Estratto dalla mia prima creazione letteraria in prosa.

Dunning e Kruger si stringerebbero la mano con gran soddisfazione.
Per il resto, Rehn ftw.


Senza offesa ma mi hai già fatto due palle così in questo post che nemmeno l'ho finito di leggere


ma dove cazzo lo trovate il tempo, dove?


L'utilizzo della parola "cazzo" in questa nobile discussione è un omaggio a Pietro Aretino, a Stanley Kubrick o a Tarantino?
Secondo me è un omaggio a me. Io lo dico sempre.
Se al posto del basilisco ci fosse un vermicondor, un saurogrifo, una patata carnivora, un droide tritarifiuti programmato male, un varano mannaro od un coccoghepardrillo, la storia sarebbe migliore?

Se l'antico aedo, invece che apparire a Worried con le sembianze di Cantagallo, apparisse con quelle di Lucantonio Piersempronio, buffone e menestrello di un cartone (inesistente nel mondo reale) che il nostro eroe vedeva da piccolo, cambierebbe qualcosa? Se l'aedo apparisse con le sembianze di un phon, meglio se bruciato, o di una cicala schiacciata, la storia sarebbe molto più originale?

Se Worried, invece che avere sulla fronte una cicatrice che disegna una testuggine, avesse sul braccio un tatuaggio colorato raffigurante una lumaca, la storia sarebbe migliore? Io penso che farebbe ridere molto meno e farebbe anche più schifo.

Se al posto dei tre giuristi ci fossero tre ragionieri, o cinque commessi indisponenti, piuttosto che due falegnami, o quattro lattai, o ancora 6 allevatori di cani o 5 tecnici Enel, davvero la capacità del lettore di riconoscervi persone già incontrate aumenterebbe notevolmente?


Farebbe cagare alla stessa maniera, ma almeno sembrerebbe che tu ti sia sforzato un pochino.
Notare che, comunque, le tue reazioni ai commenti rientrano perfettamente nella media degli aspiranti scrittori italiani (o appassionati scrittori, o qualunque altra definizione tu senta calzante alla tua situazione): "Non sono io ad aver scritto (male) una marea di cazzate. Siete voi a non aver capito."

Solitamente, cerco di dare un parere (a chi lo chiede) che sia garbato e, nei limiti del mio piccolo, utile a un miglioramento.
In questo caso, vista la tua arroganza, lo riterrei produttivo quanto seminare bulloni e sperare che creascano motociclette.
È incredibile. Io ho ringraziato numerose volte, vi ho anche mandato messaggi privati per ringraziarvi ulteriormente e scusarmi per la mia arroganza, vi ho chiesto dei consigli e tu continui a mostrare di ritenere che io non accetti i vostri commenti. Nell'ultimo mio commento, solo dall'ultima riga traspare arroganza. Il resto del commento è fatto solo di richieste di consigli.

Va bene che tu ti indigni e prenda per arroganti dei commenti che vorrebbero essere segno di accettazione della demolizione, ma trovo un pochino esagerato che tu, per rispondere, offenda in quel modo.

Rispetto il tuo alto livello culturale, la tua competenza, la tua disponibilità e l'acutezza dei tuoi pareri, dei quali tuttavia non riesco a vedere il garbo.

Come devo esprimermi, nel rispondervi? Cosa devo fare, ancora, per manifestare adeguatamente la mia gratitudine a voi? Promettervi la fellatio?

A me hanno insegnato che non è da individui superiori offendere così gli individui inferiori. Stupito che voi, insegnanti migliori dei miei, vi relazioniate con gli interlocutori disattendendo le regole di condotta che si insegnano a scuola, vi prego di comportarvi, non certo con me, che ormai mi sono meritato le offese, ma almeno con il prossimo sfigato che vi capiterà di criticare, in modo consono alle persone colte e rispettose. Non ve lo chiedo per me, ma ve lo chiedo per lui, affinché induciate il meno possibile a soffrire quest'uomo a me ignoto che è pur sempre mio fratello.

Ripetendovi che sono io, qui, quello che ha sbagliato di più, vi saluto, porgendovi i miei più sentiti ossequi e cercando di chinare il capo alle vostre critiche nel verso opposto a quello di William Wallace.

