Mentre ero al bagno sono incappato in questo articolo:
Al di là di alcune ovvietà, mi è venuta fuori una considerazione probabilmente un po’ influenzata dai miei trascorsi passati in questo ambito ossia che probabilmente in questo business ad un certo punto qualcuno ha voluto accelerare di botto nella convinzione che era impossibile fallire visto l aumento fisiologico di interazione sulla rete grazie ai social ma evidentemente la macchina non era oliata a dovere e si è fatto un po’ i conti senza l’oste.
Se mi guardo in giro, a parte magari un forum come questo dove la maggior parte ha vissuto i primi anni di nascita e successo del progaming/e-sport, vedo tanta gente che non ne sa assolutamente nulla nonostante sia un videogiocatore magari anche incallito quindi la missione di arrivare a tutti facendo diventare questo business main stream è fallita.
Certo c è qualche eccezione dove qualcuno qualcosa guadagna, ma in generale sembra sia tutto decisamente fermo.
che ormai gli sponsor hanno capito che non tira piu acqua e si stanno tirando indietro.
specialmente dopo i “big” come quella cagata immonda della overwatch league, che aveva una copertura mediatica manco fosse l’NBA.
il caso piu ecclatante è disguisedtoast che dopo il boom di among us ha fatto i milioni di miliardi, e non sapendo come investirli… si è comprato 2 team mediocri, 1 di lol ed 1 di valorant… quello di valorant l’ha sciolto dopo 1 anno di perdite e di insuccessi, sul milione di dollari.
per carità, mi ha fatto ridere e mi ha tirato su durante la pandemia con le sue lobby di gioco in among us, ma si è buttato a pesce in un business senza capirne un cazzo.
Sento vibe di bolla dotcom
Alla fine non è molto diverso. Sono anni che le aziende investono pensando che prima o poi ci sarà un ritorno. Alcune ci sono già arrivate e altre ci arriveranno a breve e l’esport dovrebbe implodere.
L’esport non implode, implode il modello di business che fino ad ora era basato su “tiragli addosso un botto di soldi e poi vediamo”.
Come ho detto sopra i gamers vogliono tutto aggratise, i players vogliono contratti faraonici (a cui devi dare sia stipendio CHE montepremi vinto, su CS e Dota quantomeno), in mezzo i TOs (non SH eh) che diventano scemi a tirare su soldi da sponsors/partners.
La Overwatch League è stata una pagliacciata sin dal giorno 1, 20 milioni per comprare lo slot? Ma questi credevano di fare la nuova NBA/NFL, ed in più il gioco era inguardabile.
Chiedetevi perchè non è successo su Dota2 per esempio, o League of Legends, dove invece la cosa è ancora vagamente “sostenibile”, ma anche perchè Valve/Riot foraggiano.
Finchè è la software house che foraggia la baracca ok, anche perchè Valve ha fatto i gozzziliardi (si, con tre “z”) con le skins di Dota e CS. Non dico che per loro siano noccioline ma allo stesso tempo quando fai un evento poi non ti ritrovi, per mancati introiti, a far fatica a pagare lo stipendio ai dipendenti.
Eh io invece mi ero fatto l’idea generale che il business stesse aumentando dato che hanno sempre più successo, però sinceramente l’unica cosa di cui mi sono mai interessato è LOL (anche se non seguo più come qualche anno fa) e i ogni tanto i vari tornei di FG tipo EVO, combo breaker, ceotaku etc
LOL come esport è in calo enorme in NA, mentre sta salendo nelle regioni minori e nelle leghe minori EU, segno che come modello di mercato probabilmente può reggere ma richiede stipendi molto più bassi.
Sarà sostenibile un mercato con stipèndi bassi per un lavoro che ti logora sia mentalmente che fisicamente e in più ti ruba gli anni più importanti per lo studio e quindi crearsi una carriera dopo? A me sembra poco probabile.
In Asia non si sa, sembra che in Corea stia diventando insostenibile a livello personale (con alcuni player che subiscono attacchi pesantissimi a loro e alla famiglia dai “fan”) e in Cina c’è il grosso problema che sono in 30 milioni a volerlo fare con 20 slot disponibili (e il calo demografico in Cina, chissà come andrà in 10 o 20 anni).
Gli altri sport non sono mai riuscito a seguire nulla. In parte perchè nei vari shooter non ci capisce un cazzo di quello che succede a schermo (probabile perchè non ci ho mai giocato) e ai vari picchiaduro c’è un monte di informazioni base che devi sapere per poter seguire che è enorme, e quindi avvicinarsi a un esport nuovo richiede molto buy in.
Mi spiace perchè i due esport che riesco a seguire mi piace molto seguirli.
Per come ragiono io, il problema per me è che hanno fallito su tutta la linea nel raggiungere gli appassionati di videogiochi.
Se analizziamo la nascita dell’e-sport (che nasce nell’evoluzione di quello che noi chiamavamo semplicemente pro gaming) io parto dal concetto che uno sport deve:
creare intrattenimento
farti capire le regole facilmente
coinvolgerti
Ora noi non facciamo testo perchè per la nostra esperienza, comprendiamo certe dinamiche e meccaniche anche non conoscendo il gioco ma secondo me sta mancando da anni quella componente “fisica” che erano le lan aperte a tutti e che davano la possibilità di guardare con i nostri occhi, quello che facevano i giocatori più forti o, più banalmente, ti davano la possibilità di giocare anche se eri uno scarso di merda e di conseguenza venivi in qualche modo motivato a giocare per apprendere di più.
Per fare un esempio, mio suocero è un videogiocatore, ha sempre avuto una console e gli piace proprio giocare. Tra i tanti giochi, segue la serie COD ed ogni tanto gioca online e si diverte anche se viene dilaniato. Gli ho raccontato cosa facevo io anni ed anni fa ed una volta mi disse “mi piacerebbe vedere e partecipare ad una lan”.
Poi c’è il mondo degli streamer che secondo me fraziona troppo l’utenza interessata ad un determinato gioco e spesso il livello di comunicazione è troppo complicato e veloce per gente a cui piace giocare ma che non mastica di progaming.
Si Oath, probabilmente Ngi l’aveva capito per tempo infatti tutto è finito perchè giustamente loro volevano sviluppare il business in un certo qual modo per tentare un rientro nel momento di massimo hype per i WCG ma chi c’era dall’altra parte iniziò a mettergli i paletti.
Qualcuno probabilmente ad oggi ancora rosica che Ngi abbandonò la scena del progaming e visse il fatto come un “tradimento” ma in realtà la storia era tutt’altra.
Non è un caso che i MOBA siano il format che si presta meglio allo stream, ma per “godere” dell’evento devi essere un giocatore.
Vale anche per altri tipi di gioco (fps, mmorpg) ma lì c’è pure l’handicap della struttura del gioco che di certo non rende piacevole la visione (o troppo frenetica o troppo lenta).
I più facili da seguire sono i simulatori di sport e corsa, ma francamente hanno poco appeal, soprattutto se paragonato allo sport in RL.
Fermo tutto ciò, anche se i numeri sono buoni - soprattutto per i MOBA, per attirare sponsor -in prospettiva in un ipotetico modello a pagamento, quanti sarebbero disposti a pagare per vedere una finale esport ad esempio?
In generale il modello può reggere ma con aspettative da parte dei gamers più basse. Ovvio che siccome la competitività richiede dei sacrifici non comuni, negli anni migliori della giovinezza per di più ma senza il giusto trade-off, rischia di diventare sempre meno appetibile anche per i gamers medesimi.
Ne parlavo anni fa in merito agli investimenti fatti da Samsung su Overwatch.
Una volta feci notare ad uno con cui collaboravo e che presentava tutti gli eventi Esport nazionali come non fosse sostenibile per Samsung:
Comprare un palazzo per la squadra e allestirlo;
Fornire tutto il supporto gratis ai membri dello staff, compresi vitto e alloggio e viaggi;
Di fatto pagare dei ragazzi tra i 15-20 anni per non fare un cazzo dalla mattina alla sera senza produrre nulla. I reel che arrivavano erano solo cazzeggiate nella palestra e altre minchiate da wannabe influencer.
Tutto questo per avere ritorno 0, perché le squadre non passavano minimamente quelle fasi dove la massima sponsorizzazione era quella della salumeria di quartiere.
Quindi 0 ritorno di immagine, di sponsor, di pubblicità, etc etc…
Un buco nero totale, come lo è il calcio professionistico a quasi tutti i livelli.
Mi veniva risposto “Ma no dai, stanno facendo un grande progetto, vedrai che le cose andranno…”
Proprio non gli entra a certa gente capire che chi ha i soldi comanda, e se non glieli fai riguadagnare enro un certo lasso di tempo ti buttano nel secchio dell’umido in tempo 0.
io dico la cazzata: secondo me il problema principale è che devi avere un gioco che rimane uguale per x anni per farci uno sport. infatti cosa sopravvive?
lol, che son 13 anni che gira, cs che sono milleduecento, dota2 che sono pure quello un vallo.
a me mancano i tempi di clanbase, quando si era giovani, e si giocava per la gloria e per la f… no solo per la gloria, che però ci bastava e ci sentivamo comunque dei pro.
E forse anche senza tutto il giro di denaro che c’è adesso… pro lo eravamo davvero, anche se con un’altra accezione.
Mah sinceramente non credo che chi giocava per la gloria una volta sia da considerare agli stessi livelli dei professionisti di oggi.
Son persone che non fanno altro tutto il giorno, tutti i giorni dell’anno.
La loro vita gira esclusivamente intorno a quello e si fanno un culo incredibile per essere al livello a cui sono arrivati.
Negli shooter CSGO ha tirato la carretta per 6 o 7 anni, poi sono arrivati i battle royale che da guardare sono divertenti come strizzarsi le palle in una pressa idraulica
Concordo, sicuramente la preparazione e l allenamento sono superiori a quelli di prima salvo ovviamente quei casi in cui c era una dote/predisposizione particolare tipo come fu per champion su fifa e stermy.
Probabilmente con i ritmi di allenamento odierni sarebbero anche più forti.
L unica cosa veramente brutta è che oggi ironicamente ci sono meno possibilità di emergere per chi ne ha le capacità perché serve di base una forma di supporto.
Prima vincevi o ti piazzavi bene ad una lan ed il gioco era quasi fatto.