[E-NASALE 2023] m4a edition

Io ho scartato e ho trovato ben 3 Ep e una bellissima letterina :love: appena se ne vanno i suoceri me li ascolto tutti.

Sono commosso :love:

1 Like

Io rispondo solo ora, ho i suoceri + famiglia della sorella a casa da 6 giorni :asd:

Babbo chiunque tu sia grazie mille per il biglieto e il regalo! A breve recensione!

Gente, abbiamo aperto tutti? Mi raccomando non siate figli ingrati :nono:

Aperto aperto, a breve recensione :love:

Recensione album Signify dei Porcupine Tree (1996)

Abbiate pazienza… non sono abituato a fare recensioni musicali e non c’ho il lessico/conoscenze :asd: ma provo comunque alla mia maniera: alla cazzo di cane, come dice il buon Ferretti.
Allora ribadisco l’ottima scelta del mi’ babbo perchè per qualche ragione a me ignota non ho mai cagato molto i porcupine tree. Questa è la prima volta che mi sono messo per bene ad ascoltare un intero loro album, e direi che mi è piaciuto assai :approved:
Il disco comincia con la traccia intro “Bornlivedie”, in cui una sorta di speaker radiofonico vintage invita gli ascoltatori a rilassarsi e a godere della musica. Poi partono alcuni suoni un po’ eterei/ambient e una voce femminile che scandisce le parole “live … die … SIGNIFY”, al che parte l’omonima traccia 2. Ora non sto a recensire ogni singolo brano, ma una considerazione generale che mi viene fare è quanto l’album sia variegato. Ci sono molti tipi di suoni/effetti e di moods, e la qualità è sempre alta. Il disco sembra abbastanza una critica al fanatismo religioso: si sentono infatti su alcuni brani gli interventi di una sorta di prete o simile che esorta i fedeli, e il titolo di molti brani è a tema religioso.

Ci sono alcuni pezzi strumentali come “Signify” e “Idiot Prayer” costruiti su dei riff rock quasi “acidi” e/o dal sound quasi orientaleggiante, con un bel ritmo serrato sotto, a cui poi si aggiungono in maniera orchestrale le chitarre “effettate” ad hoc e synths vari a creare tappeti sonori sotto.

Ci sono poi altri pezzi strumentali molto atmosferici come “Pagan” e “Light Mass Prayers” che hanno invece lo scopo di fare da intermezzo e da collante fra gli altri pezzi.

Pezzi come “Waiting Phase One/Two”, con delle percussioni che tengono un ritmo quasi “tribale” che sembra appunto scandire l’attesa.

Poi ci sono i pezzi con il cantato, spesso molto delicato e intimo, ma a volte più determinato e forte come sulle strofe di “Sever”. A volte con un sound che definirei “malinconico/nostalgico da spiaggia” come in “Every Home Is Wired”, dove si sentono slide di chitarra hawaiana (credo).

L’ultima traccia “Dark Matter” è una delle mie preferite e aspettando un po’ dopo la sua fine, c’è una mini traccia bonus dove torna la voce radiofonica “vintage” e dice queste parole: “You just had a heavy session of electro-shock therapy and you are more relaxed than you’ve been in weeks. All those childhood traumas, magically wiped away, along with most of your personality!”
Ahhh grazie, ne avevo bisogno :asd: :asd:

In definitiva un gran bell’album. voto 8/10 + cookies e latte per il babbo :love:

Per chi volesse un assaggio allego la traccia che al momento è la mia preferita, la PREGHIERA IDIOTA :asd:

1 Like

Recensione emozionale dell’Album Ninne Nanne di The Delay In The Universal Loop (2023)

Compositore italiano dal cognome verace a me sconosciuto che mi lascia presumere un vissuto interessante.

Album alle mie orecchie di pregevole audacia compositiva alla ricerca maniacale di un equilibrio precario che non lascia spazio alla previsione dell’andamento.

Ogni pezzo dell’album mi appare imprevedibile che sin dal primo pezzo mi procura subito il giusto feeling di ingresso quasi volesse dire: accomodati sulla giostra che alla fine ti si stacca la sedia e finisci sfracellato sull’asfalto.

Siamo nel mondo onirico sin dal titolo, e già solo questo mi mette a mio agio con un retropensiero di falsa modestia dell’autore.

Ma se avevo dei dubbi che il contenuto fosse meritevole del titolo, la partitura dell’album parte subito con un intro che ti porta subito nel suo mondo il cui titolo Everything Is Stuck In Time (Ancora) è subito evocativo con sentori antichi nella mia memoria che mi portano instant negli anni dove la musica elettronica creava nuovi mondi.

Già al terzo pezzo sto sfattissimo “ma che cazzo, ma avvisa prima”

Al centro si dispiegano Rigged Motorino Goes To Heaven e Fiore Notturno, Luminoso Et Glitch che mi paiono il bastone e la carota. Un bastone accennato il giusto che scompare di botto per diventare una carota.

Il sound sembra uscito da un pozzo di lava fatta di morbidezze e asperità in un dispieganento di suoni artificiali in un preciso percorso dove mi appare ingeneroso segnalare un solo pezzo.

Di fatto è un viaggio come non ne sentivo dai tempi in cui la gente scolpiva immagini con i suoni.

Alla fine dell’ascolto mi sento tutto scombussolato nelle mie certezze uditive.

Ma nell’ultimo pezzo, Eternanne, già dal nome tutto un programna, si dispiega la voce femminile, che non poteva mancare, quasi a porgere la dose che sembra la chiave per uscire dalla nanna.

