Ingegneria ambientale: è davvero il futuro? Ne vale la pena?

Ciao a tutti! Sono nuovo sul forum e volevo farmi un'idea anche su quello che fosse il vostro punto di vista.. ho fatto alcune riflessioni sulla mia facoltà, ovvero ingegneria per l'ambiente e il territorio (triennale), sul mercato del lavoro, sull'arroganza/senso di superiorità di alcuni ingegneri rispetto ad altri e tante.. tante altre.
Sono uno studente di 21 anni al primo anno di ingegneria ambientale al Politecnico di Milano, e mi sono iscritto a questa facoltà perché mi piace il piano degli studi, mi piace l'ambito, e una volta laureato, per quanto non abbia idea di cosa mi ritroverò a fare, mi piacerebbe lavorare ALL'ESTERO, nel Nord Europa magari, o in Canada, o in Africa.. vai a sapere, basta che non sia l'Italia (motivi personali), magari nell'ambito delle energie rinnovabili, della pianificazione territoriale, della gestione della produzione di materie prime per i paesi in via di sviluppo.. che ne so!
Alcune settimane fa vi ho scritto perché ero in crisi totale rispetto a ciò che si trova su internet riguardo questa facoltà.
Tutti a dire di non sceglierla e di cambiare, perché il settore civile/ambientale è in crisi nera, la tua è "una laurea di serie b, inferiore", così l'ha definita un mio "amico" al secondo anno di ingegneria energetica.
E io dico... ma davvero? E anche all'estero? Ma seriamente son messo così male?
Cioè, davvero io da altri ingegneri verrò considerato sfigato a vita perché ho fatto un'ingegneria diversa dalla loro? Del tipo che parlavamo di studi di funzioni e io che mi sento dire "la tua è un'ingegneria di serie b"... ma vaf******...

Il punto però di questo mio post è riuscire a capire se, tra alcuni di voi edili, civili, ambientali, o qualcun o comunque lavora in ambiti del genere, ci siano esperienze "positive", magari all'estero.
Questo perché, in particolar modo riferito alla mia facoltà, continuo a sentirmi ripetere che è "il futuro", è uno dei corsi di ingegneria che non sia automazione più "attuali".
E in effetti ci credo anche io, perché mi sembra strano che tra tutti gli ambiti nei quali potrei capitare, non ci sia un posto per me per fare carriera.
Parlano con due amici (molto più grandi di me, sono una coppia prossima alla pensione che hanno fatto carriera in multinazionali legate all'ambito medico e farmaceutico) mi hanno detto che all'estero non c'è questo senso di "preoccupazione", indipendentemente dalla laurea presa.
All'estero capisci da solo di essere nelle condizioni di "poterti far valere", senza nessuno che ti viene a dire in faccia "la tua è una laurea di serie b".

Ci sono vari settori nei quali potrei lavorare: rifiuti, opere pubbliche, produzione e gestione di energia, settore minerario e petrolifero, pianificazione territoriale... davvero in Italia la situazione è così "nera"?
Davvero alcuni di voi son dell'idea (non che lo sia io, sia chiaro) che io debba cambiare e buttarmi sul ramo industriale altrimenti non riuscirò a "far carriera"?
Mi rendo conto che si tratta di una domanda un po' vaga, ma i civili consigliano di iscriversi a meccanica, i meccanici a informatica, gli informatici ad elettronica.. cioè, non ci si capisce nulla :roll:
Come se l'unico ramo esistente fosse quello industriale.. del quale a me importa poco direi, altrimenti mi sarei iscritto lì, no? Ahah :roll:

Ci tengo a precisare che sarei particolarmente interessato alle testimonianze di "futuri" colleghi civili/ambientali/edili, che magari hanno trovato lavoro (con una posizione magari buona anche dal punto di vista dello stipendio) in questi ambiti...

Infine, dal momento che non ne posso più di stare in Italia (ripeto, motivi personali), secondo voi, una magistrale sempre nel mio campo (magari incentrata più sulla panificazione territoriale e sulle energie rinnovabili) presa all'estero (in un paese preferibilmente anglosassone) può far comodo per una carriera NON in Italia proprio in uno di questi ambiti?
Personalmente mi piacerebbe far carriera in una grande azienda/multinazionale, ma anche qui, alcuni dicono che le multinazionali cercano solo industriali... ma davvero? :roll:

Inoltre, c'è qualche speranza per me, ambientale, che diciamo non è molto propenso a lavorare nel mondo delle acque reflue/tombini/fognature..? Almeno a vita intendo ahah :roll:

Grazie mille per l'attenzione!
Non riesco a capire se sei un utente legittimo od un bot.








Scusa..?

Ma questo non è il tuo primo messaggio? :rumble: (così il dubbio di P1-N0 sembra in parte giustificato :dunnoasd

Alla faccia, questo è il colmo di una cultura capitalista!
Erodere le basi, è un buon esempio per capire come le civiltà cadono nello sfacelo.
Il top per te sarebbe laurearti in ingegneria ambientale, poi conoscere un bravo filosofo e un bravo politico per organizzare sul da farsi unendo le tre discipline.

