Esiste il diritto alla filiazione naturale?



Biologico e culturale secondo te sono sinomini ?
un conto è cambiare le gomme, un conto è progettare una macchina. Entrambe le cose portano a conseguenze, ma chiaramente gli ambiti
sono troppo diversi anche se possono portare a conseguenze uguali o simili
(tipo: un incidente)


Trovo errati questi presupposti. Anche all'interno del medesimo gruppo sociale, un genitore ha a disposizione una varietá praticamente infinita di nozioni di qualsiasi tipo tra cui scegliere quali trasmettere e quali no, oltre a decidere quali vietare e quali no.

In piú, che tale attivitá sia oggettivamente necessaria in senso stretto per la mera sopravvivenza del nato, non lo trovo assolutamente assodato.
Anzi, ci sono genitori che scelgono deliberatamente l'isolamento sia per se stessi che per i propri figli e, sempre entro certi limiti, nessuno ha il diritto di sollevare questioni ed intromettersi.

Alla genitorialitá, quindi, si riconosce da sempre un'amplissima libertá di esecitare arbitrariarmente il proprio influsso sulla vita (e sul corpo) della prole, libertá che solo in tempi recenti sta venendo messa marginalmente in discussione.
Mah oddio, certi livelli (minimi rispetto al riferimento impostato da Qfq nel suo argomento sull'uomo quale animale culturale, di totale assenza di input culturale stile selvaggio di Aveyron) di isolamento sono considerati violenza su minori credo, suscitano le attenzioni dell'assistenza sociale ecc...


Trovo tu stia facendo confusione quanto a presupposti. Che la socialità sia indispensabile per la sopravvivenza del bambino è dato scientifico acclarato, non oggetto di tesi opinabili: non foss'altro che dalla fine del XVIII secolo ad oggi disponiamo di una ricchissima letteratura in materia fondata su di un'abbondanza di casi-studio. Il punto, io credo, è che non ci siamo ben intesi su cosa intendere per socialità, che non significa semplicemente permettere al bambino di uscire di casa e socializzare coi suoi simili al parco giochi. Ma andiamo per ordine.

Tale socialità è fondamentale se con essa si intende la prima fase delle cure parentali, quando l'assistenza genitoriale al neonato (nutrizione, pulizia, etc.) è imprescindibile per la sua sopravvivenza fisica. Ed è altrettanto fondamentale se declinata come educazione, cioè apprendimento da parte del bambino nella fase dello sviluppo delle sue capacità cognitive (famosa fase 0-3 anni). Dall'apprendimento, che può anche essere puramente imitativo, deriva lo sviluppo di capacità come il linguaggio e la postura eretta: ciò è dimostrato da un notevole numero di casi, ad iniziare da quelli celebri del selvaggio dell'Aveyron - già citato da Nuovo - e di Kaspar Hauser, quest'ultimo studiato da Anselm Feuerbach.

Il caso che tu riportavi di genitori che isolano deliberatamente se stessi e i loro figli, che rechi a dimostrazione di come l'attività di socializzazione sia sostanzialmente accessoria, è del tutto improprio: e ciò perché la famiglia è di per sé la cellula base di quel contesto relazionale necessario all'essere umano. Una madre e un figlio isolati nella taiga siberiana costituiscono comunque un ambiente relazionale. Ben altra cosa, invece, è considerare sulla base di casi documentati le conseguenze di un isolamento totale, un venir meno di qualsiasi relazione umana: le conseguenze sono il mancato sviluppo delle capacità cognitive - con deficit spesso non del tutto recuperabili - e lo sviluppo di patologie mentali che possono giungere alla psicosi. Condizioni di deprivazione affettiva sono comunemente considerate come predisponenti a patologie psicotiche: immagina il discorso rifomulato sulla base di una totale assenza di relazioni affettive e di stimoli emotivi. Tanto per dire, nemmeno il classico caso del padre-mostro che sequestra e sevizia la propria figlia nella cantina di casa per vent'anni si avvicina anche solo lontanamente alla condizione del "bambino selvaggio", perché anche in quel caso una relazione, sia pure profondamente malata, una serie di feedback emotivi, sia pure deviati, continuano comunque ad esistere.

Né la discrezionalità goduta dai genitori nell'educazione del proprio figlio, per quanto possa essere ampia, si spinge sino ad infrangere i "totem e i tabù" del contesto culturale in cui il genitore stesso è nato e cresciuto: per questo sottolineavo ch'è del tutto irragionevole accostare la figura del padre a quella del demiurgo che plasma liberamente il proprio figlio. Entro i vincoli della cultura occidentale posso conferire al mio modello educativo un'amplissima gamma di sfumature, posso educare mio figlio ai valori della libertà, oppure al rispetto dell'autorità, al solidarismo o al darwinismo sociale: ma si tratta, appunto, di sfumature, di variazioni sul tema. Difficilmente, molto difficilmente - a meno di patenti devianze psichiatriche - lo inizierò alla prassi dell'antropofagia rituale, o del merito religioso che v'è nella morte volontaria per inedia, o del supremo tabù occidentale rappresentato dall'incesto, se capisci cosa intendo. La varietà di cui parli potrà sembrarti infinita ma è tutt'altro che tale.

Sarebbe un po' off-topic dilungarci. Comunque se ne parla ogni tanto su Addio, almeno superficialmente: tanto per dire che ho già svolto il mio dovere di pubblica giustificazione delle mie convinzioni
Long story short: credo che sia immorale decidere per un terzo (in particolare: per un terzo potenzialmente provvisto di autocoscienza) uno stato fondamentale come l'essere.
Ma questo appunto non ha molto a che fare con la presente discussione. Vi accennavo soltanto per mostrare a Nuovo che, se mi esprimo a favore alla fecondazione eterologa, non è in ragione di parametri assoluti: semplicemente, se si accetta la fecondazione omologa, non vedo ragioni per negare quella eterologa, se non al costo di realizzare un trattamento diseguale di fattispecie analoghe.
D'accordo non replico per non finire ot, quando risalterà fuori il discorso ne riparleremo
Number: e se rigettassimo anche quella omologa?
Be', in quel caso potremmo per esempio regredire a discutere del rapporto fra la libertà della procreazione naturale e lo statuto della fecondazione artificiale tout court. Però non sono sicuro che una discussione del genere abbia senso come gioco dei 'se'. Presentami un'obiezione reale e magari ne discutiamo

EDIT: che poi in larga parte si applica lo stesso discorso, con qualche aggiunta; infatti i miei commenti riguardavano per lo più l'uno e l'altro tipo di fecondazione.




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purtroppo possiamo girarci attorno quanto vogliamo ma un controllo delle nascite a livello globale è l'unica strada per poter avere la pace nel mondo

- un figlio garantito a coppia
- un secondo figlio se si dimostra di avere una disponibilità economica anche solo di base

- un terzo figlio solo comprando un diritto da qualcun altro che vuole vendere il suo 2 diritto, stop

se hai piu di tre figli o vieni super tassato e si da il figlio in adozione, fino ad arrivare alla sterilizzazione forzata come pena

purtroppo le risorse del pianeta sono limitate e per me non ha alcun senso fare soffrire delle persone già nate, meglio semplicemente non farle nascere


se non avessi letto il tuo commento probabilmente non mi sarei disturbato per altri commenti, asteriscone e via