Heidegger inedito: Shoah era necessaria,ebrei autoannientati

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cosa significa?
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un'intuizione da definire.
mi manca novidor


che sei un troll che non capisce una fava e sei pure fastidiossisimo ad ogni reply che fai (perchè quell'avatar ce l'ha un utente che fa cosi)

e come analisi mi sembra perfetta, basta leggere due tuoi post su questo forum per trovarti fottutamente insopportabile e totalmente privo di contenuti e quindi di utilità
e tu che ci fai qui?
mr. "io vedo la realtà rivelata", "io decido quello che tutti pensano /che è giusto pensare"

Number Six v1.2?
Ma non era stato bannato? per fortuna ormai è confinato qui


Non conosco a fondo il pensiero di Heidegger sulla Shoah e sugli Ebrei, ma all'epoca era considerato normale vedere l'ebreo, in senso metafisico, come il simbolo del modernismo e del materialismo. Ignoro quali fossero le convinzioni personali di Heidegger, ma può darsi che in questo caso l'Ebreo metafisico venga usato come simbolo. Se avesse detto "Homo technologicus" anzichè Ebrei sarebbe stata la stessa cosa. Tant'è che per tutto il 19° secolo e i primi del 20° c'erano antisemiti che sbraitavano contro l'ebreo metafisico ma poi non avevano assolutamente nulla contro gli ebrei. Certo, questo mica tutti anzi erano la minoranza.

Chiaro. Quello che dicevo interessante, quando ho scritto quel post, è il fatto che in pratica Heidegger attribuisca la responsabilità della Shoah alla 'cultura ebraica' che annienta se stessa.

Ed è interessante anche perché la narrativa dell'uomo occidentale che finirà per annientare se stesso è un'idea assai comune oggidì, dalla bomba atomica all'allarme ambientale, etc. Solo che abbiamo smesso di identificare con l'ebraismo quel carattere della civiltà occidentale
La cosa più curiosa è che alla fine il popolo metafisico si è trovato con uno stato, un territorio, un governo di estrema destra e tutte queste cose, il volk invece ha annientato se stesso

E' tipo la storia di Wagner che vuole l'opera universale e finisce per essere un decadente.


Paradossalmente in Germania durante la crescita della pazzia del movimento volkish e del conseguente antisemitismo ci fu una reazione volkish all'interno della comunità ebraica. Le colonie sioniste possono essere viste anche in quella luce (tradizione, rapporto con il suolo natio, contatto con la natura, civiltà prima di cultura, omogeneità e volk universalizzato come strumento di rapporto tra individuo e società), e per certi versi rappresentano i progetti "utopici" di colonie germaniche portati avanti da alcuni "profeti" nazional-patriottici tedeschi a cavallo dei due secoli.
Ma dici le colonie in palestina?


sì.

Un'altra corrente tra l'altro (prima che prendesse predominio l'antisemitismo) era di vedere li ebrei come volk a se' stante, inadatto alla Germania e di origine desertica, ma con tutte le caratteristiche di volk, e quindi capace di spiritualità e umanità.
Comunque la corrente principale risaliva a Herder (XVIII sec.) secondo il quale gli Ebrei erano un Volk radicalmente distaccato dalla propria terra e non avevano neppure una propria lingua, perché lo yiddish è semplicemente una lingua germanica: in altre parole, mancando di una propria lingua e di una connessione con la propria terra, non potevano essere neppure un Volk.

E sì, condivido che il sionismo sia la versione ebraica dell'ideologia del Volk