Non mi convince per nulla. Non è falso, ma sbagli l'ordine di implicazione:
Il tempo si annulla poiché c è la velocità della luce.
Non è una definizione: è una deduzione.
In breve (troppo):
Si parte dall'esperimento di Michelson-Morley:
Dopo tale esperimento si sa che la luce ha velocità isotropamente costante (cioè costante in tutte le direzioni a prescindere dal sistema di riferimento in cui si effettua la misura).
Si ripercorrono i postulati della fisica partendo dal Principio di Relatività ("Le leggi della fisica mantengono la stessa formulazione in tutti i sistemi di riferimento") e cercando di incorporarvi il risultato dell'esperimento di Michelson-Morley.
Risultato di questo procedimento sono, per esempio, le leggi di trasformazione delle coordinate della relatività speciale, dette in breve "Trasformazioni di Lorentz". Esse permettono di passare da un sistema di riferimento ad un altro.
Più in generale si ha l'introduzione del concetto di spazio-tempo: un'entità fisica corrispondente ad uno spazio vettoriale geometrico a quattro dimensioni, il cosiddetto "Spazio di Minkowski".
Si dimostra che esiste una quantità invariante rispetto a trasformazioni di Lorentz: la distanza Minkowskiana S=(x^2+y^2+z^2-(c*t)^2).
Cosa significa cio'?
Abbiamo trovato una distanza (atipica, dato che puo' assumere valori negativi) tra due eventi spazio-temporali, che non varia se ci spostiamo da un sistema di riferimento ad un altro.
Poniamo un evento spazio-temporale all'origine del nostro sistema di riferimento.
A questo punto possiamo vedere quanto vale la distanza tra noi (l'origine) ed un qualsiasi altro punto dello spazio-tempo.
In particolare si possono distinguere 3 casi.
S=0 l'evento si trova in una posizione che sta sull'ipercono di radiazione elettromagnetica.
Sembrano paroloni ma è facile: immagina l'ipercono come una sfera centrata nell'origine che si espande a velocità c.
S>0 l'evento sta nell'ipercono (ovvero all'interno del cono-luce).
S<0 l'evento sta al di fuori dell'ipercono (ovvero "altrove" al cono-luce).
In particolare: alla velocità della luce si ha che S=0, in particolare si dice che si annulla il "tempo proprio" della "particella" in esame.
Nota: "tempo proprio" è il tempo misurato con l'orologio della particella. (E viene di solito indicato con la lettera tau).
Nel sistema di riferimento della particella si ha che tau=t; (ovvio)
Nel nostro sistema di riferimento si ha che tau=F(x(t),y(t),z(t),t).
nel caso: tau=( (x)^2 + (y)^2 + (z)^2 - (c*t)^2 )^0.5
se la particella va a velocità c abbiamo che (S=0)
(x)^2 + (y)^2 + (z)^2 = c*(t)^2
e quindi il tempo proprio della particella (tau) è nullo.
Grosso modo si potrebbe dire che il nostro tempo scorre infinitamente più veloce di quello della particella che viaggia alla velocità della luce.
Ora si ha un postulato:
Nessun segnale si propaga più velocemente della luce.
Conseguenze:
1) S>0 e t>0: l'evento puo' essere raggiunto da un segnale (più lento della luce);
2) S>0 e t<0: l'evento ci puo' parlare con un segnale (più lento della luce);
3) S=0 e t>0: l'evento puo' essere raggiunto solo da un segnale elettromagnetico (come la luce);
4) S=0 e t<0: l'evento ci puo' parlare con un segnale elettromagnetico (come la luce);
5) S=0 e t=0: l'evento coincide con l'origine (ovvio);
6) S<0: l'evento non puo' essere raggiunto ne ci puo' raggiungere con segnali elettromagnetici.
Tenendo conto dell'ultimo postulato possiamo stabilire:
caso 1) e 3): FUTURO=insieme degli eventi sui quali possiamo influire con segnali (elettromagnetici al limite).
caso 2) e 4): PASSATO=insieme degli eventi che possono influire su di noi con segnali (elettromagnetici al limite).
caso 5) PRESENTE=l'origine del nostro sistema di riferimento spazio-temporale.
Quello che tu ti chiedi (giustamente) è: cosa succederebbe se il postulato fosse falso? Se esistesse un qualcosa che si propaga più velocemente della luce?
La risposta che io ho avuto premura di verificare con conti matematici è che sarebbe possibile stabilire un collegamento tra il nostro evento origine (Il PRESENTE - A) con un evento B al di fuori del cono-luce (ovvero nell'ALTROVE).
E fin qui nulla di male...
...se non fosse che, a seconda del sistema di riferimento potrebbe apparire che A è causa di B (poiché avviene prima) oppure il viceversa.
In altre parole andrebbe a farsi benedire il principio di causalità.