L’imputato numero uno della ciabatta staccata ci ha lasciati. Rumeno con famiglia numerosa, non era di base nelle grazie degli abitanti di un sereno condominio alle porte di Bergamo. Aveva anche il vizio di alzare il gomito e staccare il contatore della luce ai vicini (e d’inverno, al locale caldaia).
Ora che non c’è più, tocca trovare un nuovo nemico.
Ma è più facile del previsto.
Sono io
Premessa: nel condominio metà delle famiglie ha un cane. Tutti di piccola taglia tranne uno che era di taglia grande e però è morto qualche mese fa.
Metà dei proprietari di cane gira senza guinzaglio e visto che ha un scelto un animale da compagnia taglia topo - rigorosamente non castrato - si cura poco di quelle due gocce di pipì da marcatura che fanno lungo il corsello, sulla porta d’ingresso e sul cancelletto. Tanto non si vedono, evaporano in mezzo secondo e se il cane è lesto, non è nemmeno facile beccarlo sul fatto. Puzzano assai - e infatti il corsello soprattutto d’estate - puzza di piscio di cane, ma non si vedono. Occhio non vede, cuore non duole.
Peccato che abbiamo adottato un Grayhound (saluta, Dusty! lui è Dusty) che è alto 80 cm e pesa 29 kg.
Venendo da un allevamento di cani da corsa irlandese, non è proprio abituatissimo a farla in strada e qualche volta ha sporcato per le scale. Ovviamente ho pulito, ma ormai mi avevano visto e quindi il cane è etichettato come Il Piscione.
Il problema peggiore, anche ora che ha imparato a farla fuori, è che quando lo porto a fare i bisogni in strada, devo passare dal corsello che è tutta una marcatura di pipì di cane. Insomma è come se dovessi passare in un gabinetto super deluxe modello Luigi XIV con invitanti cessi d’oro e la pipì pronta a partire, ma impossibilitato a farla perché devo andare più avanti.
E una volta alla settimana, anche se cerco di attraversare il corsello di corsa, me la fa lì, tra la porta di casa e il cancello.
Una vicina - che chiameremo Quella-che-non-ha-un-cazzo-da-fare - appena sente la porta aprirsi guarda giù. Se vado in strada si mette sul balcone a guardare per controllare che tiri su tutto. Se la fa nel corsello, sta li a guardare (VISTOSAMENTE, magari acnhe commentando: “c’è uno schizzo anche più in là! Alla non-sinistra! Ecco, sì, quello lì. Abbondi con il detersivo!”) le operazioni di pulizia per assicurarsi che io non sia uno stronzo.
È fastidioso, ma che devo fare? Mi metto a discutere con quella sul terrazzo? Tanto sto pulendo quindi di che mi devo preoccupare?
Fatto: ecco mi devo preoccupare perché il cancello è sempre aperto e il corsello è il pisciatoio non solo dei cani del condominio, ma anche di tutti i numerosi cani del quartiere e tanti proprietari girano senza il guinzaglio oppure con il guinzaglio lungo 5-10 metri (fatidico FLEXI, per chi lo conosce) per cui si infilano nel corsello e la fanno.
Oggi dopo 12 ore di lavoro (e badate bene, il cane sta a Rovigo dai suoceri) torno a casa e mi trovo il plotone di esecuzione.
Due vicini sulla strade che si lamentano (“È uno schifo!”, “Che porcheria!”) di qualche cane che ha sporcato, lei, Quella-che-non-ha-un-cazzo-da-fare, che dal terrazzo dirige l’orchestra dicendo che lei sa chi è stato, perché mai prima di ora un solo problema e guardacaso da un pò, da quando c’è il cane grosso, ecco si ci sono i problemi, quindi è evidente che è lui.
Io scendo dall’auto e capisco la malaparata. Provo a diventare trasparente, ma senza grande successo.
Lei mi vede bene e mi indica. Esce pure il marito sul terrazzo. Un vicino non vuole la rissa e scappa, l’altro si allontana di qualche metro, ma brontola in termini generalisti (“che indecenza! chissà chi è stato!”), mentre Quella-che-non-ha-un-cazzo-da-fare ha deciso che è il momento di cantare chiaro e dire le cose come vanno dette:
“È da quando c’è il suo cane che qui c’è sporco!”
“Il mio cane è a Rovigo…”
“Ma è successo prima… questa mattina…”
“…Da ieri…”
Il marito interviene:
“Sarà stato suo figlio, il ragazzo… non pulisce”
Chissà che cazzo vuol dire? mi chiedo, ma passo oltre.
Scuoto la testa perché mettermi a discutere per la strada con gente al 2o piano, gente in strada e dovendomi difendere da accuse molto generiche, anche no.
“Guardi il mio cane a volte sporca. E nel caso pulisco.”
“Non si pulisce con un secchio d’acqua!!!” (nota bene: era un secchio di acqua e detersivo, e poi ho spazzato con la scopa per far defluire tutto nel tombino. Cazzo voleva, che passassi pure il Phon e l’acqua di colonia?)
Riscuoto la testa e scarico la macchina.
Lei va avanti a brontolare, lui la porta dentro. Sento che si alzano i toni, la finestra è chiusa, ma si sente una bella discussione: lei stridula, lui più calmo e profondo.
La parte divertente è che il marito di lei ha due cani piccoli che spruzzano quotidianamente sul cancello, ma ovviamente è necessario cagare il cazzo al sottoscritto.
Sono rimasto un pò indeciso sul da farsi. Onestamente penso di strafottermene e per sicurezza portare fuori il cane io perché ho idea che usino il figlio dij mia moglie (15 anni) come capro espiatorio. Oppure no, magari Dusty ha davvero sporcato e lui non ha pulito per pigrizia. Non sapendo dove stia la verità, lo porterò fuori solo io così alla prima volta che alzano la voce posso dire chiaramente che si stanno facendo i film.
PS: la pianista non suona più all 4 di mattina :(