This War of Mine
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Mi ritrovo immerso in una città ricoperta della ceneri di un mondo ormai defunto che invadono ogni superfice.
Una città incolore, grigia e sporca e con il cielo cupo, buio e freddo tanto da non distinguere il giorno dalla notte.
La terra è sconquassata da continue esplosioni, spari in lontananza, grida ed è illuminata solamente da inquietanti incendi simbolo di una violenza incombente ed omnipresente.
Attorno solo alberi morti e bruciati ed un freddo pungente che schiaccia l'atmosfera a terra in un assedio crescente.
Tutti gli animali sono spariti da tempo morti o divorati dai sopravvissuti di questa guerra per calmare la fame.
Mi trovo in gruppo con altre due persone, amici, amici di vecchia data, quando ancora c'era la pace, sembra tantissimo tempo fa.
Abbiamo un solo letto in tre, lo usiamo a turno.
A volte dormo su un a sedia o direttamente per terra, fortuna che ho trovato un libro che mi occupa la mente e mi distrae da queste notti fredde e senza pace.
Il libro porta il titolo "la strada" di Mccarthy.
Come tutti i sopravvissuti siamo ossessionati dalla ricerca di beni elementari: acqua potabile, vestiti, utensili, legna e soprattutto il cibo.
In un mondo, il nostro mondo, la nostra città devastata dalla guerra e in cui la natura ha cessato di esistere, si trovano solo pochi esemplari di cibo commestibile.
Per sfuggire alla morte per fame abbiamo costruito una cucinetta nel nostro rifugio per scaldarci e cucinare quel poco cibo che troviamo in case abbandonate.. mele, pezzi di carne e cibo in scatola, ricchezza di un mondo ormai scomparso.
"Tu parli di resistere, ma resistere per cosa? Il mio cuore si è spezzato la
notte che è nato lui, quindi adesso non chiedermi di provare dolore. Non
ne provo. Magari tu te la caverai bene. Ne dubito, ma non si sa mai. L’unica
cosa che posso dirti è che non sopravviverai per te stesso. Lo so perché
non sarei mai arrivata fino a qui. Le persone che non hanno nessuno fa-
rebbero bene a imbastirsi qualche fantasma decente. Dargli il soffio della
vita e convincerlo a proseguire con parole d’amore. Offrirgli ogni minima
briciola e proteggerlo dal male con il proprio corpo. Quanto a me, spero
solo di raggiungere il nulla eterno, e lo spero con tutto il cuore."
notte che è nato lui, quindi adesso non chiedermi di provare dolore. Non
ne provo. Magari tu te la caverai bene. Ne dubito, ma non si sa mai. L’unica
cosa che posso dirti è che non sopravviverai per te stesso. Lo so perché
non sarei mai arrivata fino a qui. Le persone che non hanno nessuno fa-
rebbero bene a imbastirsi qualche fantasma decente. Dargli il soffio della
vita e convincerlo a proseguire con parole d’amore. Offrirgli ogni minima
briciola e proteggerlo dal male con il proprio corpo. Quanto a me, spero
solo di raggiungere il nulla eterno, e lo spero con tutto il cuore."
Come per il cibo anche per gli utensili vige il criterio dell'utilità: oggetti per migliorare il confort di casa, per recuperare l'acqua piovana, per fare rudimentali medicine e soprattutto per barattarlo con altri sfortunati in cerca di cose utili.
Il resto dell'umanità si divide tra sopravvissuti che cercano solo di sopravvivere, sciacalli privi di scrupolo ed il maledetto esercito.
Ciò rende rischiosa ogni ricerca che facciamo a turno, di notte, per non essere visti.
Cerchiamo cibo nei posti desolati
Cerchiamo ogni mezzo di sostentamento nei rifugi di gente amichevole e propensa al baratto.
Cerchiamo di salvarci dalle sette sanguinarie degli sciacalli che senza etica razziano tutto e si lasciano dietro solo morte.
"Ce la farai? Quando sarà il momento? Quando sarà il momento non ci
sarà tempo. È questo il momento. Bestemmia Dio e muori. E se [la pistola]
si inceppa? Non può incepparsi. Ma se si inceppa? Saresti capace di fra-
cassare quel cranio adorato con un sasso? C’è un essere simile, dentro di
te? Di cui tu non sai nulla? Ci può essere? Tienilo stretto. Ecco, così. L’ani-
ma è un soffio. Abbraccialo. Bacialo. Svelto"
sarà tempo. È questo il momento. Bestemmia Dio e muori. E se [la pistola]
si inceppa? Non può incepparsi. Ma se si inceppa? Saresti capace di fra-
cassare quel cranio adorato con un sasso? C’è un essere simile, dentro di
te? Di cui tu non sai nulla? Ci può essere? Tienilo stretto. Ecco, così. L’ani-
ma è un soffio. Abbraccialo. Bacialo. Svelto"
A volte passa qualcuno, o ad elemosinare o in cerca d'aiuto.
Fino a ieri per due volte sono passati due bambini in cerca di medicine per la loro madre malata.
La circostanza di degrado ti fa sospettare tutto e tutti.
sarà vero? avranno ancora una madre? mi posso permettere il rischio di dubitare e negarli il farmaco, preziosissima merce di scambio oltre che di sopravvivenza? che fine farebbe la mia coscienza? Oggi non si sono ancora visti e un po sto in pensiero..
"E se quel bambino non ha nessuno che si prende cura di lui?, disse. Se lui
non ce l’ha un papà? [...] Ho paura per quel bambino.
Lo so, ma vedrai che se la caverà.
Papà, dovremmo tornare a prenderlo. Potremmo prenderlo e portarlo
con noi. [...]
Non possiamo.
E io dividerei con quel bambino tutte le mie provviste.
Smettila. Non possiamo.
Stava di nuovo piangendo. Ma quel bambino?, singhiozzava. Ma quel bam-
bino?"
non ce l’ha un papà? [...] Ho paura per quel bambino.
Lo so, ma vedrai che se la caverà.
Papà, dovremmo tornare a prenderlo. Potremmo prenderlo e portarlo
con noi. [...]
Non possiamo.
E io dividerei con quel bambino tutte le mie provviste.
Smettila. Non possiamo.
Stava di nuovo piangendo. Ma quel bambino?, singhiozzava. Ma quel bam-
bino?"
Intanto la casa diventa sempre piu fredda, la stufa che abbiamo costruito scalda a malapena ed ora per trovare un po di conforto dovro bruciare anche il libro che stavo leggendo, altrimenti le dita mi si ghiacceranno.
Guardo il calendario appeso alla parete mentre il tepore sala dalla ghisa incandescente.. ironicamente segna il 25 dicembre.. è natale!