della maggior parte degli articoli in commercio.

Tanto per dire: ho recentemente dovuto sostituire un vecchio frigorifero perché sostituire la componente esausta mi sarebbe costato quasi più che comprarne uno nuovo.

Ma di che parli?


Non si parla di armageddon ma della fine di un periodo storico.


C'era gente che sperava nella caduta dell'impero romano, nella rivoluzione russa, nella vittoria nelle guerre mondiali, nella caduta del muro di Berlino e via discorrendo. Tutte cose poi accadute.


e credi che non ci stiano lavorando allo studio di risorse alternative? Ah non sto parlando delle sciocchezzuole tipo solare/eolico, ma per esempio a progetti come ITER.



riferisco solo delle cose scandalose che ho letto in internet a cui molta gente abbocca.



io questo lo chiamo progresso, perchè mentre il tuo vecchio frigorifero (come quello di altri) poteva avere classe energetica B, quello nuovo avrà classe energetica AAA. Esempio a caso.

Guarda, anche il mio vecchio pc fisso l'ho abbandonato a favore di un portatile nuovo. Funzionava ancora? Certamente. Potevo risparmiare denaro e sullo "spreco" di materiale. Ma adesso posso fare il triplo delle cose con la metà della corrente.

Che poi è assai stupido parlare di spreco di materie, dato che queste sono tecnicamente inesauribili per il semplice motivo che non escono da questo pianeta.. quello che è sprecato semmai è l'energia, ed è sul suo consumo che semmai ci si deve focalizzare.




Non ti è chiaro? Agli inizi del terzo secolo, la stragrande maggioranza degli abitanti dell'impero romano credeva sarebbe durato in ETERNO. Cent'anni dopo era ridotto in macerie. Nell'anno mille la stragrande maggioranza degli abitanti credeva che il mondo sarebbe FINITO, così come durante la peste del 1300. Duecento anni dopo il Rinascimento stava fiorendo in italia. Vuoi altri esempi?



e nessuno può prevedere quando finirà il nostro. NESSUNO.



Guarda che "sperare" non è sapere che le cose si avverino. Tu magari sei uno di quelli che "spera" che il capitalismo finisca.

E nessuno si sogna di farlo. Non avrebbe senso.
Come si arrivi da qui al "non è mai successo un cazzo" lo sai solo tu.


Che io speri o no è piuttosto ininfluente nella questione, il punto è che ci sono solide basi per dire che il capitalismo non è sostenibile.


Strano. Eppure conosco un mucchio di persone che se ne escono con un "omg le risorse finiscono moriremo tutti".
Ma basta anche solo leggere i commenti dei video di youtube.



Il capitalismo è una cosa umana, e come tutte le cose umane finirà.

Allora fortuna per te che non hai vestito i panni di un Cittadino della Roma del 476 d.C.
Hanno fatto i salti di gioia all'epoca. Un passaggio indolore proprio.


La transizione del potere da romano a germanico non fu particolarmente dolorosa. La dissoluzione de facto dell'Impero d'Occidente vista come "distruzione totale" è solo una versione romanzata dei fatti. Quello che ha devastato l'italia e che ha segnato la fine della tarda antichità (e l'inizio del medioevo) è stata la guerra greco-gotica.
Il termine "apocalisse" è imporprio e comunque tutto dipende dal punto di vista con cui si vive un fenomeno storico, ovvio che se giudichi con gli occhi di uno storico eventi ed accadimenti accompagnati da mappe e statistiche allora l'intera storia umana può essere vista come una semplice lista di fatti; provare a capire cosa potesse significare non tanto per il singolo individuo, ma per interi popoli in alcuni di quelli che tu chiami "periodi di transizione" forse è più corretto, la "fine" di qualcosa in senso traumatico è un evento assai reale.

L'arrivo degli europei nelle Americhe ?

La Peste Nera in Europa ?

Il colonialismo ?

Tutti esempi di strutture sociali creduto solide e con buone propettive di sopravvivenza crollate sotto i piedi di chi coltivava quelle credenze.


Questo secondo un criterio puramente quantitativo, se esaminiamo la questione da un punto di vista qualitativo ci rendiamo conto di come la gente ne capisca sempre meno e come l'overdose di informazione spesso confonda più idee di quante ne contribuisca a fornire.
Con questo voglio sottolineare come oggi sia molto più importante diffondere e promuovere il senso critico individuale e innalzare il livello del cittadino medio piuttosto che imbonirlo di informazione che, senza gli adeguati strumenti cognitivi e la giusta informazione, è incapace di interpretare.
Infatti non a caso per ora il tanto citato "popolo del web" (espressione che non mi piace nemmeno un po') non ha tirato fuori nulla dal cilindro di davvero culturalmente significativo, e no, Beppe Grillo (che è un buffone populista) e i tweet e gli status su FB riguardo le rivolte in arabia non contano, sono cosmetica pura, priva di sostanza.