Giorno del ricordo

Oggi ricorre il giorno del ricordo dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata.

Un ricordo osteggiato per motivi politici, sponsorizzato per motivi politici e che dovrebbe invece essere condiviso, poiché non fu l’ideale politico la discriminante per i massacri inflitti dai partigiani jugoslavi agli italiani, ma appunto l’essere italiani.

Un ricordo che dovrebbe rendere tutti consapevoli di cosa fu quell’esodo e di come furono trattati gli esuli.

Ancora oggi qualcuno nega o sminuisce questi eventi, aggiungendo vergogna alla vergogna.

Ma sti giorni è un topic epico dietro l’altro

La violenza piace a tutti, tutti la praticano, e si puntano il dito contro reciprocamente a vicenza

Non comprendo :mumble:

Ma anche a Padova non scherzano un cazzo.

Mi fa specie questa ilarità, è evidente che mi mancano uno o più pezzi :dunno:

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Doppia colazione oggi

Be’ se questa è la tua idea, magari linka qualcosa che supporti la tua tesi, o quantomeno non linkare roba che dica espressamente l’opposto.
Dalla wiki da te citata:
“Anche in questo caso la ricerca storica ne ha rilevato l’inconsistenza, non essendosi mai potuto dimostrare che le stragi avessero come obiettivo una “pulizia etnica” degli italiani.”.

Poco da ironizzare considerando quanta gente ci ha lasciato la vita in quell’occasione, penso sia piuttosto sterile commemorare la vittime senza però valutare perché si sia arrivati a circostanze tanto drammatiche; alla fin fine la minoranza italiana locale fu motivo scatenante giustificativo dell’irredentismo italiano per quei territori, fin da dopo la fine dalla Prima Guerra Mondiale soggetti a rielaborazione del tessuto sociale ed in ogni caso l’Italia fu paese aggressore ed occupante della Jugoslavia stessa, e non nei termini più benevoli, per usare un eufemismo. Una pagina di storia, tra le tante, ignorate in Italia.

Chiaro, quando si eseguono degli eccidi e delle prevaricazioni nei confronti di inermi non ci si copre mai di gloria, e neppure di giustizia o di ragione, per forte sia l’impulso, ma nel re-inquadramento etnico generale post-Seconda Guerra Mondiale nei paesi del Fronte Orientale ha una sua perversa logica.

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non cito wiki per fare propaganda di ciò che penso io, ma perchè è la fonte d’informazione più diffusa al mondo utile per avere almeno un’infarinata sull’argomento e mi pareva cosa sensata riportarla qui

comunque cita il paragrafo intero:

La tesi del genocidio nazionale

Speculare alla tesi precedente, è la tesi del “genocidio nazionale” degli italiani, secondo cui gli italiani furono perseguitati in quanto tali (“colpevoli solo di essere italiani”), nel tentativo di distruggerne la presenza[96]. Tale tesi, sviluppatasi sulla base della percezione dei protagonisti del tempo, si è andata via via cristallizzando, anche a causa dell’assenza di ricerca storica, divenendo così una convinzione difficile da superare.

Anche in questo caso la ricerca storica ne ha rilevato l’inconsistenza, non essendosi mai potuto dimostrare che le stragi avessero come obiettivo una “pulizia etnica” degli italiani. Il numero delle vittime, pur elevato, è infatti lontano dalla dimensioni di un genocidio; inoltre la repressione jugoslava del 1945 ebbe sicuramente finalità intimidatorie nei confronti dell’intera comunità italiana, tuttavia queste sono da collegare non tanto a un progetto di espulsione (che prese effettivamente corpo solo negli anni successivi), quanto alla volontà di far comprendere nel modo più drastico agli italiani, che sarebbero potuti sopravvivere nella nuova Jugoslavia, solo se avessero accettato il nuovo regime, assieme a tutti i suoi obiettivi di ordine politico, nazionale e sociale[96].

