Investimenti

Io li chiamo sempre CDF perche' uso l'acronimo spesso per cumulative distribution function, deformazione professionale






Ah ok, beh niente di male ci mancherebbe, ero solamente curioso di sapere se esistesse uno strumento del genere; comunque i CFD, giusto per rimanere in tema, mi sembrano l'equivalente finanziario delle corse dei cavalli nel complesso.
Si sono strumenti estremamente complessi, io da non esperto del settore non mi ci avvicino manco per sbaglio e non mi fiderei di praticamente nessun professionista a riguardo
io i CFD ero convinto si scrivessero CDF, vabbe


Per ricapitolare: CFD buoni, CDF cattivi
Io quando parlo di politica passata meta' delle volte invece di dire PDS dico PDF perche' e' anche probability density function, per cui meglio che non mi metta a disquisire di acronimi
cazzo sono sti CFD? vi ricordo che l'op è un niubbo


Fatti un favore, ignorali


Coi CFD ti esponi ai rischi a cui ti esporresti normalmente comprando l'azione sottostante, in piu ci aggiungi il rischio di default della controparte del derivato.

Edit: aggiungo che sono strumenti Over The Counter quindi negoziati tra privati fuori dai mercati regolamentati, quindi c'è pure il rischio di illiquidità se il sottostante va in picchiata.

Sono uno strumento per speculare (male), non per investire.
Riuppo il thread perchè sto iniziando a leggere e informarmi un pò.

ps: i tags


illuminatemi un pò sugli interessi composti che sembrano essere la panacea di tutti i mali.
Investendo 20k ad interessi composti si può arrivare a raddoppiare il capitale in 10 anni (ovviamente dipende dalla rendita, regola del 72 ho studiato eh?? )

Ma non ho capito in quali ambiti si può investire a interessi composti.

Cioè, se domani mi sveglio e voglio investire nello S&P 500 per 15 anni a interesse composto, posso farlo? Ci sono vincoli? Non si può applicare sempre? A discrezione di chi è la scelta?


...mi sa che non hai capito benissimo eh....


Non sarei qui a chiedere se no...
Il fatto e' che non si sceglie di investire a interessi composti, semplice un investimento azionario per sua natura ha nel tempo un interesse composto.

Nell'anno 1 investi 100, e -ammettiamo - ottieni un rendimento dell 10% -> A inizio anno 2 hai 110 (100+10).
Nell'anno 2 tieni i 110 investiti e - riammettiamo - ottieni un altro 10% . Questo nuovo 10% non e' pero' solo sui 100 originariamente investiti, ma sui 110 che avevi a inizio anno 2 -> A fine anno anno due hai quindi 121 (110 + 11).
Moltiplicalo per 20 anni e i 2000 (100*20) investiti si sono trasformati in 6300 (tenendo i 100 annui/10% ritorno - numeri a caso ovviamente)

Funziona cosi tutto l'azionariato, non e' una caratteristica di un fondo particolare. Ne tantomeno un fondo puo' negarti l'interesse composto
(CAVEAT: Immagino che esitano strumenti complessi ed esoterici a cui questo non si applica, ma non e' nulla di cui tu ti debba preoccupare )


Also, giusto per essere chiari: Non e' che tu scegli ex-ante di investire per 10/15/20 etc anni. Semplicemente tu investi (una volta o in maniera continuativa, e.g. mese per mese) e rimani investito finche' non vendi. Quindi e' una "scelta quotidiana" se vuoi. Qui pero' sta il problema: il peggior nemico dell'investitore e' se stesso, quindi sarebbe meglio se fosse una scelta ex-ante per la stragrande delle persone, visto che in genere la gente perde soldi perche' va in panico e non si attiene alla strategia che si era prefissato (e.g. investiro' per 20 anni a prescindere dei risultati periodici).
L'interesse composto te lo puoi negare tu stesso decidendo di prelevare il profitto ogni anno, ad esempio, lasciando quindi sempre lo stesso capitale iniziale. (N.b.: non lo farei)

E' un po' la differenza che c'è tra gli ETF ad accumulazione e a distribuzione, in questo caso dei dividendi, che si sceglie se incassare (distribuzione) o lasciare a fruttare col resto del capitale (accumulazione).

Feanor qua sopra ti ha risposto perfettamente.


oddio... possono pure esserci dei casi senza, ma di base il grosso rischio dei CFD è che sono in leva.
A mio avviso è quello il grande rischio eh!
L'interesse composto è applicabile a qualsiasi investimento che dia una rendita annua (quindi azioni che staccano dividendi, bond che maturano cedole, etc...) e in cui l'investitore re-investe immediatamente il rendimento stesso.

Puoi farlo manualmente o usare ETF o fondi che sono concepiti per reinvestire in automatico i rendimenti (e che in genere sono domiciliati in irlanda anche perché possono investire in maniere più efficiente, dal punto di vista fiscale).

Se un azione non stacca cedole (v. quelle della Berkshire) non si può propriamente parlare di interest compound, o meglio si potrebbe ottenere indirettamente lo stesso effetto se tutti i profitti (non distrubuiti) rivenissero reinvestiti di volta in volta, con un ritorno almeno uguale a quello dell'equity. Però appunto Berkshire è più l'eccezione che la regola.




Ok grazie, siete stati molto chiari.

Quindi dipende da cosa te ne fai delle rendite annuali. Se decidi di reinvestirle si parla di interesse composto.

Concordo con lo stabilire ex-ante la durata dell'investimento.

Ovviamente la variabile principale è il tasso di rendimento (e se le rendite sono giornaliere, mensili, annuali mi pare di capire..)...Sulla base di cosa scelgo ad esempio un ETF? Se prendo qui

https://renditepassive.net/migliori-etf/

e guardo il S&P 500, dice che in tre anni ha avuto un +72%.

Significa mediamente un 24% annuo? Ma davvero? O sto prendendo una cantonata?

Da profano direi subito: "cazzo ora investo XXXX mila euro in S&P 500 per minimo 10 anni!!!". Se faccio un calcolo idiota al 24% medio in 10 anni arrivo ad avere 129mila euro partendo da 15mila ?!

Ovvio, niente mi garantisce che sarà 24%...o 5% oppure ci perderò. Ma come devo interpretare questi rendimenti che leggo in giro?


Esatto. Il vantaggio e' che se non tocchi l'investimento, queste sono "automaticamente reinvestite", nel senso che le rendite in pratica sono lo stesso investimento che ha acquisito valore.
Diverso e' con i dividendi, che a seconda se l'ETF e' accumulativo o distribuitivo sono rispettivamente, automaticamente reinvestito oppure distribuite a te (da un punto di vista teorica non cambia nulla, in pratica i dividendi sono tassati in molte giuridsizioni, non so in Italia)



L'S&P 500 ha avuto una decade straordinaria, con un ritorno annuale >15%. Ma proprio per questo e' estremamente improbabile che rendimenti cosi alti continuino. (e si negli ultimi 3 anni ha avuto un totale di >70% di ritorni, grazie al quantitative easing della FED).

Attualmente, a seconda del profilo di rischio, io mi aspetto un ritorno di lungo periodo compreso tra il 5% e 8% - che e' comunque una forchetta ampia.

Come si sceglie un buon ETF? Diverse regole:
- Costi bassi: Minimizzare i costi e' il modo piu' semplice per massimizare i ritorni (dovresti cercare un TER <0.20 in genere).
- Ampia diversificazione: Investire su tutto il mercato e' piu' sicuro che investire su un singolo paese/settore
- Provider sicuro (tipo Blackrock, Vanguard, WisdomTree, etc...)
- Largo AUM (Asset under management) per evitare che l'ETF chiuda.
- Metodologia solida (ma questo purtroppo non credo che tu possa valutarlo)

Direi che queste sono le basi


Sei un pozzo di scienza, grazie! Lavori nel settore?
Alcune domande su quello che hai scritto:

- questione dividendi: come funziona? Gli interessi che maturo vengono distribuiti ogni tot tempo?

- che significa quantitative easing della FED?? EDIT: ok ho googlato, quindi praticamente ci ha messo mano il pubblico

- cos'è il TER?

- stessa cosa per AUM Che succede se un ETF chiude?

Grazie ancora


No, mi occupo di altro ma da un paio di anni mi sono infognato parecchio sul personal finance e ci spendo almeno un'oretta al giorno

I dividendi vengono distribuiti in genere in maniera trimestrale, semestrale o annuale. Il problema di un ETF a distribuzione e' che i dividendi vengono tassati al 26% (ho fatto una googlata veloce per vedere la situazione italiana), mentre un ETF ad accumulo li reinveste automaticamente e non vengono tassati alla fonte, quindi anche i dividendi continuano a genereare interessi.

Il TER e' Total Expense Ratio, cioe' quanto paghi annualmente un fondo. Ormai i costi sono bassissimi, per dire un ETF che segue l'S&P 500 lo paghi 0,07%

AUM: Asset under management, quanti soldi gestisce il fondo. In genere anche se chiude non succede nulla, la causa principale e' lo scarso interesse. Solo che e' un pain in the ass, perche' devi reinvestire i soldi, pagarci le tasse (visto che effettivamente hai un capital gain), cercare un altro fondo etc... Meglio evitare Immagino che in casi estremi ci siano ulteriori rischi, ma finche' lavori con fondi mainstream non dovrebbero esserci alcun problema
il 26% sul capital gain dovrebbe scattare sui 51k euro al cambio delle lire

poi ci sono altre variabili che non ricordo.