Il thread delle criptovalute, della blockchain, delle NFT e argomenti correlati

Son tutte cose che si e’ provato a fare, ma non funzionano.

Dove lavora la mia compagna, tra i vari progetti ne avevano un paio che cercavano di fare questa cosa in campo medico e militare. Milioni investiti e sostanzialmente ottenuto nulla.

Non puoi fare un hash di un diamante e sapere che sia pregiato.
Non puoi fare un hash di una borsa di Gucci e sapere che sia originale.
Non puoi fare un hash di una bistecca e sapere che arriva dall’Italia e non dal Burundi.

Non c’e’ modo di garantire nulla di queste cose, non con le tecnologie che abbiamo oggi, magari tra 50 anni quando esistera’ il teletrasporto

l’hash di una bistecca no, ma la tracciabilita’ dei miei hamburgers ad ulteriore garanzia di quali lotti dei miei prodotti contiene materia prima di un fornitore beccato a mischiare carne di manzo e di cavallo, e anche volendo non ho nessuna possibilita’ di alterare i dati :asd:

Comunque boh, finora sono piu’ scettico che sostenitore, ma mi interessa seguire i discorsi che si fanno sul tema.

Ti spiego perche’ tutto questo non funziona e non potra’ mai funzionare, ed e’ solo uno specchietto per le allodole :asd:

Partiamo dal presupposto che siamo tutti d’accordo che i dati una volta che sono sulla blockchain, sono immutabili ed eterni.

Prendi il caso di una canzone musicale che tu hai prodotto e che quindi sei l’unico al mondo ad avere al giorno zero, puoi dunque generare un hash che e’ una funzione non invertibile che produce una stringa che rappresenta quel brano in modo univoco, ammettiamo la stringa abc123xyz e se salvi questa stringa univoca in un blocco stai praticamente certificando che al giorno 17 aprile 2023 alle ore 10 tu hai creato questa canzone e ne possiedi l’originale dato che il blocco nella blockchain e’ una transazione effettuata dal tuo account.

Se uno vuole verificare e’ presto fatto, prende la tua canzone, fa l’hash e verifica che e’ esattamente la canzone che ha prodotto l’hash da te salvato nella blockchain.
E’ 100% deterministico e se usi SHA256 come funzione, da una breve ricerca su google mi esce questo numero come probabilita’ di una collisione (ovvero che 2 file diversi producano lo stesso hash) 4.3*1e-60 :asd:

Ora torniamo al tuo hamburger, questo e’ lo scenario:
Cascina agricola ha indirizzo bitcoin aaa111address
Macellaio ha indirizzo bitcoin bbb222address
Supermercato ha indirizzo bitcoin ccc333address

Sulla blockchain viene registrata una prima transazione tra Cascina Agricola e Macellaio, dove si certifica che e’ stata venduta una mucca.
Hash della transazione ttt111transaction

Il Supermercato va dal macellaio e gli chiede carne che abbia provenienza solo ed esclusivamente da Cascina Agricola, al che Macellaio gli dice “guarda qui la transazione a prova che ho quella carne” e gli mostra ttt111transaction che Supermercato puo’ andare in un qualsiasi scanner di transazioni online e vedere che e’ stato fatto tra aaa111address e bbb222address che corrispondono agli indirizzi ufficiali di Cascina Agricola e Macellaio.

A questo punto Supermercato avendo verificato il tutto va tranquillo e gli compra 10 bistecche, avviene quindi un ulteriore transazione tra bbb222address e ccc333address, che produce un hash della transazione ttt222transaction.

A quel punto Supermercato mostra in esposizione un QR code che linka alla transazione cosi che tu cliente, vai e verifichi che effettivamente Supermercato compra le carni da Macellaio, che effettivamente compra le mucche da Cascina Agricola.

Ecco questa e’ la storia a cui tu credi perche’ i dati in blockchain sono immutabili ed eterni, nessuno puo’ falsificarli.

Nella realta’ quel che e’ successo e’ che Macellaio ha comprato 1 mucca da Cascina Agricola e 10 mucche da Cascina a sfruttamento intensivo :asd:

Delle 10 bistecche che ha venduto al Supermercato, 9 provengono dalla Cascina a sfruttamento intensivo, 1 sola dalla Cascina Agricola top quality.

Vammi a dimostrare che 9 bistecche sono false.

Non si puo’ e ci sono mille esempi cosi di come puoi raggirare il sistema, perche’ di base non puoi fare un hash di un oggetto reale. Non avrai mai la certezza al 100% matematica che quella e’ la bistecca che tu pensi di mangiare, mentre invece puoi avere una certezza 100% matematica che la canzone che hai prodotto e certificato su blockchain era effettivamente la tua, perche’ puoi fare l’hash di quella canzone.

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Ti ripeto, e’ gia’ da 2 anni che conosco startup che hanno provato a fare questo, anche ricevendo svariati milioni di funding, sia in ambito farmaceutico sia in ambito militare sia in ambito assicurativo ora che ci penso.

Niente ha funzionato e niente potra’ mai funzionare.

Ti porto l’esempio del campo farmaceutico: grossa azienda farmaceutica che ha un cargo di medicine che fa scalo a Doha e sfortunatamente l’aereo deve fermarsi piu’ tempo del previsto, a quel punto la temperatura all’interno sale all’infuori dei range consentiti, il cargo delle medicine viene consegnato e si scopre dopo tempo che erano tutte andate, perdita di milioni e rischio di dare medicinali scaduti a pazienti con conseguente danno enorme.

Decidono allora che una possibile soluzione sarebbe installare dei sensori di temperatura e seguendo l’hype pensano che andando a scrivere questi dati su blockchain, non possono in alcun modo essere falsificati.

Beh, di nuovo quel che la blockchain certifica e’ solo e solamente che indirizzo XYZ ha scritto quel blocco.
Pensare che nessuno possa manomettere il sensore, o che nessuno possa banalmente coprire il sensore con una pellicola di allumino, o che nessuno possa intercettare il traffico dati dal sensore al server che scrive sulla blockchain, o mille altri casi in cui questa cosa puo’ fallire perche’ non c’e’ nessun collegamento tra il mondo reale e la blockchain.

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ma quando succede qualcosa e si mettono in moto i controlli da parte di autorita’, i dati che vai a fornire devono avere un senso, dimostrando che per produrre X ti serve Y materia prima. I dati di acquisto di un lotto di carne da Cascina Agricola e 10 da Cascina a sfruttamento intensivo devono essere documentati, e se non riesci a dimostrare quali lotti dei tuoi prodotti contengono solo carne di Cascina Agricola, sei costretto a ritirare tutto il prodotto dagli scaffali.

Ma si entra in un discorso do fattibilita’ di tracciatura dettagliata che ha costi elevati indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, argomenti che ho inseguito per una vita, ma che stanno per diventare ormai una chimera :asd:

E che valore ha aggiunto l’uso della blockchain ai controlli di cui parli?
A me sembra nessuno

Mah, il discorso della relazione fra il digitale e il reale è orizzontale, non legato solo alle caratteristiche della blockchain.

Quando il digitale non c’era, si falsificavano le carte, poi si è falsificato il digitale, poi è uscita quest’idea di un digitale immodificabile (visto che falsificare qualcosa di digitale è troppo facile), chi vuole truffare continuerà a farlo trovando un altro metodo. :asd:

Chiaro che, a seconda dei casi, avere una rete di migliaia di nodi up&running per emettere un certificato di provenienza nella filiera di un prodotto X, potrebbe non valerne la pena, per i motivi elencati e molti altri (il classico esempio di usare un martello per mettere una clip nei fogli, ovvero c’è questa voglia di risolvere problemi con la blockchain anche dove è o sovradimensionata o una soluzione inefficiente).

Anch’io esprimo sempre tantissime perplessità, ma l’idea di avere un digitale immodificabile (senza dover dipendere da nessun “oracolo”) è affascinante.

impossibilita’ di manipolazione dei dati di tracciabilita’ gia’ raccolti in precedenza, senza necessariamente affidarsi a enti controllori terzi (o dando loro maggiori garanzie). Al momento questa e’ l’unica prospettiva di utilizzo che posso intravedere, da valutare se ne valga davvero la pena, dubbi che Porkchop e mmt esplicitano nei loro post e che mi trovano d’accordo.
La tecnologia resta affascinante e non me la sento ancora di bocciarla in toto, anche se al momento mi spaventa un po’ anche l’impossibilita’ di correggere errori che accidentalmente puoi riversare nella blockchian.

concordo al 100% con mmt e porkchop

a me un caso d’uso che viene in mente sarebbe quello dei dao.

come concetto e’ affascinante e imho e’ facile vederne i vantaggi, pero’ dall’altro lato il rischio di bug/hack e’ troppo alto

insomma andrebbero bene per gestire una cosa a rischio basso tipo il gruppo del fantacalcio con gli amici (per cui sarebbe overkill) ma non per gestire, chesso’, un partito :asd:

l’altro caso d’uso sarebbe la sostituzione della siae o di notai o ufficio brevetti (o di qualsiasi cosa possa essere digitalizzata) che onestamente se ci fosse la volonta’ politica sarebbe relativamente facile penso

ma se pure IBM/MAERSK han chiuso la loro BC (per disinteresse)
mi sa che non ha gran futuro neanche l’ idea (più o meno buona sotto certi aspetti)

poi magari sarà come il QR , improvvisamente ci si accorge che ha una utilità :asd:

Segnalo un bellissimo episodio del podcast di una delle più grandi compagnie di Consulenza IT sulla weaponization of complexity, e cioè sul come nel settore it si usa la complessità per nascondere lo scam. A questi non si può certo dire che non conoscono l’xml (perdonate se non ricordo più L’ilare uscita)…

Ah mi sono dimenticato di dire che è un episodio sugli NFT

Son 47 minuti, non c’è una versione testuale?

Anche la voce di quella cornacchia non è che sia proprio una ninna nanna per le orecchie :asdsad:

in pratica…

Boh magari su apple podcast o su Spotify, non li uso però prova a cercarlo li. Comunque è abbastanza tecnico quindi siete giustificati a scansarlo.

Ma l’interesse c’è, sono i 47 minuti che :no:
Una trascrizione la posso digerire in meno di 10 minuti

PS: annotarsi di mettere su lo stack per la trascrizione automatica con riassunto via gpt :scribscrib: :asd:

Esiste già, l’hanno postato ieri sul thread di gpt

https://www.summarize.tech/

Ebbene mio caro, tu non leggi… summarize lavora solo con video youtube, il nocciolo del discorso era invece su un postcast in formato mp4.

caricalo su youtube :asd: