[Elezioni USA] Operation orange shitstorm, Neo-Trump vs Agent Harris

Ma no, la leva obbligatoria è un’ottima idea, anzi, io taglierei alcune spese inutili (tipo sanità o istruzione) per aumentare le spese militari :sisi:

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E infatti gli italiani maschi di quelle generazioni sono famosi per essere capaci di arrangiarsi senza che la madre o la moglie gli pulisca il culo.

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Sta poi alla persona fare tesoro dell’esperienza oppure tornare di corsa fra le gonne di mammà a fine naja.

Non è che se l’avete fatta dovete venderla per forza come un qualcosa di formativo

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Ma santa barbara dammi la forza non hanno nessuno che gli scrive cosa dire o anche chi pagano e cosi deficiente?

Btw non male il bambino di 14 anni che prende un ar15 e va a falciare gente.

Tanto da una parte abbiamo thoughts and prayers e dall’altra il piangino sul problema della vendita di armi senza mai pero forzare un cazzo.

Io capisco quello che vuoi dire e trovo corretti alcuni dei tuoi argomenti ma mi sembra che nel complesso vedi solo una parte del discorso. Perché se è vero che come dici tu le scuole sono luoghi inerti come si spiega il fatto che per tutto il Novecento (quindi quando il processo di apertura delle scuole ha subito una progressiva accelerazione) le scuole sono state un attivissimo territorio di dibattito e lotta - inteso proprio in senso fisico - politica?

Secondo me non basta fermarsi a quello che chi ha governato l’Italia avrebbe voluto che fosse la scuola, ovvero qualcosa di simile a quello che dici tu, perché quando hai un sistema così ampio è inevitabile che ci siano le devianze. Qua in Trentino, per esempio, è famoso il caso della scuola media di Mori che nel 1970 oltre a “modernizzare” il proprio programma (con corsi di fotografia, teatro, educazione sessuale) cercò anche di stimolare la partecipazione attiva di studenti e genitori.

Più in generale la seconda metà dell’Ottocento e in particolare il Novecento, cioè dall’istituzione dell’obbligo scolastico in poi, sono stati periodi in cui la politicizzazione ha raggiunto in maniera sempre più capillare tutti i livelli della società, e mi sembra molto difficile argomentare che la scuola avrebbe potuto restarne fuori o esserne influenzata solo in maniera univoca (dall’alto, come dici tu).

Per come la vedo io la progressiva apoliticizzazione della scuola, l’averle resa come dici tu un territorio inerte, non deriva solo da uno sforzo a livello di direzione ma anche da com’è cambiata la politica negli ultimi decenni. E non intendo a livello di Senato e Parlamento, ma anche per quanto riguarda la percezione della politica nella vita di tutti i giorni. Una volta non era quasi possibile fare finta di niente, oggi invece abbiamo l’astensionismo che è ai massimi livelli, quindi a maggior ragione cosa vuoi che gliene freghi a un sedicenne della politica?

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Vabbeh del resto lo vedi quando ti iniziano a dire che la scuola deve preparare i ragazzi al mondo del lavoro…

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Comunque nel primo post che avevo fatto a xender avevo scritto che c’erano state delle situazioni anormali nella storia, il problema è che non sono state culturalmente rilevanti > per culturalmente rilevante intendo che non hanno avuto alcun impatto di massa sulla cultura o non hanno cambiato l’approccio culturale della scuola come istituzione. Ad es. la scuola virtuosa che hai linkato ha fatto dei corsi educativi ultra progressisti ma non sono stati ne standardizzati ne generalizzati > oggi nel 2024, cioè 50 anni dopo, è ancora quasi impossibile trovare corsi di educazione sessuale nelle scuole. Come le definisci tu, sono devianze cioè situazioni anormali cioè che non rappresentano la norma. Mi fermo un secondo proprio sulla sessualità. Come fa l’assenza di corsi di educazione sessuale a non essere un riflesso culturale in una società ultracatto di destra che pusha tutto sulla famigghia, la purezza dei bambini etc…?

Si certo ma non volevo negare questa cosa. La scuola può essere un luogo potenziale di dibattito ma per come è costituita il dialogo che produce serve sempre a riprodurre le stesse dinamiche sociali; quando non succede allora si interviene direttamente. Se c’è il rischio che le università possano produrre comunisti allora mandi i manganelli e fai le carceri speciali, come è successo nei 70s. Questo è il punto con il quale non sono d’accordo con barbero. I padroni non cacano sulla scuola perché c’è il rischio che produca comunisti, cacano sulla scuola semplicemente per un discorso di costi, come per la sanità e altre misure welfare.

Io questa cosa la vedo sempre sotto la stessa lente. La scuola è un riflesso socio-politico-culturale, quindi produce apoliticizzazione perché l’intera società è tende (eterodirettamente e/o passivamente) alla apoliticizzazione.

Ma in che senso non c’è stato un impatto di massa?
Se prendiamo il caso dell’Italia, l’ambiente universitario post-anni '60 è sempre stato un terreno estremamente fertile per il fiorire della politica tra i giovani, per i movimenti che ne sono nati e per l’impatto che si è riflesso anche sulla politica a livello istituzionale o di Governo.
Pensiamo alle conseguenze negli anni '60 delle manifestazioni studentesche, che combattevano proprio quella che veniva definita “università di classe” e mostrando estrema consapevolezza della coscienza di classe.
Perché da quelle proteste si arrivò poi alla riforma universitaria del 1969, la legge Codignola, che liberalizzò l’accesso alle facoltà universitarie per tutti.

