[Fotografia] DSG 000002.jpg e scatti della domenica: farfalle e cuoricini

Il bello del digitale è che puoi scattare come non ci fosse un domani
questo aumenta la possibilità di successo, il capire perchè uno scatto è migliore dell'altro sia per la tecnica che per i dati che ne ricavi.

I tre scatti hanno palesi difetti

Il primo hai tagliato via i piedi e messo a fuoco sulla persona di spalle che era quello invece da tagliar via visto che non è partecipe all'azione

La seconda è ...

La terza i difetti li vedi da te , credo che la macchina ti ha fregato perchè era controluce , il flash fa comodo anche di giorno
Mah ho i miei seri dubbi che scattare "come non ci fosse un domani" possa automaticamente aumentare la possibilita' di successo.
Nella mia esperienza un atteggiamento del genere e' solo deleterio e controproducente.
Si finisce solo con tanta merda e troppo tempo buttato a guardare la merda scattata.
Sono anche scettico sul fatto che un novizio possa vedere i propri errori correttamente.
Onestamente le 3 foto sono tre insuccessi, e' normale affezionarsi agli scatti, ma col tempo dovrai imparare ad essere il tuo critico piu' feroce..
Vorrei inoltre aggiungere che non vanno fomentate false speranze a chi inizia, perche' si tende sempre a sperare in un qualche miracolo che possa avvenire in post per salvare una foto.
E' una cazzata. In post non si salva mai niente si fanno solo pastrocchi, soprattutto quando non si ha idea di cosa si va a fare. La foto del cavallo e' semplicemente brutta, bona , non e' che dicendogli che ha sbagliato la post gli fate un favore. Onestamente ditemi cosa cambierebbe se il cavallo fosse esposto in un modo un po' piu' corretto?Un bel niente appunto.Cosi gli fate solo un disservizio, lascia perdere il pc e la post, meno tempo ci passi sopra piu' facile che impari a fotografare. Anzi proprio dimenticati i raw , scatta solo jpg e via, onestamente non te ne fai nulla di un raw al momento.
Sopratutto all'inizio passa piu' tempo a guardare immagini di altri piuttosto che scattare le tue, leggi. studia, guarda i grandi pittori del passatto o i gli scultori, qualunque opera visiva e' collegata alla fotografia ed ha piu' cose in comune che differenze.
Non credo abbia troppo senso fermarsi a fare le pulci alle foto postate perche' solitamente si va nel dettaglio solo quando c'e' una base sulla quale costruire, ma quando manca la sostanza e' solo una perdita di tempo, pero' forse si potrebbe spendere due parole in termini piu' ampi.
Alla prima foto riesco ad accreditargli se non altro un valore didascalico, si capisce l'intenzione del momento (sparare il cannone) e c'e' un contesto ( il battaglione, e i nemici all'orizzonte).
Purtroppo non e' raccontato nel modo piu' elegante, l'arco dell'azione e' stato catturato in un momento un po' goffo invece che in un momento di tensione. rifatti gli occhi guardando le sculture del periodo ellenico e di come ogni azione venga sempre descritta nel momento di massimo apice oppure nei dipinti barocchi, henri cartier bresson lo chiama il momento decisivo, ma e' solo un rebrand di una regola che esiste nelle arti visive da sempre. Qualunque azione e' descritta da un arco e il momento di massima tensione e' solitamente quello preferibile perche' piu' drammatico, dinamico nonche' momento di massima leggibilita' dell'azione.
Questo concetto dell'arco della azione e di come descrivere un azione viene affrontato tantissimo in animazione
dove si pone una forte attenzione alla leggibilita' delle azione.
Inoltre bisogna imparare a direzionare lo sguardo creando linee guida o punti di contrasto. non avere un chiaro soggetto in frame oppure non avere una sana gerarchia o una certa armonia tra spazi positivi e negativi implica un eterno vagare dell'occhio che non trova un punto dove posarsi.
Nella prima se giocando con la posizione di quelle persone attorno al cannone fossi riuscito a descrivere una spirale (fibonacci) che finiva sul cannone o due linee di fuga laterali simmetriche che finivano entrambe sul cannone ti avrebbe aiutato parecchio a creare un focus chiaro.
Nella seconda invece il non avere una chiara gerarchia di importanza tra le due schiene (nota per il futuro le schiene sono veramente poco interessanti come soggetto,meglio prendere il davanti la prossima volta), fa si che l'occhio non sappia bene su quale delle due riposare.
Comunque al di la dell'assenza di composizione, il cruccio maggiore e' la mancanza di sentimento (pathos) nelle foto e il fatto che non si percepisca nessuna intenzione da parte del fotografo.
Puntare e scattare non basta, nemmeno puntare a un soggetto interessante o, il fotografo deve metterci del suo, devi buttarci un pensiero, avere una visione , un messaggio , ma anche solo se fosse un idea balenata un secondo prima di scattare.
Infine l'ultimo topic al volo prima di concludere e' la luce. La luce e' un elemento cosi' fondamentale che e' un character di suo. Non avere mai la luce giocarti contro, altrimenti rubera' tutta l'attenzione su di se'.
Usa la luce per focalizzare l'attenzione dove serve e come catalizzatore per le emozioni.
Nella foto del cavallo la luce ti gioca contro, non importa di quante stop alzerai in post le ombre. le ombre rimarrano tali. piu' luminose ed artificiose, ma sempre ombre.
In situazioni di controluce del genere e' dove la tua abilita' di fare staging della silhouette e di saper cogliere l'azione nel suo momento di apice faranno la differenza, non sapere mettere la macchina in spot metering invece che average. Perche' se rispetti questi canoni allora non avra' quasi piu' importanza se il cavallo e' scuro o se non si vede la faccia del cavaliere, perche' la loro silhouette raccontera' la storia da sola.
Qua s'e' fatto tardi e devo tagliare, vorrei concludere consigliandoti di nuovo di studiare le arti classiche e la pittura ancora prima di arrivare alla fotografia.
Questo perche' lo scopo finale non e' sapere fare una foto ma saper fare un immagine indipendentemente dal medium usato.
volevo chiederti un parere su uno scatto ma meglio che lasciamo perdere

