Il nostro rapporto coi classici

Penso il più classico :pagliaccetto: , cioè ne ho letti alcuni, quelli che ho trovato in casa && che mi sono piaciuti, tipo Delitto e Castigo, Il Nome Della Rosa, Dracula, 1984… Intervista col Vampiro è un classico? :asd:
Ma io sono un lettore abbastanza mercuriale, due settimane fa leggevo Silvia Avallone (:asdsad:), ora sto provando a leggere Left Hand of Darkness.

Non mi faccio particolari pregiudizi, è che verso i classici ho una preferenza perché in quanto classici, sono fondanti in qualche modo: penso aiutino meglio a sviluppare un gusto.

Per le domande del topic: ho letto quasi tutti i classici occidentali; quando mi sono letto Il canone occidentale, che è un librone di critica letteraria americana di Bloom mi sono accorto che avevo letto quasi tutti gli autori trattati tranne qualche poeta americano. Non mi sono quasi mai pentito di averli letti, ma il mio rapporto con la letteratura è duale, da un lato ho l’aspetto culturale, cioè il fatto che leggere ti fa capire le cose e contribuisce alla tua weltanschauung, dall’altro è un hobby-passatempo assimilabile al collezionare francobolli o ricamare.

Su come sono diventati classici proprio Bloom propone (tra un rant e l’altro contro le femministe) una teoria dell’agone, secondo la quale le opere “combattono tra di loro” per ottenere la ribalta. La teoria ha valore perché life is short, non puoi leggere tutto, devi scegliere e hai altre cose da fare oltre a leggere, ma i principi sui quali secondo lui fonda questa lotta non sono centrati secondo me. In pratica lui assume che ci sia un continuo confronto accademico nel quale i dotti considerano, introducono o escludono le opere secondo il loro valore letterario e poi questo giudizio attraverso la scuola e la critica letteraria si diffonde tra i non esperti del settore. Ovviamente ignora e anzi cassa (rantando sta volta contro i GALLICI, cioè i francesi) le ragioni editoriali e politiche che invece sono, non solo presenti, ma molto più determinanti dell’accademia, ovviamente non può arrivarci perché è un americano maritello quindi fa :doomuh:

Riguardo al dover o voler leggere i classici o i libri in genere io ripeto semplicemente quello che predico da sempre: i libri vanno in terribile diminishing return. E’ un idea chic (per dirla alla Flaubert) che più libri leggi e meglio sei per cultura e intelligenza, quando hai letto quei 50-100 libri buoni (guess what, i classici sono un bel posto dove selezionare questi libri) e li hai capiti bene dovresti aver formato una weltanschauung abbastanza corretta (aggiungendo l’istruzione scolastica), leggerne sempre di più aggiunge sempre meno a questo aspetto e rimane “solo” quello secondario del passatempo. Dopo quei (relativamente) pochi che ti servono a mettere in ordine le cose del mondo prima di aggiungere qualcosa di ulteriore magari te ne servono altri mille, e quello che aggiungi è comunque molto meno di quello che avevi già capito, perché i grossi temi si ripropongono e ripetono continuamente lungo tutta la letteratura, man mano aggiungi sempre meno al tuo bagaglio fino probabilmente a ridurti come il protagonista di Amnesia in litteris di Suskind.

Insomma non fatevi un cruccio di non aver letto migliaia di classici, cricetare la letteratura serve a poco, a meno di avere amore sentimentale per la materia o il passatempo in sé. Però quei 50 leggeteli che vi mettono a posto la capoccia.

2 Likes

boh, quali sono i classici?

I miei saggi :mmh:

devi tirare le cuoia prima

1 Like

Son d’accordo su tutto, ma non su questo passaggio, o meglio sul “solo” :asd: Se la lettura è passatempo oltre che cultura, tanto vale passarlo bene il tempo, no? E coi classici difficilmente leggi spazzatura, anche solo per la prova del tempo.

Se poi il libro non ti piace va bene uguale, vuoi mettere che figata aver letto Moby Dick e poter dire che ti ha sfrantumato i maroni all’inverosimile?

Si per quello era virgolettato. Sai quella cosa che si dice “ogni libro ti lascia qualcosa”, mica è vero, la marrior parte dei libri scritti sono un cumulo di cacate, ti fai una passeggiata o ti fai le seghe sul divano e c’hai solo che guadagnato. Se ti piace leggere meglio leggere roba fica, era per dire che anche la roba fica dopo un tot di libri buoni continua a ripetere le stesse cose, perché alla fine le cose sono quelle.

un mio amico avido lettore + mio padre mi hanno gaslightato dicendo che il conte di montecristo top best thing ever. Mi ha appassionato parecchio e una delle scene descritte mi é rimasta molto impressa (il duello tra il napoleonico vs realista descritto al buio: le spade che si intravedono come lampi nella notte tempestosa), però boh pensavo di trovare grandi riflessioni e invece era il colossal action dell 800.
Mi ha veramente scavato nell’anima i miserabili, in diversi punti ho pianto true, pensavo una cosa impossibile per me tramite lettura

2 Likes

ah visto che lo avete nominato, un altro gaslighting é arrivato da una mia amica che oh dracula madonna etc… Io allora l’ho preso perche mi chiedevo quale enorme riflessione poteva portare il libro, magari dracula era stato imbastardito da hollywood, chissa che grande villain… invece é un libro di mediocre ultra maschilista (letto oggi) super blandissimo e anche patetico (letto oggi).

l’intro dell’edizione che ho letto confermava queste impressioni, ovvero che dracula era talmente blank come villain che poi é diventato famoso proprio perché ha permesso a mille autori di costruirci sopra mille storie diverse.

1 Like

E nel dubbio chiedi consigli in libri su qualche trattato di filosofia per farmare mentalità corporate

Vai di lista dei 50 :asd:
Comunque direi che la tua riflessione ha senso, imo a na certa menarla col numero gargantuesco di titoli letti diventa ostentazione e sega dell’ego in salsa “wannabe” intellettuale :asd:

Oh yesss è così, Dumas padre è il re dell’action, Hugo invece è super peso, non solo I miserabili ma pure Notre Dame de Paris

quello e il conte di montecristo sono due ottimi romanzi :sisi:

Mah non sono d’accordo suck, anche se ho il dubbio che tu stia facendo l’edgelord per posa :asd: anche leggere un libro brutto può aiutare a capire perché è brutto, e quindi a sviluppare coscienza critica o, banalmente, gusto. È una cosa che si autoalimenta, più leggi più ti formi il gusto e più sei in grado di capire se stai leggendo roba buona o no e perché

Vale la stessa cosa per la musica e i film, per inciso

1 Like

Per quanto riguarda l’arte, il punto è come vengono fatte - in questo caso, scritte - le cose, perché i temi sì, da tempo immemore sono sempre quelli.

Ad esempio, Sanderson è un genio che ripropone il fantasy con sistemi magici fichissimi. Ma i temi sempre quelli sono eh.
Presto anche lui sarà tra i classici ma speriamo il piu’ tardi possibile, non deve schiattare, deve finire di scrivere stormlight archive :madsaw:

Ed era anche bellina la serie mi pare di fine '90/primi duemila con naso a trombetta depardieu

le due miniserie.

le ho sul mediaserver :sisi:

1 Like

Forse miglior trasposizione ma non ne ho viste molte altre, anche se ne hanno fatte tremila :asd:

non gli stai dando torto, la skill del gusto subentra quando fai il passo successivo e diventa passione/hobby.

source: non sono un avido lettore e a parte qualche saggio ho letto per lo piu un tot di classici. Quando leggo non sono in grado di leggere le nuance qualitativo/stilistiche, punto solo al messaggio se c’è > quello che diceva suck, succhiare una visione del mondo