Ingegneria ambientale: è davvero il futuro? Ne vale la pena?

Fai gestionale.
Ti rilassi, ti diverti e poi comandi i veri ingegneri quando hai finito.
Puoi farlo in una azienda di operatori ecologici, per dire.


Certo sì, costano molto.
Diciamo che Canada e UK sono tra le mie destinazioni ideali, ma mi va benissimo anche il nord (MOLTO nord, tipo Svezia/Norvegia) o anche Germania.
Tra l'altro tra poco inizio anche un corso di tedesco


Valuterei piuttosto un Erasmus (o simile), se proprio vuoi fare un'esperienza all'estero.

Onestamente non credo le università straniere offrano molto di più, a livello di magistrale, rispetto ai politecnici italiani (soprattutto se si tiene conto della differenza di costo), ma potrei sbagliarmi.



Comunque, vedi cosa ti scrivono gli altri a propostito.

Barlume?
*

Rigetta le fisime esposte di grazia, non viverti male gli anni della formazione per paranoie inutili.

Riassumendo molto alla buona, dei miei ex colleghi quelli scarsi non so dove siano finiti, quelli così così magari si sono riciclati nel commerciale; quelli bravi hanno fatto carriera di stampo dirigenziale in azienda alcuni, di stampo puramente tecnico sempre in azienda altri; finiti in centri di ricerca la restante percentuale solita (parlo di Ing. Amb. PoliMi).

Hai già la fortuna di essere nell'ateneo migliore d'Italia per tale CdL, siine grato e pensa a far bene.

Se come accenni non ti attirano gli sbocchi offerti dalla branca sanitaria ambientale, orientati più su monitoraggio/pianificazione e vai con Dios. Suerte


Sono aeronautico e so poco di ambientale (o delle ingegnerie meno classiche).
Se il Politecnico tiene un corso, vuol dire che il lavoro c'è.
Sono venduti al denaro!

Per quanto riguarda estero.
Fai Erasmus o Time (doppia laurea) in qualche paese dove il tuo lavoro va alla grande.
Suppongo Danimarca e paesi nordici in generale, inclusa la Germania.
La laurea all'estero è un po' un rischio.
Impara in Italia e crea il network dove cerchi lavoro.

Vedi che lavoro ti piacerebbe fare da grande più della laurea.
Poi la decidi.
A me piace rompere cose, per dire, e ho lavorato su mille topic nell'aerea dell'impact engineering.


Mi ricordo che sei aeronautico. Ti chiedevo riguardo la tua esperienza accademica all'estero.

Ricordo tuoi commenti poco lusinghieri a proposito delle triennali (o equivalenti) nei paesi anglosassoni e mi domandavo se avessi nulla da aggiungere a prosito delle magistrali.






Parlo sempre di magistrali.
Infatti io suggerisco time o Erasmus.

Non voglio generalizzare, ma le lauree in UK e Australia sono abbastanza fuffa a livello di master.
Sono molto praticoni e impazziscono con un po' di matematica.
Un mio collega ha commentato lo stesso su Stanford, ma non ho esperienza diretta.

Però hanno un sacco di soldi e puoi vedere e fare cose che in Italia ti perdi.
Io sono fortunato che al poli c'è un gran laboratorio per rompere le cose, ma non l'ho sfruttato abbastanza.

La mia opinione è che tutta la nostra teoria torna utile se si vuole fare lavori molto avanzati nel settore (R&D o università), ma solo perché ti costruisce solide basi generali.
Durante il PhD ho usato molto di quello che ho studiato e, ora, mi ritrovo a pescare un sacco di info diverse ogni giorno anche in azienda.

Però le università all'estero potrebbero farti vedere più cose pratiche e permetterti di entrare in contatto con un tessuto industriale più ricco (o generoso).
Tipo, cerca di fare la tesi in azienda all'estero.


Per curiosità, orientativamente quanta matematica serve per farli impazzire?


Dovrebbero conoscere le moltiplicazioni tra matrici, ma non se le ricordano quasi mai (primo anno di specialistica).

Ho ricevuto email di minacce quando sono andato in dettaglio su autovalori e autovettori, e forme deboli e forti di integrali per approssimazioni numeriche (modali e fem).

Per spiegare tutto, sono dovuto partire dalla moltiplicazione di vettori e mostrare matematica e significato fisico, tagliando il programma a zero rispetto a quello fatto in Italia.

Se vanno a fare i sales o service engineers, all good.
Probably anche da manager, anche se gli mancherà la capacità di affrontare problemi complessi.
Ma risolvere i problemi veri, meh...
Faranno roba da norme e pure male.

Sì, io, sono al primo anno della triennale


...seriamente??
Ma allora è vero o no che i laureati italiani (un po' di tutti i campi) sono molto apprezzati?


Viene apprezzata parecchio la capacità di affrontare i problemi in maniera indipendente. Ci sappiamo arrangiare nella maggior parte delle situazioni.


era più "ah ma ad ambientale, studiate?"

Si, però avete un pregiudizio sull'estensibilità del termine


This ^


Moltiplicazioni tra matrici? Mi aspettavo qualcosa un po' meno... banale?



Email di minacce? Ma perché?!


Gli proponevi un paio di integrali doppi/tripli... ti bruciavano la macchina?


Probabilmente sarebbe andata meglio.
Per spiegare il senso fisico degli autovettori e altra roba mi portavo gli oggetti di scena come un cabarettista
Chiudevi le lezioni con: "Don't forget to like, subscribe and press the notification button!"?

Cosa non si deve fare per catturare l'attenzione di queste nuove generazioni!




Comunque, probabilmente avran fatto male il corso di Algebra Lineare/Geometria (o equivalenti).


I video coi commenti c'erano per le lezioni


Video coi commenti? Di cosa si trattava? Di qualche forma di "didattica innovativa" di quelle che vanno di moda recentemente?