Molti di voi non sono mai usciti dal confine del proprio stato, ed ora vi trovate qui, nella citta' delle citta', per cercare delle risposte.
Avreste potuto lasciarvi tutto alle spalle, dimenticare quello che e' successo ad hillville e riprendere le vostre vite, ma in cuor vostro tutti avete la sensazione che quello che avete passato e' solo il principio. Non solo perche' quello che avete visto vi perseguitera' per tutta la vostra vita, non solo perche' avete visto uno uno di voi morire ed ora essere li' con voi, ma anche e soprattutto perche' avete la speranza che scoprendo in cosa vi siete imbattuti quegli incubi che vi perseguitano da due settimane finalmente cesseranno.
Durante il viaggio ripensate a come siete finiti qui. Stavate per perdere ogni speranza dopo che un paio di tentativi di contattare Sonny sono finiti con dei cordiali “ma voi chi cazzo siete?” e “senti, stronzo, ti sembro una cazzo di agenzia di viaggi eh?”. Un paio di giorni dopo e' pero' lo stesso Sonny che vi richiama e vi invita a New York, scusandosi per i modi rudi avuti precedentemente...
Due taxi vi portano all' indirizzo che avete segnato e la citta' sfreccia fuori dai finestrini, sorridete tristemente alle masse ignare che affollano il centro, convinte che il pericolo piu' grande che potrebbe capitargli sia perdere il lavoro o venire investiti da un' auto.
Se solo sapessero...
Arrivate all' indirizzo nel quartiere italiano di NY.
Sonny vi accoglie calorosamente abbracciandovi e baciandovi, con un certo imbarazzo da parte vostra. Dopo avervi praticamente costretti a pranzare “da Luigi”, un ristorante di sua conoscenza, parlando per tutto il tempo della sua vita, riuscite ad avere un attimo di tregua da ciance, schiamazzi e battute da italoamericani quando finalmente vi porta nel suo appartamento per chiarire la situazione.
Ho sempre sognato visitare new york. Il centro culturale del mondo occidentale. Seguo Sonny nella stanza dove possiamo parlare, quello che ne sa di piu' di tutta la faccenda e' il prof. Levi, aspetto che cominci a riepilogare la questione per l'ignaro Sonny.
Mi metto buono e in silenzio e lascio parlare i cervelloni. "Meglio non sbilanciarsi con 'sto mangiaspaghetti potrebbe essere più infido e furbo di quanto sembra" penso tra me e me.
Ormai ho raccontato a tutti i compagni la mia avventura extracorporea, penso sia meglio non scioccare gambini con un racconto incredibile del genere. Forse gliene parlerò in futuro, quando ci conosceremo meglio.
Per ora mi limito a dire: "buongiorno signor Gambini", con tono cordiale e mi metto in disparte.