[IL THREAD DEL VENERDI] Che attività commerciale aprireste?

Comunque a leggere tutte le vostre idee mi duole comunicarvi che il 110% di queste si schiantano già alla conformazione del business plan.
Se per miracolo riuscite a far incastrare tutto e partire, siete in sofferenza (fallimento) nel giro di due anni e manco uscite dalla fase di startup.

Ad esempio:

Ho avuto come clienti un paio di pezzi grossi di Roma.

Non ricordo bene i numeri che mi dissero, ma diciamo che su una media di 50 morti al giorno ci sono 200 agenzie intorno, e solo le prime 2-3 se li prendono tutti perché hanno convenzioni con i vari ospedali, FdO, etc…

Quanto puoi durare se ne apri una?

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io infatti volevo rispondere
“una qualsiasi, poi chiudo il giorno dopo e torno a fare il dipendente” :sisi:

:dunno:

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Per il servizio dalla A allo Zombie?

Lo farei solo per la punch line :rotfl:

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Concordo spassionatamente con Predy.

Avevamo un’erboristeria in famiglia, e ci ho lavorato per molti anni (durante gli studi universitari e successivamente con impegno da part-time a full-time). Nonostante fosse un buon lavoro e fossimo una delle due principali erboristerie di Biella (che è una città con un numero francamente sorprendente di negozi di questo tipo tra città e dintorni), quando mia mamma ha deciso di andare in pensione io ho consigliato di vendere. Lei mi aveva offerto di rilevarla e portarla avanti, ma alla fine l’abbiamo ceduta.

In Italia il piccolo commercio è una via crucis di piccoli obblighi e regole che ti tolgono la voglia di vivere. Se poi hai un dipendente entri in un girone dantesco inenarrabile, e se vuoi essere aperto dalle 8:30 alle 20 6 giorni su 7 non è esattamente opzionale.

Tra l’altro nella mia città le autorità avevano la caratteristica di tenere in buon conto chi lavora con precisione e cura, quindi finanza, asl e altri se dovevano fare un’ispezione bussavano con regolarità alla porta di mia mamma, che da buona svizzera era maniacalmente precisa nel tenere registri e documenti in ordine.
Per loro quindi era tutto super easy, anche se poi alla fine è facile che ci sia qualcosa di fuori posto: abbiamo preso multe per la posizione dell’estintore (dietro al banco, dove avevamo la gran parte delle prese di corrente e dove stavamo per il 90% del tempo e non all’ingresso, che dava sulla galleria), per la bilancia dove pesavamo le erbe (avevamo una bilancia super figa che pesava con la sensibilità di 2g, mentre dovevamo averne una che pesasse il singolo grammo. Soluzione: prendere una bilancia del cazzo da 1g e continuare a usare l’altra, che memorizzava le tare e faceva i parziali per erbe sciolte che comunque si vendevano all’etto), per la dimensione dei cartelli vetrina (esposti all’interno, c’è una tassa da pagare anche sulla superficie di quelli), etc.

Ci sarebbero mille altre storie da raccontare, ma il succo è che se sei un negozio etnico nessuno verrà mai a fare un controllo per non avere sbattimenti di lingua, e nel mentre la GDO ha avuto nel tempo tutto il supporto legislativo per andare a fare concorrenza sempre più feroce al piccolo commercio (per esempio il corner parafarmaceutico per noi è stato un chiodo sulla bara, dato che eravamo un’erboristeria molto spostata sulla fitoterapia - mia mamma è stata una delle prime diplomate in tecniche erboristiche).

Il piccolo negozio ha senso solo se trova una nicchia piccola e in cui può offrire un servizio di valore diverso da quello dei concorrenti: sul prezzo i minimarket cinesi/indiani e i discount sono imbattibili, e sulla comodità e ampiezza di gamma la GDO non lascia speranze.

TLDR - Troppi cazzi burocratici, lassa stà.

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Diosanto this.
Sono all’estero e il gelato qui fa sbrattare :cry:

C’ho pure un parente che vende le macchine per fare il gelato, sarei ammanicatissimo

Poi pero’ mi ricordo che dovrei interfacciarmi con il pubblico e coi bambini e quindi fanculo :asd:

Affitare pedalò.

Un bel capannino su una spiaggia tropicale, a preparare cocktail colorati con l’ombrellino e la cannuccia sbirula alle Karen americane, fargli l’occhiolino da piacione e le solite battute stantie da toscano simpaticone. :occhiolino:
In società con una amica che sa fare pizze e salati da fine del mondo.
Poi alle ore 17 spaccate si tira giù il canniccio e si va a fare il bagno in mare.
Si riapre ore 21.00 fino a che ce n’è la voglia.
E’ sempre lavoro, ma all’idea mi sembra un bel vivere.

Dai mi unisco pure io con i miei pedalò :sisi:

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Chi sogna un bar non ha mai neppure frequentato qualcuno che ha o lavora in un bar
Voi siete pazzi ma pazzi veri

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Bho, non so, quello sotto casa mia c’è 4 volte a settimana a caso e gira col range rover :asd:

Io avevo bar tabacchi. Ricordiamolo.

Santoddio, non avete idea di che girone infernale si tratti.

che domande, un Lemonbar

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mi vien caldo solo a vedere la foto :asd:

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I miei avevano una tabaccheria

Non lo so ma sarebbe a tema sesso :unsisi:

un negozio di sola carta igenica

e lo slogan sarebbe: “della morbidissima carta avvolta intorno a un bastoncino di cartone”

Si, ricordo, lo avevi raccontato nel thread dei lavori.
Io infatti non voglio un bar e non voglio neanche diventare ricco, voglio solo lavorare con meno stress di ora :asd:

E’ che ragionate troppo in piccolo.

Uno apre il posto X. Bar tabacchi onoranze funebri panineria pizzeria da gigi er puzzone e poi ci metti a lavorare la gente povry.

Ogni tanto passi per usufruire dei servizi aggratis visto che e’ roba tua, dai una pacca sulla spalla e tutti, senza farti sentire dagli altri dici a tutti quanti “se non ci fossi tu qua a far funzionare le cose sarebbe un disastro” e poi torni al mare.

cioe’ le basi proprio oh.

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vabè oh ma è una fantasia, mica mi volete mettere i commercialisti, gli avvocati e le carte da firmare pure nell’immaginato?

a e i o u y