Il degno coronamento di 24 anni di merda

Ciao a tutti. Vi lurko da diverso tempo ma, per un motivo o per l’altro, non mi sono mai deciso a lasciare qualcosa qua sopra. Ritorno da una stagione buia della mia vita. Una stagione che mi vede ancora protagonista e dal quale non penso uscirò presto o uscirò mai. Guardo avanti, o almeno tento. Ho scoperto questa estate di essere affetto da distrofia muscolare. Inizialmente non volevo accettarlo, in seguito mi sono trovato costretto ad accettarlo. Ho passato un periodo a riflettere sulla mia vita e su quello che sarebbe diventata col passare del tempo. Mi sono trovato a ventiquattro anni con un pugno di mosche tra le mani. Nulla di realizzato, cose non dette e cose mai fatte, prese di posizione che ora mi sembrano demenziali, atteggiamenti puerili ma da "uomo". Ora che un uomo potrò esserlo solo a metà, penso che forse certe cose spiacevoli me le sono meritate. La cosa orrenda è che comunque, sei solo. Sempre. Nessuno sa come ci si sente, e nessuno prova a mettersi nei tuoi panni. Oggi ho deciso di scrivere, per trovare la forza che mi faccia urlare tutto quello che ho nel petto. Ma non credo di poterci riuscire, come possono ampiamente testimoniare le mie nocche completamente escoriate e tutte quelle lacrime che, invano, ho tentato di far sgorgare dai miei occhi. Le stesse lacrime che ho versato tante volte nell’adolescenza,quell’adolescenza di merda in cui versavo nella solitudine e nella sociopatia più mediocre. Da quattro anni pareva essersi sistemato tutto. Davvero, era ad un passo dalla serenità. Ci mancava tanto così. Dopo tanta fatica fatta per riacquistare la libertà ecco che qualcosa me la strappa nuovamente da sotto il naso, stavolta per sempre. E’ proprio vero che ogni lasciata è persa, cazzo. Alla fine l’unico con cui me la posso prendere per non aver vissuto abbastanza sono proprio io. Sono un idiota. Sono sempre stato una persona mediocre. Ancora non sono arrivato al punto da sentirmi totalmente inutile, ma presto accadrà. Vorrei tanto tornare indietro ragazzi, non immaginate quanto. Recuperare tutto quel tempo che non ho saputo sfruttare e che nessuno potrà mai più restituirmi. Ma non posso. Vorrei ritrovarmi a settembre dell’anno scorso, quando stavo moderatamente bene, quando avevo deciso di frequentarmi con una tipa carina, quando m’illudevo, nella mia idiozia, d’essere sereno. Poi quella sensazione è svanita e con lei anche la mia tipa. Decisi io di rompere, non le ho mai detto il motivo. Non volevo compassione. "Vorrei se può ancora leggermi, da un posto che non conosco, che lei sapesse che non sono cambiato per lei, che l'amo ancora e sempre, a modo mio, che lei può venire qui quando vuole a dividere il mio pane e il mio destino furtivo.Se lei non è più bella, ebbene tanto peggio! Ci arrangeremo!Ho conservato tanto della sua bellezza in me, così viva, così calda che ne ho ancora per tutti e due e per me almeno vent'anni ancora, il tempo di arrivare alla fine.Per lasciarla mi ci è voluta proprio della follia, della specie più brutta e fredda. Comunque, ho difeso la mia anima fino ad oggi e se la morte, domani, venisse a prendermi, non sarei, ne sono certo, mai tanto freddo, cialtrone, volgare come gli altri, per quel tanto di gentilezza e di sogno che mi ha regalato nel corso di qualche mese della nostra America".Non credo mi riaffaccerò ai vostri lidi. Buona vita a tutti quanti.
Mi spiace molto.

A me pure. Ma è più il rimpianto che la tristezza.
Mondo di merda

Eh, pensa che mio padre quando me l'hanno diagnosticata non ha voluto nemmeno vedermi, mi ha solo detto per telefono che non gliene fregava un cazzo e che con me non voleva aver più niente a che fare. Litigammo molto. Non mi ha mai perdonato di non essere andato avanti con l'università.



