Jazzitime

Vieni Orange e cantiamo insieme GNIGNIRIGNIIIII bobi GNIIII

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Condivido questo video che magari è ridondante per i più rodato ma penso molto interessante come intro a chi vuole approcciarsi alla cosa

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Ascoltato poi, grazie per l’heads up che me l’ero perso :sisi:

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Ora non so questa formazione nell specifico, ma Bollani oltre a essere un bravissimo pianista è anche un ottimo intrattenitore.
Poi comunque non è particolarmente “cervellotico” quando suona, sa farsi ascoltare. Quindi dubito che prenderai sonno :asd:
Questo Danish trio non lo conosco quindi non so.

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stamattina sputify mi ha proposto questo (non proprio questa, che è live, ma vabé)
a maggio andrò a sentire Cammariere live, già visto una volta e mi piace proprio tanto

Tanta roba Bosso. Cammariere invece non è a tratti sopportabile.

È quello con cui ho iniziato ad ascoltarlo per bene, prima avevo ascoltato solo Carioca e le variazioni su Jesus Christ Superstar che, insomma, erano un po’ troppo per me :asd:

Comunque son qui! Sento già da dietro le quinte che accorda il gnignirigni :sisi:

e quindi? stai ancora dormendo? Non ti hanno svegliato a fine concerto? :asd:

Una foto di Attela durante un assolo di contrabbasso:

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Eccomi! Allora ieri ero oggettivamente cotto, lavoro demmerda :asd:

Il concerto mi ha divertito un bel po’. Un’ora e tre quarti buona di live, tra pezzi nuovi, cover (Chick Corea e una Impressioni di settembre un po’ kitch ma figa), un minimo di cabaret ma giusto un minimo. Morten Lund, il batterista, mi è piaciuto un sacco, cazzutissimo, gran pacca, gran varietà di dinamiche e di suoni. Bravo!

Bottom line: temevo peggio nella mia capacità di seguire il live ma devo dire che ho fatto molta meno fatica a seguire il Danish Trio rispetto a, chessò, i King Crimson in formazione a sei :asd:

nel mio viaggio di scoperta del free jazz giapponese ho scoperto loro :love:

godurioso proprio :sisi:

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Casso, non conoscevo proprio. Qua non basta l’emoticon. Bellissimo :lode:

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Fico davvero!

catroia il pianista è un mago dei voicings :lode:

Dato che non so una sega di jazz ho googlato per essere sicuro che non fossero i gnignirigni

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In italiano si potrebbero tradure con “rivolti” (attenzione non i “risvolti”, quelli sono quelli dei pantaloni) cioè le diverse configurazioni di un accordo. Ma nel jazz di solito ci si riferisce al voicing come la maniera di accompagnare gli altri strumenti (o la propria mano destra che fa la parte più melodica) con accordi “fioriti” che non si sovrappongano al basso, in modo tale da avere un accompagnamento più pulito e più interessante, in sostanza la nota più bassa dell’accordo del piano non è quasi mai la fondamentale / tonica e in genere si fa uso abbondante di none, undicesime, tredicesime, o quasiasi fioritura ci stia bene. Le note del basso vengono lasciate quindi al contrabbasso / basso elettrico e non raddoppiate anche dal piano e l’accordo occupa un range di frequenze più alto. Se provi ad asoltare te ne accorgi, gli accordi di accompagnamento del piano sono su frequenze medie / medio alte, i mid-lows sono quasi assenti.

E’ una spiegazione un po’ semplicistica ma più o meno dovrebbe essere corretta. Non sono un jazzista ma ho studiato piano jazz per un paio d’anni. Sto Horace Silver usa degli accordi molto “pieni” e abbastanza complessi e la velocità e facilità con cui li suona e passa da un rivolto all’altro è una cosa estremamente difficile.

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ah tra l’altro è un sotto genere del jazz, chiamato Hard bop
sto scoprendo che lui è uno dei top suggeriti un po per il genere

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Grazie, infatti mi stavo chiedendo cosa fosse, è veloce e “ballerino”, mi piace.

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ah ecco era il pianista e co fondatore dei Jazz Messengers :asd: con Art Blakey

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Si è tutto abbastanza corretto però come spiegazione di voicing più completa ed esaustiva lo si può semplicemente considerare com’è strutturato un accordo e quindi come vengono disposte le note che lo compongono perchè ci sono tante scelte che si possono fare oltre ai rivolti ad esempio:

Prendendo in esame un banalissimo Cmaj7 che è formato da C E G B potrò scegliere se mettere G nell’accordo perchè è l’intervallo di quinta che non è necessario per far funzionare l’accordo infatti gli accordi che non utilizzano la quinta vengono definiti “Shell Voicing” ovvero gli accordi che sono composti solo dalle note fondamentali.

Sempre prendendo il nostro buon Cmaj7 si rimarrebbe con C la tonica, E la terza che definisce la qualità del accordo in questo caso è un intervallo di terza maggiore e quindi l’accordo è appunto maggiore e infine B la settima che ne definisce la funzione armonica.

Ci sono le sostituzioni o abbellimenti (estensioni) che si possono fare perchè anche se nel brano è indicato di suonare Cmaj7 sarò libero di scegliere se suonarlo così oppure un Cmaj9, Cmaj#11, Cmaj13, Cmaj97, C96, C6 e poi se si è pianisti si può fare delle belle robe come Cmaj13#11.

Poi si ci sono appunto i rivolti e in genere ovviamente la fondamentale dell’accordo o tonica la si molla al bassista mentre piano e chitarra si occupano del resto, se da chitarristi infatti in sessione provate a suonare degli accordi usando la quinta o ancor peggio sesta corda vi fulminano con gli occhi e ve li siete fatti nemici per il resto della vita. :asd:

Insomma anche con i voicing ci si può sbizzarrire con le scelte da fare e non solo nell’improvvisazione. :rulez:

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