Tale tesi è tuttora popolare nell’ambiente degli esuli e, presentandosi a facili strumentalizzazioni politiche, in talune frange della destra italiana.

quindi la confutazione della tesi si basa sul numero di morti dato che “Il numero delle vittime, pur elevato, è infatti lontano dalla dimensioni di un genocidio” e perchè nessuno è stato mai sentito urlare “ammazzate gli italiani”, ma posso accettare il dubbio poichè io ovviamente non sono un custode della verità

però non sono convintissimo da questo periodo “la repressione jugoslava del 1945 ebbe sicuramente finalità intimidatorie nei confronti dell’intera comunità italiana, tuttavia queste sono da collegare non tanto a un progetto di espulsione (che prese effettivamente corpo solo negli anni successivi), quanto alla volontà di far comprendere nel modo più drastico agli italiani, che sarebbero potuti sopravvivere nella nuova Jugoslavia, solo se avessero accettato il nuovo regime, assieme a tutti i suoi obiettivi di ordine politico, nazionale e sociale”, quindi o fai come dico io o te ne vai o muori…non è un progetto di espulsione?

che non è poi lontano da quello che fece Roatta proprio nei territori occupati

Barbero è un grandissimo storico, un vero gigante, e sono d’accordo con lui per ciò che si intende ricerca storica

però trovo anche incredibilmente fazioso che proprio per questa commemorazione sia pieno di “se” e “ma”

Chi quando e dove per cortesia.

concordo e avrei compreso azioni unicamente contro colonne militari o alti funzionari statali, cosa che però non è accaduta

al volo, riporto la sempreverde wikipedia

e un articolo di ieri dove ci si accomoda la memoria di ieri per colpire chi governa oggi

vorrei mettere un disclaimer: non voglio supportare il ricordo del governo, nè una revisione del fascismo

voglio unicamente parlare di questo argomento, senza arrivare a “allora sei fascista”

Infatti il mio post in alcun modo vuol essere giustificatorio di quelle azioni barbare, ma il contesto storico va inquadrato, e gli italo-jugoslavi oggetto di tali rappresaglie lo furono anche ed in primo luogo in conseguenza di un disegno ideologico voluto e perpetuato del governo fascista italiano; quanti tra coloro poi direttamente coinvolti nelle repressioni poi effettivamente parteggiassero per gli ideali del Fascismo, od avessero avuto parte attiva nelle propugnarlo ed avvantaggiarsene, è argomento differente e sarebbe da interpretare basandosi sulle scelte e convinzioni dei singoli individui, storicamente presumo un percorso assai difficile.

Molto probabile un sacco di gente però abbia pagato personalmente per colpe di circostanza al di fuori del loro controllo.

Ricordiamo uno dei primi atti eclatanti di gruppi militanti proto-fascisti da quelle parti fu l’incendio del Narodni Dom, un centro culturale, nel 1920 a Trieste, quale quindi fosse l’inclinazione generale alla convivenza multiculturale era evidente fin dai primordi.

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Sì appunto. L’eccidio fu su base politica, non etnica, allo stesso tempo una vendetta e una repressione di una fazione (la nascente dittatura comunista) verso l’altra, gli occupanti e i collaboratori nazifascisti.

Per quel poco che ci ho capito io, i fascisti tentarono di eradicare la cultura slava a mazzate, poi invasero la Jugoslavia direttamente.

Quando gli slavi tornarono, erano un filino incazzati con gli italiani.

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Solo va detto che la pratica di infoibare le persone non l’hanno inventata gli slavi, l’hanno inventata i fascisti italiani e la facevano agli slavi fino a che gli slavi non li hanno cacciati dalle loro terre e soltanto dopo hanno adottato la stessa pratica.

Per il resto poco da dire, ognuno ha il diritto di celebrare i propri morti.

immagino che stasera a
Sanremo ci godremo un monologo sul tema

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