Signori aggiungo solo che la stessa idea di psicofantasy umoristico inepico è autoironica ammissione di non essere in grado di fare epic fantasy. Il fatto che tutta la storia parta con una citazione parodica di un urban fantasy non toglie che il riferimento, al di là di questo, è all'high fantasy, detto anche epic, e che nella mia stessa scelta di aggiungere il prefisso "in" ad "epic" e l'aggetttivo "umoristico" a fantasy io compio un inchino ad opere ed autori da me neanche lontanamente raggiungibili ed ammetto la mia incapacità di fare fantasy serio.

Forse devo cambiare il nome del mio filone con "Minestron-fantasy Arrogante Impenitente Quasi-Stupido", affinchè voi accettiate l'espressione della mia accettazione?
Sì, be', non puoi tirare il sasso e nascondere la mano. Dato il carattere di quell'ultima riga, se permetti, sorge il sospetto legittimo che tutto il resto del mea culpa sia una non poi tanto sottile presa per il culo.

Detto questo, al messaggio che ci hai mandato rispondo più tardi o domani, perché in questo momento ho da fare. Sempre che t'interessi ricevere una risposta; altrimenti, per favore, dimmelo.


Chiaro, ma io, in quell'ultima riga, mi limitavo ad esprimere un dubbio relativo alla sola osservazione riguardante i 3 giuristi, non certo relativo a tutte le altre osservazioni.

Voi siete tutti professori di lettere ed alti funzionari del Miur? Trovo la vostra preparazione davvero incredibile, quindi mi stupirei se qualcuno di voi non lo fosse.
Scusatemi, ma io, abituato alla puzza sotto il naso dei giuristi e soprattutto degli studenti di giurisprudenza, che notoriamente ne hanno molta, qui ho trovato un clima davvero nuovo e stupefacente.
Sarei lieto se persone competenti come voi mi spiegassero come fare un fantasy inepico, o in-high fantasy, partendo da uno spunto urban fantasy e utilizzando per il primo capitolo una propria parodia di un urban fantasy altrui, riabilitando come creatura potenzialmente virtuosa un personaggio notoriamente malvagio o totalmente privo di libero arbitrio e ferino, senza per questo mancare di originalità.
Grazie, hai fugato il dubbio se valesse o meno la pena di risponderti.


Dai, stavo scherzando. Tuttavia vorrei veramente sapere se voi siete professori.
Vorrei anche capire come posso progettare e scrivere questa cosa senza mancare di originalità.
Basta che mi rispondiate in modo soddisfacente e non eccessivamente offensivo, come fanno normalmente le persone colte, ed io smetterò di infastidirvi.

Mi basta che, continuando a comportarvi da persone colte, non vi comportiate da persone Colt.
Se non si può fare, accetterò che non si può fare. Se invece si può fare, ma in un altro modo, accetterò i vostri consigli.
Avete l'opportunità di evitare efficacemente che l'ennesimo eiettore di schifezze insozzi il mondo e soprattutto la malmessa Italia.

Avete l'opportunità di dare dei buoni consigli che, se da me adeguatamente accolti e sfruttati, possono aumentare la felicità dei cinque o sei amici ed estimatori che metteranno gli occhi sulle mie stupidaggini, quindi aumentare di un pochino la felicità complessiva mondiale e di un pochissimo (ma pur sempre di qualcosina ina ina) la bellezza esistente, evitando la nascita di una bruttezza ben maggiore.

Più banalmente, se mi spiegaste soddisfacentemente come ideare ed elaborare un fantasy inepico, o in-high fantasy, partendo da uno spunto urban fantasy e utilizzando per il primo capitolo una propria parodia di un urban fantasy altrui, riabilitando come creatura potenzialmente virtuosa un personaggio notoriamente malvagio o totalmente privo di libero arbitrio e ferino, senza per questo mancare di originalità e creare inutile bruttezza, io ve ne sarei grato a tal punto che finalmente smetterei di sembrarvi arrogante e chiedervi spiegazioni ai vostri commenti.
Ripeto, se mi dite che non è possibile farlo e me ne spiegate senza offese ed in modo soddisfacente il motivo, io accetto che non si può fare e smetto di porvi domande.


qui siamo oltre il limite del tollerabile

seriamente, pure il pm a tutti quelli che hanno postato qui.

sei un esperimento sociale vero?
Ho serie difficoltà a prenderti sul serio.
EDIT: inviato direttamente PM.




