Incomunicabilità e vivere

se incrocio le dita ci riesco

Parole in libertà, probabilmente banali e sicuramente senza alcuna base scientifica.

Io riconosco di essere fortunatissimo. Ho una capacità innata, grande dono di mio padre, di prendere forza dalle difficoltà. Smembrarle in problemi più piccoli, metterli in fila, affrontarli uno alla volta sentendomi rinvigorito ogni volta che ne risolvo uno e trovando in questo la forza per passare al successivo.

Ho avuto una vita bella, ma difficile.
Ho accettato di essere gay molto, troppo tardi, bruciandomi tante tappe e tante esperienze che mi avrebbero fatto vivere meglio. L’ho condiviso col mondo pagandone le conseguenze, ma la cosa mi ha permesso di mettere a fuoco tante cose.

Negli anni ho bruciato tanti ponti, tagliato tanti rami secchi. Ho eliminato dalla mia vita tutte quelle relazioni che erano sbilanciate, che prendevano, pretendevano, tanto senza dare nulla in cambio.

Perché ti racconto queste cose? Perché il mondo è contemporaneamente bruttissimo e bellissimo. La vita è contemporaneamente stupenda e difficile. Per tutti. E tutti abbiamo dentro di noi la forza per affrontarla, tu devi “solo” trovare il tuo modo per farlo.

Per quanto può valere, il mio consiglio è quello di metterti ogni giorno alla prova. Fatti violenza e imponiti di uscire, anche solo di un centimetro, dalla comfort zone. Un centimetro alla volta, un passo alla volta. Se metti mezzo piede fuori dal tuo cerchio sicuro, il cerchio si allarga di un quarto di piede. Magari non subito, ma lo fa.

La felicità è un muscolo, va allenata, tenuta tonica, in funzione. A volte stressata e sforzata. Se no si atrofizza.
Esci, parla con gli sconosciuti. Allena il tuo cervello a interagire su cose piccole, banali, ininfluenti. Parla col fruttarolo e col fornaio. Parla con persone entusiaste. E vedrai che ti si creeranno quelle connessioni in testa che ti permetteranno poi, col tempo, di riuscire a parlare dei tuoi problemi e delle tue angosce. E magari di capire che in fin dei conti quei problemi, sotto sotto, non sono poi così diversi dai problemi degli altri. Perché alla fine si: mal comune mezzo gaudio.

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Sappiate che vi ho letto tutti e mi avete dato un sacco di spunti. Una parte di me, quella sepolta al momento, diciamo quella “normale”, avrebbe voluto rispondervi con un fiume di parole, un wot che hans può accompagnare solo, ma sono andata in blocco, ho smesso di parlare con tutti.

Vi ringrazio per aver scritto così tanto.

Purtroppo al momento fatico a trovare il senso in qualsiasi cosa, sento tipo zero emozioni, perciò niente wot. Siete salvi asd

Questa è una cosa molto fica. Tenetela presente per questa sezione del forum.

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