Vedendo mio fratello col suo kit per la birra (ha già fatto una buona chiara), mi è salita la scimmia di fare roba simile, e leggendo qua e là mi sono deciso a tentare la produzione dell'idromele.
L'idromele è una bevanda alcolica frutto della fermentazione di un mosto composto da acqua e miele.
La preparazione è tutto sommato semplice, anche se la fermentazione dura più a lungo della birra, si parla di almeno un paio di mesi, a seconda del lievito usato.
Ho scelto di tentare un idromele dolce, moderatamente alcolico (~ 10°) e non frizzante.
Attrezzatura
Dal solito Mr. Malt ho ordinato il lievito Sweet Mead, il suo nutriente ed un gorgogliatore in plastica; dal Castorama ho comprato un paio di damigianette da 15 litri.
Secondo quanto trovato in rete su questo ottimo sito, per i lieviti da idromele dolce, puntando a una dolcezza residua non stucchevole, si consigliano 3-4 libbre di miele per gallone, cioè circa 400 g/litro.
Armato di queste stime, ho comprato 6 kg di miele millefiori da supermercato (a 5€/kg, non malissimo, considerando che all'ingrosso viene 3.5€/kg).
Preparazione del mosto
Dopo aver sanitizzato tutta l'attrezzatura (damigiane, tappi, mestoli...) con acqua candeggiata ho messo a bollire i primi 5 litri di acqua per 10 minuti.
Nel frattempo ho passato a microonde 3 kg di miele per renderlo meno viscoso. Dopo aver tolto la pentola dal fuoco ho versato il miele mescolando velocemente per non caramellarlo.
Dopodiché ho riacceso il fuoco cuocendo dolcemente (bollitura leggerissima) per separare l'albumina (schiumetta bianca in superficie) dal resto del mosto.
Quando l'albumina ha smesso di comparire in superficie ho versato nella damigiana la prima dose, ripetendo poi lo stesso procedimento per altri 5 litri e 3 kg di miele, aggiungendo anche mezzo cucchiaio di nutriente per lieviti.
Inoculo
A travaso completato ho messo a riposare per una notte la damigiana ancora molto calda in un catino di acqua alla stessa temperatura (per evitare di far saltare il vetro) in modo che la mattina la temperatura del mosto fosse scesa dolcemente a 25 gradi.
Nel frattempo avevo attivato il lievito (vedasi sito Wyeast), che, essendo coltura liquida aveva bisogno di un po' di tempo per svilupparsi. La mattina ho trovato il sacchetto bello gonfio, segno che il lievito era pronto.
Ho quindi proceduto all'inoculo, versando il contenuto del sacchetto nel mosto, tappando poi la damigiana e agitando vigorosamente per dare ossigeno ai lieviti.
Ho quindi messo tutto in cantina che ha temperatura stabile di 23 °C.

Fermentazione
Dopo aver scosso il boccione ogni mattina per un paio di giornate ho rabboccato con acqua bollita e raffreddata fino ai 15 litri.
La mattina successiva la fermentazione era partita di brutto, con il gorgogliatore che faceva un blip ogni 2-3 secondi.