Ero un esperimento sociale, sì. Ci sei andato vicino. Quand'ero alle elementari mi piaceva osservare la società dall'esterno; poi, dalla quinta, ho cercato di elaborare un modo per crescere diversamente dagli altri, una mia via per la saggezza, ma da antiribelle alla società adulta ed infantile e nemico dei soli adolescenti e dei loro metodi. La società, tuttavia, con la sua influenza sui singoli e con le sue pressioni, me lo ha quasi subito impedito, facendomi desistere. Ha fatto bene, perché c'è un unico modo di crescere, tra quell'età ed i 18 anni, cioè l'adolescenza, nei confronti della quale ero prevenuto, ma a torto, poiché ritenevo apportasse una drastica, seppur temporanea, diminuzione di saggezza, prudenza, buona educazione ed intelligenza. In questo ero arrogante, e ciò è paradossale, se si considera che odiavo l'adolescenza contemporanea, che è soprattutto arroganza essa stessa.
Quindi no, non sono più un esperimento, né mio, né sociale, anche se per un brevissimo periodo sono stato sia l'uno che l'altro.
Tranquilli, dunque. Non sono un esperimento, ma solo un tizio che vi chiede un parere e che vi vede rispondere come se vi avesse dato una martellata su ciascun dito del piede.

Ma che vi devo dire? Siete liberi di credere o no a quanto vi ho scritto nella prim parte di questo commento.

Il punto essenziale è che non sono un esperimento sociale, se non nella misura in cui tutti lo siamo.
Ciascuno di noi è un esperimento sociale ed un esperimento di se stesso.
Alla fine è probabile che molti diventino persone errate, che non coincidono né con ciò che volevano essere né con ciò che la società voleva da loro.

E vissero tutti felici e contenti, nei limiti entro i quali il risultato del complessivo esperimento lo permetteva.

Credo che ormai, qui, tutti ci stiamo divertendo e nessuno sappia se gli altri scrivano ciò che pensano o ciò che fanno finta di pensare.
Ormai io ho smesso di offendermi per i vostri commenti, che invece hanno iniziato a divertirmi.

Piccolo ma prezioso consiglio: in uno dei prossimi giorni prendetevi un buon aperitivo con amici culturalmente molto inferiori a voi. Pare che ogni tanto faccia bene.

Signori, ho cercato di non essere arrogante, ma voi mi considerate intollerabile anche quando provo a chiedervi una cosa nel modo più gentile possibile.

Per rimediare, domani andrò a leggere un libro di sociologia, al fine di vedere che consigli mi danno i dotti. Ammetto di essere stato così arrogante da non averne mai letto uno.

Più volte avete detto che ho fatto una schifezza, ma ancora non mi avete detto se è possibile, in altro modo, ideare ed elaborare un fantasy inepico, o in-high fantasy, partendo da uno spunto urban fantasy e utilizzando per il primo capitolo una propria parodia di un urban fantasy altrui, riabilitando come creatura potenzialmente virtuosa un personaggio notoriamente malvagio o totalmente privo di libero arbitrio e ferino, senza per questo mancare di originalità e creare inutile bruttezza.
Vi ricordo che non la smetterò finchè non mi avrete dato questa risposta. È possibile anche che non la smetta finchè non mi avrete spiegato anche il "come".
Dai, in fin dei conti, probabilmente, si tratta solo di fare 31, per voi.
Signori, voi pensate che, se non avessi stima di voi e non avessi apprezzato le vostre critiche, ora vi chiederei come fare bene ciò che voglio fare, ferme quelle condizioni ho posto? Proprio perché vi ammiro, penso che siate anche in grado di rispondere a quella domanda in modo soddisfacente.
Vi annuncio che con questo commento smetto di scrivervi, poiché in un messaggio privato sono riuscito ad ottenere da uno di voi proprio ciò che volevo: un atto di gentilezza garbata e tollerante, privo di parole come "merda" o "schifo".
Questo mi può bastare. Non ho altra pretesa, e quel soggetto di cui apprezzo la risposta per PM potrà confermarvi che ho accettato e forse imparato la lezione.
Buona domanica, Signori, e buona settimana.

Va da sè che, se a questo commento un altro di voi replicherà con frasi come "Oh, finalmente questa scimmia inutile ha smesso di rompere i due testimoni!", io potrei decidere di tornare. Signori, ho fiducia in voi e so che ciò non accadrà. Anche se accadesse, tornerei per riderci sopra, poiché non mi offendo più.


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Non dimenticherò mai neppure io il 14 agosto del 2010.
Sonnecchiavo in mutande prendendo il sole in giardino.