Perché prima di questa legge, l’impianto universitario aveva un’impronta determinata dalla classe dominante, poiché solo gli studenti liceali avevano accesso a determinate facoltà: legge, medicina, lettere, etc.
Chi studiava il classico poteva fare qualsiasi facoltà, lo scientifico tutto tranne lettere e le altre, beh, tutto vincolato a determinati indirizzi.
E nei licei ci andavano solo i figli dei benestanti, andando a ricreare quella suddivisione di classe di cui stiamo parlando.
La riforma della scuola media sempre a metà anni '60 prima, che portò all’aumento di iscritti alle superiori, e la riforma della liberalizzazione dell’accesso alle facoltà univeristarie del '69, hanno portato dei cambiamenti incredibilmente rilevanti.
Con un impatto enorme sulla cultura di massa, sull’accesso all’istruzione (non più legata alle elitè):

La liberalizzazione dell’accesso universitario ebbe un impatto enorme eh?
Ed è stato proprio superamento dell’impsotazione classista che vigeva nell’ordinamento.

Edit - riassunto enorme e sintetizzata in maniera allucinante la questione, ma insomma.
Cioè, l’impatto è stato clamoroso eh?
Si passò da qualcosa come 20mila matricole a mezzo milione di iscritti negli anni 60 :asd:

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E no, perché nei '70 hai avuto una massa critica che si è iscritta alle università, con il fiorire del dibattito politico e tutto quello che si è ottenuto poi negli anni '70 a livello politico.
I manganelli sono iniziati a volare, con tutto quello che ne consegue di proteste, perché in un attimo hai avuto: statuto dei lavoratori, riforma universitaria e tutto un orientamento che stava andando ad “annacquare” quelli che erano i territori dell’elite del Paese.
Gli anni 70 sono stati un fiorire di mobilitazioni politiche, totalmente lontane dall’inerzia, e il più delle volte nascevano proprio dagli studenti universitari.
Poi dagli anni '80 e ‘90 si è spento un po’ il tutto, progressivamente e lentamente, arrivando a quello di cui poi parlavo sopra, di cui parla Barbero come spunto.
Le elite devono mantenere il proprio essere elite, non a caso i pargoli della classe dirigente, nel marasma dell’università pubblica, scelgono cosa?
Le università di prestigio, che costano e pure tanto, ma quelli li pagano, perché mantieni lo status quo culturale.
Crei figure apicali, perché se esci dalla Bocconi (es. per rimanere in Italia) hai “più valore”, hai più “merito”, ti crei il network con gli altri figli di padroni e dirigenti.

Cioè tutto quello che c’è stato negli anni '60 e negli anni '70 ha avuto un impatto ENORME sulla diffusione della cultura, dell’istruzione, dell’accesso alla stessa.
Perché prima, se facevi il ragioniere col cazzo che facevi il medico! Ma per legge non potevi proprio farlo, e qui ti ricolleghi forse a quello che potevi intendere tu con il “sistema” che cerca di dirigere dall’alto le cose.
Ma proprio la passione e l’azione, in primis degli studenti, ha portato alle riforme importanti di quegli anni.
Perché mo noi diamo per scontato che ci si possa iscrivere ovunque, ma mica era così prima eh!?
E chi andava nei licei non era mica il figlio dell’operaio, al massimo faceva il ragioniere.
Era tutto di derivazione classista (e fascista! Perché erano ruderi lasciati dall’istruzione fascista quelli).

Edit 1 - ah poi io posso parlare per l’Italia, perché questo ho studiato (insieme a tutto il sindacalismo&co), non so come sia andata negli USA per esempio o in UK. Francia sono cugini e siamo molto simili sempre in tutto.

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La penso come e1ke, come cristo siam finiti

Perché in realtà io sono sempre molto ragionevole, ma tu non mi leggi con gli occhi del cuore.

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Tutto verissimo, ed a mio avviso condivisibile, ma all’epoca come immediata conseguenza dell’evidente fallimento dello sforzo delle politiche social-conservatrici in seno alla società di conservare lo status quo predominante si passò da uno strumento fisico, il manganello, insufficiente perché la struttura demografica e la distribuzione delle risorse non permetteva uno schiacciamento del fenomeno, ad uno meno evidente ma più seducente e pervasivo, il bilancio pubblico, e quindi la cooptazione di quelle frange che chiedevano un cambiamento verso la partecipazione passiva al vecchio regime.

In Italia la continuità dell’impianto di potere e la pace sociale furono sommamente acquistati, non senza difficoltà, con denaro contante.

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https://edition.cnn.com/2024/09/06/politics/judge-delays-trumps-sentencing

:grin:

ma poi chiunque ha fatto il militare ha imparato solo una cosa: 1000 idee su come non fare un cazzo e inventarle
e chi dice altro mente

Il vecchietto rincoglionito colpisce ancora

https://x.com/RpsAgainstTrump/status/1832113981143839163?t=yFIqJIv3gj0JNBdwqCMVxg&s=19

Non preoccuparti, inizierà a sbraitare ed a dimenarsi anche a microfono spento

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Parla come se avesse due persone in cuffia che stanno facendo discorsi a manetta tra di loro e lui cercasse di infilarsi con una storia che non c’entra niente

https://x.com/putino/status/1832510544261386713?t=e1gWv4B8YtGUawrykxl_-A&s=19

Attenti con sti figli, che escono maschi da casa, tornano da scuola e sono donne :sisi:

Inoltre è andato così fuori di testa che mentre il suo staff prova a spiegare che lui è non è amico di Putin lui dice l’esatto contrario nel comizio :asd:

https://x.com/RpsAgainstTrump/status/1832569084006826462?t=Ar4-rFelmgazcQj78CJaPQ&s=19