gli "arancioni"

ah bene mi sa che pure a sto giro voto Thomas muntzer


buona visione, mi sembra abbastanza chiaro quello che afferma
Io invece mi sento in vena di polemizzare... Non solo su Ingroia, ma anche sulla costituzione.

Se domani decidessi di accettare una offerta di lavoro da una azienda diversa da quella attuale, dovrei dare le dimissioni, con 30 gg di preavviso, ed andarmene. Tra un anno, supponendo per ipotesi che la nuova azienda vada male, NON potrei tornare.
Per un principio basilare: la responsabilità delle proprie scelte. Te ne sei andato, e quindi qui non torni (o almeno, se farti tornare o meno lo decido io).

Se invece di andare a lavorare per un'altra azienda andassi a far carriera politica però, magicamente, ecco che entra in ballo l' art. 31 dello statuto dei lavoratori con una parolina favolosa: aspettativa.

Il posto viene tenuto "in caldo" all'infinito.

Questa fantasmagorica istituzione permette di NON PAGARE le conseguenze delle proprie scelte. Tanto se va male di qua c'è sempre la sedia garantita di là. Ha permesso che qualche genio rimbalzasse tipo pallina da ping pong tra magistratura e parlamento, in disprezzo totale di qualsiasi principio di separazione dei poteri (ah, ma per fortuna che c'è la SACRA costituzione, la migliore del mondo, a vigilare).

Ingroia è solo l'ultimo della lista.


Teoricamente l l'aspettativa serve a dare la possibilità a chiunque di candidarsi. Se così non fosse potrebbero candidarsi solo i liberi professionisti , gli unici in grado di sopravvivere al post candidatura
Ho letto di sfuggita da qualche parte (non so seguendo molto le vicissitudini di questo movimento) che in realtà Ingroia ha dovuto incassare il dietro-front di alcuni personaggi "di spicco" della società civile che prima, lo appoggiavano.
Partono bene insomma.


si diversi professori di alcuni movimenti civili si sono tirati indietro perchè non vogliono fare i portatori di acqua di di pietro e di altre scorie del comunismo come Ferrero e Diliberto.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/05/ingroia-prepara-lista-che-perde-professori/461730/

lo stesso bertinotti prima entusiasta ha adesso bollato l'iniziativa come deludente

http://www.huffingtonpost.it/fausto-bertinotti/lista-ingroia-unoccasione_b_2396636.html?utm_hp_ref=italy
imho mai si vide caso piu femomenale di isteresi cadaverica a sinistra ...
Che poi......Ferrero che va con Ingroia.
Un Magistrato quasi paradossale, nel mondo fatato di Ferrero
almeno il programma andrebbe postato però:


Spoiler

10 punti programmatici minimi irrinunciabili

1. Sì a un’Europa dei cittadini, alla rinegoziazione del debito pubblico e delle normative europee al riguardo attraverso una alleanza dei Paesi mediterranei oggi devastati dalla crisi e a un progetto di riconversione di ampi settori dell’economia in grado di rilanciare l’occupazione con migliaia di piccole opere di evidente e immediata utilità collettiva. No all’Europa delle banche e dei banchieri e delle politiche recessive in atto.

2. Sì a un grande progetto di riconversione ecologica dell’economia e di riassetto del territorio nazionale e dei suoi usi per garantire la sicurezza dei cittadini e la riduzione del consumo di suoli agricoli. No alle grandi opere (dal Tav Torino-Lione al Ponte sullo stretto e al proliferare di autostrade e raccordi) inutili, dannose all’ambiente e alla salute ed economicamente insostenibili.

3. No a contrazione del lavoro e al precariato e alla riduzione di fatto dei salari e delle pensioni. Sì al ripristino delle tutele del lavoro e dei lavoratori cancellate dai Governi Berlusconi e Monti (anche con sostegno ai referendum) e alla sperimentazione di modalità di creazione diretta di occupazione, anche in ambito locale, all’introduzione di un reddito di cittadinanza, al potenziamento degli interventi a sostegno delle fasce più deboli e dei presidi dello stato sociale (nella prospettiva di un welfare dei diritti e non di forme di assistenzialismo caritatevole).

4. No agli attuali costi fuori controllo della politica e alla rappresentanza come mestiere. Sì alla autonomizzazione della politica dal denaro, all’abbattimento dei relativi costi, alla previsione di un tetto massimo per i compensi pubblici e privati, all’azzeramento delle indennità aggiuntive della retribuzione per ogni titolare di funzioni pubbliche.

