Investimenti

Cioe’ se uno mentalmente semplifica e divide i possibili periodi di investimento in tre io la vedo cosi’:

  1. grosso investimento (ad esempio per una casa) in meno di un anno? Te li tieni li’ non investiti e bona
  2. nessun investimento nei prossimi 20-30 anni? (ad esempio se hai appena comprato casa): index funds diversificati e’ la strategia migliore
  3. hai un po’ di capitale e pensi di averne abbastanza per un grosso investimento nel giro di 5 anni? (tipo hai il 60-70% per comprarti casa)

ecco il 3) e’ il piu’ difficile da trattare, almeno per me, anche perche’ li’ subentrano considerazioni personali ben di piu’ che nei punti 1 e 2.
Il 2) come dicevo e’ letteralmente la maniera piu’ semplice di fare soldi, almeno finora, li metti in un fondo che replichi e te li dimentichi, il che prova appunto che non serve nessuna skill.

non so che dirti, io non sono così pessimista :asd:
per quanto mi riguarda cerco di informarmi quanto è possibile al mio livello (molto basso) di conoscenze economiche e ho individuato quali secondo me possono essere le storture più probabili nell’attuale sistema economico/finanziario e quali potrebbero essere gli effetti quando si arriverà a doverle correggere o nel caso ci dovesse essere un riassestamento obbligato di una certa entità.
in base a questo ho cercato di ragionare su quali siano gli asset più sensati per proteggersi e gli etf azionari imo oggi non sono la risposta. poi appunto nessuno ha la sfera di cristallo, ognuno fa quel che può e ci si limita ad uno scambio di opinioni sull’argomento nel tentativo di estrarre un minimo di segnale utile in mezzo ad un mare di rumore.

Non e’ una questione di ottimismo o pessimismo, entro fine secolo il pianeta sara’ al collasso. Magari per una piccola enclave il pil pillera’ da matti, pero’ e’ statisticamente molto improbabile che qualsiasi nostro discendente ne avra’ dei benefici, ne’ che sia possibile avere una strategia di investimento a riguardo.
Non e’ che ci sia molto da dibattere su questo se non su quando succedera’, che per altro porta a pensare che sia prima delle predizioni, visto che finora si son dimostrate estremamente ottimiste.

Ma e’ anche irrilevante per gli investimenti nell’arco temporale delle nostre vite (diciamo una quarantina d’anni, decade piu’ o meno). Se viene giu’ tutto e’ piu’ probabile che sia per un qualche conflitto, che non e’ impossibile, ma non e’ molto probabile.

[quote=“Pjem, post:1944, topic:833106, username:Pjem”]entro fine secolo il pianeta sara’ al collasso.
[/quote]

ma speriamo di no :asd:
non la vedo così brutta dai

Denial

Bisogna essere realisti.

Quello che a molti sfugge è che gli USA sono un paese praticamente autosufficiente sotto il profilo energetico e alimentare, o comunque quello messo meglio tra i paesi del G8. Già il punto di partenza è molto avanti rispetto ad un paese europeo. Anche demograficamente sono messi meglio ed hanno ancora margini di crescita, senza diventare ultra popolati come India o Cina.

Questo al netto del livello di istruzione garantito dalle loro università, dal fatto che ancora oggi attraggano talenti da tutto il mondo, dal vantaggio competivo nel settore difesa, nel tech… etc… cose stra note. E al fatto che hanno un mercato interno (quindi senza necessità di export come altri paesi tipo il nostro o la germania) enorme.

Ovviamente tutto può finire, è successo alle repubbliche marinare, alla Spagna, alla Francia e alla fine all’impero britannico. Ci sono elementi che fanno pensare ad un declino dell’impero americano.

Poi sono convinto che come c’è stata la “bolla” delle ferrovie, della stampa, dell’auto, delle macchine fotocopiatrici, etc… finirà anche la bolla tech. Questo non vuol dire che le borse non renderanno più niente, semplicemente ci saranno rendimenti più “ordinari” (più vicini ai bonds, ma magari guadagnando in volatilità “calmierata”)

Ecco, il paese che è stato meno bravo a sviluppare il proprio potenziale, anche per politiche miope tra cui quelle migratorie è il Canada. Avrebbe potuto essere la seconda o terza economia mondiale, ma è stato superato anche da paesi partiti nettamente in svantaggio, tipo il nostro :dunnasd:

PS: ah, e tra le occasioni sprecate c’è ovviamente la Russia se non ragionasse da Russia :sisi:

Gli etf son uno degli strumenti più “semplificati” in assoluto e pur avendo effettivamente costi bassi così a pancia (escludendo i sicuramente indicati OER e commissioni):
-spread
-premium sul NAV
-currency hedge o a rischio
-trattamento di eventuali dividendi

Stiamo comunque parlando di etf quindi comunque assolutamente tra i più bassi e meno subdoli ma non per questo inesistenti

Mi sembrano tutte cose stradocumentate, per altro prendendo come esempio Fineco che non e’ certo il portale di investimenti finanziari piu’ completo e trasparente tutte queste informazioni sono presenti per gli ETF.

Su un investimento su lungo termine, perche’ e’ di questo che parliamo, sono cose che uno deve studiarsi una volta, mica van controllati ogni giorno.
Il punto rimane: a guardare gli ultimi 100 anni in quest’economia nell’equity gli unici criteri importanti sul lungo termine sono stati la diversificazione e il periodo di tempo dell’investimento, con qualsiasi altra considerazione assolutamente secondaria. Il che vuol dire solo una cosa: non serve skill, serve solo avere capitale da mettere li’ nel calderone per lasciarcelo 30 anni.

Lo spread su prodotti molto liquidi (iShares, Vanguard) è praticamente inesistente. Premium su NAV non mi risulta, sono comunque fattori irrilevanti (anche solo nell’arco di un anno, figurarsi per 10+ quale dovrebbe essere l’orizzonte temporale minimo di questo tipo di prodotti).

Ci sono prodotti con currency hedge, in genere per lo stesso motivo di cui sopra, la cosa diventa irrilevante nell’arco di di x anni.

Altro discorso è sugli etf obbligazionari. In quel caso, a meno di avere solo prodotti in EURO, è preferibile perdere qualcosina nel rendimento per avere protezione sulle valute.

Se sono ad accumulo i dividendi vengono reinvestiti dall’ETF. Per lo stesso motivo (ma non è il solo) in genere gli ETF UCITS sono domiciliati in Lussumburgo o Irlanda.

Se distribuiscono, i dividendi sono trattati come tutti i dividendi (ritenuta del 26%) in Italia. Da noi la distinzione traaccumulo/distribuzione è relativa, perchè il capital gain è tassato come la “cedola”. Il vantaggio di aver un etf ad accumulo è comunque tangibile, anche perché molto intuitivamente ti permette di non “perdere” rendimento da investire, man mano… nel corso del tempo. E’ come avere il pilota automatico…

Il rischio c’è sempre, è ovvio che devi conoscere il prodotto.

Anche gli ETF obbligazionari, che sulla carta sono più stabili, non sono certamente adatti ad ogni investitore. Spesso meglio un BTP o un BOT (e anche qui, conoscere la differenza aiuta).

Comunque il concetto è che con gli ETF non ci si arricchisce a meno di accantonare somme ingenti, ma lì vuol dire che hai alte entrate e alta capacità di risparmio. Diventeresti “ricco”, nel tempo, anche con i buoni postali :dunno:

Tutti scemi coloro che han una certa disponibilità quindi ad affidarsi a gente improvvisata negli hedge fund.
Scemo anche io che ancora mi stupisco, magic agorà non delude mai.

Gli hedge funds sono un altro discorso.

Hai potenzialmente rendimenti maggiori (in particolare nei “tempi di magra”) così come è un altro discorso il private equity (in cui entrano altri meccanismi ancora).

