goteborg

Allora mettiamola su questo piano.
Ricorrere alla violenza per rivendicare una generika pace e' da decerebrati.
Scusate l'intromissione ma proprio 5 minuti fa hanno fatto vedere al telegiornale il filmato di quel ragazzo che era DA SOLO davanti a una decina di sbirri, gli ha tirato un paio di mattoni di porfido (credo fosse porfido) alla cieca. Poi? poi si vedevano questi dieci poliziotti immobili ed e' partito un colpo.Questo ragazzo e' in fin di vita.
Dico, questo filmato l'hanno fatto vedere a Studio Aperto.
il filmato che avrei postato se non lo avessero fatto vedere in tv ..
sparato alle spalle è inconcepibile .. QUESTA E LA LORO FOTTUTA MORALE non si e visto il prima cmq stavano facendo quadrato quando hanno sparato .. e se sei in rotta non fai quadrato .. segno che gli era stato ordinato di sparare
si gli era stato ordinato di sparare e quel poveraccio c'e' andato di mezzo. Magari sara' l'esempio di questi scontri a Goteborg

9mm se ha sparato in corpo ad una persona ha fatto davverob male a farlo
almeno poteva sparargli a una gamba
Ma questo ragazzo davanti a 10 poliziotti si mette a tirare mattoni di porfido?


CI ARRIVI DA SOLO A CAPIRE CHE SE TI ARRIVA UN CUBO DI PIETRA COME TIRAVANO LORO IN TESTA DICI "CIAO CIAO!"????

LO CAPISCI QUESTO????



VACCI TE A FERMARE QUELLE BESTIE!

Mi chiedo solo una cosa...cosa hanno aspettato?

E' ora di finirla con gli assedi alle città!
E' ora di finirla con i negozi distrutti da criminali che dovrebbbero essere messi in prigione!
E' ora di finirla con le pretese di scendere in strada con casco e manganelli e pretendere che la polizia stia serena e tranquilla

E finchè ci sarà gente a difendere l'indifendibile, loro continueranno!
Si perchè scommetto che stamattina in edicola ci saranno stati giornali di parte che dicono "Ragazzo dei CS colpito da un poliziotto mentre raccoglieva margherite nel centro di Goteborg.."

MA SMETTETELA!


IO LO VORREI VEDERE
Nel discorso non si è fatta una differenza basilare: dividere i PACIFISTI del popolo di Seattle e le TESTE DI C**** che erano lì per rompere negozi e bruciare macchine o ferire poliziotti perchè credono che l'anarchia e l'antiglobalizzazione sia questo...non facciamo di tutta l'erba un fascio.
Faranno la fine degli ultra allo stadio.
10 teste di cazzo rovineranno l'immagine di tutto un movimento.
La gente li identifica gia' come un surrogato degli hooligans.


Che si dividano allora!
Che vadano distanti da loro!

Che manifestino in un'altra città! Tanto far casino a Goteborg o farlo a Berlino è la stessa cosa. Pensi che Prodi, Bush e Aznar vengano infastiditi da loro che manifestano? Pensi che non riescano a capirsi dal casino che fanno fuori?


Credo che il discorso sia smuovere le masse (ricordiamo che alla fin fin fin fin fin fine è il popolo che comanda) e non fare casino per non far parlare Bush.
Se poi la gente non capisce che Bush dovrebbe essere rinchiuso in un manicomio...peima gli aerei spia ora il trattato di Kyoto...ci manca solo la 3 guerra mondiale...



Ah si certo, per smovere le masse sono efficaci...le città si svuotano quando arrivano le Cavallette di Seattle
Dalle moltitudini d'Europa in marcia contro l'Impero
e verso Genova (19-21 luglio 2001)

Noi siamo nuovi, ma siamo quelli di sempre. Siamo antichi per il futuro, esercito di disobbedienza le cui storie sono armi, da secoli in marcia su questo continente. Nei nostri stendardi è scritto "dignità". In nome di essa combattiamo chi si vuole padrone di persone, campi, boschi e corsi d'acqua, governa con l'arbitrio, impone l'ordine dell'Impero, immiserisce le comunità.
Siamo i contadini della Jacquerie. I mercenari della Guerra dei Cent'anni razziavano i nostri villaggi, i nobili di Francia ci affamavano. Nell'anno del Signore 1358 ci sollevammo, demolimmo castelli, ci riprendemmo il nostro. Alcuni di noi furono catturati e decapitati. Sentimmo il sangue risalire le narici, ma eravamo in marcia ormai, e non ci siamo più fermati.
Siamo i ciompi di Firenze, popolo minuto di opifici e arti minori. Nell'anno del Signore 1378 un cardatore ci guidò alla rivolta. Prendemmo il Comune, riformammo arti e mestieri. I padroni fuggirono in campagna e di là ci affamarono cingendo d'assedio la città. Dopo due anni di stenti ci sconfissero, restaurarono l'oligarchia, ma il lento contagio dell'esempio non lo potevano fermare.
Siamo i contadini d'Inghilterra che presero le armi contro i nobili per porre fine a gabelle e imposizioni. Nell'anno del Signore 1381 ascoltammo la predicazione di John Ball: "Quando Adamo zappava ed Eva filava / chi era allora il padrone?". Con roncole e forconi muovemmo dall'Essex e dal Kent, occupammo Londra, appiccammo fuochi, saccheggiammo il palazzo dell'Arcivescovo, aprimmo le porte delle prigioni. Per ordine di re Riccardo II° molti di noi salirono al patibolo, ma nulla sarebbe più stato come prima.
Siamo gli hussiti. Siamo i taboriti. Siamo gli artigiani e operai boemi, ribelli al papa, al re e all'imperatore dopo che il rogo consumò Ian Hus. Nell'anno del signore 1419 assaltammo il municipio di Praga, defenestrammo il borgomastro e i consiglieri comunali. Re Venceslao morì di crepacuore. I potenti d'Europa ci mossero guerra, chiamammo alle armi il popolo ceco. Respingemmo ogni invasione, contrattaccando entrammo in Austria, Ungheria, Brandeburgo, Sassonia, Franconia, Palatinato... Il cuore di un continente nelle nostre mani. Abolimmo il servaggio e le decime. Ci sconfissero trent'anni di guerre e crociate.
Siamo i trentaquattromila che risposero all'appello di Hans il pifferaio. Nell'anno del Signore 1476, la Madonna di Niklashausen si rivelò ad Hans e disse: "Niente più re né principi. Niente più papato né clero. Niente più tasse né decime. I campi, le foreste e i corsi d'acqua saranno di tutti. Tutti saranno fratelli e nessuno possederà più del suo vicino." Arrivammo il giorno di S. Margherita, una candela in una mano e una picca nell'altra. La Santa Vergine ci avrebbe detto cosa fare. Ma i cavalieri del Vescovo catturarono Hans, poi ci attaccarono e sconfissero. Hans bruciò sul rogo. Non così le parole della Vergine.
Siamo quelli dello Scarpone, salariati e contadini d'Alsazia che, nell'anno del Signore 1493, cospirarono per giustiziare gli usurai e cancellare i debiti, espropriare le ricchezze dei monasteri, ridurre lo stipendio dei preti, abolire la confessione, sostituire al Tribunale Imperiale giudici di villaggio eletti dal popolo. Il giorno della Santa Pasqua attaccammo la fortezza di Schlettstadt, ma fummo sconfitti, e molti di noi impiccati o mutilati ed esposti al dileggio delle genti. Ma quanti di noi proseguirono la marcia portarono lo Scarpone in tutta la Germania. Dopo anni di repressione e riorganizzazione, nell'anno del Signore 1513 lo Scarpone insorse a Friburgo. La marcia non si fermava, né lo Scarpone ha più smesso di battere il suolo.
Siamo il Povero Konrad, contadini di Svevia che si ribellarono alle tasse su vino, carne e pane, nell'anno del Signore 1514. In cinquemila minacciammo di conquistare Schorndorf, nella valle di Rems. Il duca Ulderico promise di abolire le nuove tasse e ascoltare le lagnanze dei contadini, ma voleva solo prendere tempo. La rivolta si estese a tutta la Svevia. Mandammo delegati alla Dieta di Stoccarda, che accolse le nostre proposte, ordinando che Ulderico fosse affiancato da un consiglio di cavalieri, borghesi e contadini, e che i beni dei monasteri fossero espropriati e dati alla comunità. Ulderico convocò un'altra Dieta a Tubinga, si rivolse agli altri principi e radunò una grande armata. Gli ci volle del bello e del buono per espugnare la valle di Rems: assediò e affamò il Povero Konrad sul monte Koppel, depredò i villaggi, arrestò sedicimila contadini, sedici ebbero recisa la testa, gli altri li condannò a pagare forti ammende. Ma il Povero Konrad ancora si solleva.
Siamo i contadini d'Ungheria che, adunatisi per la crociata contro il Turco, decisero invece di muover guerra ai signori, nell'anno del Signore 1514. Sessantamila uomini in armi, guidati dal comandante Dozsa, portarono l'insurrezione in tutto il paese. L'esercito dei nobili ci accerchiò a Czanad, dov'era nata una repubblica di eguali. Ci presero dopo due mesi d'assedio. Dozsa fu arrostito su un trono rovente, i suoi luogotenenti costretti a mangiarne le carni per aver salva la vita. Migliaia di contadini furono impalati o impiccati. La strage e quell'empia eucarestia deviarono ma non fermarono la marcia.
Siamo l'esercito dei contadini e dei minatori di Thomas Muentzer. Nell'anno del Signore 1524, al grido di: "Tutte le cose sono comuni!" dichiarammo guerra all'ordine del mondo, i nostri Dodici Articoli fecero tremare i potenti d'Europa. Conquistammo le città, scaldammo i cuori delle genti. I lanzichenecchi ci sterminarono in Turingia, Muentzer fu straziato dal boia, ma chi poteva più negarlo? Ciò che apparteneva alla terra, alla terra sarebbe tornato.
Siamo i lavoranti e contadini senza podere che nell'anno del Signore 1649, a Walton-on-Thames, Surrey, occuparono la terra comune e presero a sarchiarla e seminarla. "Diggers", ci chiamarono. "Zappatori". Volevamo vivere insieme, mettere in comune i frutti della terra. Più volte i proprietari terrieri istigarono contro di noi folle inferocite. Villici e soldati ci assalirono e rovinarono il raccolto. Quando tagliammo la legna nel bosco del demanio, i signori ci denunciarono. Dicevano che avevamo violato le loro proprietà. Ci spostammo a Cobham Manor, costruimmo case e seminammo grano. La cavalleria ci aggredì, distrusse le case, calpestò il grano. Ricostruimmo, riseminammo. Altri come noi si erano riuniti in Kent e in Northamptonshire. Una folla in tumulto li allontanò. La legge ci scacciò, non esitammo a rimetterci in cammino.
Siamo i servi, i lavoranti, i minatori, gli evasi e i disertori che si unirono ai cosacchi di Pugaciov, per rovesciare gli autocrati di Russia e abolire il servaggio. Nell'anno del Signore 1774 ci impadronimmo di roccaforti, espropriammo ricchezze e dagli Urali ci dirigemmo verso Mosca. Pugaciov fu catturato, ma il seme avrebbe dato frutti.
Siamo l'esercito del generale Ludd. Scacciarono i nostri padri dalle terre su cui vivevano, noi fummo operai tessitori, poi arrivò l'arnese, il telaio meccanico... Nell'anno del Signore 1811, nelle campagne d'Inghilterra, per tre mesi colpimmo fabbriche, distruggemmo telai, ci prendemmo gioco di guardie e conestabili. Il governo ci mandò contro decine di migliaia di soldati e civili in armi. Una legge infame stabilì che le macchine contavano più delle persone, e chi le distruggeva andava impiccato. Lord Byron ammonì: "Non c'è abbastanza sangue nel vostro codice penale, che se ne deve versare altro perché salga in cielo e testimoni contro di voi? Come applicherete questa legge? Chiuderete un intero paese nelle sue prigioni? Alzerete una forca in ogni campo e appenderete uomini come spaventacorvi? O semplicemente attuerete uno sterminio?... Sono questi i rimedi per una popolazione affamata e disperata?". Scatenammo la rivolta generale, ma eravamo provati, denutriti. Chi non penzolò col cappio al collo fu portato in Australia. Ma il generale Ludd cavalca ancora di notte, al limitare dei campi, e ancora raduna le armate.
Siamo le moltitudini operaie del Cambridgeshire, agli ordini del Capitano Swing, nell'anno del Signore 1830. Contro leggi tiranniche ci ammutinammo, incendiammo fienili, sfasciammo macchinari, minacciammo i padroni, attaccammo i posti di polizia, giustiziammo i delatori. Fummo avviati al patibolo, ma la chiamata del Capitano Swing serrava le file di un esercito più grande. La polvere sollevata dal suo incedere si posava sulle giubbe degli sbirri e sulle toghe dei giudici. Ci attendevano centocinquant'anni di assalto al cielo.
Siamo i tessitori di Slesia che si ribellarono nell'anno 1844, gli stampatori di cotonate che quello stesso anno infiammarono la Boemia, gli insorti proletari dell'anno di grazia 1848, gli spettri che tormentarono le notti dei papi e degli zar, dei padroni e dei loro lacchè. Siamo quelli di Parigi, anno di grazia 1871. Abbiamo attraversato il secolo della follia e delle vendette, e proseguiamo la marcia.
Loro si dicono nuovi, si battezzano con sigle esoteriche: G8, FMI, WB, WTO, NAFTA, FTAA... Ma non ci ingannano, sono quelli di sempre: gli écorcheurs che razziarono i nostri villaggi, gli oligarchi che si ripresero Firenze, la corte dell'imperatore Sigismondo che attirò Ian Hus con l'inganno, la Dieta di Tubinga che obbedì a Ulderico e annullò le conquiste del Povero Konrad, i principi che mandarono i lanzichenecchi a Frankenhausen, gli empii che arrostirono Dozsa, i proprietari terrieri che tormentarono gli Zappatori, gli autocrati che vinsero Pugaciov, il governo contro cui tuonò Byron, il vecchio mondo che vanificò i nostri assalti e sfasciò ogni scala per il cielo. Oggi hanno un nuovo impero, su tutto l'orbe impongono nuove servitù della gleba, si pretendono padroni della Terra e del Mare. Contro di loro, ancora una volta, noi moltitudini ci solleviamo.


Genova.
Penisola italica.
19, 20 e 21 luglio
di un anno che non è più di alcun Signore. www.tutebianche.org
BLA BLA BLA BLA BLA BLA BLA BLA BLA!!!
I liberatori del nuovo mondo, i superman che difendono i deboli!!
Si può sapere chi vi ha votato al unanimità per rappresentare la nostra liberta eh, ah e che bei rappresentati poi, nonce che dire?
Tutte chiacchiere e fumo siete, bambocci ridicoli, quelli che davvero voglion fare qualcosa non stanno in quei cortei ne blaterano simili stronzate!!!
scusate ma secondo voi si sarebbe data cosi' tanta importanza ai dimostranti se non ci fossero stati disordini?
Quest'inverno sono andato a Milano, dove ho conosciuto un ufficiale in pensione (ex-colonnello) dell'Arma dei Carabinieri.

Un tipo coi controcoglioni sotto (non x altro ex-allievo della Nunziatella), che portandomi in giro x Milano, ha colto l'occasione x mostrarci i luoghi degli scontri tremendi tra i sessantottini e le Forze dell'Ordine.

Testimonianza più che mai preziosa di quegli anni, che non ho vissuto direttamente: clima di completo sovvertimento dell'ordine, guerriglia urbana.
La gente era rintanata a porte serrate nelle case, mentre fuori si scatenava una vera e propria guerra civile, contro una massa informe di persone indottrinate e illuse dagli slogan di pochissimi, prendevano le armi contro i difensori della nazione.

E' stato terribile avere le mani legate e pochissima libertà d'azione in quella situazione così delicata: se fanno danni i "manifestanti" (!) non c'è niente di scandaloso; se un tutore dell'ordine si difende da un criminale sparando, si scatena un vespaio di polemiche.

Anche quel colonnello, all'epoca giovane tenente uscito dall'Accademia da qualche anno, si trovava nell'impossibilità pratica di compiere il suo dovere, e di fronte alle cariche che compivano sui suoi uomini, egli non poté evitare che questi rispondessero coi lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo...

Qui si tratta della violenza che già esplode, ma in realtà anche la perniciosa propaganda di idee sovversive e rivoluzionarie si deve con ogni mezzo sopprimere.
Quel Pulcinella incazzato, con la maschera anti-gas sotto il naso aquilino, con il manganello al posto del suo bastone, scelto come simbolo dell'Anti-Global Forum a Napoli, è il simbolo di una vera e propria

istigazione a delinquere!

La violenza di chi non si rende conto della gravità delle proprie azioni deve essere degnamente punita. Tuttavia, è altrettanto importante controllare la diffusione di "idee" che sono contro la legge dello Stato e contro la comune moralità: qui si tratta di organizzazione a delinquere, istigazione al reato, violenza a pubblico ufficiale, danni e violazioni di proprietà privata...

...il tutto spacciato x una "giusta lotta" da sostenere con coraggio x il trionfo di "ideali di libertà" (o forse di delinquenza), o di liberazione dell'umanità dai loro "padroni" (ma di chi vi sentite schiavi? Secondo me di chi vuole strumentalizzarvi x scopi che ignorate).

A questo punto, dove la realtà ha superato di gran lunga ogni più tragica previsione, dove ogni politica di liberalismo si è rivelata fallimentare, tanto vale ripristinare la linea dura contro questi criminali.
Davanti ad una carica di cavalleria, qualcuno ripenserà ai propri "ideali", anche se i veri capi e organizzatori si troveranno ben lontani dalle prime linee...
dal forum di www.tutebianche.org

LA REALTÀ ROVESCIATA

Quando il governo italiano sgancia bombe all’uranio impoverito a duecento chilometri da qui, il gesto viene archiviato come un’operazione “umanitaria”. Quando alcune centinaia di cristi in tuta bianca avanzano con delle camere d’aria contro la polizia si aprono intensi dibattiti sull’uso della violenza e i suoi rischi.

Quando la multinazionale McDonald’s disbosca intere aree dell’America Centrale per trasformarle in pascoli per turbo-mucche che diventeranno hamburger, quando licenzia i propri dipendenti perché si fermano a bere un bicchiere d’acqua, quando precarizza e desindacalizza i lavoratori in tutto il mondo, otteniamo al massimo qualche naso storto e scandalizzato. Quando quattro teste calde spaccano le vetrine di un fast-food, diventano dei pericoli pubblici, in grado di gettare nel panico un’intera città.

Quando la “pericolosa” armata delle tute bianche dichiara metaforicamente guerra alla NATO, alla CIA e all’Esercito Italiano, si sprecano le facce corrucciate di commentatori e pennivendoli; e questo mentre Genova viene realmente militarizzata, isolata dal resto del mondo per una settimana, posta di fatto sotto occupazione militare.

A Genova si incontrano i tutori delle scelte di cui sopra, e di molte altre, anche peggiori, che ipotecano il futuro del pianeta e le nostre vite.
Fame, guerra, cibi transgenici, distruzione ambientale, sono in buona parte i risultati delle politiche (attive e passive) dei paesi più potenti del mondo.
La domanda che sorge spontanea è: fino a quando potremo concederci il lusso di ciurlare in questa situazione grottesca, rifiutandoci di dare alle cose il loro peso reale?

A un’opinione pubblica decente, che non basasse i propri giudizi soltanto sulle cazzate giornalistiche e sui discorsi da bar, dovrebbe risultare evidente che avanzare con protezioni e marchingegni rudimentali contro le forze dell’ordine (armate di manganelli, idranti, fucili e furgoni blindati) non può essere in alcun modo paragonato a un’azione di “guerra”. Non è nemmeno “violenza” in senso stretto, se si pensa che oggi i poliziotti sono bardati come robocop dalla testa ai piedi e per essere anche solo scalfiti dovrebbero essere attaccati con vere e proprie armi.

Mettiamoci il cuore in pace: in una manifestazione di decine, se non centinaia, di migliaia di persone che giungeranno da tutto il mondo è impossibile prevedere tutto. Proprio perché noi non siamo un esercito (se non, al massimo, di sognatori, come ci piace definirci). Il rischio che ci siano degli spaccavetrine, degli imbecilli con i bastoni che vogliono misurare il proprio livello di testosterone con la polizia, o dei lanciatori di molotov, non è in alcun modo cancellabile. L’unica prevenzione che possiamo adottare è impedire a costoro di accorparsi agli spezzoni che hanno scelto altre pratiche. Ossia vigilare collettivamente affinché i dementi non pretendano di coinvolgerci in pratiche che non condividiamo e che possono mettere a rischio l’efficacia delle nostre azioni.

Nemmeno l’impatto mediatico di costoro è arginabile: è chiaro che i tg sono pronti a dare il più ampio spazio a questi coglioni, anche se fossero soltanto cento su centomila. Ed è chiaro che questo ci danneggia. Ma non possiamo rimanere inchiodati a questa preoccupazione. Anche perché, a fronte delle violenze del G8 c’è ben altro di cui preoccuparsi.

Tanto per dirne una: lo sapete perché la Russia è entrata a far parte del gruppo dei Grandi? Non certo perché è una potenza economica, l’economia russa fa acqua da tutte le parti ed è ormai in mano alla mafia. E’ perché la Russia è ancora una superpotenza militare, avendo gli arsenali atomici. Quindi ha diritto di sedere al tavolo dei grandi. E ricordiamo tutti come il governo russo ha utilizzato la propria potenza militare contro i ceceni...

Farsi vincere dalla paranoia per una minoranza di cretini ancorati a un immaginario barricadero novecentesco sarebbe fare il gioco dei mass media e del governo italiano, che vogliono terrorizzare la gente per non farla andare a Genova.

Noi siamo più forti dei lanciatori di molotov. Se non credessimo in questo, allora avrebbero ragione i velinari di regime: faremmo davvero meglio a stare a casa.
Vorrei portare la mia di testimonianza Cochise.
C'è stato un periodo in cui manifestavano spesso i gruppi di disoccupati organizzati.
Quando facevano una manifestazione c'era un gruppo di loro che rovesciava sempre cassonetti, scriveva con le bombolette sui negozi, ecc.
La polizia non ha fatto nulla sul momento.
Due giorni dopo sai cos'è successo? Hanno arrestato quelli che scassavano tutto, costringendoli a ripagare i danni.
Questo significa essere civili.
E voglio dire solo questo, perchè ora come ora mi scoccio. Certo che hanno fatto perdere la pazienza anche agli svedesi, sono proprio alla frutta!
Bla bla bla bla
Ipocrisia portami via.
Era da tempo ke nn leggevo un insieme cosi vasto e vario di nefandezze.
Per la serie "se andiamo a genova muniti di bastoni caski camere d'aria e cubetti di porfido,e' solo per andare a giokare sulla spiaggi "
A cosa a guardia e ladri?
Ke gente ke gente
Complimenti pero gaggio ,sei veramente folkloristiko

Hola