5. Si a un’imposizione fiscale più incisiva sui redditi elevati, sui patrimoni e sulle rendite finanziarie (con estensione alle proprietà ecclesiastiche). No ad aumenti delle imposte indirette e a inasprimenti della fiscalità nei confronti dei redditi medio-bassi.

6. Sì a un’azione di ripristino della legalità, di contrasto della criminalità organizzata, dell’evasione fiscale e della corruzione con recupero di risorse da destinare a un welfare potenziato e risanato dal clientelismo. No alle politiche dei condoni e alle leggi ad personam.

7. No a tutte le operazioni di guerra e drastica riduzione delle spese militari. Sì alla destinazione dei corrispondenti risparmi e di risorse adeguate a sanità, scuola pubblica, ricerca e innovazione (nella convinzione che sapere e istruzione sono prerequisito della democrazia e intervento strategico).

8. Sì a politiche di valorizzazione dei beni comuni e a forme di sostegno e promozione delle esperienze di economie di cooperazione e solidarietà. No allo svuotamento di fatto dei referendum del 2011 e alla vendita ai privati dei servizi pubblici locali.

9. No ad ogni forma di discriminazione e di razzismo (e alle leggi che ne sono espressione, a cominciare dalla Bossi-Fini). Sì al pieno riconoscimento dei diritti civili degli individui e delle coppie a prescindere dal genere, a una cultura delle differenze, a politiche migratorie accoglienti e all’accesso alla cittadinanza per tutti i nati in Italia.

10. Sì a una riforma democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo che ne spezzi l’attuale subordinazione al potere economico-finanziario. No al conflitto di interessi e alla concentrazione dell’informazione.




leggendolo non mi pare cosi male, anzi...
Ingroia e soci non potevano che partorire un abominio. Questi rivoluzionari 10 punti dimostrano l'inettitudine assoluta di questo movimento destinato al fallimento ancor prima di nascere.


si per la semplice ragione che rivoluzione civile o come diamine si chiama si è trasformato nella riserva di caccia privata di ferrero, Di Pietro ed altri esponenti di punta del partito della sfiga.
a mio avviso gallino (persona a cui va tutta la mia stima e politicamente e accademicamente) ha fatto benissimo a chiamarsi fuori. al suo posto avrei fatto una bella conferenza stampa in cui dicevo."scusate ferrero mi ha scippato il partito, non votateli grazie"

per carità bello è bello ma non è il programma il problema il problema è in parte lo stesso ingroia che, da vecchio stalinista qual'è pensa di risolvere tutto con le manette. ma su sta roba ci possiamo pure passar sopra, cosi come turandoci nove nasi e sedici buchi del culo possiamo passar sopra alle dichiarazioni pro massacratori della diaz (perche pretendere che un magistrato sia qualcosa di diverso da un nemico di classe è alquanto ingenuo).
quello su cui non si può passare sopra è il subappalto elettorale a ferrero, un personaggi odi uno squallore piu unico che raro, dotato di un incapacità sinceramente fuori dal comune , imbullonato alla sua poltroncina virtuale e per questo profondamente ostile a qualsiasiforma di rinnovamento a sinistra.

con questa uscita si è giocato il mio (ipotetico) voto, a sto punto credo che andrò al mare (cit)
Su Ferrero sono d'accordo con te, sul resto credo che la tua analisi sia un pò semplicistica.


Incoerenza.
Ma anche un insulto ai simboli che indossava come moda.


argomenta che ci scappa fuori una discussione interessante ...
http://www.libera.tv/videos/4102/di-pietro-al-pd---alleanza-dopo-le-elezioni

annamo bene annamo ....
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/01/17/news/borsellino_abbandona_ingroia_volevano_solo_la_mia_candidatura-50716254/?ref=HRER2-1

salvatore borsellino scarica il partito di ingroia, si è reso conto che volevano solo il suo volto per far arraffare voti ai soliti noti
aspe. li pèero ce pure da dire che la ragione del contendere è io volevo i miei candidati della "società civile" (leggasi i MIEI militanti ) e tu ci hai messo i tuoi. onestamente si tratta di due cani che si litigano l'osso.

che poi ingroia sia l ennesimo tentativo di trasformismo straccione sono d'accordo al 2000%
si candidano un ex fascista in sicilia come capolista al senato.


http://discaricapolitica.wordpress.com/2013/01/17/un-ex-fascista-capolista-al-senato-in-sicilia-e-bufera-sulla-lista-ingroia/

questa le supera veramente tutte...
beh si, la sintesi è che borsellino voleva mettere i suoi, i partiti vecchio stampo volevano usare la faccia di borsellino per far salire i propri

un movimento di gente che appena passano le elezioni torneranno ad essere ognuno per conto suo, poco ma sicuro.