A che pro un interesse mercantile proporrebbe un argomento favorevole alla cura dell'ambiente? :rumble:


Chiedo scusa, non ci avevo pensato.
Ero convinto di aver scritto un argomento simile su questo forum, e invece l'ho scritto su un altro... mi sono registrato su questo forum da poco comunque, e no non sono un bot..
è interessante la riflessione sul discorso della cultura capitalista, per come l'ho interpretato io, intendi dire che alcuni sono disposti a dire di tutto pur di sminuirti, considerando alcune culture di "serie b.."?
Comunque non so, cioè sicuramente gli interessi commerciali vanno contro la cura dell'ambiente, nel senso più ampio del termine.
Però, e lo chiedo proprio nel modo più diretto possibile, una laurea del genere, secondo te, quindi MOLTO diversa da una laurea in ing. meccanica, informatica, automazione.. (quelle cose lì via, che a me personalmente non piacciono..) può avere una sua utilità nel mercato del lavoro..?
Ingegneri la mia ingegneria vale piú della tua gnegnegne ahaha
Fatti un favore, scappa da ingegneria


ps. se non sei un bot, sto forum é morto. Prova a ripostare su Agorá. Ricordo ci fosse qualcuno del settore
Ing Industriale > energetica > il resto
Studia quel che più ti piace e fottitene: non c'è cosa peggiore di dover dedicare ore ed ore allo studio di qualcosa che non ti interessa.

Mal che vada, puoi aggiustare il tiro con la magistrale (magari dovendo recuperare qualche esame). Comunque non è una tragedia.




Riguardo la magistrale all'estero in un paese anglosassone: ci vuole la grana.


Intendo che l'esempio dell'ingegnere energetico vs ambientale è paradigmatico. Il primo probabilmente vede il secondo come una seccatura che rallenta il suo lavoro , son due condotte antitetiche: arraffare il più possibile consumando l'ambiente senza remore per un progresso alieno o tendere ad una sinergia con il resto dell'ecosistema come ogni altra specie?


Ci sono lavori destinati a scomparire e altri destinati ad emergere. Quello degli operatori ecologici in genere fa parte della seconda categoria. Le opportunità di lavoro per un operatore ecologico non mancheranno mai, purché il suo proposito sia di fare un buon lavoro piuttosto che arricchirsi, o non si distinguerebbe affatto dalla prima categoria.
Comunque sono attività che devono per forza tendere a salire di livello e considerazione presso l'umanità, nessuno aspirando a un futuro distopico sempre più grigio.
Vedete che produzione e gestione dell'energia ed energie rinnovabili sono più roba da (ing.) energetici ed elettrici.
Ma poi cosa vuoi che cambia? il core di ingegneria (almeno alla triennale) é sempre quello. Analisi+fisica+calcolo. Scegli quella dove c'e' piu' figa se proprio devi


Mi devi scusare, ma stai un po' chiacchierando a vanvera.


su dai,

https://didattica.unipd.it/off/2018/LT/IN/IN0506
https://didattica.unipd.it/off/2018/LT/IN/IN0505

tolto il terzo anno, quelli sono i corsi.

Ma io parlo dal punto di vista della triennale.
Nella magistrale posso passare, eventualmente, ad energetica (PoliTo o PoliMi) in modo comunque indolore se sviluppassi un interesse ancora maggiore per le tematiche più "tecniche ed industriali" (adesso praticamente assente se devo essere sincero, per questo sono ad ambientale..).
Per "lavoro con le energie rinnovabili" intendo dire avere un mio spazio, più o meno tecnico, più o meno burocratico, all'interno di un'azienda più o meno grande operante nel settore energia/ambiente.
Secondo me sì, o comunque non penso che un ambientale (magistrale) ci sputino sopra ecco.. o sì?


Non capisco se quando parli di operatore ecologico tu sia ironico oppure no.. sinceramente Come se alla fine studiare ing. ambientale fosse quello
è vero, affrontiamo anche il discorso rifiuti, ma dai.. operatori ecologici... mi sembra eccessivo
ah ma studiate a Ing ambientale?
https://netgamers.it/showthread.php?p=19769129#post19769129
linkato su Agorà daje


Gli umpa-lumpa della scienza


Sì, ma lui non è uno studente a Padova (e comunque 60+ crediti di differenza non sono pochi).

Guarda i programmi del Politecnico di Milano, dove studia.


Inoltre, le similitudini si riducono notevolmente più i corsi di laurea sono distanti tematicamente.

Anche i corsi di matematica e fisica cominciano a coprire argomenti diversi.
Ti parlo da elettronico.

In linea di massima non esistono ingegnerie di serie "a" e di serie "b".
Esistono ingegneri di serie "a" e di serie "b".

Se studi in maniera sistematica, coltivi e ti appassioni alle materie invece di pensare a "passare gli esami col massimo dei voti", e investi bene le tue tesi triennale/magistrale, non avrai nessuna difficoltà a prescindere dal percorso di studi, perché sarai in grado di rivenderti ovunque.