Uomo di merda,non chiamarlo piu' padre, non merita

Ha sempre detto che dato che i soldi che usavo erano suoi e che mi manteneva col suo lavoro lui poteva dirmi e farmi tutto quello che voleva. Non smetto mai di pensarci. Sono devastato da tutte queste riflessioni. Davvero, sono sfinito. La sera quando mi metto a letto prego di entrare in coma e non svegliarmi più, ma questo non succede mai dato che sarà almeno un mese buono che non riesco più a prendere sonno. E intanto il tempo passa...
Screma la merda dalla cioccolata, datti delle priorità che siano realmente tue e perseguile finché puoi, più che puoi.
Che nel medio/lungo periodo si rivelino sbagliate importa fino ad un certo punto, l'importante adesso è mettersi in moto e prendere una direzione.

E' l'unico modo che hai per non svegliarti più la mattina e avere la sensazione di aver sprecato un'altro giorno.
E un altro giorno sprecato è un passo ulteriore verso l'abisso.

Io la penso così,
in bocca al lupo
Ti sono vicino


Vedi, in parte hai ragione. Il fatto è che a me per esempio la vita non piace granché e non parlo di eventi luttuosi e sfighe varie(benché queste ultime-volute o non volute che fossero-non sono mai mancate) che mi abbiano portato a una tale visione amara e pessimistica, è che proprio mi ha sempre fatto abbastanza cagare. E non dico la mia vita ma la vita in generale. Le cose speciali che secondo gli altri la rendono degna di essere vissuta e spremuta fino all’imo io non le ho mai trovate così speciali. È solo uno scherzo macabro che tocca subire facendo buon viso a cattivo gioco. Le uniche cose decenti per me sono quelle non brutte. Quelle che uno che ce le ha da per scontate finché non le perde. Vedere le cose, respirare, prendere le cose con le mani,correre,scopare. Un corpo sano. Beh ,se tutto questo dovesse venire a mancare drasticamente e irreversibilmente io so cosa vorrei. Farla finita. Schiattare. Vale a dire ciò che non ho le palle di fare al momento, quando la vita fa solo parzialmente pena . È l’eterno tabù del suicidio: si può fare e si fa ma sinceramente è un'incombenza un po' merdosa per diversi aspetti. Se invece ci fosse un grosso asteroide che sta per centrare la terra senza che bruce willis possa fare nulla allora sarebbe una sensazione elettrizzante . Non sono io che me ne vado, chiude tutta la baracca. E questo spiega anche questo mio post che dopo due anni e passa di lurking credevo di non dover fare. Ormai è tardino perché io diventi un utente attivo e d'altra parte ormai sono assuefatto e non è piacevole. Mi sento proprio nella merda nera, 'nzomma.
l'unica cosa che mi viene di augurarti è un grosso in bocca al lupo
per tutto
Premetto che mi dispiace, tanto.

Vista la tua età e se te l'hanno diagnosticata da poco dovresti avere la distrofia miotonica, perdona la crudezza, ma se sei fortunato hai ancora 15-20 anni davanti di autonomia fisica, non sono pochi, e valgono la pena essere vissuti, trova la forza e lascia perdere le persone negative, tuo "padre" non capisce davvero un cazzo, è un codardo, non hai bisogno di questo genere di persone!

Chiama la tua ex, spiegale la tua situazione, avete tanto tempo ancora, non demordere
dai sii positivo se è vero che hai 15-20 anni di vita normale credo e spero che in tutto questo tempo qualcosa cambi (lato medicina intendo)

del resto ognuno ha le sue situazioni di merda (parlo del padre ecc) quelle son cose superabili, l'unica cosa che conta alla fine è la salute, il resto puoi ottenerlo per i fatti tuoi