Il fatto è che il biglietto di ingresso è estremamente alto.

Per come funzionano gli hedge funds devi avere grandissimi capitali ed essere un soggetto che può strappare prezzi di favore quando impieghi e/o ti prestano il denaro, perché giocano con i margini, shortano, fanno arbitraggio etc…

E’ un’altra lega :asd:

Ma ti puoi scottare anche con loro, così come col venture capital etc… alla fine conta sempre il concetto che più diversifichi, meglio è :asd:

Non è che sono tutti Ray Dalio :asd:

Secondo me spiega abbastanza bene il concetto il buon mr Rip (dovrei aver linkato circa il minuto in cui parla del fatto che chi ha una certa disponibilità non punta all’efficienza)

Altro discorso assolutamente no, rileggiti il “dialogo” tra me e pjem:
Tutto ruota su questo

Risposta riformulata:
Col cavolo che fai soldi con gli etf esattamente come col cavolo che non serve skill:
speculazione finanziaria è una branchia d’economia talmente estremizzata a livello di competitività (“tecnicamente” è a somma zero) che ormai son usciti paper anche su come monetizzare l’alpha del rebalancing degli indici (esempio voluto in ottica costi nascosti su “strumenti” considerati come semplici).

Come ripeto praticamente nessuna strategia scala bene in alto ed in basso, etf e diversificazione li consiglia giusto la cassa rurale ma servono a preservare (piccoli) capitali, non a speculare ed “arricchirsi”

Effettivamente si.
Esclusi un paio tipo Medallion/Renaissance (tra l’altro da tempo non accettato più fondi, per il problema che sopra una certa dimensione i ritorno diminuiscono), non c’è alcuna evidenza che gli hedge funds net of cost (che ricordiamo sono 2/20) fanno meglio del mercato.

Vabbè ma non voglio fare il difensore di pjem ma il suo assunto va contestualizzato.

Parlavamo di “investimenti” per la persona comune = piccolo investitore (che nella mia ottica lo è anche se a fine vita è riuscito ad accumulare 500k, per dire).

Ma una posizione derivata dal non ritenere un 5-7% annuale ‘fare i soldi’ o non credere che gli ETFs producano questi ritorni?
Perché nel primo caso, fair enough, nel secondo i dati dicono altro

Beh è notizia di ieri (o l’altro ieri) che Luca Cordero di Montezemolo si è fatto fregare 50 milioni da sedicenti consulenti italo-svizzeri.

Ah, il meritoh :asd:

Post completo in seguito a “rant prolungati di cunz”

Mi sta bene il solito capitalismo merda ma non facciamo finta che sia un’uscita motivata su

Sì diciamo che in tempi di magra hanno ormai tecniche “consolidate” che permettono di andare meglio del mercato (ma con quali costi?).

Poi magari fanno 3-4 anni meh, e l’SP500 ti spara il 16% all’anno con lo 0,09% di ter.

E’ come il private equity, magari raddoppi il capitale in 5 anni, ma con che costi? E soprattutto con che costi ora che il denaro costa di più (anche il mercato PE è stato drogato da anni di tassi bassi).

Il fatto è che chi ha tanti soldi ha infinite possibilità per investire e diversificare di più. E’ tutto però sempre da rapportare al mercato (che fa un po’ da benchmark) ed ai costi. Per il resto non mi sembra una novità affermare che per fare soldi servono soldi. La skill dei ricconz di turno è soprattutto quella di non farsi fregare imho, ma alla fine è un po’ la teoria di darwin :asd:

Se prendiamo esempi spot, tra i più grandi investitori di sempre ci sono i due prof di Standford che hanno creduto in Google agli inizi, ed hanno trasformato 100k in boh 10B mi pare in poco più che venti anni :asd: Ma la percentuale di probabilità che al momento dell’investimento potessero perdere tutto era forse del 99%, anche se - per dirla alla cunz - avevano competenze per capire il potenziale del prodotto e una posizione privilegiata perché erano lì’ al momento “giusto” :sisi: