gli "arancioni"




Eri tu che dicevi che Ingroia era uno stalinista


e lo rivendico apertamente, ti stupirebbe sapere quanto terreno di contatto c'è fra stalinisti e fascisti .

http://it.wikipedia.org/wiki/Terza_Posizione
Non importava il link a wiki, lo sapevo già

Contesto solo la tua posizione radicale nel sostenere l'estremismo comunista in ingroia. Sono argomenti che usa il nano, di solito. Vedi tu
no aspe forse non ci intendiamo. per me stalinista =/= comunista non è una questione di estremismo o meno e che, uno stalinista e un personaggio che fra ordine ed eguaglianza preferisce il primo a casa mia non è poi cosi distante da un fascista ...
Frase già sentita dai trotskisti del PCL.


Ordine ed uguaglianza, dovrebbero essere sinonimi in un paese serio.

L'uguaglianza ostacola il disordine.

L'ordine impedisce ai più furbi di creare diseguaglianza.

Questo secondo la mia ignoranza.


aspe che allora mi autoinfoibo
Io sono rimasto ai tempi della libertà come valore assoluto. Le società libere godono di un certo livello di uguaglianza, la ricerca della seconda a scapito della prima invece produce un livellamento verso il basso (http://en.wikipedia.org/wiki/Tall_poppy_syndrome).
L'equita' (uguaglianza nelle chances) pero' e' una questione differente.
Concordo, io mi accontenterei di una società che ricerchi la fairness Rawlsiana.
Dai cazzo, ma leggetevi "le scienze" di questo mese, che ci sono due articoli stupendi nel merito.

Uno è l'editoriale di Cattaneo, poi c'è un altro articolo stupendo che parte da Arrow sino alle dittature.

Basta, leggere solo libero e il giornale, dai !!!


dipende, c'è sempre l equivoco volutamente mai chiarito di uguaglianza liberale vs eguaglianza sostanziale.

in primis: in assenza di eguaglianza sostanziale l'eguaglianza formale serve solo come giustificazione delle diseguaglianze esistenti.

in secundis: non è vero che c'è un feedback biunivoco fra i due termini o meglio, va specificato. l uguaglianza sostanziale produce ordine ma non viceversa.

per quanto riguarda l'uguaglianza formale non esiste nemmeno il rapporto ordine---> eguaglianza. lo so che da italiani colti e frustrati abbiamo il feticismo dell'antifurbo. ma la realta è che un determinato ordine sociale esiste per difendere e riprodurre delle diseguaglianze, furbi o non furbi.
e perfettamente possibile, anzi direi che succede continuamente in tutte le liberaldemocrazie che, in una situaizone di stato di diritto, rispettando tutte le leggi si generi ulteriore diseguaglianza,poiche, ti sorprenderà, ma la legge non è neutra ma difende gli interessi dei piu forti.


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Dipende...uguaglianza delle chances(ammesso e non concesso che questa non sia l'ennesima utopia,visto che è impossibile livellare i miliardi di fattori esterni che rendono ogni persona unica) per fare cosa?

Se "equità" vuol dire dare al nero o all'omosessuale o alla donna o al povero le stesse possibilità del ricco bianco etero di primeggiare nel sistema attuale ma l'end game rimane sempre avere 10 che lavorano per 1 bhè...allora non sono interessato all'equità ...insomma non mi importa nulla se "L'UNO" è il figlio di papà o l'orfana nativa pellerossa se poi il costo è l'avere un sistema che ritengo ingiusto per altri motivi.


Il problema è che il successo materiale non è poi così direttamente linkato con i "meriti"(qualsiasi cosa questa voglia dire) di una persona.

E comunque,almeno nella moderna società,è molto più facile che la Tall poppy syndrome(specialmente nelle società di cultura anglosassone,qua in europa fortunatamente meno) abbia come target lo scienziato,l'insegnante di scuola superiore o il filosofo piuttosto che lo sportivo,il presentatore tv o il grosso capitalista.


ma anche se fosse, (e stiamo parlando di anettotica pura) se il contraltare fosse una maggior diffusione del benesseremateriale, sarebbe poi cosi male ?
Anche ammettendo l'esistenza di una società che senza libertà possa produrre benessere e non livellare verso il basso sarei contrario.


Benjamin Franklin


Forse si potrebbe ottenere meno iniquita', ma forse perche' si restringerebbe semplicemente la quantita' di benessere assoluto.

Io credo che una societa' che non premia i migliori sia una societa' senza futuro.
Ho appena visto Ingroia alla trasmissione "Leader" dell'Annunziata. A parte la conduzione abbastanza scandalosa della diretta (Lucia Annunziata ha invitato Sallusti e non riusciva a tenere a bada gli ospiti), è uscito fuori il vero Ingroia...
In varie occasioni dove vi sono state domande un tantinello più scomode, s'è inalberato mostrando fastidio, alzando pesantemente la voce, dicendo cose come "lei parla di cose che non conosce" e liquidando con gesti di mano (verso una che gli contestava il suo parere espresso verso la Corte Costituzionale). Ha archiviato con arrampicate sugli specchi coloro che gli hanno rinfacciato l'abbandono delle inchieste, e/o altri fatti, come una donna del movimento delle agende rosse, commossasi durante l'intervista, con parole che lasciavano trasparire un affetto molto al di là dell'amicizia. Insomma una di quelle che avevano organizzato le scorte civiche nei momenti nel quale il magistrato era isolato.
Un riassunto di trasmissione che non evidenzia bene ciò che è accaduto (ma per quello esistono le registrazioni), comunque, se fino a qualche ora fa come persona non mi piaceva granchè, adesso proprio zero.

Il resto dei candidati? Da una parte un riciclo di vecchi politici (come fa l'IDV), e dall'altra parte la fiera delle candidature di immagine e degli slogan: mentre guardavo la tv, ogni tanto mi giravo verso mio padre con lo sguardo di Maccio Capatonda e gli facevo: "noi siamo contro il sale nella minestraaaa!!!
Ingroia...

Ma che cazzo rido. Ha gia' riciclato i compagni Turigliatto e Rossi?