Come sempre dici cose giuste, ma cazzo, un po' meno brutalmente no eh???
A me non è sembrato brutale, anzi. Ricerco commenti del genere, perché, visto il momento di studio, i miei scatti sono esperimenti.
L'unica cosa su cui mi sento solo di replicare è che non scatto su scene a caso, magari fatico a veicolare il mio messaggio, pero' per la prima i soldati stavano facendo fatica a ricaricare il cannone e l'ho vista come una corsa a cercare di recuperare, per non farsi sconfiggere. Erano i francesi.
Comunque per la composizione qui è perché io avevo visto i corpi e le braccia dei soldati formare due cerchi che si chiudevano sul cannone.
La seconda: quello era l'esercito francese. Dopo essere stati sconfitti, stavano andando via, sereni, ma sconfitti. L'obiettivo era la serenità post-battaglia.
Il cavallo: quello era dell'esercito inglese che stava sfilando davanti al pubblico, fiero, dopo la vittoria.
Scattare tanto all'inizio da diverse angolazioni specialmente aumenta la fiducia col mezzo la sicurezza in sestessi specie se scatti alle persone da vicino cosa non facile da superare , sentirsi trasparenti .

Poi un giorno ti svegli , rivedi quei TB di foto nell'hard disk e dici "Madonna che mondezza di foto che facevo..."

Si impara ad essere selettivi , non ai più bisogno di fare 200 scatti di una scena

Non sei riuscito ad esprire quello che volevi perché non sai fare , ma s'impara con la praticca non c'è altro sistema , puoi guardare 10.000 fotografi ma non è mai la come la pratica perché loro sono loro e tu sei tu alla fine




P.s

Per dire , la prima per me andava scattata dal basso , campo più stretto e sperando due cose , che il tipo a sx scazzato si tolga dai piedi e che quello alla destra del tipo che armeggia guardi verso il nemico , se la cosa non succede opti per una foto in verticale tagliando via "lo scazzato" per quello che è possibile e dai un urlo al tipo di guardare il nemico

Se anche così non va , beh la fotografia è anche fortuna
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Per me il problema di fondo è il non chiedersi per quale motivo si sta uscendo con la fotocamera appresso.
Io, che non ho interesse nel fare reportage di quel tipo, oggi come oggi mi lascio volentieri la fotocamera a casa e mi godo il momento dal vivo.
La fotocamera, ed è vero quel che dice Fratacchia, la uso sempre meno.
La fotografia è uno strumento per raccontare.
Fare foto aoe significa mettersi ad una macchina da scrivere e sbattere lettere a caso sui tasti.
Alla macchina da scrivere ci si mette quando si ha qualcosa da dire, e si cerca di imparare il modo per dirlo sempre meglio.
Ora non ha senso neanche sperimentare sul campo composizione, luce, postprocessing eccetera se non si sa prima cosa si vuole fare con quel mezzo di comunicazione.
Si studia e si assimilano i lavori fatti da altri, che sono fatti per un motivo definito e significativo.
Poi ci si chiede cosa si vuole dire, e a quel punto immediatamente le proprie foto cominciano ad avere tutt'altra caratura.