buona fortuna cmq
Ci frequentavamo, ma era una cosa più che altro platonica. L'unica altra persona con la quale ho avuto un rapporto è stata una ragazza di circa tre anni più grande di me. E'stata lei a sverginarmi. Col tempo ho imparato ad odiarla. Lei e quella cricca di coglioni basomani che mi costringeva a frequentare. Veleni, dissapori, diffidenze. Uscivo da un'adolescenza di merda e per sfuggire alla solitudine afferrai al volo l'occasione. Lei non ha mai voluto legarsi, collezionava trombate occasionali e me lo diceva apertamente. Era l'unica persona a cui ero legato, s'è instaurata la tipica dipendenza che nasce dai rapporti malsani.
Provai (per un brevissimo tempo, va detto) la droga (coca e mdma, principalmente). Mi ricattava e godeva nel sottopormi ai suoi ricatti psicologici. Per lei io ero semplicemente un pungiball con cui sfogarsi ogni tanto. Era bipolare e manesca , odiava sè stessa e ovviamente proiettava questo suo odio su di me.Mio padre mi disprezzava anche per le mie frequentazioni. Lui c'è sempre stato: freddo, distante, cinico, tremendo.
Lui era la mente geniale della famiglia, il padre padrone austero e irraggiungibile, l'ex comunista di Potere Operaio col sogno dellas famiglia-trofeo e una schiera di fratelli medici e docenti ordinari d'università. Ha sempre avuto una parola buona per me:"Mi hai sempre fatto schifo. In te non ho mai creduto". Un passo indietro:da bambino si rifiutò persino a insegnarmi ad andare in bicicletta. Mia madre,donna in carriera col mito delle "botte a fin di bene" pure lei, dovette chiedere ai vicini. Poi c'è stata l'adolescenza, l'isolamento, l'ipocondria, i pestaggi con i coetanei, la depressione, la paura di scoprirmi omosessuale, gli psicofarmaci. Il terrore di non vivere un fottio di robe: l'amicizia e le sue dispute, un'infatuazione e la sua fine, una malattia e il suo decorso. Mi sembrava di vivere in una dimensione parallela dalla quale sbirciavo gli eventi del mondo dal buco della serratura, in realtà ero semplicemente un inetto e romanticizzavo la mia pochezza scambiandola per una virtù per evitare di vivere normalmente. Poi l'iarrivo di sta tipa. Incontrata totalmente per caso in chat. Finì malissimo ovviamente. Appena mi ribellai ai suoi ricatti lei se ne andò indignata sbattendo la porta. Da allora non l'ho più rivista.Lei si comportò come una merda, ma almeno finì col pagarla. Il passato ti incalza sempre, ognuno finisce per pagare le proprie stronzate a caro prezzo; e se lei poi si è fatta violentare da un cocainomane non è certo colpa mia. Si vede che non meritava nulla di meglio. Quante volte le avevo detto di allontanarsi da quella compagnia del cazzo? Io mi separai da lei spezzando la simbiosi che s'era creata e nella solitudine ritrovai il solito senso di colpa che mi riaccolse tra le sue spire. Durante le schermaglie emotive escogitai piani di evasione dal merdaio in cui mi ero ficcato, temprai la mia mente e il mio corpo e al benessere fisico (con)seguì quella insperata serenità che sembrava distare galassie intere dal mio mondo e su cui non avrei scommesso più manco una lira. Sempre con la sgradevole sensazione che presto o tardi tutto sarebbe crollato e imputridito. Come è poi successo.Il periodo di apparente tranquillità fece sbocciare spontaneamente l'amore per questa ragazza ironica e semplice dal carattere materno, l'unica con cui mi sia mai sentito davvero sulla stessa onda. Ora sono solo nella mia stanza e tutto quello che riesco a provare è una grande, immensa, titanica malinconia che si stempera solo nella consapevolezza che il tempo rimarginerà questa mia ferita e trasformerà tutto il dolore che provo in un dolce ricordo. Si inculi la morte, io sono nato per vivere e continuerò a farlo fino all'ultimo battito di ciglia, per quel poco che ancora mi resta. Scaverò un tunnel in quell'oceano di sangue e di merda che è sempre stata la mia esistenza. La vita è troppo breve per darla in mano al rimpianto. La Sabrina è stata un'occasione meravigliosa.
Puttana e ladra. Si vede che i suoi occhi sono il risultato di una rapina in gioielleria. Il suo corpo frutto del trafugamento dal laboratorio di un lavoratore d'avorio toccato dal divino. Il suo sorriso la mia pace. Le più piccole cazzate che spara la A e la Z del mio alfabeto.La sua sola fantasmizzazione una stella cadente dal bagliore indicibile. Durato il tempo d'un sospiro, poi fuggito via.Pochi altri l'hanno conosciuta come l'ho conosciuta io.E'vero, altri hanno avuto il suo corpo,ma io sono stato il primo a scoprirla veramente. Ho avuto anche il tempo di salutarla.E sono riuscito ad ammirarla in tutta la sua bellezza, nel suo candore aulico. Ho fatto in tempo a dirle solo 'ciao',ovunque fosse diretta. Ecco, ne sono sicuro:era lei la mia stella. Era lei per come sorrideva alla luna. Era lei per come correva veloce. Era lei per come splendeva sopra tutto. Era lei per come si impegnava, era lei per come "dava pugni al mondo". Era lei per come, anche se per un momento, ha saputo amarmi. Era lei per come mi ha salutato. La parte mancante del mio stesso cielo.



