Diamoci ai classici... cosa leggere?

Va be mi hai convinto, prenderò il tuo libro d'esame
Ciò è buono e giusto, visto che io sto prendendo quelli che mi hai consigliato tu.
"Tutti i giudizi del Santo, che Benedetto Sia, sono sulla base di misura per misura".




Ma sono perfettamente d'accordo. Il problema è che qui (come da altre parti, beninteso) c'è chi confonde i gusti personali con la verità assoluta.
Non sono stato io a fare il discorso "King/Lovecraft = merda", solo perché mi piace leggere testi d'altro tipo.
Io ho fatto notare come questo tipo di affermazione sottintenda una mancanza di comprensione del contesto in cui un King o un Lovecraft (o un Howard, se è per questo) possa esistere.
E i discorsi di Qfwfq (in quest'istanza, in altre sono stati NumberSix o Iroel, o altri) non sono improntati sul loro gusto personale: esprimono un assoluto. Peggio ancora, trattano le loro preferenze come se dovessero essere una verità dogmatica universalmente accettata.
E io critico questo loro arrogante snobbismo letterario, proprio perché la letteratura non si suddivide in merda e "roba di qualità" come dicono loro, o comunque, se lo fa, non secondo i canoni da loro espressi e sostenuti.
Non ha detto Lovecraft merda.

Copincollo.
"H.P.L. che potrà aver avuto anche trovate geniali, ma era lungi dall'essere un grande scrittore, quanto a stile"

Non ha scritto la parola "merda", ok.
Resta che fare un commento del genere su Lovecraft significa non aver chiaro il contesto in cui scriveva.

Ma qualora questa mia affermazione avesse ancora bisogno di una prova del nove, aggiungo questa perla di ignoranza schietta:

"di H.P.L. ho letto pressoché tutto, con sommo sprezzo del pericolo; persino i modestissimi saggi in cui esprime le sue modestissime posizioni filosofiche di gretto provinciale. Per non parlare di un razzismo che, come ammesso anche da suoi celebri commentatori come Sunand T. Yoshi, è ben al di là dal costituire il riflesso dei sentimenti razzisti nutriti dai WASP dagli anni XX del Novecento, arrivando a parossismi isterici che si traducono poi in sgradevolissime cadute di stile come quelle che caratterizzano l'ambientazione di The Horror at Red Hook. Se poi io disdegni di lasciarmi irretire in dispute sulla letteratura weird, o sul fantasy, è solo perché ritengo che sarebbe tempo sprecato su di un soggetto non all'altezza delle fatiche"

Arroganza.
E aggiungo: basta anche solo vedere l'incompetenza con cui tratta autori come Scott o Salgari, per rendere nulla qualunque opinione possa avere su qualunque branca della letteratura, a prescindere dall'epoca. E non mi importa nulla il sentirmi dire "ho letto tutto di questo o quell'autore", perché, in un contesto del genere non è una prova della validità delle opinioni espresse, bensì un'aggravante: ha letto "tutto" (a detta sua) e non ha capito nulla. Zero proprio.
Eppure, si erge a etichettatore di autori di cui non saprebbe fare una mezza critica decente (o addirittura consapevole).
Se l'ignoranza si può scusare, non così l'arroganza.
Sì, Elric. Certo, Elric.


Dafuq. Tu sei uno che legge libri? E vuoi vendermi l'idea che la frase che riporti abbia solo omesso la forma dell'invettiva mantenendone il contenuto? Delle due l'una: o sei incapace di comprendere il significato di una frase, e non credo; o stai trollando.



Può darsi, ma il fatto che lo travisi elimina qualsiasi autorevolezza della tua opinione, almeno per me.


Sopravviverò.
Parliamo di classici non dei libri usciti l'ultimo anno. Anche difetti che considereremmo molto piccoli in quel caso, se valutati per considerare un'opera "classico" o meno, diventano macroscopici. Poi mica sei obbligato a leggere solo classici.
Sì, Elric, ciao, Elric. Ogni autore ha una propria giustificazione, contestualizzazione, etc., questo non rende 'bello' quello che scrive.

A me l'ignorante sembri tu, giacché in pratica cerchi di sovrapporre un ragionamento d'ordine analitico e un giudizio estetico, affermando l'illegittimità di quest'ultimo perché non è condotto secondo i criteri del primo. Invece sono semplicemente due modi diversi di trattare il medesimo oggetto: finalità diverse, presupposti diversi, esiti diversi. Quello che può essere il tuo punto di vista su certi autori lo capiamo tutti, ma non esclude il giudizio estetico.


EDIT:

Giuro che non avevo letto ancora, mentre scrivevo

E' uno straw man argument. Ovviamente.
La kasta di libri che usa la forza per imporre le sue idee
L'estetica del potere
Basta pure qui adesso

Deve trattarsi di un tic di noi esteti snob.


Ma poi, perché snobbismo? Oramai è la quarta volta che ti produci. Si tratta di un semplice solecismo, di un anglicismo da snobbism oppure di un portmanteau a metà fra snobismo e lobbismo?




Di che tratta?
Detto riduttivamente, del pensiero politico di intellettuali della cerchia di Richelieu come Naudè e Machon circa i concetti di colpo di stato e ragione di stato, e di come essi trovino fattiva applicazione nella politica del cardinale.
ammazza com'è degenerata

comunque ho preso questi da una libreria che svendeva tutto a oltre il 50%



Io vorrei precisare che i miei gusti personali hanno poco a che fare con i miei giudizi estetici. Non niente, sono influenti naturalmente, ma cerco costantemente di separare i due.

Ci sono opere che non mi piacciono ed eppure considero di grande valore (Dickens, Austen, Vitor Hugo, Tolstoy) ed autori che mi piacciono molto nonostante riconosca che siano mediocri/scrittoruncoli (Salinger, Ellis, Tao Lin, Franzen, Ha Jin, Ryu Murakami, Villier de L'Isle-Adam).

Non e` questione di rendere il mio gusto assoluto.

Il fatto e` che tu concepisci solo due modi di approcciare un'opera letteraria:

-La reader response: cioe` come reagisce ogni lettore individualmente.
-Strutturalista: cioe` secondo i criteri che essa si affibia.

Ed e` chiaro che se questi sono gli unici due approcci che non vi sia possibilita` di critica. Da una parte vi e` l'opinione soggettiva di un lettore che si contrappone a quella altrettanto soggettive degli altri. E dall'altra vi e` l'opera che si misura solo secondo i limiti che si offre.

Quello che dimentichi e` che i libri nascono e sono seguiti da altri e libri e che la misura di un libro e` l'intera tradizione letteraria.
smettila di usare il frasario in inglese, fa tanto renato brunetta.