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Io capisco davvero tutto, ma semplicemente mi era arrivata la macchina da una settimana e non avevo ancora avuto modo di provarla.

Simple as that





Ma anche no

Questo è un tipo di modo di fare tipico dell' hypster scusa se te lo dico,
quello che copia , pensa di saper fare, esce di casa , fa uno scatto ad un paraurti e poi va di supercazzola con gli amici a dire che l'ha fatto il dio della fotografia che a sua volta si rifà a Fidia nel periodo piroplastico pleistocenico

Siete in crisi con la fotografia ? Capita, anch'io, lo stress mi uccide la voglia di fare anche birdwatch , ma non per questo bisogna dare cattivi messaggi a chi inizia e pensa di avere una passione che può piacergli.

Ha trovato un a rappresentazione storica, beh non è male come soggetto , ha fatto degli errori e per correggerli l'unico sistema è fare altre foto e vedere quai gli piacciono e se gli piacciono quelle sfocate tagliate a cavolo di cane e contro luce allora gle lo si fa presente , ma dirgli stai a casa ed esci solo quando puoi copiare per bene qualcuno che vuol dire ?


this

forse e' meglio spiegare cosa si intende perche' ogni volta mi sembra sempre che non passi il messaggio giusto.
Non vi stiamo esortando a non fare pratica. Quello che vi stiamo esortando a fare e' crearsi un metodo nella pratica, perche' come ogni volta che si impara una materia nuova solitamente si segue un percorso, un metodo di studio, a cazzo non si impara una sega. Altrimenti secondo questa regola persone come montex (non volermi male se ti tiro in mezzo) che sono anni oramai che tra 3d e foto dal balcone "sperimenta" a caso dovrebbe essere un maestro in entrambe le materie, invece ancora nessuno ha visto un immagine decente uscire da questa mancanza di metodo.
Anche il solo darsi un tema, o un goal seppur misero, ad ogni uscita con la camera aumenta esponenzialmente l'utilita' dell'esercizio.
La prossima volta che capita un evento del genere pensa ad una tematica che ti interessa o magari tenta di copiare immagini che trovi interessanti da altri fotografi, anche il solo ricreare un immagine di altri insegna tantissime cose. Copia ed impara come da bambino imparavi copiando tua mamma.

Poi e' normale all'inizio farsi prendere la mano ed avere il grilletto facile ma e' anche normale per noi fare del push back a questo tipo di immagini perche' e' inevitabile nel percorso di qualunque artista ad andare a preferire la qualita' alla quantita'. E' inevitabile che con l'imparare scatterai sempre meno concentrandoti piu' sul messaggio che la forma.

La sostanza, ovvero il tuo linguaggio nella fotografia sara' la cosa piu' difficile da sviluppare, ci vuole una vita intera ed e' un percorso che si spera continui ad evolvere e a crescere con la tua personalita', al contrario la tecnica e' una parte relativamente semplice da imparare, nella mia personale esperienza ho incontrato persone che non avevano la minima nozione nemmeno per quanto riguarda le basi dell'esposizione eppure per un motivo e per l'altro riescono facilmente a fare passare emozioni nelle loro foto, allo spettro opposto troverai persone che sanno qualunque opzione delle loro camere, ogni singola regola della fotografia a memoria eppure non le hanno interiorizzate e mai capite veramente e producono immagini scialbe.
Prendi tutta la platora di youtubers gearhead:
froknows foto
i northrup
il nikon guy
giusto per dirne i piu' famosi.
Anni a fare foto, sempre sul pezzo con la teconologia, continue review di gear, potenzilamente accesso ai mezzi migliori che il mercato offre, eppure qualcuno si ricorda una loro foto?
Io no di certo.

La verita' e' che l'uomo e' un animale piu' emotivo che razionale per questo un forte messaggio emotivo(sostanza) sara' piu resonante di uno razionale (tecnica)

Ora in tutto cio' dove si colloca l'importanza dello studiare che sta tanto sul cazzo ad ardo'?

Beh ci sono molteplici vantaggi.

Il primo e' farsi una cultura ed un bagaglio personale di immagini da usare per reference.
Questo perche' si potrebbe argomentare che esiste una espressione artistica per qualunque idea. Qualcuno l'ha fatto, ha gia fatto il tuo percorso e tu studiandolo eviti errori stupidi e ne impari i vantaggi molto piu' velocemente arrivando a trarre le tue conclusioni.
Qualunque idea inizia da una "mood board" mentale, per diana la stessa parola idea viene dal greco e vuol dire immagine.
Avere un bagaglio personale di immagine da cui trarre ispirazione e' una premessa indispensabile per la buona riuscita di qualunque progetto.

Il secondo che mi viene in mente e' quello che mi e' piu' caro,
La conoscienza ti rende libero.
Conoscere tutte i canoni e le regole che comporta il creare immagini ti permettera' di romperle, di andare ad usare le conseguenze delle rottura delle regole a tuo vantaggio, di fare scelte che magari altri non avrebbero fatto, rendendo magari la tua foto diversa da quelle degli altri.
Beh Io in teoria avrei fatto l'isitituto d'arte e pure decorazione pittorica ma di rifarmi a qualche pittore non me ne importa proprio nulla e non è che tutti i grandi fotografi sono amanti della cosa, Gianni Barengo per dirne una non è molto attrato dalle foto di certi fotografi che si rifanno ai pittori come diceva in una intervista col suo solito modo super educato di parlare.

Personalmente a me basta dominare mezzo (senza il quale non fai nulla) e tecnica , poi le foto quando sono buone se piacciono a me (e ce ne vuole ) va bene a tutti non ho interesse a scalare nessuna classifica da nessuna parte del web

Altra cosa è chi fa gearhead , non sono attaccato al Tubo e neanche seguo più come una volta le novità , ma anche se non hai mai visto una foto di Bryan Carnathan di sicuro, io lo trovo un eccelso fotografo anche se è un gearhead per lavoro (è quello che ha The Digital Picture )

https://www.flickr.com/photos/30355537@N07/

Ecco , io a gente come lui mi rifaccio, chi domina tutte le tecniche e riesce a fotografare bene ovunque dal matrimonio al birdwatch e porta a casa sempre scatti che lo soddisfano senza rimpianti , questo mi piace questo voglio dalle mie foto.

Poi anche Polin non è male , ma cmq calcola che questi che lo fanno per lavoro non è che possono fare sempre scatti per futura memoria



Qui cmq stiamo andando per campi
Catvet ha un interesse per un hobby
Catvet ha comprato una macchina
Ha trovato uno spot per provarla
Fa 3 scatti e non se ne salva uno

Tutti abbiamo iniziato cosi, tutti.

Gli si tirano le orecchie perchè ha sbagliato e lo accetta, bravo Catvet.

Adesso deve imparare a dominare il mezzo e la tecnica , per quello deve scattare

Poi un giorno , quando sarà grande, deciderà a cosa vuol fotografare , gli ucellacci, le donnine nude, i paraurti ...


Io apprezzo tanto questi interventi, perché così si impara.
Quello su cui voglio focalizzarmi è che ho fatto esattamente così: il goal me l'ero prestabilito da un pezzo. Sul libro di composizione infatti c'era proprio un'immagine di alcuni soldati in una rappresentazione storica. Tale immagine mi era piaciuta particolarmente, perché i movimenti formavano dei cerchi, invece che linee o forme geometriche angolari.
Mi era rimasta impressa e per caso c'era questa rappresentazione e sono andata appositamente per avere cerchi in una composizione, io che avevo sempre preferito la simmetria e che fotografavo figure che creavano solo linee (architettura, infatti).
Sono stata forse 20 minuti a fissare quei cannonieri e continuavo a vedere quei cerchi. Poi ho preso la fotocamera.
Praticamente studio per lavoro ed è quello che sto facendo anche per la fotografia. Cioè per me non esiste fare le cose a cazzo di cane. E, onestamente, a metodo di studio direi di non avere problemi.
Ed era proprio per questo che avevo anticipato che i miei scatti, al momento, sono perlopiù esercizi. Certo, su quello che mi piace, ma pur sempre esercizi, perché devo imparare.


Credo di essere stato un attimo frainteso
Chiaramente io parlo per me, che faccio foto per me, che riguardano me, e che interessano a me.
Per me la fotografia è maturata nel tempo in un modo per lasciare una traccia, e non mi interessa neanche che sia la fotografia.
Potrebbe essere uno dei miei tanti file di testo con appunti o riflessioni, o un quadro fatto chissà quando.
Certamente anche io all'inizio facevo foto da grilletto facile, e non solo, lavoravo e collaboravo con instagram per il quale era fondamentale fare le solite foto acchiappa like.
Una sera dal nulla ho preso e cancellatto il profilo e sono ripartito da zero. Ho smesso di guadagnare, ora potrei fare benaltro, sticazzi.
Ho smesso anche di fare foto per un periodo, e mi sono messo a leggere, guardare libri, visitare mostre e interrogarmi.
Poi ho ricominciato ad uscire ed invece di fotografare quello che prima mi sembrava figo e acchiappa like ho pensato a cosa volessi fermare sulle mie fotografie.
Le foto sono diventate di colpo meno interessanti da vedere, ma molto più significative per me al punto che una delle mie foto preferite è questa

E una delle foto che preferisco di altri autori è questa

Io non sono in crisi con la fotografia, esco a fare delle foto quando c'è qualcosa che voglio rianalizzare del mio passato per fermarla su carta.
Della tecnica o di imitare altri interessa poco se non niente.


Bene bravo questo e' lo spirito giusto.

Vi lascio un po' di materiale che vale veramente la pena di guardare.



Spoiler














In questo il punto pertinente e' da min 3.48




Bonus per gli appassionati di wildlife:

Vincent Munier

David Yarrow

Nick Brant


E grazie al cazzo, leoni elefanti e lupi... così son buoni tutti

Ovviamente sacherzo, son veramente belle foto, ma inarrivabili anche a causa dei soggetti e delle locations fuori portata

Per andare un filo più nel dettaglio, a me intrippano molto gli scatti di Vincent Munier. I soggetti sono splendidi e l'atmosfera trà il ghiaccio e le neve è veramente spettacolare. Mi piacerebbe un sacco potermi cimentare con questo tipo di condizioni.
Mentre ci sono soggetti come gli elefanti ma anche i grandi primati che mi hanno sempre lasciato indifferente.



I tuoi scatti , pur non essendo , il mio genere , li trovo per lo più sempre piacevoli

Resta il fatto che senza scattare a casaccio e capire che scattavi a casaccio, li faresti oggi ?


Infatti per me fotografa se stesso.



E i soldi che gli da la Nikon per potersi permettere gli scatti al freddo, dunque li cisono ad occhio .... 20k € di attrezzatura ?


Purtroppo alcuni tipi di fotografia e questo tipo di wildlife in maniera specifica non sono alla portata di tutti (anzi, quasi di nessuno). Puoi avere tutta la tecnica e la sensibilità fotografica che vuoi, ma non puoi sperare di arrivare a quel tipo di risultati.

Per me, e non rompete il cazzo questo è quello che penso io e non una verità oggettiva, l'importante è essere contenti dei propri scatti e di trarre piacere a farli ed a mostrarli.

Certo che come dice il Sig. Frattacchia, non si va in giro a fare scatti a caso, prima ci si guarda in giro si capisce che tipo di immagini si vuol fare e poi si cerca di sviluppare una tecnica propria per arrivare al risultato voluto. Che in fin dei conti si riassume con un misto
di : studio della teoria, sensibilità propria ed esperienza.


non ci sono dubbi che la sensibilità e la cultura in ambito di arte figurativa sono un aspetto molto importante, è però anche vero che la fotografia è una disciplina molto ampia e che questi fattori hanno maggiore peso in certi specifici settori.


Ma certamente, per me tutte le discussioni un po' animate che saltano fuori di tanto in tanto derivano dal fatto che ogniuno di noi ha una sua visione di che cos'è la fotografia.
Io già l'ho detto, per esempio, quello che faccio io non mi sognerei mai di spacciarlo per arte.
Quindi se (mettiamo caso) Frattacchia arriva dicendomi che quello o quell'altro dei miei scatti
non "raccontano una storia"... mica mi offendo, gli posso solo rispondere "sticazzi".
Mentre accetto più che volentieri tutte le critiche concernenti la tecnica