ps:sta roba DOVEVO scriverla per forza, era un cazzo di alien che scalpitava per uscire. Scusate per la lunghezza.Son troiate, lo so, ma a me son venute così. Saluti a tutti.


Il che ti fa capire quanto soggettivo sia dare un senso alla propria esistenza; però è stupido richiudersi su se stessi e pretendere di trovarlo in completa autonomia, o di averlo in tasca a 20 anni.
Spesso si tratta di vivere per cercare di trovare il senso della propria esistenza, un viaggio in cui la destinazione è ignota, come i tempi di percorrenza.
Sempre si tratta di un viaggio in cui si cambia nel frattempo, e la destinazione cambia di conseguenza.
Gli obiettivi che avevo a vent'anni non sono certo quelli che ho oggi, né quelli che avrò quando ne avrò 40.
E allora è la qualità del viaggio che importa, e non ci sono più destinazioni ma tappe.
per la malattia..non ci sono parole che non comprendo almeno 2 bestemmie ,quindi evito e per quel che posso ti auguro il meglio.

Concentrandomi su Sabrina,perchè non provi a risentirla?Lascia stare i discorsi di merda della compassione o sailcazzo.


*


anche se non conta un cazzo, mi dispiace veramente tanto, cerca di goderti la vita a pieno e non avrai rimorsi, dai cazzo!!
E' un piacere leggerti, altro che, se senti il bisogno di sfogarti ancora non esitare. La solennità con cui lo fai mi emoziona.

Per il resto non so che dire; se veramente potrai godere di 15-20'anni di vita cerca di superare questo momento e coltivati bene il tempo, potrai costruire tantissimi altri ricordi e toglierti molte soddisfazioni. Lascia perdere però Sabrina, è dipinta in maniera troppo bella nella tua mente, lasciala così com'è e vai avanti. Prendila come una metefora di quello che deve essere il tuo vivere: guardare avanti, non indietro.

E ricorda... per quel che vale noi siamo sempre qui


edit: è il tuo compleanno? Auguri in caso
Oh comunque si vede che ti piace Celine eh

in bocca al lupo per tutto.
Non ci conosciamo ma quello che penso tutti noi possiamo dirti è che ti siamo vicini...conosco gente affetta dalla tua malattia, da un lato è vero che nel corso del tempo perderai la tua autonomia (comunque con i farmaci il tempo a tua disposizione per rimanere completamente autosufficiente è tanto, almeno 20 anni), ma, almeno negli esempi che ho visto io, anche dopo 35 anni dalla diagnosi rimani comunque una persona che si può muovere e fare le sue cose, anche se con difficolta (e oggi sicuramente le cure sono migliorate da allora)

non disperare, hai la possibilità di fare ancora tantissimo, ma TANTISSIMO nella tua vita.

ti sono vicino, NON ABBATTERTI