[HBO] Serie tv sul ciclo della Fondazione di Asimov

boh, io so arrivato al tipo quarto o quinto episodio, non c’entra veramente una sega con gli scritti di asimov.

e come fai a dire che asimov is all in per le azioni individuali scusa? O_o

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Asimov si rivolta nella tomba. :asd:

mmmmmmm

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Cannato thread

Rispondo brevemente.

Asimov era cosciente di due enormi limiti dei suoi primi romanzi.
In Il meglio di Asimov, capitolo Marooned Off Vesta (che è del 1939), riflette sul fatto che all’epoca (scriverà il primo libro della fondazione nel 1941, quindi solo due anni dopo, e il secondo nel 1942 e il terzo nel 1944) i la sua visione delle storie era di eroi che facevano cose.
Le sue parole

I was eighteen years old and had spent all the years I could remember in a city-slum. My vision of strong adventurers bravely facing danger in distant vastnesses was just that-visionary.

La psicostoria non cambia gran che questa visione, da solo un motivo grossomodo razionale per l’esistenza degli eroi: i fattori esterni creano i presupposti perché arrivi una persona che fa “quel che va fatto”. Non c’è fatalismo perché ogni crisi è risolta da un eroe: l’uomo (si, tutti uomini all’inizio ecco il secondo difetto di Asimov) del momento che trova il sistema per superare la crisi, il più delle volte parlando :asd: (terzo difetto, ammesso dallo stesso Asimov).

Tra l’altro la visione dell’eroe che risolve le crisi è tipica della space opera di cui Asimov è uno dei motori trainanti. Infatti quando viene affiancato il suo cognome alla hard-scifi io perdo la calma. Per cortesia, piano con le bestemmie! Il ciclo della fondazione di Asimov, nei suoi primi 4 novelle è assolutamente in linea con la produzione USA fi sci-fi che Campbell promuoveva sulla sua rivista. Non tanto diversa da una Legione dello Spazio o un Planet of Adventure di Vance. Solo con tanto tanto tanto più dialogo e molta meno azione :asd:

E’ tutto li. Nelle sue antologie commenta ogni racconto giustificandosi.

La questione delle donne imho è cruciale perché spiega come mai è opportuno cambiare il sesso a Salvor Hardin: Asimov si rende conto che i suoi racconti sono privi di donne e ci sono due motivi pricipali. Il primo è che lui è un misogino sporcaccione (accusato di molestie da TANTISSIME fan.. era proverbiale il fatto che smanacciasse le donne alle convention) con zero esperienza con donne e il secondo era che Campbell era persino peggio di lui e voleva solo eroi maschi che schiacciavano alieni inferiori.

Detto questo, anche cambiare il sesso di Hardin è stata una buona idea, che corregge alcuni enormi limiti della produzione di Asimov. Alcuni.

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scusami eh, ormai sono passati danni da che ho letto la fondazione, ma il punto non è proprio che questi “eroi” non hanno importanza, perché non fosse stato per “quello specifico eroe” l’avrebbe fatto qualcun altro?

E che c’entra?
Non importa cosa sarebbe successo, importa cosa succede.
La psicostoria non prevede l’azione di un singolo, ma una pressione sociale, un progresso di qualche tipo che crea una crisi e che poi la risolve. Seldon quando compare parla alla platea dicendo che hanno risolto la crisi col commercio, con la religione etc. Non sa chi lo ha fatto o come, se è stata un’idea del parlamento o del sindaco o di chi altro. Ma asimov ci racconta la storia della crisi e guardacaso è sempre un uomo che ha la genialata - spesso ostacolato e non compreso da tutti il che è assurdo se pensi che la psicostoria postula che tutto porta a quella soluzione e che l’azione dei singoli non conta. Però tutti sono contrari tranne uno che poi la spunta e vince :D

beh ovvio che qualcuno deve fare qualcosa, il punto di tutto l’ambaradan è che non conta chi lo fa perché non fosse stato quell’individuo in quel momento sarebbe stato un altro in un altro momento da li a poco. gli individui sono macchine pilotate da forze esterne, sono queste forze esterne che provocano la comparsa degli individui che poi agiscono.

:thinking:

sul fatto della mancanza di donne e del genderbending nella serie, non è quello il problema (e a me la dinastia genetica e lee pace è piaciuta pure come idea, era l’unica cosa bella della serie :asd: ), è appunto il non c’entrare una fava con quanto scritto da asimov. però ammetto anche di averla mollata molto in fretta :asd:

Non so, per me coglie le cose buone della serie e va oltre.
C’è un culto sull’immagine di Asimov che non mi spiego molto :smiley:
Tanto più che lui stesso ha passato anni a giustificare cose scritte per le quali non era più tanto orgoglioso.

c’è la tizia della compagnia dei robot (susan?) e c’è gladia! :asd:

for example?

Ho già fatto tre esempi: il ruolo degli eroi nei suoi libri, il ruolo delle donne, la presenza massiccia di dialoghi e poca azione. Sono difetti visibilissimi in tutta la produzione fino agli anni '70, poi si va migliorando.

Fonte: The early asimov (una raccolta in parte pubblicata in italia come il meglio di asimov: racocnto e commento, racconto e commento); Le Grandi Storie della Fantascienza e Antologia Personale.

pensa che l’ultimo lo considero un pregio :asd:

anche sul ruolo degli eroi non sono sicuro di seguire cosa intendi(eva).

Sfortunatamente non ho il libro sotto mano e la memoria non mi aiuta molto. L’edizione inglese ha un commento più corto. Sintetizzo: Asimov si lamentava della sua visione giovanile e ingenua dei personaggi dei suoi libri che etichetta come eroi (non nel termine narrativo eh) razionali, spesso totalmente privi di emozioni e dubbi, alle prese con problemi da risolvere.
Vedi Hardin, vedi Marrow, vedi Calvin (lei è donna, ma totalmente priva di ogni emozione, al punto da essere “madre” severa e figlicida nel racconto “liar!”.

per fortuna che se ne è reso conto solo molto più tardi allora, perché anche quello separa asimov da tanta altra produzione di narrativa :asd:

Non so che dirti, per me Asimov è un autore interessante, ma sopravvalutato. E questi sono difetti che hanno diminuito molto il valore delle sue opere. Donne assenti, dialoghi a quintalate con zero azione (Steven King is not amused.. altro che show don’t tell… asimov fa dire TUTTO), personaggi piatti, senza emozioni, senza ripensamenti. Solo problemi da affrontare e risolvere, come robot in carne e ossa.

BTW infatti i suoi romanzi migliore IMHO arrivano quando inizia a lasciarsi alle spalle questi difetti e allora cambia musica. Già nei primi anni '50 i personaggi diventano più rotondi. Negli anni '60-70 arrivano le prime donne personaggio principale. Però i romanzi/racconti più famosi ormai li aveva già scritti. La qualità cmq migliora enormemente.

boh, io non ho letto tutto di asimov, a livello di romanzi ho letto giusto un libro della trilogia dei robot, la fondazione, e poi 3-4 raccolte di racconti brevi pubblicati sugli urania (io robot sicuro, gli altri non ricordo).

quello più recente dev’essere sicuramente “Viaggio allucinante”. No, ho controllato, è “Neanche gli dei” che è del 72.

Eh ma il nucleo della fondazione è del 41-44. Nel 72 era già scrittore professionista da quasi 30 anni.

si boh, a me piacciono tutti quanti checché ne dica asimov :dunnasd:

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Evidentemente ti sei fermato a Hober Mallow, visto che gia’ con Lathan Devers viene esplicitato che qualunque cosa avesse fatto lui non sarebbe cambiato nulla (infatti Devers arriva a Trantor ma fallisce miseramente davanti al primo ufficiale che non prende mazzette e deve scappare a gambe levate) e la guerra con l’Impero viene vinta “perche’ cosi’ deve essere”.
Da li’ poi viene introdotta la Seconda Fondazione, che “giustifica” a posteriori le azioni degli eroi precedenti (per esempio Salvor Hardin sarebbe stato “influenzato” dagli insegnamenti di Alurin e da eventuali altri agenti della Seconda Fondazione)

tipo le prime parole con cui inizia Fondazione e Terra sono “Perche’ l’ho fatto?” di un Golan Trevize che si caga in mano per le azioni commesse nel romanzo immediatamente precedente…

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