Il Siciliano: lingua misteriosa



















Su stimolo di Akler si discute di una lingua misteriosa.
Un primo contributo doveroso:

https://youtu.be/5oJRKAgNRy0
Approfitto subito di questo thread per ricordare come il siciliano contiene in sé tante contaminazioni dovute alle tante dominazioni in Sicilia, ma si trovano soprattutto tracce di derivazione spagnola.

Ad esempio, "fucile" in spagnolo si può tradurre come "escopeta". E in Siciliano il fucile è... "a' scupitta".

Oppure lo spagnolo "ir", cioè "andare", che in siciliano rimane praticamente tale e quale: "iri" oppure a seconda degli accenti " 'ghiri" . E la cosa è parecchio approfondita: difatti "andare via / andarsene" in spagnolo è "irsene" e in siciliano... "irisinni / 'ghirisinni".

Tutto molto bello, no?
Travagghiari = trabajar = lavorare
C'è il sottotema delle onomatopeiche come quarquarìa per indicare che l'acqua bolle.
Inoltre, chicca non da poco, il siciliano come lingua non dispone della lingua futura. Il futuro viene costruito come si usa fare in spagnolo (che comunque un tempo futuro vero e proprio ce l'ha), dove spesso il futuro è composto da "ir a + verbo". Se quindi in spagnolo "mangerò" si può rendere sia come "comeré" che come "voy a comer", in Siciliano si ha solo questa seconda modalità: "vaiu a manciari", che comunque nel sentito comune non è esattamente un futuro.

Il futuro non viene perceptio nella lingua siciliana. "L'anno prossimo costruirò una casa" sarà reso come "n'autru annu aiu a ffari nnà casa" oppure "n'autru annu fazzu la casa", al presente.

Tempo futuro: no
Verissimo.

La cosa mi crea non pochi disagi nelle conversazioni in italiano. Anche in inglese a me viene d'istinto non usarlo.

Se devo dire: domani non verrò al lavoro mi devo violentare perchè a me viene naturale dire domani non vengo al lavoro. E se lo devo dire in inglese usare quelle due elle mi si accartoccia il cervello.

Sbaglio o la faccenda del futuro ha avuto un influenza anche nell'inglese americano da parte delle comunità italo-americane? Mi pare di ricordare qualche film, forse i soprano, dove in lingua originale i verbi mi facevano piegare in due.
https://cademiasiciliana.org/blog/futuro-in-siciliano/

"Va detto in prima battuta che in tantissime lingue non esiste un tempo specifico per indicare il futuro che si distingua da altre forme verbali. Questo aspetto è stato ad esempio registrato sul WALS online (World Atlas of Language Structures): su 222 lingue menzionate a proposito di questa caratteristica, 112 lingue non hanno un tempo futuro apposito, le restanti 110 sì. Il siciliano a proposito di futuro offre un’ampia gamma di strategie per esprimerlo."
Ritengo fenomenale la strategia del futuro analitico o perifrastico descritta nel link.

In un colpo solo esprimi un obbligo con la condizione di fastidio o gioia già insita e di tempo futuro.

Domani devo pagare le tasse
Domani devo andare al mare.
arriuncàto

Tipicamente dicesi di biscotto che ha perduto la sua croccantezza e risulta quindi morbido alla masticazione
Così però non lo rendete interessante per i non siciliani

Contribuisco al tema rissosità con tumpuliare (o timpuliare) e cioè riempire di ceffoni (tumpulate).

edit: E uno schiaffone è un tumpuluni.

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Ma non bellissimo

IR Spagnolo.....

Tu lo sai che quando lo hai scritto almeno una prof di latino è spirata vero ?

verbi latini
https://youtu.be/aHNvawzVvEA


La derivazione è latina, ma nel siciliano non c'è arrivato direttamente dal Latino ma passando dallo spagnolo, che ovviamente lo prende dal latino. Tant'è che portavo l'esempio "irsene" spagnolo <-> "irisinni" siciliano

Su questo c'era un interessante articolo che ho ritagliato, e conservato, ma vai a capire dove vedo se c'è qualche citazione nel dizionario siciliano, quello ce l'ho accessibile
Uppo il thread non perché ho ritrovato il dizionaro siciliano, che non era accessibile quanto pensavo, piuttosto per un altro termine siculo che mi si è riproposto oggi:

a dammiri? - sono incerto sulla grafia onestamente, se sia "add'ammiri" o "a d'ammiri" lo ignoro, perdonatemi.

Non ha una traduzione letterale. Si traduce più o meno "può essere mai che"

Esempio:
"Mi porto venti euro, può essere mai che costa di più?"
Mi portu vinti euru, a dammiri chi costa chiossà?


Caspita, questa è difficile. La prima volta che la sento. Dove ti risulta l'accento? addàmmiri o addammìri?.

Mi viene istintivo immaginarla "a dàmmiri". Che tradurrei in " a darmene" ma mi suona malissimo nella testa. Dovrei sentirla pronunciata da qualche anziano che la utilizza ancora.

Devo chiedere l'aiuto a qualche parente più vecchio di me.


È la seconda che hai detto, "addammìri"

E ieri me ne è stata insegnata una (non si finisce mai di imparare), ormai in disuso dato che risale a tempi dimenticati. "Criàta" per "domestica", esattamente come ancora oggi nello spagnolo. Però a quanto pare in Sicilia la parola era sopravvissuta in accezione tendenzialmente negativa (tipo "sguattera"). Io non l'avevo mai sentita. È un peccato questa progressiva perdita della lingua Siciliana e la sua trasformazione in un mero dialetto, ma è inevitabile.
Accussì si usa!


Fondamentalmente sinonimo di nsamaddiu

Una volta mi è capitato di interfacciarmi con uno di loro. Era del costumer service:“signore, la pagata la bolletta…?”. Con quell’accento. Per evitare problemi ho pagato la stessa bolletta per la seconda volta.