O forse per decidere di andarci.

Il babbo che ha scelto sto album ci ha preso quasi a significare “tiè fatti un viaggio, te lo faccio iniziare e finire nella tua comfort zone, ma in mezzo è un turbine impazzito”

Magnifico.

Metto il primo e ultimo pezzo a significare che in mezzo è da scoprire ma con ascolti ripetuti visto che il primo ascolto serve a scartavetrare ingessature.

tornato, ho letto la letterina del babbo

grazie domani procedo con l’ascolto :lode: :love:

Oxbow - Thin Black Duke

\

Anno: 2017
Genere: Rock
Stile: Noise, Sperimentale, Avantgarde

Tracce
1. Cold & Well-Lit Place
2. Ecce Homo
3. A Gentleman’s Gentleman
4. Letter of Note
5. Host
6. The Upper
7. Other People
8. The Finished Line

Nel vasto panorama musicale, sono poche le band che possono vantare una tale profondità emotiva e sperimentazione sonora che le contraddistinguono “The Thin Black Duke”, si erge come un monumento di creatività e di audacia sonora sopratutto per il genere.

La voce del frontman (Eugene S. Robinson, che vanta collaborazioni con Buñuel, Xiu Xiu e Zu), carismatica e tagliente, guida l’ascoltatore attraverso territori sonori inesplorati. Creando un’atmosfera a tratti inquietante quanto avvincente.

Ottima produzione, si sente che c’è una cura particolare e le liriche profonde e viscerali di Robinson si fondono perfettamente con la musica, creando un connubio avvincente e coinvolgente che ci immerge in questo giostra funambolica di suoni.

l’album sfida i confini del rock sperimentale, un rock da Camera. Trascinando l’ascoltatore in un viaggio sonoro che va oltre il convenzionale. Da gustare con attenzione e immergersi completamente nelle sue profonde e complesse sfumature sonore.

\

puttana miseria babbo se ci hai preso. sei stato un cecchino :lode:
bellissimo album non capisco come possa essermi perso questa gemma.
sarebbe finito sicuramente in una mia personale top del 2017. ti lovvo :love:

Se fossi il tuo babbo sarei proprio contento :look: :love: Per me è stata una folgorazione a suo tempo

Ti ricordo anche che a giugno suonano a Milano con i Mr. Bungle :spy:

Babbino anoNico, non mi sono scordato della rece eh, sto solo ascoltando con pazienza tra un cuoppo e uno scippo in motorino

Nel weekend al più tardi posto tutto :rulez:

minchia a giugno c’è il mondo… :cry:
però si me li ascolterei con gusto live cazzo. e poi pure i Mr. Bungle :cry: puttana miseria un pensiero ce lo faccio… cosi mi vedo milano che non ci son mai stato :asd:

1 Like

Io sono tornato ora a casa dal gran tour dei parenti acquisiti a Torino :asd:

Mi sono ascoltato due volte il disco regalatomi, molto bello, finisco di gustarmelo oggi e sparo la recensione.

Grazie babbo!

Io sono in viadjo di ritorno pure

Richard Spaven - Real time

Il mio babbo mi regala questo bell’album.

Mi piace fin da subito, ma ho dovuto ascoltarlo qualche volta prima di fare una recensione.

Non sono un musicista ne tantomeno un batterista ma Spaven è sicuramente molto bravo e, merito ulteriore, non si perde via in tecnicismi onanistici ma “resta sul pezzo” con lo scopo di parlare alla sua audience.

In tutto l’album comunica all’ascoltatore una bella atmosfera intima, a tratti dinamica e frizzante ma sempre “raccolta” in un certo qual senso.

E’ un vero piacere da ascoltare questo mix di Elettronica, jazz, soul e altro.

Consigliato, grazie mille babbo!

1 Like

Eeeeeeed eccomi!

Il buon @Nico nel bigliettino dice che voleva regalarmi “un album papabile, rockettoso, un po’ punk, energico, e perché no, che mi ricordasse un po’ i King Gizz”, aggiungendo che uno dei requisiti nella ricerca era che si trattasse di “un gruppo/album non particolarmente conosciuto”

Ora, non so voi ma a me l’immagine mentale di un amicicio di forum che si mette lì su bandcamp a spulciare band poco conosciute, ascoltando di qua e di là finché non trova un disco in particolare e dice, “Ecco, questo va bene per Attela”, e poi me lo regala supportando la band, ecco, a me questa immagine piace abbestia :love:

Il disco è esattamente come dice Nico: garagerocckettoso, sculettante, ignorante il giusto, e noto ora da un live che il cantante è uguale a Stanis La Rochelle quando si fa crescere i baffi e quindi una stellina in più.

Tra l’altro dura 33 minuti, durata perfetta, me lo immagino Nico che guarda i dischi e pensa “Uuuh questo è carino, quanto dura? 55 minuti?? Seee’ col cazzo che lo regalo a quel rompicoglioni, facciamo che gli prendo questo da 30 minuti buoni” :love:

Insomma grazie caro babbino :love:

Ma quindi possiamo finalmente svelare gli accoppiamenti? :look:

Ancora con sta storia?
E’ un secret santa porcaputt :wall:

Io comunque son stato molto contento di quello che ho ricevuto: l’album lo sto ascoltando molto frequentemente.

*

uguale. non vedo l’ora per il prox anno :asd:

Si ma cacciate la recensioni :mad:

Beh ma io ne ho parlato un po’ dell’album che ho ricevuto, ed espresso gratitudine verso il mio babbo.
O volevate un minimo di caratteri per la recensione stile fanzine? :asd: